Solidarietà a Marco Camenisch
Contro le sue terribili condizioni di carcerazione e di totale segregazione.

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Le lotte, le iniziative, i presidi, i volantinaggi, gli invii massicci di fax e cartoline di solidarietà internazionale al carcere fortezza di Thorberg a sostegno di Marco Camenisch, entrato in sciopero della fame per protestare contro l'isolamento e la durissima detenzione carceraria hanno aperto una breccia nel muro di silenzio e di indifferenza nel quale lo si voleva seppellire.
Dopo i dieci anni di detenzione scontati in Italia, la sua estradizione, lo stato svizzero lo condanna alla deprivazione della comunicazione, degli affetti, a un'ora d'aria al giorno all'alba, all'umiliazione quotidiana, sistematica e arbitraria, condotta con vigliacco sadismo dai suoi carcerieri, arrivando a negargli le telefonate con i familiari.
Mercoledì 22 gennaio Marco è stato di nuovo trasferito al carcere di Pfaffikon, dove le condizioni di detenzione sono meno pesanti. Sta comunque continuando lo sciopero della fame contro la guerra e contro la repressione, contro l'annientamento fisico e dell'identità individuale di ogni prigioniero in qualsiasi carcere.
La campagna che si è sviluppata nella prospettiva della liberazione di Marco pone nell'immediato i seguenti obbiettivi per una carcerazione meno dura:
- Il trasferimento al carcere di Lugano, raggiungibile senza grossi problemi dall'anziana madre e dalla moglie.
- Fine della censura e delle forti limitazioni della corrispondenza.
- Colloqui con persone non strettamente familiari
- Ricusazione del magistrato Claudia Wiederkehr, ravvisando nel suo ruolo istituzionale la possibilità di influenzare negativamente l'esito del processo, in quanto figlia del presidente della NOK, la compagnia elettrica che Marco 23 anni fa aveva attaccato nel quadro della lotta militante di classe e antinucleare. Il processo previsto a fine anno lo vede accusato dell'omicidio di un doganiere svizzero. La sua figura di latitante si è ben prestata come capro espiatorio. Far cancellare questa montatura è oggi l'obbiettivo prioritario di ogni iniziativa di solidarietà.


Dichiarazione di sciopero della fame
Dal 18 gennaio 2003 inizio uno sciopero della fame nel braccetto della tortura da isolamento totale e di deprivazione nel carcere di Thorberg, cantone di Berna, Svizzera, per un minimo di trenta giorni, a disponibilità assumendo tisane alle erbe dolcificate con miele o zucchero.
L'iniziativa è diretta contro la guerra dall'alto verso il basso condotta per mantenere ed allargare il dominio, gli interessi ed i privilegi di una esigua minoranza sempre più esigua contro tutte e tutti ed ogni espressione di vita non asservita.
Questa guerra è condotta anche con la repressione, l'assassinio e la tortura applicate ai popoli, ai gruppi ed individui resistenti ed anzitutto si continua questa guerra anche contro le persone prigioniere comuni e della resistenza di questa guerra, torturandole ed assassinandole.
A subire il tentativo continuo e sistematico d'annientamento fisico e dell'identità individuale, sociale, politica e culturale sono in prima linea le prigioniere ed i prigionieri appartenenti ai movimenti rivoluzionari e popolari della resistenza per l'indipendenza, la liberazione, la lotta di classe ed ambientale: con l'assassinio e la tortura bianca e lenta tramite l'isolamento individuale e di piccolo gruppo, tramite la dispersione e la deportazione, tramite il rifiuto di cure adeguate o in toto per persone malate e gravemente malate ed il rifiuto di liberarle, tramite la deprivazione degli effetti e mezzi personali, la deprivazione di attività fisica ed intellettuale, tramite condizioni di vita e di detenzione invivibili, tramite l'umiliazione e la persecuzione dei familiari ed affetti solidali.
E' una guerra di conquista, occupazione, genocidio, sfruttamento della vita umana, animale, vegetale e di tutta la natura nell'unica maniera possibile, quella devastante. E' razionalizzata con il razzismo, il sessismo, la xenofobia, la gerarchizzazione tra gli umani e tra le cose del mondo, dividendo tutto mediante la scienza, fomentando la distruzione della solidarietà sociale e delle conquiste sociali popolari e proletarie, distruggendo le basi di vita e l'abbondanza nostre e delle generazioni future. La sua arma di distruzione di massa è la civilizzazione industriale e tecnologica di massa, l'arma necessaria per l'affermazione e la sopravvivenza del modello di dominio gerarchico del mondo mercantile di produzione e di consumismo della modernità del capitale.
Questa iniziativa è un segno di solidarietà con ogni espressione d'autentica resistenza contro questa guerra, le sue razionalizzazioni, i suoi aspetti, le sue cause, i suoi obbiettivi a breve e medio termine contro il suo obbiettivo finale.
E' solidale con queste lotte dentro le galere, contro l'E-typ turco, i braccetti della tortura FIES in Spagna, gli speciali ed il 41 bis in Italia, contro tutte le sezioni di tortura e d'annientamento di "Massima Sicurezza" in Europa, negli USA, in America Latina ed ovunque. E' solidale con le lotte della resistenza esterna alle carceri contro il carcere, la tortura e l'isolamento, per la difesa e la liberazione delle persone detenute della resistenza e "comuni" fino alla sparizione di tutte le mura e di tutti i recinti, d'ogni reclusione ed esclusione.
E' un segno di solidarietà con le lotte radicali/rivoluzionarie contro il dominio, il militarismo, il patriarcato, la civiltà capitalistica, la gerarchia, la disuguaglianza ed ogni ingiustizia.

Scrivete a:
Marco Camenisch
Sennhofstrasse 17
CP 1017 - 7000 COIRA
Svizzera

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