SENZA CENSURA N.22
marzo 2007
La Turchia e gli
interessi convergenti dell’imperialismo: l’oleodotto BTC L’inaugurazione dell’oleodotto Ceyhan-Tblisi-Baku (BTC), che collega il Mar Caspio al Mediterraneo Orientale, ha avuto luogo il 13 luglio, all’inizio dei bombardamenti israeliani in Libano. Un giorno prima degli attacchi aerei israeliani, i principali partner ed azionari del progetto BTC, tra cui molti capi di stato e quadri di compagnie petrolifere, erano in attesa al porto di Ceyhan. Poi sono stati precipitati ad un ricevimento inaugurale ad Istanbul, patrocinato dal presidente turco Ahmet Necdet Sezer nei lussuosi dintorni del Palazzo Çy’ra›an. In attesa c’era anche l’amministratore delegato della British Petroleum (BP), Lord Browne, insieme ad alti funzionari dei governi di Gran Bretagna, Stati Uniti ed Israele. La BP guida il consorzio dell’oleodotto BTC. Tra gli altri principali azionisti occidentali ci sono Chevron, Conoco-Phillips, Total (Francia) ed ‘ENI (Italia). Il ministro dell’energia e delle infrastrutture israeliano Binyamin Ben-Eliezer era presente insieme ad una delegazione di alti funzionari israeliani del settore petrolifero. L’oleodotto BTC elude del tutto il territorio della Federazione Russa. Transita lungo le ex repubbliche sovietiche dell’Azerbaijan e della Georgia, entrambe le quali sono diventate “protettorati” degli Stati Uniti, fortemente integrate in un’alleanza militare con gli Usa e la NATO. Inoltre, sia l’Azerbaijan che la Georgia hanno accordi di cooperazione militare a lungo termine con Israele. Nel 2005, le compagnie georgiane hanno ricevuto circa 24 milioni di dollari in contratti finanziati al di fuori dell’assistenza militare statunitense ad Israele secondo il cosiddetto “programma di finanziamento militare straniero”. Mentre i rapporti ufficiali dichiarano che l’oleodotto BTC “porterà petrolio ai mercati occidentali”, quello che viene raramente riconosciuto è che parte di quel petrolio dal Mar Caspio sarà direttamente incanalato verso Israele. A riguardo, è stato previsto che un progetto di oleodotto subacqueo israelo-turco collegherebbe Ceyhan al porto israeliano di Ashkelon e da lì, mediante il principale sistema di trasporto petrolifero israeliano, al Mar Rosso. L’obbiettivo di Israele non è solo acquisire petrolio del Mar Caspio per il proprio consumo interno, ma anche giocare un ruolo chiave nella ri-esportazione del petrolio dal Mar Caspio verso i mercati asiatici lungo il porto di Eilat sul Mar Rosso. Le implicazioni strategiche di questo re-indirizzamento del petrolio dal Mar Caspio sono di vasta portata. E’ previsto il collegamento dell’oleodotto BTC all’oleodotto trans-israeliano Eilat-Ashkelon, anche noto come Tipline Israeliano, che va da Ceyhan al porto israeliano di Ashkelon. Nell’aprile 2006, Israele e Turchia hanno annunciato piani per oleodotti subacquei, che eviterebbero il territorio siriano e libanese. Gli azionisti della BTC Co. sono: BP (30.1%); AzBTC (25.00%); Chevron (8.90%); Statoil (8.71%); TPAO (6.53%); Eni (5.00%); Total (5.00%), Itochu (3.40%); INPEX (2.50%), ConocoPhillips (2.50%) e Amerada Hess (2.36%). (Fonte: BP) Estratto da http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2391 |