Dall’Informativa della
Campagna Nazionale contro l’Occupazione e per la Sovranità dell’Iraq (iraqsolidaridad.org,
07/03/2006) apprendiamo che a fine febbraio fonti dirette hanno apertamente
ammesso l’importante ruolo svolto dall’entità sionista in Iraq a sostegno
degli Stati Uniti, in particolar modo per quanto concerne la missione
“Rafael” e la fornitura di armi al laser ad alta sofisticazione tecnologica,
capaci di disattivare a distanza e senza causare detonazioni i congegni
artigianali fabbricati dalla resistenza (denominati IED, Improvised
explosive devices). Tali esplosivi, che vengono piazzati dentro ad
auto-bombe come a carcasse di animali morti lasciate in mezzo alla strada,
sono causa del maggior numero di perdite in seno alle truppe di occupazione.
Sempre secondo le suddette fonti, la diffusione dei sistemi laser nella
missione Rafael è dovuta all’ampio uso di IED nelle zone di combattimento in
Afghanistan e soprattutto in Iraq, in quanto la loro disattivazione manuale
è molto rischiosa.
Fino ad oggi, i sionisti non avevano mai riconosciuto ufficialmente la
propria implicazione nella guerra contro la resistenza; tuttavia in
precedenza qualcosa era filtrato da fonti giornalistiche del paese, come ad
esempio nell’articolo “L’SOS degli Stati Uniti a Israele” di Amir Oren
uscito sul quotidiano Ha’aretz il 12 novembre scorso e tradotto in
Castigliano su iraqsolidaridad.org, nel quale appunto si analizza
l’importanza strategica del supporto delle FDI (Forze di Difesa Israeliane)
a causa dell’esperienza maturata in tal senso in Libano contro gli Hezbollah
e in Afghanistan.
In esso leggiamo alcuni passaggi significativi: “[…] L’elemento che più
semina morte sono i congegni esplosivi artigianali collocati nelle strade o
in auto-bombe. Secondo quanto ammettono gli USA, l’aiuto più efficace nella
loro lotta contro tali congegni viene da Israele. Gli angeli custodi che
lavorano per liberare Bush dal disastro sono quindi Daniel [capo del Comando
del Nord del corpo tecnici durante la guerra contro i congegni artigianali
degli Hezbollah, prima della ritirata dell’esercito israeliano dal Libano,
n.d.t.] , Nuriel [capo del Dipartimento delle Relazioni Estere delle forze
di Difesa Israeliane, n.d.t.] e Rafael. Quest’ultimo nome non è una persona
ma una missione, anche conosciuta come Autorità di Sviluppo degli Armamenti.
Una parte dell’attività di Rafael riguarda la protezione dei soldati
statunitensi in Iraq e Afghanistan […]. Altre attività di Rafael sono
segrete […]. Per dimostrare che gli Stati Uniti stanno apprendendo dalle
fonti migliori e più esperte, Conway [generale a capo delle Operazioni della
Commissione dei Capi del personale, n.d.t.] ha sottolineato che la Gran
Bretagna aveva affrontato il problema dei congegni esplosivi in Irlanda del
Nord e che gli Israeliani hanno avuto a che fare con gli attentati suicidi
in Israele e Libano. “Abbiamo cercato di studiare quali sono state le loro
esperienze e di imparare da esse” […]. |