Il governo rinforza il contingente
italiano
l governo ha deciso di inviare “il più presto possibile” in Afghanistan
cinque elicotteri Mangusta, 18 mezzi di terra - tra cui otto corazzati - e
145 uomini aggiuntivi per far fronte al deteriorarsi della situazione nel
Paese. Lo ha annunciato il 15 maggio il ministro della Difesa Arturo Parisi.
“Sono stati individuati i seguenti equipaggiamenti: cinque elicotteri A-129
Mangusta, di cui uno come riserva logistica; otto veicoli corazzati Dardo;
dieci veicoli blindati Lince”, ha detto Parisi davanti alle Commissioni
Difesa ed Esteri del Senato.
“Insieme ai nuovi mezzi, verranno inviati in Afghanistan gli equipaggi ed il
personale di supporto tecnico e logistico, per un complesso di circa 145
militari”, ha aggiunto Parisi. A una successiva domanda dei giornalisti su
quando avverrà la partenza di mezzi e soldati, il ministro ha risposto: “Il
più presto possibile”, aggiungendo subito dopo: “So che partono subito”.
“La spesa preventiva per tale schieramento è quantificata in 25,9 milioni di
euro”, ha detto il ministro, precisando che la relativa copertura
finanziaria “verrà apprestata in sede di adozione del disegno di legge di
assestamento del bilancio per l’anno 2007”. Dei 25,9 milioni di euro
preventivati, “7,2 milioni (sono) una tantum per le predisposizioni, i
trasporti e le infrastrutture logistiche in teatro, e 18,7 milioni di costi
ricorrenti, per un periodo di circa sette mesi, fino al 31 dicembre 2007”.
I Mangusta “permetteranno di scortare gli elicotteri da trasporto già
presenti in teatro e di esplorare il terreno nel quale operano le nostre
pattuglie a terra”, ha detto Parisi. I Dardo “sono veicoli dotati di una
valida combinazione di mobilità e protezione” grazie alla pesante
corazzatura e ai cingoli, e nell’area di Herat, dove sono praticamente
assenti strade asfaltate, “permetteranno ai nostri militari di muoversi con
adeguata protezione anche fuori strada e sui percorsi più impervi”.
I Lince hanno una specifica protezione anti-mina e “aumenteranno la
sicurezza delle nostre pattuglie in movimento sulle rotabili”. Parisi ha poi
affermato che “ciascun contingente è dotato di un complesso di mezzi e di
equipaggiamenti specificatamente selezionati per rispondere alle esigenze
peculiari delle proprie unità”.
La decisione di inviare nuovi mezzi non altera “in alcun modo né la natura
della partecipazione del nostro contingente alla missione Isaf né, tanto
meno, le finalità ultime della nostra presenza”, ha poi precisato il
ministro. Parisi ha quindi parlato della missione “Pesd” dell’Unione Europea
per la ricostruzione delle forze di polizia afghane, che procede più
lentamente rispetto a quella dell’esercito nazionale.
E’ previsto lo schieramento di 160 uomini, che inizierà sotto il semestre di
presidenza tedesco per concludersi a metà novembre 2007. L’Italia
parteciperà con 13 carabinieri, sei dei quali si trovano già a Herat “sotto
cappello Isaf e dovranno passare sotto cappello Eupol”. “Con tale
progetto... ci troveremo in una situazione certamente positiva, con la Nato
direttamente impegnata a sviluppare le capacità dell’esercito e l’Unione
Europea concentrata sulla ricostruzione della polizia”, ha commentato Parisi.
Per quanto riguarda l’esercito - per la prima volta nel Paese a carattere
multietnico, ha sottolineato il ministro - la comunità internazionale ha
concordato di velocizzare il processo di arruolamento, ed “è verosimile che
il traguardo dei 70mila effettivi potrebbe essere raggiunto in linea se non
addirittura in anticipo rispetto alla scadenza identificata nella fine del
2010”, data alla quale gli effettivi delle varie forze di polizia dovrebbero
essere invece 62mila.
[Tratto da
www.paginedidifesa.it - 16 maggio
2007] |