CONTRO L’ISOLAMENTO CARCERARIO,
SOLIDARIETA’ E LOTTA
12 febbraio 2008: ad un anno dai nostri arresti, due di noi continuano a
subire il regime di isolamento. Proprio la nostra internità ai movimenti di
lotta, ed alla pratica dell’internazionalismo, ci ha fatto conoscere tutta
l’importanza di quest’arma di repressione, e soprattutto nei sistemi
carcerari delle democrazie imperialiste.
E’ una forma di “tortura bianca”, “pulita”, che costa poco nella sua
gestione politica e che, pertanto, è sistematicamente impiegata contro “il
nemico interno” al fine esplicito di aggredirne la resistenza, spezzarlo,
indurlo a capitolazione. Sistema talmente collaudato che viene esportato nel
kit della sedicente “democrazia” imperialista: paesi vassalli, dipendenti,
come la Turchia, hanno trovato politicamente vantaggioso importare questi
metodi “democratici” di carcerazione. Evidentemente i risultati non devono
deludere… pure un regime torturatore sanguinario, come quello turco.
D’altronde siamo in un’epoca in cui l’aggravamento repressivo, su tutti i
piani (giudiziario, poliziesco, guerra “sporca” e segreta…) si confonde con
la guerra d’aggressione neo-coloniale: Guantanamo, Abou Ghraib ne sono gli
osceni simboli.
Il movimento di classe deve ben riflettere su tutto ciò, e assumerlo nella
propria dimensione di lotta. Forse che le mobilitazioni popolari contro gli
scempi capitalistici (per profitto!) del territorio, o contro le basi di
guerra, non devono far fronte alle manganellate? Forse che le condanne nei
tribunali, contro queste mobilitazioni, non sono diventate feroci (Genova,
Milano-Corso Buenos Aires, Bologna…)? Forse che gli operai in molte
fabbriche non devono far fronte ad uno stillicidio di licenziamenti politici
(magari da parte di padroni assassini), sotto il marchio universale
“sospetto terrorismo”?! E su tutti questi casi plana l’ombra dei reati
associativi… cioè sempre più movimenti di lotta vengono imputati di
terrorismo, e da quale pulpito? Dal codice fascista!
In questo allegro contesto, l’isolamento carcerario è arma di punta contro
lo schieramento di classe. Arma di guerra politica che lo stato borghese
imperialista conduce contro il proletariato, la classe operaia,
particolarmente contro le loro espressioni politico-organizzative che
cercano di porre e costruire la prospettiva rivoluzionaria.
D’accordo o non d’accordo con questa, si deve ritrovare il riflesso di
classe: di fronte a noi si muovono come una macchina da guerra, la
repressione è il risvolto interno della loro marcia di guerra imperialista
nel mondo.
Ritroviamo un percorso di unità di classe, attraverso le varie lotte!
La repressione è la stessa, facciamo fronte!
Contro l’isolamento (carcerario e sociale), solidarietà!
Noi saremo in sciopero della fame, per la fine dell’isolamento dal giorno 12
febbraio 2008.
Alcuni compagni dell’inchiesta 12.2.2007 |