SENZA CENSURA N.23
luglio 2007
Finché c’è guerra… c’è speranza!
Alcuni recenti sviluppi dell’industria militare italiana nel contesto di “guerra al terrorismo”
L’industria militare gode di ottima salute. L’attuale esecutivo è un abile
promoter del made in Italy nel mondo, almeno per ciò che concerne la produzione
bellica, e la lobby dei signori della guerra non potrebbe trovare una migliore
rappresentanza dei suoi interessi di quella garantita dall’attuale maggioranza.
La “maturità” dell’imperialismo italiano si misura anche con la sua posizione
avanzata per ciò che concerne la divisione internazionale del lavoro riguardo
all’industria bellica e alla sua capacità di esportare i propri sistemi d’arma
testati nei vari fronti in cui operano le truppe italiane, compreso quello
mediterraneo, in cui il “nostro paese” riveste un ruolo, non solo dal punto di
vista geografico, centrale.
Altro aspetto rilevante è la capacità di cooperazione con le industrie belliche
di altri paesi, tenendo conto che proprio questi margini di cooperazione
esistono parallelamente anche a livello di strutture militari in ambito UE, NATO
o in altri ambiti, non solo a livello di esercitazioni congiunte, ma anche e
soprattutto di intervento militare congiunto, joint come lo definisce la
pubblicistica militare, nei vari fronti della guerra globale.
Va da sé che le organizzazioni e i movimenti di opposizione di natura
antagonista che si sviluppano in quei paesi, che sono importanti partner nella
politica estera italiana in ambito militar-industriale, diventano a maggior
ragione nemici dello stato italiano stesso: l’Italia contribuisce quindi al loro
tentativo di annientamento.
Qualche cifra? Dopo la flessione dell’export militare italiano del 2005 di quasi
il 10% in meno rispetto all’anno precedente, nel 2006 c’è stata una forte
ripresa, con una crescita di oltre il 60%, pari a 2,2 miliardi di euro.
L’export italiano verso i paesi UE/NATO pesa per il 64% del totale mentre i
principali acquirenti di prodotti militari italiani sono gli USA, con circa 350
milioni di Euro, seguiti da Emirati Arabi Uniti con 340, Polonia con 227, Gran
Bretagna con 160, Austria con 150, Germania con 113, poi Bulgaria, Oman,
Lituania e Nigeria.
I maggiori esportatori in ordine di grandezza sono AugustaWestland, Alenia
Aeronautica, Oto Melara, Avio, Lital, Selex Sistemi Integrati, Alenia Aermacchi,
Alcatel Alenia Space, Iveco e Galileo Avionica…
FINMECCANICA, holding che comprende alcune delle aziende qui sopra citate, ha
superato nel 2006 il miliardo di euro di utile netto con una progressione del
158% rispetto al 2005, mentre i ricavi hanno registrato un incremento del 14%,
portandosi a 12,47 miliardi, mentre il risultato operativo, ha evidenziato un
miglioramento del 19% a 878 milioni di euro e gli ordini ammontano, per il 2006,
a 15.725 milioni di euro con un aumento di 342 milioni (+2%) rispetto ai 15.383
milioni del 2005.
Il primo semestre di quest’anno sembra confermare questa tendenza.
Abbiamo voluto dedicare questo contributo a questo aspetto, facendo una
panoramica di alcuni dei più recenti affari fatti dall’industria militare, che
hanno fino ad ora trovato spazio sui numeri precedenti della rivista in forma di
schede e riquadri che corredavano gli articoli correlati.
Si rimanda alle informazioni contenute sui numeri precedenti per ciò che
riguarda altri importanti progetti sempre in evoluzione come il sistema
satellitare europeo Galileo (a cui partecipano anche Cina, India e Israele), le
nuove fregate italo-francesi FREMM/orizzonte, l’aereo militare multinazionale
Joint Fighter Strike F-35 lighting II alla cui realizzazione partecipano USA,
Gran Bretagna, Italia, Olanda, Danimarca, Turchia, Canada, Australia, Norvegia1.
Germania
OTO MELARA fornirà alle nuove fregate tedesche F-125 (destinate principalmente
alle missioni Land Attack, cioè di attacco terrestre via mare) le artiglierie di
queste unità.
Si tratta del nuovo pezzo da 127/64 mm LW, nel numero di 5 torri per un valore
di 70 milioni di euro, e le nuove torrette di piccolo calibro per la difesa
ravvicinata, tipo HITROLE-NL mod.517 da 12,7 mm, nel numero di 25, per un valore
che si aggira sui 10 milioni di euro.
Il programma di costruzione di nuove fregate della marina militare tedesca
potrebbe essere ampliato per una seconda serie di altre quattro unità, mentre è
ipotizzabile che le torrette 127/64 possano essere utilizzate per un programma
di aggiornamento delle precedenti fregate F-124, ampliando le forniture per la
OTO MELARA.
Il sottosegretario alla difesa Lorenzo Forcieri, che ha annunciato la notizia
della fornitura delle torrette, ha dichiarato: «Nel corso della mia recente
visita in Germania, ho sottolineato il problema delle commesse della Oto nel
corso dell’incontro avuto con il mio omologo tedesco, Peter Eickenboom. Ho posto
con forza che da parte tedesca ci fossero le adeguate compensazioni per gli
ingenti investimenti che l’Italia sta facendo in Germania su programmi che
riguardano i sommergibili ed altri sistemi d’arma.[…] Questo successo, oltre a
essere la dimostrazione del livello di competitività raggiunto dalle aziende del
comparto difesa del nostro paese, assicurerà ad Oto Melara un’importante quota
di lavoro per i prossimi anni. Ed altre trattative, che ci auguriamo possano
anch’esse andare a buon fine, sono in corso»
Polonia
La Avio ha firmato un contratto con i cantieri polacchi Gdynia per la
realizzazione e la fornitura di una turbina a gas tipo LM-2500 e dei relativi
ausiliari destinata ad essere il fulcro del sistema propulsivo della prima serie
di nuove corvette, oltre alla realizzazione del sistema elettronico di controllo
dell’apparato propulsivo, per un valore di 10 milioni di euro.
Bulgaria
FINMECCANICA è presente in Bulgaria grazie alla fornitura di cinque aerei di
trasporto tattico C-27J di Alenia Aeronautica (più un’opzione per altri tre),
alla realizzazione del sistema FICS di comunicazioni militari protette da parte
di SELEX Communications e alla gestione totale dello spazio aereo bulgaro
affidato alla tecnologia di SELEX Sistemi Integrati.
Il 15 marzo scorso FINMECCANICA ha tenuto a Sofia una conferenza stampa per
presentare la holding, le sue aziende ed evidenziare i propri interessi nel
paese.
Le opportunità su cui punta il Gruppo sono diverse: lo sviluppo del sistema di
comando e controllo per le forze armate bulgare, l’ammodernamento dell’avionica
degli elicotteri Mi-17, i sistemi per la sorveglianza terrestre, costiera e
portuale, - per cui SELEX SI è in grado di progettare e realizzare architetture
complete, mentre Alenia Aeronautica può proporre l’aereo ATR nelle versioni da
pattugliamento marittimo e antisommergibile - il programma relativo ai nuovi
caccia – nell’ambito del quale l’azienda può proporre l’Eurofighter -, nonché
quello delle nuove corvette multifunzione.
Turchia
Come anticipato nell’articolo precedente di questo numero, L’A-129 MANGUSTA è
stato selezionato dalla Turchia per equipaggiare il suo esercito.
L’AUGUSTAWESTLAND, in partnership con TAI (Turkish Aviation Industry) ha battuto
la concorrenza franco/sudafricana e statunitense, aggiudicandosi la fornitura
iniziale di 51 elicotteri – anche se l’esigenza complessiva è di 90 macchine –
del valore di 1,2 miliardi di euro. L’industria locale turca, con aziende coma
TAI e Aselsan, sarà fortemente coinvolta in questo programma per ciò che
concerne l’assemblaggio finale e la messa a punto dell’avionica, e in
particolare del sistema di missione, per il programma ATAK (Tactital
Reconnaissance and Attack Helicopter).
Gli elicotteri italiani sono in gara per le forniture alle forze della polizia e
alle altre forze armate, che hanno bisogno di una serie di elicotteri operativi
e di una macchina leggera.
Per l’Augustawestland l’operazione vale 175 milioni di sterline, ed è un ordine
importante perché permette di continuarne la produzione che l’azienda sta
concentrando nello stabilimento di Yeovil.
Fincantieri si è aggiudicata il contratto per la realizzazione di quattro grandi
OPV per la Guardia Costiera. Il contratto è stato assegnato al “prime contractor”
locale, il cantiere RMK, che ha ricevuto una commessa di 325 milioni di dollari.
La quota di Fincantieri è di circa 140 milioni di dollari. Le unità dovranno
essere consegnate a partire dalla fine del 2010, con completamento della serie
entro il 2011.
Eurofighter
Parte, con la firma del consorzio EUROFIGHTER, composto da Alenia Aeronautica,
EADS, BAE Systems, EADS-CASA) e di NETMA agenzia che gestisce il programma per
conto delle nazioni patner (Italia, Germania, Regno Unito, Spagna) di un
contratto da 1,2 miliardi di euro, la seconda tranche per il progetto
Eurofighter, che aggiorna e integra la configurazione dei veivoli TIPHON,
rendendoli a tutti gli effetti cacciabombardieri multiruolo.
«Il contratto» ci informa Rivista Italiana di Difesa del maggio 2007 «ha anche
una ricaduta positiva per l’industria nazionale: la quota di Alenia Aeronautica
è di 292 milioni di euro, mentre ulteriori contratti arriveranno ad altre
società di FINMECCANICA nei prossimi mesi, visto che ormai FINMECCANICA è
responsabile per oltre il 60% dell’avionica del caccia».
La tranche 2 dell’Eurofighter prevede la produzione di 236 veivoli, così
suddivisa: Germania 68 aerei, Italia 46, Regno Unito 89, Spagna 33. Le consegne
della tranche 2 sono previste all’inizio del 2008, mentre nella versione tranche
1 sono in corso di consegna, essendone stati consegnati fino ad ora oltre 100.
Libia
FINMECCANICA ha una presenza militare in Libia, dove nel gennaio del 2006 ha
sottoscritto attraverso la controllata AugustaWestland un accordo con la Libyan
Company for Aviation Industry per costituire una joint venture denominata Lybian
Italian Advanced Tecnology Company per lo sviluppo di attività nel settore
aeronautico e dei sistemi di sicurezza.
Recentemente ha firmato un accordo con il governo libico per la creazione di una
joint venture nel campo dell’elettronica per la difesa e per la sicurezza, al
fine di realizzare soluzioni innovative per il mercato libico e per quello di
altri paesi africani.
FINMECCANICA fornirà il know-how e le conoscenze sui prodotti e le tecnologie,
in collaborazione con le realtà industriali locali.
La Libia potrebbe essere la testa di ponte per la penetrazione di questa holding
nel continente africano.
Iraq
I movimenti dell’industria militare “nostrana” in Iraq evidenziano come
l’intervento italiano non sia affatto cessato con la fine della missione “Antica
Babilonia” e di come l’Italia contribuisca a cercare di consolidare il governo
fantoccio iracheno in carica grazie agli occupanti.
Sono pronte alla consegna alla Guardia Costiera irachena le sei motovedette che
il governo italiano ha deciso di fornire alla Marina Militare dell’Iraq
nell’ambito di un accordo sottoscritto a Baghdad alcuni mesi fa. Le motovedette,
già in servizio con la Guardia Costiera italiana sono state sottoposte ai lavori
di ristrutturazione e adeguamento nell’Arsenale Militare di La Spezia e si
trovano nel mare interno alla base navale a fianco delle due corvette irachene
costruite a Muggiano (SP) tra l’82 e l’85 e da oltre vent’anni internate a La
Spezia.
La loro base di destinazione è Bassora, dove si sta costituendo da oltre due
anni il nucleo della nuova “Marina Irachena” con istruttori britannici e
italiani, e imbarcazioni di diversa origine e provenienza.
Intanto sta per iniziare al cantiere di Muggiano di Fincantieri la costruzione
di quattro pattugliatori destinati allo stesso cliente, che fanno parte di una
fornitura di 80 milioni di euro aggiudicata dall’azienda di FINMECCANICA a cui
avevamo dedicato ampio spazio sul numero 20 della rivista.
Da segnalare che Fincantieri nel 2006 ha fatto registrare un valore della
produzione di 2,4 miliardi di euro, in crescita del 9,6% e un utile netto di
58,7 milioni (+21%).
Altre importanti forniture ad Australia, India, Yemen, Grecia e Russia
Segnaliamo inoltre che Galileo Avionica si è aggiudicata un’importante commessa,
del valore di 20 milioni di euro, per la fornitura di sistemi di missioni che
saranno installati a bordo degli aerei e degli elicotteri utilizzati per la
sorveglianza dei confini marittimi dell’Australia.
Sempre Galileo Avionica si è assicurata un contratto di service per il
radiobersaglio Miraci 100/5 presso ITG del Ministero della Difesa indiano,
mentre entra in servizio operativo presso la base della Indian Air Force di Pune
del PAR 2080 C, un sistema di radar per l’ausilio all’atterraggio di precisione,
il valore complessivo del programma, che prevede la fornitura di 17 sistemi, è
superiore ai 30 milioni di euro.
Selex SI ha firmato un contratto del valore di 20 milioni di euro con la Guardia
Costiera dello Yemen per la fornitura di un sistema integrato di sorveglianza
VTS, che contribuirà alla sicurezza dei 450 KM di coste sul Mar Rosso di fronte
ad Eritrea e Somalia, e che è solo la prima parte di un progetto più ampio.
Oltre che all’Italia, il VTS è stato venduto anche alla Grecia e alla Russia.
La
sicurezza dei tecnici italiani in Iraq viene finanziata dal governo e
appaltata a mercenari |
Un
successo del governo del centro-sinistra: Import-export di armi in Italia in
crescita |