Le
“democratiche” astuzie borghesi
Cari compagni: vi aggiorniamo sulla situazione dei p.p. del PCE(r) e dei
Gruppi detenuti in Francia, dove non avevano commesso alcun reato, su
richiesta dello Stato fascista spagnolo. I compagni, come ricorderete, sono
stati arrestati in due “turni”: i primi sette, nel novembre del 2000 ed i
restanti nel luglio del 2002. Dopo il processo dei “sette di
Parigi”, Rosario Llobregat Moreno è stata rimessa in libertà; vorrebbe
tornare in Spagna, per stare con la sua bambina (11 anni, affidata ai nonni)
ma l’assurdità delle leggi spagnole glielo impedisce. Antonio Lago Iglesias
è stato messo in libertà nel luglio del 2004 e, in attesa del processo, non
può muoversi dalla Francia (ma non può mettere piede a Parigi); questo
compagno vorrebbe tornare in Italia, paese dove risiedeva da quando, finiti
i suoi 20 anni di pena, era riuscito a riunirsi con moglie e figli.
L’assurdità della situazione consiste in quanto segue: tanto Antonio quanto
Rosario sono stati dichiarati dallo Stato spagnolo “irreperibili”,
nonostante il loro domicilio attuale sia stato scelto dai giudici francesi.
Ma... anche TUTTI gli altri p.p. del PCE(r) e dei G. risultano, secondo la
Spagna, IRREPERIBILI, anche se stanno in galera e nonostante il fatto che
per molti di loro sia stata concessa l’estradizione. Questa situazione di
“irrepiribilità” si traduce concretamente nel fatto che i compagni non
possono nominare avvocati in Spagna, e quindi esercitare il loro diritto
alla difesa perché magistrati e pm esigono la loro presenza in tribunale
per annullare l’ordine di cattura ed avviare le procedure. Questa
“irreperibilità”, tuttavia, non impedisce che i compagni che sono in
prigione in Francia vengano estradati Temporaneamente in Spagna (è il caso
de Belen Lopez Calderon e di Victoria Gomez) e che poi vengano estradati
definitivamente una volta conclusa la pena Francia. Nel caso di Rosario e
di Antonio significa che, dopo essere stati rimessi in libertà e la loro
estradizione rifiutata dal tribunale francese, per rientrare nel
proprio domicilio dovranno recarsi davanti ai tribunali spagnoli per essere
senza dubbio arrestati ed incarcerati (non possiamo prevedere le
motivazioni, ma nessuno ha dubbi sul modus agendi del potere spagnolo).
Questa “irrepiribilità” , infine, non ha impedito e non impedisce che tutti
i compagni siano sottomessi a tutte le procedure richieste dalla Spagna
(arresto, perquisizioni, molestie ai familiari, analisi del DNA ecc. ecc.)
(in Francia, almeno per quanto riguarda i p.p., non si fa nulla senza
l’accordo degli spagnoli).
Chiaramente i compagni continuano e continueranno ancora a subire la
vergognosa persecuzione da parte di un regime che, come nei suoi tempi
peggiori, utilizza tutti i modi e tutte le “furbizie” consentite dalle sue
“democratiche” leggi.
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