Il dibattito sviluppato dall’EPPK
all’interno delle prigioni francesi e spagnole si è prolungato nel tempo,
mentre le difficoltà imposte dalla dispersione in più di 90 prigioni sono
realmente serie. Anche così, il dibattito si è svolto e di seguito
spieghiamo le principali conclusioni dello stesso.
1) Collettivo plurale
La pluralità della sua composizione è una delle principali caratteristiche
dell’EPPK. È composto da cittadini/e baschi/e che lavorano e lottano per la
libertà di Euskal Herria (Paese Basco), lo fanno in diversi modi e da
distinte collocazioni sociali, politiche o lavorative. Così, attualmente l’EPPK
riunisce nel suo seno attivisti dell’organizzazione armata ETA, giovani
delle organizzazioni JARRAI, HAIKA e SEGI, membri degli organismi popolari
AAB, ASKATASUNA, ZUMALABE, AEK, militanti di strutture politiche come XAKI,
EH, BATASUNA, esponenti pubblici dell’unica istituzione nazionale basca
UDALBILTZA e anche lavoratori dei mezzi di comunicazione come EGIN, GARA,
EGUNKARIA o BERRIA, e molti altri.
Ciò che li riunisce tutti nel seno dell’EPPK è essere stati incarcerati per
aver lottato per la libertà di Euskal Herria. Inoltre, l’EPPK non è che una
forma di autoorganizzazione all’interno delle prigioni e strumento per
potere continuare a contribuire al processo di liberazione nazionale e
sociale basco.
Tutti i membri dell’EPPK devono mantenersi fedeli al collettivo, respingere
il sistema carcerario, essere vincolati alle decisioni dell’Assemblea
Generale e mantenere l’impegno di lotta acquisito rispetto alla strategia di
liberazione nazionale e sociale di Euskal Herria.
2) Struttura
L’EPPK si struttura in tante assemblee quante sono le prigioni nelle quali è
disperso, con autonomia per portare avanti la sua linea generale. Allo
stesso tempo, tutte queste assemblee locali formano l’Assemblea Generale,
che costituisce il principale ambito di dibattito e di assunzione di
decisioni dell’EPPK. Le sue decisioni sono vincolanti per tutti i suoi
membri.
Inoltre, l’EPPK ha costituito un gruppo di interlocuzione rappresentativo di
tutto il collettivo davanti agli altri soggetti sociali e politici di Euskal
Herria ed all’amministrazione carceraria.
3) Linea Generale
Nella sua linea generale l’EPPK coniuga la lotta politica con la resistenza
all’interno delle prigioni. Stabilisce come obiettivo strategico il
conseguimento dell’amnistia ed indirizza la sua lotta politica verso il
conseguimento dell’obiettivo tattico del raggruppamento di tutti i suoi
membri in Euskal Herria.
L’amnistia è in relazione con la soluzione del conflitto politico ed armato,
quando si rispettino il diritto ad esistere ed il diritto a decidere del
nostro popolo. Il raggruppamento di tutti i prigionieri politici baschi in
Euskal Herria è in relazione con la garanzia del loro diritto a partecipare
al processo politico basco, pur restando imprigionati.
4) Metodi di lotta
L’EPPK non respinge nessun tipo di lotta nella sua dinamica. Promuove una
linea di disubbidienza rispetto al sistema carcerario, linea che prende
corpo nell’ambito di autonomia di ogni prigione.
5) Relazioni con l’ambiente sociale e politico
L’EPPK attiva una politica di relazioni tra ognuno dei suoi membri ed il suo
ambiente sociale e politico più prossimo, rinforzando tra essi
l’integrazione e la solidarietà.
6) Solidarietà
Tante sono le differenti situazioni carcerarie e tanti gli squilibri che si
producono come conseguenza della dispersione, che la Solidarietà è un valore
in rialzo. Essa si plasmerà di fronte a casi di isolamento, solitudine,
isolamento assoluto in carcere, malattia grave, aggressioni, estradizione da
un stato ad altro o morte di qualcuno dei suoi membri e anche di fronte agli
incidenti stradali nei quali sono coinvolti i parenti durante i viaggi verso
le prigioni.
7) Azione politica
L’EPPK interviene nel processo politico basco attraverso la sua resistenza
quotidiana e si relaziona con gli altri soggetti politici e sociali baschi
attraverso il suo Gruppo di Interlocuzione. La pluralità di pensiero dei
suoi membri, tuttavia, si veicola attraverso le relazioni interne che ogni
prigioniero mantiene con la sua rispettiva organizzazione.
8) Logo
Infine, l’EPPK si dota di uno strumento di comunicazione quale è un logo.
[tratto da
www.inventati.org/irrintzi/articoli/Politica/Eppk.html] |