FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA
La revoca del licenziamento di Dante De Angelis è il primo grande risultato
della mobilitazione dal basso messa in campo dai ferrovieri, dai delegati
RSU, RLS e dalle organizzazioni di base, come il SULT e la CUB Trasporti.
Il risultato è frutto di una transazione sul piano legale e non di una
trattativa sindacale, che avrebbe voluto barattare la revoca dei
licenziamenti in cambio dell’agente solo alla guida dei treni. Per fugare
ogni possibile speculazione, vogliamo ribadire che la revoca di questo
licenziamento è avvenuta perché era un provvedimento ingiusto e l’azione
della Società è stata giudica da diverse istanze giuridiche, mediche e
politiche come un’azione illegittima e coercitiva, è avvenuta perché il caso
era diventato politico e di grande rilievo nazionale.
Oggi, la nostra è una felicità vera, motivata dalla volontà di non mollare e
dalla consapevolezza che la forza della ragione, prima o poi, ha sempre il
sopravvento.
Le nostre speranze sono rinate a Bologna nell’assemblea spontanea di
ferrovieri del 12 gennaio 2005, a seguito del disastro di Crevalcore; fu
proprio quell’assemblea a rilanciare l’idea nuova di sindacato dal basso e
auto-organizzato, l’idea del “Coordinamento 12 gennaio” che altro non è che
l’essenza stessa dell’essere sindacato. Sono le assemblea dei lavoratori e
dei loro delegati a riprendere l’iniziativa, i maniera diretta, con la
partecipazione alle decisioni e alla gestione della vertenza. Nulla di
nuovo, in verità, ma riaffermare questo diritto da parte dei lavoratori non
è un fatto scontato e ha mandato in fibrillazione tutti i sindacati che si
sono sentiti minacciati nella gestione della loro “fettina di potere”. In
effetti, tornare al sindacato di base è una cosa aberrante per coloro che
sono ormai abituati al teatrino della politica sindacale fatto di finte
trattative e finte vertenze, dove anche gli scioperi vengono dichiarati,
sospesi e revocati senza che i ferrovieri ne siano informati o minimante
coinvolti.
In questo ultimo anno abbiamo lottato, abbiamo posto il problema della
sicurezza, delle tecnologie illegali, del precariato, delle prospettive per
un trasporto pubblico e sociale, ma soprattutto abbiamo posto il problemi
dei licenziamenti. Atti gravemente lesivi della dignità dei lavoratori che
la nostra mobilitazione ha saputo far diventate un caso sociale e politico a
cui era inevitabile arrivare ad una soluzione.
Grazie quindi ai delegati RSU di Roma S.L. per la caparbietà dimostrata, ai
sindacati di base che hanno saputo sostenere le ragioni dei ferrovieri al di
sopra dell’appartenenza, ai ferrovieri che hanno tenuto alta la testa per
riaffermare i diritti del lavoro. Solo un piccolo rammarico per quei
segretari generali del sindacato che difficilmente potranno festeggiare
questo risultato, avendo considerato il licenziamento di Dante come un fatto
personale, per non compromettere il loro “sistema” di relazioni con
l’impresa (sic!).
Grazie, invece, a tutti voi! Ma il “lavoro” non è ancora finito; restano gli
altri ferrovieri licenziati di “report” e restano le prospettive delle
ferrovie nel nostro Paese.
Per questa ragione vi invitiamo tutti a restare mobilitati e ad organizzare
il radicamento del “Coordinamento 12 gennaio” e dei sindacati di base in
tutti gli impianti, perché solo la democrazia, la partecipazione e l’unità
dal basso possono ripristinare un rapporto di forze favorevoli ai
lavoratori. Di questo e di altro ancora discuteremo il 10 novembre a Roma,
Sala del Sacro Cuore, nei pressi della stazione di Roma Termini.
PARTECIPATE!!!
“Coordinamento 12 gennaio”
Bologna 20 ottobre 2006 |