SENZA CENSURA N.23
luglio 2007
Il Ministro dell’Interno contro Iñaki de Juana
Gara, 6 giugno
“Iñaki de Juana non sarà in nessun caso trasferito nella sua abitazione. Posso
garantirlo”. Tanto seccamente si è espresso ieri sera il ministro degli Interni,
Alfredo Pérez Rubalcaba, riguardo al futuro del prigioniero politico Iñaki de
Juana, che rimane ricoverato all’Hospital Donostia, dove è stato trasferito lo
scorso 1° di marzo. L’atto giudiziario emesso in quell’occasione indicava la
possibilità per De Juana di trasferirsi nel proprio domicilio una volta dimesso.
“Voglio dire una cosa, perché sia chiara: il signor De Juana non sarà trasferito
nella sua abitazione, qualunque sarà il giudizio medico che ci verrà trasmesso
dall'équipe che si sta occupando di lui. Non sarà in nessun caso trasferito
nella sua abitazione. Posso garantirlo”. Così si è pronunciato il ministro degli
Interni spagnolo, in un’intervista trasmessa la sera scorsa da Telecinco.
Pochi minuti dopo che Rubalcaba aveva “garantito” che Iñaki de Juana non sarebbe
stato trasferito nella sua abitazione una volta dimesso, l’agenzia di stampa Efe
ha assicurato che la direzione dell’Istituzione Penitenziaria ha confermato le
parole del ministro degli Interni, e che quando il donostiarra sarà dimesso,
verrà nuovamente incarcerato.
“In nessun caso”
Poche ore dopo l’annuncio, da parte dell’ETA, della fine del cessate il fuoco
decretato quindici mesi fa, il ministro degli Interni si è pronunciato riguardo
alla situazione personale di Iñaki de Juana manifestandosi contrario all’atto
giudiziario emesso dal giudice di Vigilanza Penitenziaria, José Luis de Castro,
lo scorso 1° di marzo. In quella data Iñaki de Juana venne trasferito
all’Hospital Donostia abbandonando il suo secondo sciopero della fame.
Secondo quanto raccolto dal quotidiano “El País” nella scorsa settimana - quando
l’avvocato di De Juana, Alvaro Reizabal, aveva dichiarato che il suo assistito
sarebbe stato dimesso - la Giuria Centrale di Vigilanza Penitenziaria aveva
stabilito che “il prigioniero sarebbe rimasto nella sua abitazione, con un
orario determinato e con controllo telematico continuativo”. Nel testo si
affermava anche che ciò non sarebbe avvenuto nel caso in cui De Juana fosse
stato dimesso e dichiarato totalmente guarito dopo le complicazioni causate
dagli scioperi della fame portati avanti per essere stato giudicato e condannato
per avere scritto due articoli di opinione.
Un diktat completo
Dall’altra parte, ieri Rubalcaba si è portato avanti nel “garantire” una
decisione che, in prima istanza, è di competenza dell’Istituzione Penitenziaria,
organismo che dipende dallo stesso Ministero degli Interni.
Rubalcaba ha inoltre rivelato che durante la mattinata di ieri due medici della
Direzione Generale dell’Istituzione Penitenziaria si sarebbero riuniti con il
personale sanitario che segue Iñaki de Juana “per conoscere quale fosse il suo
stato di salute”. Si attende a breve l’emissione di “un diktat completo”
formulato dal Ministero degli Interni per prendere una decisione “secondo la
Legge ed in accordo con il giudice di Vigilanza Penitenziaria”. Con questi
termini si è espresso Rubalcaba, lasciando comunque intendere che la decisione è
già stata presa.
Egli ha ricordato che il 1° di marzo, quando De Juana fu trasferito all’Hospital
Donostia, affermò che “avrebbe scontato la sua condanna in un più lieve regime
di detenzione, dato il suo grave stato di salute, per evitare il suo decesso e
favorire il suo recupero”. In seguito, “se possibile”, disse, sarebbe stato
trasferito nella sua abitazione “fino al recupero”. Pochi minuti dopo le sue
parole, Foro de Ermua (un’associazione basca per i diritti civili, NdT,
dell’ambito dell’ultradestra, NdR) si è congratulata per quanto affermato dal
ministro.
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Iñaki de Juana viene trasferito in una
prigione fuori da Euskal Herria
Gara, 6 giugno
Le forze di polizia hanno portato via, dopo le 13.00, Iñaki de Juana
dall’Hospital Donostia, in un’ambulanza di Osakidetza (Servizio Sanitario Basco,
NdT), uscendo dalla parte posteriore dell’edificio, con una forte presenza
poliziesca e con meta una prigione spagnola, presumibilmente Aranjuez (Madrid,
NdT).
DONOSTIA- Iñaki de Juana ha lasciato la propria stanza dopo le 13.00, camminando
da solo e circondato da molti ertzainas (poliziotti baschi, NdT).
L’uscita dall’ospedale è avvenuta attraverso la parte posteriore del complesso,
da un garage sotterraneo, per evitare i media concentrati sul posto. Il
prigioniero basco è stato fatto salire su un’ambulanza di Osakidetza, circondata
da tre macchine della polizia in borghese e due camionette di Ertzaintza.
È previsto che De Juana venga trasferito in una prigione spagnola, anche se
l’Istituzione Penitenziaria non ha precisato quale. Efe ed Europa Press, citando
fonti giuridiche dell’Audiencia Nacional (tribunale speciale spagnolo, NdR),
fanno il nome di Aranjuez.
Il complesso ospedaliero Donostia è stato letteralmente occupato verso
mezzogiorno dall’Ertzaintza, che si è appostata ad ogni entrata con agenti
incappucciati.
Il trasferimento di Iñaki de Juana avviene un giorno dopo che il ministro
spagnolo degli Interni, Alfredo Pérez Rubalcaba, aveva annunciato che il
prigioniero basco non sarebbe “in nessun caso” stato trasferito nella sua
abitazione.
Il prigioniero donostiarra sta scontando una condanna di tre anni, due dei quali
già trascorsi, per avere scritto due articoli di opinione su GARA.
[Da www.gara.net - Tradotto da Davide Bocchi
per SenzaCensura.Org]