SENZA CENSURA N.24

novembre 2007

 

Mobilitazione antigolpista

Comunicato di alcune organizzazioni popolari venezuelane del giugno 2007

 

Le organizzazioni sociali nazionali e i collettivi della zona urbana di Caracas hanno costituito un coordinamento nazionale di organizzazioni popolari per contrastare i piani mediatico-golpisti, che sono iniziati con lo scadere e il non rinnovamento della concessione dell’uso spazio televisivo al canale di televisione RCTV, rete televisiva coinvolta nel colpo di stato dell’anno 2002 contro il governo del presidente Chávez e nella serrata padronale del 2002/2003. RCTV è considerata come una rete “psicoterrorista” dal movimento popolare rivoluzionario in Venezuela e uno dei principali strumenti di propaganda dell’oligarchia. I movimenti popolari appoggiano la decisione adottata dal governo (n.d.t. di non rinnovare la concessione al canale golpista) che, come misura altamente avanzata, favorirà la partecipazione sociale di una comunicazione monopolizzata dai grandi gruppi di imprenditori e aprirà maggiori opportunità per la libertà di espressione del popolo.
Le organizzazioni denunciano che le manifestazioni e i disturbi dei giovani di classe media alta sono parte di un piano per generare fuochi crescenti e innescare nuovi scenari golpisti, con il pretesto della difesa della “libertà di espressione” dei padroni dell’impresa RCTV, e con l’obiettivo di avanzare verso forme di sabotaggio generalizzato e propiziare pronunciamenti militari o anche l’intervento dell’imperialismo nordamericano.
L’ambito costituito da pochi giorni permette meccanismi di coordinamento per l’azione congiunta e in esso partecipano dirigenti di varie delle principali organizzazioni nazionali e regionali dei settori sociali che sono il motore del processo rivoluzionario venezuelano; tra queste Unión Nacional de Trabajadores (UNT - CCURA), il Frente Nacional Campesino Ezequiel Zamora (FNCEZ), la Asociación Nacional de Medios Comunitarios Libres y Alternativos (ANMCLA), il Comités de Tierras Urbanas (CTU) y de Salud, Comités de Sin Techos, Consejos Comunales e altri.
Questa stessa settimana, nella vecchia caserma San Carlos, le diverse organizzazioni insieme al Foro Itinerante de Participación Popular hanno diramato un Comunicado Contra la Ingerencia Imperialista en Venezuela, che è stato sottoscritto da circa 600 organizzazioni e collettivi.
Nella giornata di oggi, venerdì 1 Giugno, alle 10 del mattino i militanti di diverse di queste organizzazioni e del Fronte Nazionale degli Avvocati Bolivariani, si sono dati appuntamento davanti al Tribunale Supremo di Giustizia per esigere una risposta immediata ai Recursos de Amparo (n.d.t. istanze legali per tutelare i diritti costituzionali del cittadino) richiesto da diverse associazioni civiche contro la televisione golpista Globovision e contro RCTV stessa per violazioni dei diritti umani.
Allo stesso tempo le organizzazioni e gli attivisti rimarranno vigili riguardo al comportamento della destra che ha annunciato una manifestazione non autorizzata fino all’Asemblea Nacional (n.d.t. parlamento venezuelano) con l’intenzione di riproporre scenari simili a quelli avvenuti l’11 di Aprile del 2002.
Simultaneamente e dopo la realizzazione di assemblee e attività di mobilitazione interna nei quartieri popolari, ci saranno azioni di vigilanza territoriale e prevenzione di possibili guarimbas o azioni controrivoluzionarie che vogliono mettere in atto gli studenti di destra di classe medio-alta spinti dai politici e dai giornalisti asserviti ai piani dell’oligarchia e dell’imperialismo nordamericano. La gente dei quartieri popolari neutralizzerà le manovre golpiste della destra.
Allo stesso modo, nella giornata di oggi, così come hanno fatto alcuni ospedali minacciati di sabotaggio golpista, infermiere, lavoratori e Comitati per la Salute, con l’appoggio della comunità, saranno vigili nell’Ospedale Clinico Universitario, nell’Ospedale Del Coche, nel Magallanes e nell’Ospedale dei Bambini Elias Santoro (avvertiamo il direttore Ustariz che saranno ostacolati i suoi piani di paralizzare questo centro di salute)
Nella giornata di sabato tutti andranno alla grande manifestazione nazionale convocata dal presidente Chávez per le 11.00 del mattino che avrà come concentramento il Parque del Este e La Bandera, e che percorrerà tutte le estremità della città di Caracas, in quello che il presidente ha annunciato come il nuovo 13 di Aprile (n.d.t. data nella quale, nel 2002, la sollevazione popolare e nell’esercito ha ribaltato la situazione in meno di tre giorni dal colpo di stato gringo dell’11 di Aprile)
Domenica ci sarà una grande assemblea con i rappresentanti delle organizzazioni sociali nazionali e regionali destinata a ampliare e rafforzare le istanze di articolazione e coordinamento popolare con la finalità di continuare a contrastare i piani golpisti della destra e avanzare con la rivoluzione.
I contadini sono pronti a passare rapidamente all’azione nel controllo della terra e nella difesa della sovranità alimentare, i lavoratori a occupare le fabbriche e i servizi al più minimo segno di sabotaggio o intenzione di serrata, così come nel caso in cui vengano effettuate manifestazioni della destra che abbiano la chiara intenzione di assaltare installazioni del governo o dei reparti della difesa nazionale. Il popolo entra in uno stato di mobilitazione generale su vasta scala.

E’ già cominciata una campagna internazionale di solidarietà con la rivoluzione venezuelana per contrastare il Complot Mediático Internacional che hanno innescato i padroni dei media capitalisti e delle agenzie dell’imperialismo in tutto il mondo; mostrano solo le proteste della destra e nascondono la risposta maggioritaria del popolo venezuelano che difende le leggi sovrane del governo in questa lotta del potere popolare contro quello mediatico della borghesia.

Al presidente Chávez proponiamo urgentemente la creazione di uno Stato Maggiore Congiunto tra Organizzazioni Sociali e Governo, con l’idea di prendere in esame le strategie di lotta del movimento popolare e del Governo Nazionale e coordinare la contro-offensiva rivoluzionaria.

Le organizzazioni sociali stanno considerando di prendere misure di fronte alle aggressioni e agli omicidi che si stanno producendo contro militanti e dirigenti di collettivi popolari, per una risposta schiacciante.



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