Sardegna e Svezia contro la Spring
Flag
A partire da Lunedì 8 Maggio fino al 27 partirà da Decimomannu la più
importante esercitazione militare dell’Areonautica italiana, la Spring Flag,
alla quale prenderà parte anche la E.A.G., ossia la European Air Group.
L’area di tiro i tiro preferenziale è il poligono di Capo Frasca - 1416
ettari a terra più l’area a mare prossima alla costa e l’immensa zona a mare
denominata ‘Danger 40’, collegata alla base di Decimomannu dalla zona aerea
interdetta ‘R 54’. L’imponente manovra di guerra, ovviamente, si dispiegherà
anche nei poligoni di Teulada e Quirra.
Come già gli anni scorsi a questa esercitazione prenderà parte anche il
famigerato AMX. Uno di questi aerei, il 20 ottobre dello scorso anno, è
precipitato in un campo coltivato vicino alla base aerea di Decimomannu.
Ancora non sappiamo se il terreno sia stato bonificato. Ricordiamo bene che
nel campo si aggiravano persone dotate di tutti i sistemi di protezione,
tute, Maschere e quant’altro. L’AMX, soprannominato la “bara volante”, è un
cacciabombardiere da 70 miliardi prodotto da Finmeccanica e Brasile
protagonista di una lunga serie d’incidenti apertasi nel 1984 con la caduta
del prototipo e la morte del pilota collaudatore, il comandante Manlio
Quarantelli. L’Amx è al centro di varie inchieste della Procura di Roma,
Pesaro, Treviso, Padova.
Ma quest’anno una novità eclatante ha dato qualche problema in più ai toni
trionfalistici, tra il poetico e il patriottico, che animano solitamente i
comunicati dell’Areonautica italiana in merito a questa esercitazione. Ci ha
pensato il governo svedese a guastare parzialmente la festa ai giochi di
guerra della NATO. Il 26 Aprile scorso il portavoce del ministero degli
esteri svedese Nina Ersman ha annunciato il ritiro dall’esercitazione delle
unità aeree, affermando che lo Spring Flag “e’ stato organizzato per
operazioni di mantenimento della pace e noi non desideriamo prendervi parte
a causa della partecipazione di Israele’’. “Sembra poco probabile” prosegue
il portavoce svedese “che Israele possa partecipare a tali operazioni.
Israele non partecipa attualmente a nessuna operazione di mantenimento della
pace”.
Fermo restando che anche gli altri aerei da guerra coinvolti in questa
esercitazione non partecipano ad operazioni di mantenimento della pace
(comprese quelle italiane) ma fungono da supporto o operano direttamente in
contesti di occupazione militare e di guerra, quali l’Iraq e l’Afghanistan,
concordiamo in pieno con la Svezia per aver posto un limite alla
collaborazione con Israele. La rinuncia dell’Areonautica svedese ha
sollevato la reazione stupita ed indignata del capo di stato maggiore dell’Areonautica
italiana Tricarico, affrettatosi ad esprimere “comprensione e solidarietà”
nei confronti del governo israeliano.
Al di la della sudditanza del governo uscente nei confronti di Israele, al
generale Leonardo Tricarico, così come a buona parte della classe politica
italiana, crediamo sfugga un elemento centrale: l’Areonautica israeliana
partecipa quotidianamente alla politica di occupazione e distruzione del
popolo palestinese. Gli F16 israeliani che verranno ad esercitarsi in
Sardegna sono gli stessi che bombardano ogni giorno la Palestina facendo
strage di uomini, donne e bambini, con il più totale dispregio di numerose
risoluzioni ONU e di qualsiasi norma di civiltà. Collaborare, permettere e
partecipare ad esercitazioni di mezzi militari coinvolti in azioni di guerra
è una violazione palese della convenzione di Ginevra, così come stipulare
accordi di cooperazione militare, come ha fatto il governo Berlusconi.
Era necessario che ci fosse un atto di chiarezza del governo svedese perché
anche in Italia si mettesse all’ordine del giorno un inqualificabile
collateralismo nei confronti della distruzione e della occupazione della
Palestina? Al nascente governo Prodi serve un atto di chiarezza e di civiltà
politica e una svolta per una politica estera di pace. Nessuna
collaborazione militare con lo stato di Israele fino a quando non
riconoscerà il diritto ad uno stato palestinese entro i confini del 1967 con
Gerusalemme Est capitale, e, così come previsto dalle risoluzioni ONU, il
diritto al ritorno per i profughi. Sospensione delle esercitazioni in
Sardegna e apertura di una fase di smilitarizzazione del territorio. Revoca
del trattato di cooperazione militare con lo stato di Israele. La Sardegna
vuole essere ponte di dialogo e amicizia, ripudia il ruolo che le è imposto
di palestra della guerra, complice del massacro di altri popoli.
Associazione Amicizia Sardegna Palestina
(http://xoomer.alice.it/asspal/)
Comitato Sardo Gettiamo Le Basi
(http://freeweb.supereva.com/gettiamolebasi/index.htm) |