Senza Censura n. 9 -
3/2002
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Antiterrorismo e Paesi Baschi
Documento dell'Osservatorio Basco sui diritti
umani
Gli atti di distruzione di massa dello
scorso anno negli Stati Uniti, e l'impatto sui media che hanno avuto,
hanno generato delle opinioni particolari nella comunità internazionale.
Ciò ha reso possibile che le misure di sicurezza siano state incrementate
a dispetto dei diritti umani e delle libertà. Molti governi hanno
introdotto nuove legislazioni e preso misure per affrontare la nuova situazione,
creando una "legge per il nemico" piuttosto che per il cittadino.
La retorica antiterrorismo è stata sfruttata dagli stati per i
propri interessi. Sono stati liberi di definire il concetto di terrorismo
in funzione delle loro particolari necessità. Questo perché,
non essendoci una definizione comunemente accettata di terrorismo, ogni
governo ha deciso di stabilirne una per i propri interessi interni o geostrategici.
Come riaffermato dalla Commissione dell'ONU sui Diritti Umani nella risoluzione
2001/37, "tutte le misure per contrastare il terrorismo devono essere
in stretta conformità con la legge internazionale, incluso gli
standards internazionali sui diritti umani". Questa non è
solo retorica.
La società internazionale ha notato i seri crimini commessi dagli
stati su questo.
Ciononostante, molti governi (USA, GB, Israel, Colombia e .. naturalmente
Spagna) hanno usato il consenso internazionale sulla priorità della
lotta al terrorismo per giustificare le loro lotte contro ogni forma di
opposizione politica e dissidenza. Inoltre premono su altri stati attraverso
la Commissione antiterrorismo del Consiglio di Sicurezza e altre organizzazioni
regionali, perché adottino queste misure speciali creando legislazioni
speciali antiterrorismo. E' sempre un problema di sicurezza contro libertà.
Possiamo ora osservare il diretto e pesante impatto che queste nuove cosiddette
leggi antiterrorismo stanno avendo sulla protezione dei diritti umani
e lo sviluppo delle libertà pubbliche. Vogliamo ricordare l'esistenza
di due pratiche che sono diventate normali quando parliamo di contro terrorismo
degli stati:
- primo, le misure speciali per il trattamento di sospetti con la generica
accusa di "essere in relazione con organizzazioni terroriste".
L'uso diffuso della legislazione speciale nell'affrontare queste detenzioni
include il diniego della presunzione d'innocenza, la privazione arbitraria
della libertà, le violazioni dei principi fondamentali di un giusto
processo, il rifiuto del diritto all'avvocato. Di questa situazione possono
poi essere risultato le profonde violazioni dei diritti umani come tortura,
omicidi extragiudiziari, e altri meccanismi di quella che nei Paesi Baschi
chiamiamo guerra sporca.
- Secondo, percepiamo un chiaro uso delle leggi antiterrorismo come pretesto
per attaccare i gruppi di opposizione e le idee dissidenti. Molti movimenti
e organizzazioni, il cui lavoro è pubblico e legale, sono state
illegalizzate e incluse nelle liste nazionali ed internazionali senza
un giusto processo che potesse permettergli di appellarsi a queste inclusioni
e difendersi. A questo riguardo questa insicurezza legale ha prodotto
flagranti violazioni delle libertà pubbliche di opinione ed espressione,
così come del diritto di associazione.
Infatti, il progresso delle politiche speciali ha prodotto sempre più
difficoltà per coloro che protestavano per uno dei diritti fondamentali:
il diritto dei popoli all'autodeterminazione. Come ha affermato nel suo
rapporto Hina Jilani, rappresentante speciale per le Nazioni Unite nella
difesa dei diritti umani, "mentre la falsa equazione della richiesta
legittima e pacifica all'autodeterminazione con il terrorismo-comunque
definito- non è un nuovo fenomeno, sta certamente assumendo risonanza,
e coloro che lavorano per i diritti umani a favore delle richieste di
autodeterminazione stanno passando ore buie", perché sono
"sotto ripetuti e sostenuti attacchi ovunque". Le ONG e le istituzioni
ed organismi internazionali sono diventati testimoni di questo fenomeno.
Le prese di posizione degli organi internazionali sui diritti umani danno
molti esempi. Indicano, comunque, il tipo di misure che non possono essere
intraprese contro il terrorismo senza la distruzione del ruolo della legge
e del rispetto dei diritti umani. Il comitato sui Diritti Umani, La Corte
Europea sui Diritti Umani, la Commissione Inter-americana sui Diritti
Umani... sono tutte intervenute a questi riguardi.
Questo dibattito è stato affrontato anche nell'Unione Europea.
In dicembre i capi di stato e di governo incontratisi a Leiken per adottare
decisioni quadro per combattere il terrorismo, hanno creato nuove misure
imperative che dovrebbero essere adottate dagli stati membri, anche se
questi non hanno problemi su questa questione. Non trovano una comune
definizione di terrorismo ma l'hanno definito guardando le cause, l'intenzionalità.
Significa che il giudizio su cosa è o non è terrorismo deriva
dall'analisi degli effetti generali delle supposte azioni terroriste.
Le conseguenze di questa definizione sono abbastanza chiare: ogni dissidenza,
ogni gruppo di opposizione può essere considerato un atto di terrorismo
nell'Unione Europea.
Su questa base hanno creato la cosiddetta "lista dei terroristi"
che include sia persone che organizzazioni. Nel disegnare tale scenario
lo stato spagnolo ha avuto un ruolo cruciale a causa del suo particolare
interesse riguardo la questione basca. Ora il governo spagnolo può
presentare l'opposizione basca come terrorista ed incrementare le misure
antiterrorismo in due direzioni:
- primo, lo stato spagnolo accusa i cittadini baschi di "essere terroristi"
senza alcuna prova e senza equità. In questo stadio hanno incrementato
il meccanismo antiterrorismo in flagrante violazione dei diritti umani,
usando l'isolamento, che permette la tortura, e negando un equo processo
mediante la corte speciale antiterrorismo (Audiencia Nacional), dove le
confessioni ottenute sotto tortura sono sufficienti per provare la colpevolezza
del sospetto. L'ultimo rapporto sottoscritto da Theo Van Boben della Commissione
sui Diritti Umani ha accertato l'esistenza di 58 casi di tortura denunciati
da sospetti baschi durante il 2000;
- secondo, le organizzazioni politiche e sociali che fino ad ora stavano
lavorando legalmente, pubblicamente, ora vengono accusate di terrorismo,
in questo modo viene violato il diritto di associazione, di libertà
di espressione e di opinione. Oggigiorno ci sono due possibilità
di dichiarare illegali organizzazioni politiche e sociali. Negli ultimi
giorni abbiamo visto gli effetti di una di esse contro il partito politico
Batasuna. Una di esse deriva dall'intervento del giudice Baltasar Garzon,
giudice inquirente della Corte Speciale antiterrorismo. Egli ha deciso
che tutte le organizzazioni sociali basche, i gruppi politici e persino
i media, incluso Batasuna, appartengono all'ETA, e quindi sono illegali.
Egli può prendere misure speciali prima del processo, e come prevenzione,
sospendere le attività di queste organizzazioni. Non vengono fornite
prove sostanziali. Più di 200 persone sono imputate in questo processo.
Molti anni più tardi forse ci sarà un processo, gli accusati
saranno prosciolti e la accusa levata ma l'obiettivo sarà già
stato ottenuto.
L'altra via consiste nella riforma delle leggi sui partiti e nel considerare
i partiti che non sono d'accordo con i principi "costituzionali"
al di fuori della legge spagnola. La decisione sarà presa dalla
Corte Speciale nel Tribunale supremo. Anche in questo caso non ci sono
prove ma solo una campagna mediatica per convincere l'opinione pubblica
spagnola. Forse la Corte Europea farà chiarezza della situazione
ma a quel punto sarà troppo tardi. L'attività di Batasuna
sarà sospesa per molti anni, con le ovvie conseguenze per il partito
ed il suo elettorato.
Questi metodi non sono stati adottati a causa degli attentati dell'11
settembre a New York ma erano stati già progettati precedentemente.
Forse la lotta globale antiterrorismo ha accelerato le nuove misure ma
la ricetta contro il popolo basco non è nuova. La nostra esperienza
nei decenni precedenti è stato un grave record di violazioni delle
libertà pubbliche e di mancanza di garanzie nella promozione e
protezione dei diritti umani. La soluzione di questa situazione è
la sfida che dobbiamo affrontare. E' importante alzare una voce di allarme
nel tentativo che questo non accada in altri contesti politici, ovunque
siano.
Basque Observatory of Human Rights
Euskal Herriko Giza Eskubideen Behatokia
Kale Nagusia 50,
1º 20120 Hernani, Gipuzko
Basque Country (Spanish state)
Riquadro:
Attacco al sito di Batasuna
La compagnia dei telefoni Telefonica sabota l'accesso a questo sito web.
La compagnia "Telefonica" si allinea al Governo spagnolo nella
violazione dei diritti fondamentali applicando ai suoi clienti l'ostracismo
a internet.
Batasuna denuncia pubblicamente il rozzo atto di censura che, per la seconda
volta, la compagnia "Telefonica" ha effettuato contro la nostra
pagina web e che già da due settimane riguarda anche altri providers
pubblici.
Dopo aver negato l'accesso dallo Stato spagnolo ai "naviganti"
di internet per almeno tre giorni nel mese scorso, la compagnia "Telefonica"
ha attuato un sabotaggio bloccando e annullando permanentemente le richieste
di accesso alla pagina www.batasuna.org in modo da rendere impossibile
la connessione con il nostro server nell'UE.
Ci troviamo di fronte ad un fatto di particolare gravità che comporta
un attentato alla libertà di espressione e di circolazione delle
idee e che introduce l'ostracismo su internet per i propri clienti. Questa
misura corrisponde alla volontà della compagnia "Telefonica"
di soddisfare gli interessi e la strategia politica del Governo di Madrid
e avviene nel momento in cui la nostra pagina registra il maggior numero
di visite dalla sua creazione. Sono migliaia le persone della più
diversa estrazione che ogni giorno accedono a www.batasuna.org: una realtà
insopportabile per il Governo di Madrid che ricorre all'adozione di mezzi
eccezionali con il totale accordo e collaborazione di questa impresa privata.
Questo evidenzia, da un altro punto di vista, la più assoluta debolezza
di un Governo che pretende di "recintare gli spazi" e chiudere
le pagine web per paura delle idee che vi si propagano e, in questo caso,
per la gran paura della diffusione del progetto politico di Batasuna.
E' una misura perciò di stampo fascista e che non possiamo lasciar
passare. Pertanto facciamo appello a tutti quegli utenti che si sono sentiti
danneggiati dalla censura della compagnia "Telefonica" perché
denuncino questa situazione e facciano fronte contro questa flagrante
violazione di diritti così elementari come il diritto all'informazione
che spetta a tutti/e e ciascun utente di questa come di altre compagnie
provider di internet.
Da parte nostra confermiamo la nostra determinazione a continuare a lavorare,
anche attraverso la rete, per la democrazia e la soluzione del conflitto
in Euskal Herria.
Da www.batasuna.org
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