La forza Unifil II s’appresta a lanciare la
seconda e ultima fase del suo dispiegamento nel sud del Libano, che porterà i
suoi effettivi a circa 15.000 uomini per essere pienamente operativa alla fine
del 2006.
Gli effettivi attuali, circa 5.600 soldati, aumenteranno considerevolmente con
l’integrazione di 2.000 uomini della componente navale UNIFIL, poi del secondo
battaglione italiano, francese e indonesiano.
La prima fase di dispiegamento dell’UNIFIL è stata raggiunta a metà settembre
quando è stata superata la soglia di 5.000 caschi blu, trattandosi della soglia
minima fissata da Israele per il suo ritiro dal Libano.
Sul terreno, l’Unifil ridistribuirà le carte con l’allestimento di due settori
comandati dagli spagnoli e dagli italiani, contro le cinque zone attuali
(francese, italiana, ghanese, indiana e spagnola).
Il settore ovest, sotto comando italiano, riunirà alla fine due battaglioni
italiani, due battaglioni francesi e ghanesi, portandone gli effettivi da poco
meno d 2000 a 5.400.
Per ciò che concerne il settore est, affidato agli spagnoli, dovrebbe contare,
oltre al loro battaglione, su degli elementi indonesiani, indiani e nepalesi con
degli effettivi portati a poco più di 4.000 uomini, rispetto ai 1.500 attuali.
Tutti i settori saranno posti sotto il comando del quartier generale della
Unifil, a Naqoura, che avrà la responsabilità sul migliaio di soldati francesi
della “Forza di Reazione Rapida” dell’Unifil.
Si aggiungeranno diversi elementi costituiti da 300 soldati cinesi, 600 soldati
polacchi, 300 turchi e 400 belgi.
Ci saranno due catene di comando ben distinte tra Forza Unifil e esercito
Libanese, sebbene si stiano svolgendo delle discussioni per arrivare a dei
protocolli d’intesa che riguarderanno le componenti terrestri e marittime.
I primi soldati turchi, 7 ufficiali che faranno parte di una unità del genio di
270 uomini che si disporranno a Tiro, sono arrivati.
Mentre i primi soldati indonesiani, 851 unità, dovrebbero arrivare a novembre.
[Fonte: AFP, 10/10/2006]
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