Polizia spagnola e
polizia francese effettuano undici arresti in applicazione della
legislazione antiterrorista. Diverse delle persone arrestate, tutte in
isolamento assoluto, hanno denunciato pressioni, minacce e percosse
Il 28 luglio, la Polizia Spagnola ha eseguito un'operazione che si è
chiusa con l'arresto di sei persone in Bizkaia e Nafarroa. Maite Orue
Bengoa e Gorka López Hernández sono stati arrestati a Gernika, Alberto Gil
Rosado e Sue Lorenzo Gómez a Bilbao, Ainara Artetxe Azkueta a Galdakao e
Unai Gorostizaga Arbide a Mendigorria.
Immediatamente, il ministro spagnolo degli Interni, José Antonio Alonso,
ha affermato che gli arrestati "appartengono all'apparato di reclutamento
ed infrastruttura dell'organizzazione terrorista ETA".
Gli arresti sono stati collegati ai documenti sequestrati ad Ibon
Fernández Iradi, presunto membro di ETA, tre anni fa, durante il suo
arresto nello Stato francese. Lo scorso febbraio, si era registrata
un'altra operazione, con quattordici arresti che, secondo il Commissariato
Generale per le Informazioni della Direzione Generale della Polizia, aveva
comportato "la completa disarticolazione della struttura di reclutamento
di nuovi terroristi, indispensabili alla sussistenza di ETA".
Sono già 117 le persone arrestate con l'accusa di comparire nei documenti
di Fernández Iradi, all'interno di una modalità di arresti definiti
"preventivi" dalle autorità dello Stato spagnolo. Paulino Luesma, Delegato
del Governo (carica corrispondente a quella di prefetto, N.d.T.) per la
Comunità Autonoma Basca, condiziona l'operazione "al risultato degli
interrogatori"; vale a dire, si arrestano preventivamente persone che
appaiono in una lista sequestrata tre anni fa e si ripone tutto il peso
del sospetto nelle dichiarazioni eventualmente estorte negli
interrogatori.
Questo sistema è protetto dal meccanismo dell'isolamento assoluto: i sei
giovani, oltre ad un altro arrestato tre giorni dopo a Gernika, Egoitz
Martitegi, subiranno diversi gradi di pressioni, minacce, botte. Mentre
Sue Lorenzo è stata mandata in carcere ancora in isolamento assoluto (la
legge prevede altri otto giorni di isolamento assoluto in carcere), gli
altri sono stati rilasciati ed hanno potuto raccontare pubblicamente il
trattamento del quale sono stati oggetto. Due giorni dopo, la Polizia
francese arresta Jon Troitiño, Zuhaitz Errasti, Urtzi Zubizarreta e Oier
González, con l'accusa di appartenere all'"apparato militare di ETA" per i
primi due e quella di avere tentato di ricostruire lo"apparato
internazionale" per gli altri.
Il Ministro degli Interni spagnolo ha approfittato degli arresti per
sottolineare l'"eccellente stato della collaborazione franco-spagnola in
materia antiterrorista"; questa eccellenza comprende il fatto che nello
Stato francese si utilizzi in maniera sempre più sistematica l'isolamento
assoluto e si proceda in modo sempre più simile a quello in uso nello
Stato spagnolo.
Ricordiamo semplicemente che il Relatore speciale contro la Tortura delle
Nazioni Unite, già nel suo rapporto dell'anno scorso, ha incluso quattro
casi di tortura contro cittadini baschi nello Stato francese, avvenuti in
circostanze molto simili.
Tratto da “Islada” n.21, agosto 2005
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