SENZA CENSURA N.18

NOVEMBRE 2005

 

La solidarietà pelosa dell’occidente

Un punto di vista dai compagni indiani

 

Questo articolo, tradotto dalla rivista indiana People’s March (www.peoplesmarch.com) dell’ottobre 2005, rivista teorica (non ufficiale) in lingua inglese del Partito Comunista Indiano-Maoista, offre una attenta disamina sulla presunta solidarietà dei governi occidentali attraverso le ONG, e più in generale di come i progetti solidaristici sono penetrazioni dell’imperialismo occidentale. Questo processo viene strumentalmente incrementato proprio nelle zone dove è attivo il movimento comunista maoista. I comunisti maoisti stanno in larghe fette del paese sviluppando la strategia della guerra popolare di lunga durata, attraverso la costituzione di zone liberate (le basi rosse di ispirazazione maoista), dove è istituita una Nuova Democrazia, attraverso il potere popolare. Un tale fenomeno, che investe la zona sud-est dell’India, si affianca al possente movimento polare nepalese. In Nepal sotto la guida del Partito Comunista Nepalese maoista, vi è un processo rivoluzionario. I comunisti maoisti controllano l’80 % del paese. Anche in Nepal come nelle zone liberate in India, si cerca tra mille difficoltà e lotte di portare avanti un cambimento che vada verso il socialismo e quindi verso il potere popolare. Non è secondario ricordare che nella lista nera dell’antiterrorismo stilata dagli USA il Partito Comunista Indiano maoista e il Partito Comunista Nepalese maoista sono indicati tra le formazioni politiche più pericolose.

Microfinanza, la nuova usura in India
Data la vasta e crescente rete di Self Help Groups (SHG) nelle campagne, in particolare nelle aree delle lotte rivoluzionarie, e l’importanza che sta avendo la microfianza per l’establishment, questo articolo è un approfondimento sul ruolo reale e sul suo impatto nella vita del popolo. Non a caso in una delle sue prime visite il nuovo presidente della banca mondiale, Paul Wolfowitz (un neo-con di estrema destra) è stato in Andhra Pradesh, dove dopo una discussione con donne contadine delle SHG ha garantito assistenza per 260 milioni di dollari per questo movimento delle SHG entro il 2008; per coincidenza questo è successo il giorno successivo alla messa in illegalità delle formazioni comuniste maoiste in Andhra Pardesh.
Il 2005 è stato dichiarato l’anno internazionale della microfinanaza dalle Nazioni Unite. Anche in India, era stato chiaramante dichiarato nel budget 2005-06, che il governo aveva intenzione di promuovere fortemente istituzioni di micro-finanaza. Questo non è nient’altro che un meccanismo per intrappolare i poveri delle campagne nel circolo vizioso del debito e distoglierli dal contestare il sistema responsabile dei loro mali.
Questa nuova panacea per sradicare la povertà, generare occupazione e per dare maggiore potere alle donne, la “bacchetta magica”della microfinanza o del microcredito, è una bella pensata degli imperialisti per lasciare il popolo con le poche briciole che si merita.
Il network delle SHG abbraccia virtualmente tutti gli stati del paese. Il dibattito su questo tema è diventato ancora più pertinenete alla luce del fatto che l’anno in corso, cioè il 2005, è stato dichiarato l’anno internazionale della microfinanaza dalle Nazioni Unite. Stanly Fischer, vice-presidente del Citigroup e presidente del gruppo dei pubblicitari per l’anno internazionale del microcredito, afferma: “Oggi il mercato azionario mondiale è focalizzato sulle persone a cui questo anno è dedicato: i clienti della microfinanza”. Al summit sul micro-credito che si è svolto a Washington DC nel 1997 fu raccolto un certo consenso, per ottenere credito per l’assistenza ai 100 milioni di famiglie più povere del mondo entro l’anno 2005. Anche in India, il bilancio del 2005-2006 dà particolare importanza alla microfinanza e il fondo per la microfinanza è stato alzato a 200 crores (1 crore = 10 milioni) di rupie (Rs) dall’indiana Reserve Bank. Il microcredito viene proposto come la bacchetta magica che può spazzar via la povertà senza doversi confrontare con un tema scomodo come la non equa suddivisione del possesso di ricchezza e risorse.

Che cos’è la microfinanza
In accordo con la Banca per lo Sviluppo dell’Asia, uno dei mggiori finanziatori della microfinanza, la fornitura di servizi finanziari, così come i depositi, i prestiti, i servizi di pagamento, i trasferimenti di denaro e le assicurazioni per le famiglie povere e le loro micro-imprese sono in generale chiamati microfinanza. Questo termine diventa corrente fin dai primi anni ’90 e ha largamente soppiantato il termine microcredito.
Un istituto di microfinanza (IMF) è un intermediario finanziario, che provvede al credito per la popolazione rurale. Molto spesso si tratta di ONG, ma può essere anche altro come insegnanti anganwadi, panchayats(1) ecc… Questo IMF poi crea i Self Help Groups (SHG) che contano circa 20 persone (per la maggior parte donne) che depositano una certa cifra ogni settimana o mese. Poi l’IMF versa un ammontare pari (o fino a quattro volte superiore) e il prestito è dato a singoli membri del SHG. I prestiti sono dati individualmente, ma la rata è responsabilità collettiva del SHG. A loro volta, gli IMF sono finanziati da banche commerciali.
Oggi 800 e più IMF fanno prestiti agli indiani poveri. Le SHG sono formate grazie all’aiuto delle ONG. Il modello SHG come sistema di collegamento alle banche è il modello indigeno di micro-credito che si è sviluppato in India. Ad oggi, ci sono 3000 e più ONG con programmi SHG come collegamento alle banche (SHG-bank linkage) e a programmi IMF-bank linkage sostenuto da NABARD(2). Il programma SHG-bank linkage ha interessato un flusso di credito cumulativo pari a 6,300 crores di Rs a fine marzo 2005 grazie al sistema bancario. Ogni SHG ha attorno a sé circa 20 membri che si suppone abbiano guadagni simili. Il loro principio primario è il prestito dei risparmi dei membri, ma anche cercare finanziamenti esterni. World Bank e ADB sono i più grossi finanaziatori degli IMF. Nello specifico le SHG sono promosse e sostenute dalle ONG, che intervengono sia come intermediari finanziari sia come intermediari “sociali”, cercando di facilitare il collegamento delle SHG con diverse agenzie di finanziamento. Anche istituti internazionali come OXFAM e Action Aid organizzano direttamente, o aiutati dalle ONG delle SHG. Successivamente queste SHG si legano a banche straniere. Questo è il “bank linkage”. Essendo un primo modello per il risparmio, le banche hanno sviluppato una politica corporativa per estendere le operazioni di micro-credito con il modello SHG-bank linkage.
Le origini delle SHG si possono datare al 1976, quando il professore Mohammud Yunus avviò gruppi di donne in Bangladesh. Questo gruppo successivamente divenne la Bangladesh Grameen Bank. In India il pioniere in questo campo è stato il SEWA (Self Employed Women’s Association). Sebbene abbia avuto inizio come un sindacato di donne circa 40 anni fa, oggi vanta la gestione della prima banca di donne di tutto il Paese. Nel sud dell’India organizzazioni come Pradan, Myrada, Aseefa, Malar ecc..hanno acquisito questo sistema di credito rurale. Queste hanno una posizione di primo piano nel ricevere fondi dalle ONG dei paesi imperialisti.
Infatti ci sono diversi approcci alla microfinanza che coinvolgono banche, ONG e cooperative. In ciascuno di questi modelli il gruppo solitamente assume degli obblighi per i prestiti presi dai suoi membri. Per esempio le SHG di 15-20 membri possono ruotare i loro risparmi come prestiti interni al gruppo, così come possono accedere a presititi dagli IMF o dalle banche.
Di solito il gruppo ha incontri settimanali, quindicinali o mensili, durante i quali i membri depositano un risparmio regolare e pagano le rate dei prestiti. In questi incontri una somma definita viene depositata da ogni membro (esempio 10-20 Rs) e questi depositi sono usati per prestiti interni. Le banche, dopo essere state soddisfatte tramite risparmi e pagamenti, danno prestiti ai gruppi.
La microfinanza ha percorso molta strada da quando, nei primi anni 90, collegava le poche SHG ed era lanciata dal programma SHG-bank linkage della NABARD. I servizi di microfinanza oggi coprono circa 2 milioni e 800 mila famiglie povere con il modello delle SHG, che rappresentano il 64% dei clienti degli IMF. Vi è uno sbilanciamento regionale con il 90% dei clienti nel sud e nell’ovest dell’India.
Circa il 93% dei clienti delle SHG sono donne e da qui il dibattito sul dare potere alle donne. Lo scopo principe di questi schemi è cercare di allontanare le masse oppresse dal nuovo potere che viene stabilito nei villaggi dai comunisti maoisti e di rimpiazzarlo dal cosidetto potere SHG. Per tutto questo sono stati inventati dagli imperialisti e dalle loro istituzioni, come la World Bank, ADB ecc.
I tassi di rata oscillano in media dall’87% al 97% di tutti i prestiti!
NABARD ha già dato prestiti per 11 miliardi e 920 milioni di Rs a un milione e cento SHG fino al marzo 2004. Il Ministro delle Finanze nel suo discorso sul budget, quest’anno, ha chiesto a NABARD e SIDBI di aumentare notevolmente il numero delle SHG in India.
Le SHG sono state inoltre istituzionalizzate grazie ai programmi statali antipovertà, attraverso lo Swarm Jayanti Gram Swarojgar Yojna (SGSY), un programma di promozione dell’autoimpiego, che dichiara di procurare prestito come sovvenzione ai poveri delle campagne, certificati ufficialmente sotto la soglia di povertà. L’SGSY fu introdotto dopo la rottamazione dell’IRDP (Integrate Rural Development Programme) nel 1999-2000.
Un esempio non isolato del suo funzionamento è il seguente: Bhagvathy, tesoriera di alcuni Gruppi di Mutuo Soccorso nel distretto di Kanyakumari e i suoi co-membri erano estasiati dopo aver ricevuto le chiavi della mietitrice, sovvenzionata dallo schema di prestito del Swaran Jayanti Gram Swarojgar Yojna (SGSY), dal Primo Ministro, niente di meno, alla funzione pubblica, per essere disillusi quando hanno visto che era senza motore! Le restanti 18,000 rupie (Rs) per il motore sono state ottenute dal credito privato a un tasso di interesse da usuraio.
Le ONG sono la spina dorsale del sistema di credito rurale. In molti posti, sono state incoraggiate a formare SHG e remunerate dalle banche donatrici. Oggi la NABARD dà 2000 Rs a una ONG per creare un bank-linkage con una SHG, fino a quando l’ONG può assicurare il pagamento e il recupero dei prestiti. Le SHG di donne e le organizzazioni di microcredito sono viste come strade per alleviare la povertà e per l’emancipazione delle donne. I governi hanno partecipato all’impresa formando migliaia di questi gruppi.
 

L’estensione mondiale del microcredito

Data Programmi Clienti (n°)
Fine 1997 618 13.5 milioni
Fine 2000 1.567 30,7 milioni


Il nuovo finanziatore: abdicazione dello Stato dalle sue responsabilità
Il membro dell’SHG può essere caricato del 24%, del 36% o anche del 48% del prestito che ha ricevuto dall’IMF! La norma è circa il 3% al mese che è già un’usura se comparato a ciò che addebita la banca. In alcuni casi le ONG coinvolte ricaricano una somma aggiuntiva per i servizi svolti che è aggiunta al tasso d’interesse. L’RBI, in una prima bozza di relazione, ha affermato che gli IMF possono determinare i propri tassi d’interesse. Questi prestiti sono destinati alle famiglie sotto la soglia di povertà, che devono inoltre pagare i tassi di interesse per altri prestiti legati all’agricoltura tra l’8% e il 12% c.a. Quindi, anche in questo caso, le famiglie sotto la soglia di povertà devono pagare tassi di interesse più alti rispetto ad altri settori (prestiti per auto o case sono disponibili al 7%). Prima ci sono stati gli Istituti di Credito Cooperativo, seguiti dalla nazionalizzazione delle più grandi banche nazionali nel 1969, e poi, la creazione di banche rurali.
Comunque, le banche commerciali programmate coprirono solo il 18,4% della popolazione rurale. Ma fin dai primi degli anni ’90, con la liberalizzazione che ha inghiottito anche il settore bancario, si dà sempre maggiore attenzione alla ripresa e alla redditività delle banche. Il settore bancario, a sua volta, ha cominciato a mostrare un calo di interesse per piccoli depositi. Il numero dei prestiti a piccoli risparmiatori con una fascia di credito inferiore a 25,000 Rs è diminuito da 58.800.000 nel 1991 a 36.900.000 nel 2003. C’è stato un calo del 41% circa del numero di piccoli risparmiatori che chiedono un prestito, in circa 10 anni. Mentre il governo si tira indietro dalla sua responsabilità di concedere prestiti ai poveri, l’alternativa viene presentata dai servizi di microfinanza.
Se la microfinanza è in grado di soddisfare le richieste di credito dei poveri, perché tutto il Paese è scosso da suicidi legati al debito? Che credibilità ha la “storia di successo” del microcredito in Andhra Pradesh se è lo Stato con più suicidi legati al debito? Una relazione redatta per la Corte Suprema di Bombay a proposito dei suicidi di contadini a Maharashtra, afferma che la ragione è il debito. Infatti, il prestito privato rappresenta il 50% del totale del prestito.
E’ ovvio che la microfinanza non ha ridotto il guadagno degli usurai. Inoltre la maggior parte dei prestiti rurali vengono richiesti per l’acquisto di beni di consumo e non per creare attività che producono guadagno. Infatti, ne è una prova che i clienti della microfinanza spesso hanno bisogno di farsi prestare altro denaro da altre fonti per poter saldare le rate. Relazioni delle SHG descrivono quali strategie le donne attuino per saldare i debiti. Queste vanno dall’impegnare i gioielli, al ridurre il cibo, dal vendere beni personali a chiedere prestiti a prestatori informali. Questo non desta nessuna sorpresa. Poiché in microfinanza, la “abilità di restituire” è più importante della richiesta di credito del bisognoso. Infatti il simultaneo disinteressamento dello Stato in merito al credito rurale e l’entrata in scena della microfinanza sta spingendo il povero nelle grinfie degli usurai!
Oggi, il lucroso business “commerciale” della microfinanza sta scivolando dalle mani degli usurai locali a uomini cortesi, che si presentano come missionari nel sociale! Un’attivista del microcredito di Karnataka ha dichiarato: “Se le donne avessero prestato i loro risparmi al mercato, avrebbero guadagnato più di quanto stanno guadagnando attraverso le SHG. Sia gli IMF, sia le SHG, che ricevono soldi dalla NABARD e dalle banche a basso tasso d’interesse, sono diventate organizzazioni commerciali, speculando sulle donne povere, che continuano a pagare alti tassi d’interesse di circa il 24% sul prestito che hanno ricevuto”.
Il sistema di microfinanza sta inoltre diventando un modo per mobilizzare i guadagni delle campagne, per esempio il rapporto credito/deposito nell’Uttar Pradesh (UP) è del 33%, implicando che solo 33Rs su 100Rs di deposito tornano alle persone sotto forma di prestito. Nei distretti più arretrati questo rapporto è inferiore e oscilla fra il 16% e il 21%, ciò implica che sebbene i risparmi sono mobilizzati da queste aree agricole, solo dal 16% al 21% dei risparmi di quelle stesse persone ritorna a loro sotto forma di prestito. Il modello di microfinanza delle SHG succhia ai poveri i loro magri risparmi, invece di elargire loro credito!

Gli interessi societari
I grandi settori delle corporations e le aziende multinazionali stanno mostrando un interesse crescente per la microfinanza. E’ stato svolto un impressionante lavoro dalle corporations nel creare SHG, direttamente o tramite collaborazioni, e nel sostenere le ONG, fra cui anche da ICICI, Citibank, ABN Amro,Hindustan Lever Ltd, ITC, Mahindra&Mahindra, Tata Group, HDFC, Max New Life Insurance ecc… Per esempio l’ICICI sta sia costituendo una rete di SHG come nel Tamilnadu, sia lavorando con ONG locali per lo stesso scopo. Nel primo caso sborsa circa 2.400.000 Rs alle SHG, nel secondo è in collegamento con 40 ONG nel Karala, AP, Karnataka, Orissa, WB, Jharkhand, UP e Rajasthan.
La Cashphor India è coinvolta nella microfinanza in Gazipur, Mirzapur, Chandauli, Mau, Balia. Registrata nel 1996, Cashphor Financial & Technical Services (CFTS), si sviluppata in aree circostanti l’est dell’UP e l’ovest di Bihar, le regioni con il più alto numero di famiglie povere. Questo IMF è basato sul modello della Grameen Bank, in cui un gruppo di 5-6 membri si forma e il prestito è dato a singoli membri, ma l’obbligo di pagamento è collettivo. CFTS ha ricevuto sostegno finanziario da parte di NABARD, ICICI, UCO Bank, UTI Bank, Deutsche Bank, Mumbai, Gramen Foundation USA ecc…ad un tasso di interesse dal 6% al 12% e ha elargito prestiti ad un tasso di interesse del 20%. Ha elargito il primo prestito a Mirzapur nel settembre del 1997. Ciò che era iniziato come una compagnia con piccoli fondi pari a circa 400.000 Rs nel 1997, è diventata una grossa azienda con un capitale di 160 milioni di Rs nel novembre 2003. Il 1° dicembre 2003, il business del microcredito della CFTS è stato venduto alla CMC. La microfinanza è diventata un affare vantaggioso!.
Le SHG diventano anche una rete per la distribuzione di prodotti commerciabili. Le donne appartenenti alle SHG vengono utilizzate come rete domestica per la distribuzione. Tutto questo è presentato come un’opportunità per le donne povere, in realtà è un tentativo per accedere ai mercati vergini delle zone rurali che comprendono 100 milioni di indiani.
Nel settembre 2004, la Grameen Bank nel Bangladesh fece un passo avanti nel tentativo di “ridurre la povertà” attraverso il microcredito, dando ai mendicanti delle città dei telefoni cellulari! Il progetto consisteva nel far prestare il cellulare dal mendicante ai passanti per fare delle chiamate in cambio di un pagamento. Ogni cellulare costa al mendicante 8,500 taka ripagabili in due anni con rate a interesse libero. Simili operazioni di penetrazione si vogliono effettuare nelle aree rurali.

Il mito della generazione della piena occupazione
La SGSY, costruita sul modello della SHG, dichiara di procurare opportunità di autoimpiego a coloro che si trovano sotto il livello di povertà, specialmente alle donne. Questo è un altro imbroglio. In primo luogo uno dei criteri per accedere all’SGSY è il rimborso dei primi prestiti (anche quelli con la struttura precedente, la IRDP), ottenuti dagli uomini sposati con le donne membre dell’SHG.
In secondo luogo molte SHG si lamentano dell’imposizione su di esse di alcune attività di impresa, attraverso blocchi e attività bancarie, come la produzione di giochi, il ricamo, la fabbricazione di candele ecc… senza nessuna garanzia di un supporto di mercato. Le SHG che hanno acquistato bestiame da latte in molte parti del Tamil Nadu con il progetto dell’SGSY dicono che le società cooperative del latte solitamente trasferiscono il loro obbligo di capitale circolante sulle spalle dei poveri dilazionando i pagamenti per il latte fino a oltre un mese!
Una SHG chiamata Jai Bajrang che opera ad Jasra vicino ad Allahahabad nell’UP, è stata formata 4 anni fa con 12 membri. I membri hanno cominciato depositando 60 Rs al mese. Dopo un anno e mezzo hanno ricevuto un prestito di 150.000 Rs. Con questi hanno aquistato 12 bufali. Successivamente il bestiame a iniziato a ridurre il latte ma il prestito è andato avanti. In un periodo di 3 anni hanno dovuto ripagare 80 mila Rs. Il bestiame, debole, ha ridotto il latte ma il debito è ancora lì.
Più o meno, questa è la leggenda delle dirigenze delle SHG. La verità è che in un mondo globalizzato, è praticamente impossibile per le imprese su piccola scala sostenersi rispetto alla competizione dei grossi poli economici. Come possono queste imprese generare impiego in un mondo dove il mercato è monopolizzato da MNC & TNC? Tutte le dichiarazioni di generazione dell’occupazione attraverso l’allevamento del bestiame, la produzione di papad, candele, salamoie, ecc… sono falsità, sono scherzi lugubri in una situazione in cui le persone sono deportate continuamente. Le storie dei contadini suicidi sono destinate ad essere più che mere statistiche.
Il microcredito non può alleviare la povertà perché il suo intento è bypassare la ragione della povertà: l’inequità dei rapporti sociali.

Gli interessi reali
Ciò che attualmente sottolinea l’importanza dei programmi di microfianza è il programma di riforma spinto dagli imperialisti, e dai suoi intimi amici locali, per distogliere il popolo dalla lotta di classe. Non è un caso che il più grande contenitore di questa finanza in India sia l’Andhra Pradesh e il più grande di Maharashtra è il distretto di Gadchiroli. Nell’UP, la maggior parte della microfinanza si sta spostando nel distretto di Mirzapur. Tutte queste sono regioni dove è presente un’intensa battaglia rivoluzionaria guidata dai comunisti maoisti. Non è un caso che le ONG siano così coinvolte in questo programma.
Lo stato capisce bene che la situazione sta diventando esplosiva, a causa di una massiccia disoccupazione creata dalle politiche dell’LPG. In una simile situazione, se il popolo deve essere trattenuto dall’aderire alla lotta di classe rivoluzionaria, deve ricevere alcuni contentini sottoforma di attività che generano impiego. Inoltre tutti i discorsi sul coinvolgimento popolare sono uno stratagemma politico per distogliere le masse dal potere del popolo che sta evolvendo in forma embrionale nelle zone di guerriglia e nelle aree di intensa lotta contadina.
Agli inizi del 1948, gli USA aiutarono a lanciare un progetto per 64 villaggi a Itawah, un distretto dell’UP. Descritto da Nehru (3) come “un’arma ideale” per trattare con le minacce dei rivoluzionari per riforme agrarie fondamentali, divenne presto un programma per tutta l’India. Gli USA diedero assistenza finanziaria e tecnica. Fu detto che tali programmi di sviluppo comunitario avrebbero portato crescita in tutta la campagna indiana attraverso una mutua cooperazione dei contandini. Appena prima dell’inaugurazione di Nehru di questi programmi nell’ottobre del 1952, un accordo di collaborazione che dava i dettagli organizzativi dello sviluppo comunitario fu firmato dagli USA e dal governo indiano il 31 maggio 1952.
La stessa storia e gli stessi interessi prevalgono oggi, questi prendono varie forme; una di queste forme è la microfinanza. Con continue contrazioni di opportunità di occupazione e con l’abdicazione dello Stato delle proprie responsabilità nel settore sociale in accordo alle politiche dell’LPG, una ancora di salvezza è assicurarsi di prevenire il popolo dal sollevarsi contro queste politiche. La microfinanza, con l’aiuto delle ONG, è uno di questi programmi. All’apice di tutto, costruisce la via alle multinazionali per accedere al vasto e inesplorato mercato rurale. Serve inoltre a sfruttare i risparmi dei contadini. Il governo è felice di non aver più la responsabilità di procurare credito ai bisognosi. Le banche sono felici che le SHG sono capaci di assicurare le rate. E gli imperialisti sono felici che il magico proiettile della microfinanza stia portando via persone e fondi alle lotte rivoluzionarie. La sola vittima è il popolo, predato da un nuovo soave e pericoloso usuraio.
 

Note
(1) Anganwadi: insegnanti e assistenti volontari in zone rurali. Panchayat: assemblea di membri eletti che possono decidere su punti nodali per la vita economica, culturale e sociale. E’ un sistema di collegamento fra il governo e il villaggio.
(2) La NABARD (National Bank for Agriculture and Rural Development), nata nel 1981, finanzia le banche che successivamente prestano alle SHG.
(3) Fu il leader dell’ala socialista dell’Indian national Congress dall’agosto del 1947 alla sua morte, nel maggio 1964.

 

Nepal il potere del popolo

E’ una traduzione dell’opuscolo preparato dal WPRM (world people’s resistence mouvement) ed è dedicato allo sviluppo della guerra popolare diretta dal partito comunista nepalese maoista. Si analizza la strategia dei maoisti e le loro realizzazioni nelle zone liberate. Oggi il Nepal, nella sua indiscutibile particolarità geografica e sociale, rappresenta un esempio concreto di un mondo che si ribella all’imperialismo e agli attuali rapporti sociali e pone le basi di una nuova società socialista fondata sulla Nuova Democrazia.

Si possono richederne copie a: redazione@bollettino.it



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