SENZA CENSURA N.16

FEBBRAIO 2005

 

Le Forze Armate Italiane e la “ricostruzione”

 

“In Iraq si assiste a una integrazione spinta delle operazioni antiguerriglia e antiterrorismo con PSYOPS e COMIC, settori di attività orientati alla ricerca di consenso e finalizzati alla force protection”.
(Dhi Qar: gli italiani e le Peace Support Operations, G.Scagnetti, RID, n.11 novembre 2004)

La provincia di Dhi-Qar – dove opera il contingente italiano –, è attraversata dalla importantissima Main Supply Road “Tampa”, strada a quattro corsie che collega il porto di Umm-Qasr e l’area petrolifera di Bassora con la capitale e i giacimenti petroliferi settentrionali.
La forza motorizzata terrestre svolge servizi di scorta, pattugliamento, check-points, controllo operativo dei centri urbani e specialmente delle vie di comunicazione, delle quali le più importanti sono la già citata “Tampa” e la “Route-7” o “Bismark”, che collega Nassiriya con Al-Kut, capoluogo della provincia di Wasit.
É utile ricordare che proprio a Nassiriya sorgono una importante raffineria, una centrale termoelettrica, tra le maggiori del paese, e diversi oleodotti e gasdotti.
Le FAI, in questa provincia, cercano di gettare le basi per l’infrastruttura dell’amministrazione neo-coloniale dell’Iraq occupato, dal punto di vista militare, politico ed economico, preparando tra l’altro il terreno per la profittabilità delle aziende Italiane che hanno deciso di investire nel businness della “ricostruzione” iraquena, e svolgendo fino in fondo il ruolo, affidatogli dai Brits e dagli Yankees, di cane da guardia del polo imperialista più forte in questa provincia della Nazione Araba.
La strategia Italiana di radicamento nel territorio consiste nell’appoggiarsi a signori locali e alla loro rete di influenza rendendo la loro collaborazione con l’occupante profittevole a livello di cristallizzazione e ampliamento del loro potere attraverso la distribuzione di risorse e la creazione di infrastrutture che cercano di sopperire in parte ai bisogni della popolazione.
Prima si distrugge e poi si ricostruisce intercettando e selezionando i beneficiari a seconda della funzione politica di stabilizzazione sociale che possono esercitare, mantenendo sempre sul campo una forza di occupazione militare in grado di intervenire con forza qualora veda minacciata la sua presenza sul territorio e che comunque agisce in toto da forza di occupazione militare permanente: pattugliamenti costanti, blocchi stradali, continui rastrellamenti, costanti arresti arbitrari…

POLAD
POLAD è lo strumento di consulenza del comandante per tutte le questioni politiche che si prospettano in teatro di operazioni e fa ricorso a personale militare che ha maturato esperienze nel settore, operando nella fase della “riflessione” e non nell’“esecuzione”.
Per ciò che concerne l’EI, questa, maturata nel corso dell’operazione ANTICA BABILONIA, costituisce la prima esperienza in assoluto in ambito POLAD.
Frutto di una esigenza nata sul campo a cui è stata data risposta attraverso la ricerca di ufficiali in possesso di specifiche esperienze nel settore strategico-militare e dell’analisi politica frutto per esempio del lavoro svolto precedentemente presso I comandi NATO, si serve delle analisi prodotte dall’intelligence – che ha avuto un ruolo fondamentale nella fase dell’identificazione di reali referenti nella società civile e politica – instaurando con essa un rapporto biunivoco, visto che in ragione degli ambienti e dei personaggi frequentati raccoglie anche informazioni.
La preparazione e lo studio dell’aera a monte dell’ideazione e della realizzazione dei progetti di “ricostruzione” aveva portato gli Italiani, “presenti in teatro da un anno”, come ci informa G. Scagnetti, al possesso di numerose informazioni (ad esempio sui potenziali interpreti) e allo sviluppo di importanti contatti con persone del luogo.
La sua azione sul territorio si basa sulle stazioni della nascente polizia irachena collaborazionista, la IPS, dislocate sulle varie zone, sui chairman dei city council e soprattutto sugli sceicchi.

La Cellula di Cooperazione Civile-Militare (CIMIC) e Task Force Livenza
La cooperazione civile-militare è diventata una delle attività principali del contingente multinazionale ed è organicamente alle dipendenze del comandante delle forze in teatro di operazioni. Per fare un esempio, solo nel mese di giugno sono state avviati progetti per 720.000 dollari.
Non costituisce più solo una cellula, relegata al ruolo di distribuzione di aiuti militari, ma è divenuta una vera Task Force che dispone di un budget adeguato al suo profilo accresciuto nell’ambito della strategia di radicamento territoriale dell’amministrazione neo-coloniale.
Lavora “in profondità” sul territorio vedendo la realizzabilità di un intervento proposto da uno sceicco o da una associazione di interessi in una logica di scambio che assicuri un atteggiamento non ostile nei confronti dell’occupante e un contributo alla stabilizzazione.
Come evidenzia G. Scagnetti: “A differenza di altre missioni Peace Support Operation condotte dalle FAI, in Iraq, per la prima volta, l’importanza del CIMIC è stata compresa fin dall’inizio”.
La CIMIC della Joint Task Force Iraq – attualmente su base Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” – effettua il coordinamento delle attività umanitarie condotte dagli omologhi Nuclei (CIMIC) appartenenti alle singole Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri) facenti parte del contingente, sulla base dell’analisi delle esigenze prospettate della popolazione e delle amministrazioni locali.
L’analisi, effettuata da “esperti di settore” (ingegneri, psicologi, veterinari, medici, etc.), consente di definire, sulla base alle risorse disponibili, le priorità da assegnare ai singoli progetti.
Il CIMIC Group South è un reparto multinazionale NATO a guida italiana, in Italia è un reparto della consistenza di un reggimento, di base a Motta di Livenza (TV).
Nel ‘97 a seguito delle esperienze condotte in operazioni di “supporto alla pace”, i comandi NATO hanno individuato: “la necessità di dotarsi di una rinnovata capacità di cooperazione” – ci informa Roberto Roggero, inviato in Iraq di RAIDS sul numero di ottobre 2004 della rivista – “per la sempre crescente esigenza di dovere operare a stretto contatto con la popolazione civile, altre organizzazioni internazionali governative e non, e le varie autorità civili. Lo scopo è creare un ambiente favorevole all’assolvimento delle missioni stabilite dal Comando in Capo NATO, cosa che ha comportato una totale revisione della politica CIMIC in una nuova dottrina, nuovi concetti formativi, formazione di unità di specialisti, provenienti in gran parte dalla Riserva Selezionata di alta specializzazione e professionalità, in grado di assolvere al meglio le varie funzioni. A livello europeo si sono formati tre reggimenti a responsabilità italiana e situati in Italia, Olanda e Inghilterra”.

Operation Support Cell
Questa cellula si occupa di monopolizzare l’informazione nella zona di occupazione, intraprendendo una attività di comunicazione propria, attraverso l’affissione di manifesti e la distribuzione di volantini; orientando i media locali, quali radio, televisioni e carta stampata; effettuando monitoraggi continui delle trasmissioni e visite costanti alle sedi delle emittenti e ai giornalisti della carta stampata, per promuovere un’immagine benevola e “costruttiva” degli occupanti e per delegittimare la resistenza.
Le sue attività si suddividono in tre branche: INFO OPS (comunicazione diretta), MEDIA OPS (controllo indiretto dei media), PSY OPS (fornisce una opportuna percezione dei fenomeni ed è deputata alle comunicazioni con l’esterno).
Quest’ultima interagisce continuamente con le altre cellule (Polad, intelligence, Secury Sector Reform) e studia appunto come costruire una rappresentazione “costruttiva” dell’occupazione, tesa al soddisfacimento dei bisogni della popolazione locale attraverso la realizzazione delle infrastrutture fondamentali (sanità, scuola, risorse energetiche e viabilità) e di una “distruttiva” della resistenza che invece mina i progressi umanitari e civilizzanti dell’occupante.
Sempre Scagnetti sottolinea che “per la cellula PSY OPS dell’Esercito, l’Iraq rappresenta una sorta di laboratorio, i modelli concettuali di questa attività sono quelli sviluppati negli USA, il corso seguito dal personale militare italiano è stato tenuto da docenti americani e molte delle nozioni base vengono condivise da realtà delle società civile nei settori dove risulta fondamentale la capacità di comunicazione (si pensi al marketing), non è dunque possibile parlare di esclusivo modello militare”.

 

L’ATTIVITÁ CIMIC DEL CONTINGENTE ITALIANO

Riteniamo utile pubblicare una sintesi e una cronologia dettagliata degli interventi CIMIC dal settembre del 2003 al Gennaio 2004 per la valenza che questa attività ha nella strategia di radicamento neo-coloniale portata avanti attraverso la Missione ANTICA BABILONIA, fornendo un quadro degli “attori in campo”.

Nell’ambito delle operazioni svolte dal Contingente italiano in Iraq, particolare attenzione è riservata alle attività CIMIC (Cooperazione Civile Militare) a favore di tutta la popolazione della Provincia di Dhi Qar.
In particolare, tra le innumerevoli attività svolte, risultano di maggior interesse le seguenti operazioni:
ENDURING HEALT, iniziata lo scorso ottobre, che consiste in attività di medicina preventiva scolastica svolta presso tutte le scuole elementari della Provincia. Ad oggi sono stati visitati quasi 1.800 bambini in oltre 33 scuole. Tra le patologie riscontrate, le più frequenti sono carie dentali, congiuntiviti, asma, bronchiti, dermatiti e malnutrizione;
ODISSEA, iniziata nel mese di novembre, prevede la distribuzione di aiuti umanitari. Tra i materiali distribuiti vi sono scarpe, vestiario, giocattoli e generi di prima necessità. Contestualmente alla distribuzione degli aiuti, nei vari villaggi vengono effettuate visite mediche con relativa distribuzione di medicinali;
FONDI CERP, si provvede al finanziamento, tramite i fondi CERP (Commanders Emergency Response Program), di numerosi lavori appaltati specialmente a ditte irachene. I vari progetti sviluppati riguardano la sicurezza, la creazione di posti di lavoro, il miglioramento della qualità della vita ed il supporto al processo politico. In sei mesi 83 progetti sono stati portati a termine e 50 sono in corso d’opera. Tra questi i principali riguardano ristrutturazioni di scuole, acquedotti, fognature, l’acquisto e la riparazione d’attrezzature mediche per gli ospedali e consistenti lavori di pulizia nelle maggiori città e villaggi della Provincia;
MONITORAGGIO DEL CAMBIO DELLA MONETA, iniziata alla fine di settembre, si protrarrà fino alla fine di gennaio del prossimo anno. I militari del Contingente italiano assicurano che tutte le operazioni di cambio della vecchia moneta con la nuova si svolgano all’interno di una cornice di sicurezza atta a prevenire qualsiasi tentativo criminoso da parte della malavita locale.
In concomitanza con queste operazioni, durante il periodo del Ramadan (dal 26 ottobre al 24 novembre), sono stati distribuiti alla popolazione:
- 720.000 litri di kerosene, da utilizzare per il riscaldamento domestico;
- 20 tonnellate di cibo;
- 25.000 US dollari.

L’attività del CIMIC del contingente italiano in Iraq, tratto da: www.analisidifesa.it


Il contingente militare italiano in Iraq

I REPARTI
Il Contingente Italiano è costituito dai seguenti reparti:
- Comando Brigata Aeromobile “Friuli”;
- 66° Reggimento Aeromobile “Trieste”;
- 18° Reggimento Bersaglieri;
- Reggimento Lagunari “Serenissima”;
- 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”;
- 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione Acquisizione Obiettivi “Folgore”;
- Reggimento “Savoia Cavalleria” (3°);
- 7° Reggimento NBC “Cremona”;
- 32° Reggimento Carri;
- 7° Reggimento Trasmissioni;
- 6° Reggimento Genio Pionieri;
- 1° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares”;
- 7° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Vega”;
- Reggimento CIMIC;
- 10° Reggimento Trasporti;

Hanno operato in IRAK:
- Brigata Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”;
- 8° Reggimento Bersaglieri;
- Reggimento “Genova Cavalleria” (4°);
- 2° Reggimento Trasmissioni;
- 3° Reggimento Genio Guastatori;
- 10° Reggimento di Manovra;
- Brigata Bersaglieri “Garibaldi”;
- 18° Reggimento Bersaglieri;
- Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°);
- 21° Reggimento Genio Guastatori;
- Brigata Meccanizzata “Sassari”;
- 151° Reggimento Fanteria “Sassari”;
- 6° Reggimento Trasporti;
- 6° Reggimento di Manovra;
- Brigata Corazzata “Ariete”;
- 11° Reggimento Bersaglieri;
- Reggimento “Savoia Cavalleria” (3°);
- 10° Reggimento Genio Guastatori;
- Battaglione Logistico “Ariete”;

I COMANDANTI
DELLA COMPONENTE TERRESTRE;
Brig. Gen. Vincenzo Lops;
Brig. Gen. Bruno Stano;
Brig. Gen. Gian Marco Chiarini;
Brig. Gen. Corrado Dalzini;
Brig. Gen. Enzo Stefanini;

I COMANDANTI
DEL CONTINGENTE ITALIANO;
Magg. Gen. Adriano Santini;
Brig. Gen. Giorgio Cornacchione;
Magg. Gen. Francesco Paolo Spagnuolo;
Magg. Gen. Vladimiro Alexitch;

tratto da: http://www.esercito.difesa.it/root/attivita/mix_babilonia3.asp


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