LA SOLIDARIETA’ ALLA PALESTINA SOTTO
ATTACCO
Il Coordinamento di lotta per la Palestina di Milano denuncia, a tutto il
movimento contro la guerra e di solidarietà con i popoli oppressi, il
tentativo di criminalizzare la nostra attività politica da parte dello Stato
imperialista italiano e dei suoi adepti, in divisa o nelle redazioni dei
giornali.
Nel numero dell’8 ottobre di Panorama, il giornalista dei servizi segreti G.
Amadori attacca pesantemente un compagno del Coordinamento, il quale, per il
solo fatto di essere palestinese, viene dipinto come potenziale terrorista,
che ha, in più, la colpa di abitare accanto ad una sede politica frequentata
da ex prigionieri politici, col matematico risultato, per l’articolista, di
ipotizzare una “ovvia” conclusione: il “terrorismo” interno si sta saldando
con quello “esterno”, di matrice araba, come dimostrato dalla manifestazione
del 25 settembre a Milano in sostegno alla resistenza irachena.
A riprova della sua “tesi”, Amadori attribuisce al compagno una militanza di
spicco nel FPLP, (organizzazione storica della resistenza palestinese che da
due anni è finita sulla “lista nera” delle organizzazioni terroriste
europee) fatto che di per sé basterebbe, secondo le nuove leggi
“antiterroriste” emanate in Europa e in Italia, a far arrestare il compagno,
come accaduto ai due militanti turchi accusati di appartenere al DHKC, in
carcere dallo scorso aprile a Roma.
Come abbiamo denunciato fin dall’emanazione delle “liste nere”, e, per
l’Italia, dall’introduzione del 270 Ter (aiuto e solidarietà ad associazioni
sovversive con finalità di terrorismo, anche internazionale), la lotta al
cosiddetto “terrorismo” in realtà nasconde l’attacco a tutte le formazioni
di lotta, di resistenza popolare, antimperialiste, progressiste,
democratiche o comuniste che in vari paesi si spendono per la libertà dei
rispettivi popoli; ma si va oltre, colpendo e criminalizzando anche la
stessa solidarietà (non necessariamente politica, anche umanitaria) con
queste organizzazioni, e in generale con le lotte dei popoli che esse
rappresentano.
Il caso palestinese è, da questo punto di vista, emblematico: a parte Al
Fatah (ma non le Brigate dei martiri di Al Aqsa) e pochissime altre, tutte
le formazioni politiche e quelle della resistenza palestinese (FPLP, Hamas,
Jihad Islamica, FPLP comando generale, Saiqa, ecc.) sono presenti sulla
“lista nera”, e chi solidarizza con esse, anche attraverso dei progetti di
aiuto umanitario, può essere arrestato per “favoreggiamento” al terrorismo
internazionale.
Come Coordinamento abbiamo sempre respinto il tentativo di impedire la
solidarietà col popolo palestinese in lotta, e abbiamo continuato (e
continueremo) a dichiararci al fianco della resistenza di questo popolo
contro il sionismo e l’imperialismo; continueremo a promuovere attività di
controinformazione e mobilitazione come accaduto lo scorso 25 settembre, con
una manifestazione che Amadori dipinge “dei duri e puri”, ma che, molto più
semplicemente, ha portato in piazza l’opposizione coerente alla guerra
imperialista, opposizione che riconosce nella resistenza dei popoli (ieri il
Vietnam, oggi l’Iraq e la Palestina) degli alleati, e non dei “terroristi”.
L’obiettivo di questa campagna, orchestrata dai servizi e condotta dal
“fido” Amadori, è fin troppo chiaro: preparare il terreno per una nuova
campagna repressiva, stavolta diretta contro chi si sta distinguendo nella
mobilitazione antimperialista, in particolare a Milano, tentando di isolare
le realtà e i compagni da colpire dal resto del movimento e creando
allarmismo nella società. Oltre a ciò, criminalizzando l’appoggio alla
resistenza irachena e araba, e dipingendo chi assume questa posizione come
“terrorista”, si vogliono limitare gli spazi di agibilità politica per
tutti, ossia anche per chi oggi non sposa queste posizioni ma in futuro
potrebbe farlo.
Facciamo appello pertanto a tutti i compagni e le realtà, a respingere
questa ennesima campagna repressiva e di provocazione ordita (in questo
caso) ai danni del Coordinamento Palestina e dei suoi membri, rispondendo
alla repressione con la solidarietà e con un sempre maggior impegno nella
lotta contro l’imperialismo.
22/10/2004
Coordinamento di lotta per la Palestina – Milano
[coordpalestina@arabia.com] |