SENZA CENSURA N.20

luglio 2006

 

L’IMPLICAZIONE MILITARE DIRETTA SIONISTA IN IRAQ
 

Dall’Informativa della Campagna Nazionale contro l’Occupazione e per la Sovranità dell’Iraq (iraqsolidaridad.org, 07/03/2006) apprendiamo che a fine febbraio fonti dirette hanno apertamente ammesso l’importante ruolo svolto dall’entità sionista in Iraq a sostegno degli Stati Uniti, in particolar modo per quanto concerne la missione “Rafael” e la fornitura di armi al laser ad alta sofisticazione tecnologica, capaci di disattivare a distanza e senza causare detonazioni i congegni artigianali fabbricati dalla resistenza (denominati IED, Improvised explosive devices). Tali esplosivi, che vengono piazzati dentro ad auto-bombe come a carcasse di animali morti lasciate in mezzo alla strada, sono causa del maggior numero di perdite in seno alle truppe di occupazione. Sempre secondo le suddette fonti, la diffusione dei sistemi laser nella missione Rafael è dovuta all’ampio uso di IED nelle zone di combattimento in Afghanistan e soprattutto in Iraq, in quanto la loro disattivazione manuale è molto rischiosa.
Fino ad oggi, i sionisti non avevano mai riconosciuto ufficialmente la propria implicazione nella guerra contro la resistenza; tuttavia in precedenza qualcosa era filtrato da fonti giornalistiche del paese, come ad esempio nell’articolo “L’SOS degli Stati Uniti a Israele” di Amir Oren uscito sul quotidiano Ha’aretz il 12 novembre scorso e tradotto in Castigliano su iraqsolidaridad.org, nel quale appunto si analizza l’importanza strategica del supporto delle FDI (Forze di Difesa Israeliane) a causa dell’esperienza maturata in tal senso in Libano contro gli Hezbollah e in Afghanistan.
In esso leggiamo alcuni passaggi significativi: “[…] L’elemento che più semina morte sono i congegni esplosivi artigianali collocati nelle strade o in auto-bombe. Secondo quanto ammettono gli USA, l’aiuto più efficace nella loro lotta contro tali congegni viene da Israele. Gli angeli custodi che lavorano per liberare Bush dal disastro sono quindi Daniel [capo del Comando del Nord del corpo tecnici durante la guerra contro i congegni artigianali degli Hezbollah, prima della ritirata dell’esercito israeliano dal Libano, n.d.t.] , Nuriel [capo del Dipartimento delle Relazioni Estere delle forze di Difesa Israeliane, n.d.t.] e Rafael. Quest’ultimo nome non è una persona ma una missione, anche conosciuta come Autorità di Sviluppo degli Armamenti. Una parte dell’attività di Rafael riguarda la protezione dei soldati statunitensi in Iraq e Afghanistan […]. Altre attività di Rafael sono segrete […]. Per dimostrare che gli Stati Uniti stanno apprendendo dalle fonti migliori e più esperte, Conway [generale a capo delle Operazioni della Commissione dei Capi del personale, n.d.t.] ha sottolineato che la Gran Bretagna aveva affrontato il problema dei congegni esplosivi in Irlanda del Nord e che gli Israeliani hanno avuto a che fare con gli attentati suicidi in Israele e Libano. “Abbiamo cercato di studiare quali sono state le loro esperienze e di imparare da esse” […].



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