Nel maggio 2004 il Comitato Anti-Repressione
[corso, ndt] ha partecipato con decine di altri rappresentanti di
associazioni di difesa dei prigionieri politici alla “conferenza
internazionale sui prigionieri politici nel XXI° secolo” , in Euskal Herria.
Alla fine di quattro giorni di dibattiti, sono state adottate numerose
risoluzioni politiche, centrate sulla solidarietà internazionale, per la
risoluzione dei conflitti e la liberazione dei prigionieri politici nel
mondo.
Tutti i popoli in lotta per la loro libertà, presenti a questa conferenza,
hanno deciso di fare di questo giorno (17 aprile, ndt) la “giornata
internazionale dei prigionieri politici”. Con delle azioni simboliche,
salutano il coraggio e l’impegno di migliaia di prigioniere e prigionieri
politici incarcerati nelle prigioni di più di cento stati del pianeta. Oggi,
il Comitato Anti-Repressione, parte in causa in questo percorso, si associa
a queste azioni di solidarietà internazionale.
L’esistenza di prigionieri politici, in non importa quale angolo del
pianeta, dimostra la presenza di un conflitto politico. Gli stati oppressori
usano quasi esclusivamente la repressione e l’utilizzano contro ogni forma
di opposizione politica che contesta il potere stabilito.
Nonostante dei processi di dialogo si siano ossi messi in campo fra alcuni
stati e dei popoli in lotta per la loro sovranità, la repressione non è per
questo meno presente. Arresti senza alcuna garanzia dei diritti del
sospettato, sequestri, torture, inprigionamenti, l’uso dell’isolamento,
esilio in carcere sistematico, sono il destino quotidiano di migliaia di
militanti delle lotte di liberazione nazionale nel mondo. Tutti questi atti
costituiscono degli inammissibili attentati ai Diritti dell’Uomo.
Ma tutte queste forme di alienazione della libertà e di negazione della
dignità umana non saranno sufficienti per imbavagliare migliaia di
resistenti, dai kurdi incarcerati a Sincan F, ai prigionieri della prigione
d’Algesiras, o ancora a quelli della Santé, Fresnes, Fleury-Merogis e altre
prigioni francesi. Non saranno sufficienti per annichilire il coraggio dei
prigionieri palestinesi di Gerico o di quelli incarcerati a Askheron e Ishil.
Non lo saranno infine con la dignità di quelli di Abu Ghraib, ne coi
prigionieri afgani di Guantanamo. Come non pensare al coraggio dei
prigionieri di Timor nella prigione di Cipinango, o ai sudafricani di Roben
Island. Tutti sono degli esempi di dignità. Ricordiamoci la dignità degli
irlandesi nei bracci sudici dell’H-Block di Long Kesh, come di quella dei
nostri fratelli, patrioti corsi, e delle loro famiglie, che subiscono delle
condizioni di detenzione inammissibili nelle prigioni di un paese che invece
pretende d’essere esemplare in materia di Diritti dell’Uomo.
Tutti assieme, dobbiamo batterci CON i prigionieri politici. La loro
partecipazione ai processi di lotta e di risoluzione politica dei conflitti
è indispensabile. Questa garantisce il successo duraturo di questi processi.
I percorsi della pace passeranno da lì.
LIBERTA PER I PRIGHJUNERI PULITICHI CORSI
FREEDOM FOR POLITICAL PRISONIERS IN THE WORLD
Comitato Anti-Repressione, Corsica
[www.carcorsica.com]
Lista delle organizzazioni partecipanti alla conferenza internazionale “Kalera”:
ARGENTINA : Fidela • CILE : Movimiento Patrioticò Manuel Rodriguez • IRAN:
Prison Dialog • CEYLAN : Tamil Center for Humain Right • AFRICA DEL SUD:
Political Prisoniers ohiack • IRLANDA: Coiste, IRPWA • GERMANIA: Movimento
18 ottobre, Libertad • ITALIA: Senza Censura • FRANCIA: SPBL • PALESTINA:
Addameer • GALIZIA: Socoro Rojo • PORTOGALLO • TURCHIA : Tayad • PAISOS
CATALANS: Rescat, Socora Roja, Assemblea Apoyo Presos • BELGIO • PORTO RICO
: Red Nacional Boricua Pro DDHH • PERU’ : MRTA • MESSICO : EPR • BREIZH :
Skoaziel Breizh • COLOMBIA • SAHARA • USA: Jericho Mouvement • KURDISTAN:
Centro Culturale di Mesopotamia • AUSTRIA : Campo Antimperialista • CORSICA
: Cumitatu Contru à Ripressione. |