Senza
Censura n. 9 - 3/2002
[
] L'11 settembre in prigione
La realta' dei Prigionieri Politici negli Stati
Uniti dopo l'11 settembre
di J. Soffiyah Eljijah
Clinical Instructor, Criminal Justice Institute,
Harvard Law School
Introduzione
Prima dell'11 Seettembre 2001, erano rinchiusi negli Usa circa un centinaio
di prigionieri politici (1). I prigionieri politici sono uomini e donne
incarcerati per le loro scelte politiche e di azione. Essi hanno consapevolmente
combattuto contro l'ingiustizia sociale, il colonialismo, e/o l'imperialismo.
Per questo sono stati segregati dietro le sbarre. Tuttavia hanno continuato
a lottare. Questa definizione di "prigioniero politico" è
riconosciuta dalla comunità internazionle.
I prigionieri politici, all'interno della popolazione carceraria generale
(2), sono sempre stati i più colpiti. E dopo l'11 Settembre 2001
gli abusi perpetrati nei loro confronti e nei confronti dei loro avvocati
si sono fatti ulteriormente più radicali..
I Prigionieri Politici negli Stati
Uniti: una breve storia
La maggior parte degli attuali prigionieri politici sono il frutto della
guerra sporca condotta dal FBI e denominata COINTELPRO (3). Questo programma
di controspionaggio consistette in una lunga serie di operazioni sotto-copertura
dirette ad annientare le organizzazioni interne segnalate come fomentatrici
e minacciose della tranquillità nazionale; tra cui: Communist Party
USA (1956-71), Socialist Workers Party (1961-69), White hate Groups (1964-71),
Black Nationalist Hate Groups (1967-71) e New Left (1968-71) (4). Chiunque
venisse ritenuto dissidente, comunista o in ogni caso pericoloso per la
stabilità dell'establishment, poteva essere preseguito o condannato
o entrambe le cose:
"In questi programmi, il FBI aveva come obbiettivo, attraverso una
vasta rete di controspionaggio, di distruggere e neutralizzare organizzazioni
e singole persone" (5).
Come risposta alla crescente richiesta della opinione pubblica statunitense
di fare luce a riguardo di questo tipo di operazioni, venne creato il
Church Committee. Nel suo documento conclusivo, il Church Committee affermava
che il FBI "ha condotto sofisticate operazioni di controllo per prevenire
il diritto sancito dal Primo Emendamento, ossia la libertà di parola
e di associazione, facendo leva sulla teoria secondo cui la prevenzione
era diretta a salvaguardare la stabilità nazionale e ad annullare
la violenza.(6)" E continuava dicendo che "Molte delle tecniche
utilizzate non possono essere proprie di una società democratica,
anche nel caso in cui tutti gli obbiettivi siano stati coinvolti in atti
violenti...(7)".
Infatti, prima che il COINTELPRO venisse seppellito, fu lo strumento di
assassinii, ferimenti, falsi procedimenti giudiziari, distruzioni e violenze
che hanno percorso in lungo e in largo tutto il paese. Infiltrati vennero
inseriti in ogni organizzazione e in ogni associazione che si ponesse
su un piano politoco/sociale di conflitto. Centinaia di militanti del
Movimento indipendentista portoricano (8), il Black Panther Party (BPP),
YoungLords (9), Weather Underground, Students for a Democratic Society
(SDS), Republic of New Afrika (RNA), Student non-Violent Coordinating
Committee (SNCC), militanti dell'American Indian Movement (AIM), del Chicano
movement, Black Liberation Army (BLA), ambientalisti, Revolutionary Action
Movement (RAM), attivisti pacifisti, e chiunque fosse entrato nella lista
di nomi del FBI da neutralizzare.
Nel 1969 il FBI e gli agenti di polizia di Chicago si resero responsabili
dell'uccisione di Fred Hampton e Mark Clark, assassinati nei letti del
loro appartamento. Hampton e Clark erano i leader della locale sezione
del BPP (10). Altri obbiettivi furono leonard Peltier (AIM), Dr. Martin
Luther King (SCLC), El-Hajj Malik Shabbaz (Malcolm X), Kwame Turè/Stokeley
Carmichael (SNCC), H. Newton (leader del BPP), Rev. Phillip Berrigan e
Rev. Daniel Berrigan, attivisti pacifisti che sfidarono la Guerra del
Vietnam e il complesso industriale militare statunitense.
Gli uffici giudiziari vennero affiancati al FBI, creando processi ad hoc
e portando a condanne senza prove alcune. Da qui i casi di Geronimo jiJaga
Pratt, Dhoruba Bin-Wahad e Mumia Abu-Jamal (11). E se Geronimo e Dhoruba
vennero scarcerati rispettivamente dopo 27 e 19 anni, le richieste per
Mumia Abu-Jamal e Peltier sono state di volta in volta rigettate (12).
La maggior parte dei prigionieri politici sono stati incarcerati come
diretto risultato delle attività del COINTELPRO. Contro di loro
sono stati sospesi tutti i diritti sanciti. Sundiata Acoli (Clark Squire),
militante del BLA e coimputato di Assata Shakur (13), è stato condannato
all'ergastolo più trent'anni per l'uccisione di un agente del New
Jersey State Trooper. Avrebbe dovuto avere a disposizione un parole board
dopo vent'anni di detenzione. Dopo aver scontato 32 anni di incarcerazione,
il New Jersey parole board gli ha negato il procedimento dandogli viceversa
altri 20 anni di silenzio. Una avvenimento, questo, mai capitato in precedenza.
Susan Rosenberg, condannata a quindici anni di prigione per possesso di
esplosivi, non ha potuto avere a disposizione il procedimento per la libertà
sulla parola (14). A Geronimo questo diritto venne negato per ben sette
volte prima che una corte lo ritensse estraneo ai fatti per cui era stato
condannato.(15)
Gli abusi si rinnovano: il Trattamento
dei Prigionieri Politici dopo l'11 Settembre 2001
In clonclusione del suo documento sul COINTELPRO, il Church Committee
scrisse: "Il popolo Americano deve sapere che mai più verrà
permesso ad una agenzia governativa di condurre una guerra segreta contro
quei cittadini ritenuti una minaccia per l'ordine democratico (16)".
Dopo solo 25 anni, il popolo Americano necessita nuovamente di essere
rassicurato. Sulla scia degli attacchi dell'11 Setembre 2001 al WTC e
al Pentagono, l'uso delle carceri per i prigionieri politici è
stato aggiornato. Immediatamente qualche ora dopo i due attacchi, alcuni
prigionieri vennero segregati in quel cosiddetto isolamento amministrativo
(17). Né accuse né dichiarazione gli vennero mosse contro.
Ad alcuni di loro venne detto che l'isolamento serviva per la loro stessa
sicurezza. In realtà, i prigionieri politici colpiti vennero di
fatto messi nel "buco" ventitre o ventiquattro ore al giorno,
lontani da tutto e da chiunque.
Ad alcuni di loro, come Marilyn Buck, Sundiata Acoli (18) (entrambi rappresentati
dall'autrice di questo contributo), e Richard Williams (19) gli è
stato impedito di potersi mettere in contatto col proprio avvocato (20).
Ad altri prigionieri venne detto che non vi era possibilità di
mettersi in contatto con Marylin Buck mentre stava in isolmanento per
"la sua stessa sicurezza". Le richieste sia dei legali che dei
contatti telefonici vennero respinte da parte del Bureau of Prisons (BOP).
La posta inviata venne costantemente rispedita al mittente. Dall'11 Settembre
al 24 Ottobre 2001, Sundiata Acoli non ha potuto contattare il suo avvocato.
Vennero sospesi tutti i colloqui per questi e altri prigionieri politici.
Queste azioni da parte del BOP erano così inusuali che loro stessi
si sono trovati nell'impossibilità di dare spiegazioni. E questo
tipo di posizione è stata mantenuta dal BOP fino al febbraio 2002.
(21)
E ancora il 26 Settembre 2001, il responsabile addetto all'USP Allenwood,
il carcere in cui è detenuto Sundiata Acoli, scrisse all'autrice
di questo articolo informandola del fatto che al "detenuto Squire
(primo nome di Acoli) è proibito accedere a telefonate col proprio
legale". (22)
Tra l'11 e il 17 Settembre 2001, le restrizioni nei confronti dei prigionieri
erano di fatto in attuazione secondo i mandati di Washington ma dopo il
17 Settembre, su ordine del Procuratore Generale John Ashcroft, ogni tipo
di comunicazione con/tra alcuni prigionieri politici venne del tutto cancellata
(23). Scelta questa che in alcuni casi ha lasciato l'arbitrio della scelta
direttamente alla direzione penitenziaria interessata (24). In ogni caso,
il risultato è stato il medesimo: i prigionieri politici erano
segregati nel "buco" e isolati dal mondo.
La Guerra al Terrorismo: gli avvocati
nel centro del mirino
I prigionieri politici non sono stati gli unici ad essere colpiti; i loro
legali sono stati oggetto di abusi politici. Difendendo "clienti
impopolari", gli avvocati sono stati definiti terroristi, assassini
di poliziotti, ladri, rivoluzionari, o "i militanti bianchi del Black
Liberation Army", e inseriti nella lista dell'America's 100 Most
Influential Lawyers. Contro di loro le continue angherie dagli ufficiali
penitenziari, dalle polizie federali e dalle corti dei tribunali (25).
Anche se la Costituzione garantisce il diritto ad ogni imputato di essere
difeso da un legale come tale riconosciuto.
Questo è quello che insegnano alla scuola di legge, ma in realtà
che significa? La recente legislazione lascia veramente pochi dubbi rispetto
ai diritti costituzionalmente garantiti. Come potremmo altrimenti spiegare
l'arresto dell'avvocatessa newyorkese Ms. Stewart, rappresentante legale
di numerosi "impopolari" clienti (26), come ad esempio il prigioniero
politico David Gilbert, accusato di essere membro del Weather Underground
e arrestato nel 1981 durante una rapina a Nyack (stato di NY), Bilal Sunni-Ali,
militante del Republic of New Afrika, anch'egli condannato per rapina,
o ancora Richard Williams, accusato di appartenere all'organizzazione
Ohio7, ritenuta responsabile di aver colpito diversi istituti militari
e le maggiori multinazionali (27).
Ms. Stewart è stata una spina nel fianco dell'establishment per
oltre due decadi. E a quanto pare il tempo della vendetta è arrivato.
Con una conferenza stampa il portavoce del Procuratore Generale ha spiegato
che i motivi dell'arresto sono legati alle conversazioni tenute dall'avvocato
con un suo cliente, Sheikh Omar Andel-Rahman, alla fine del mese di Maggio
2000. Anche il più conservatore dei conservatori potrà affermare
che l'USA Patriot Act è stato siglato non prima del 26 Ottobre
2001. Eppure i colloqui di Ms. Stewart con i suoi clienti erano monitorati.
Sulla base di quale autorità il governo decise di mettere sotto
controllo le comunicazione tra Ms. Stewart e i suo clienti nel Maggio
2000?(28)
Prima del 30 Ottobre 2001, il regolamento del BOP rilasciava allo stesso
la possibilità di speciali misure amministrative che lo autorizzavano
a mettere sotto controllo le comunicazioni solo in casi specifici. L'imposizione
di queste misure amministrative basate sulle informazioni, è stata
sostenuta materialmente dagli istituti di controspionaggio e dagli stessi
uffici giudiziari, con l'obbiettivo di prevenire il diffondersi delle
informazioni classificate che potrebbero in qualche modo danneggiare la
sicurezza nazionale o che potrebbero attivare atti di violenza e terrorismo
(29). Tuttavia, all'interno di questo regolamento, non vi era specifica
alcuna che facesse riferimento a quando e come le comunicazioni tra cliente
e avvocato potessero essere monitorate.
Il 30 Ottobre 2001, il Dipartimento della Giustizia ha istituito nuove
regole. Estendendo il periodo di "controllo" nei confronti di
un detenuto da 120 giorni a 1 anno, il nuovo regolamento specifica che
"In ogni caso in cui il Procuratore Generale abbia dato previa disposizione,
a seguito delle informazioni ricevute dalle agenzie di controspionaggio
e dagli uffici federali preposti, che riguardino possibili casi in cui
la comunicazione tra detenuto e avvocato sostenga o produca atti di terrorismo,
il Direttore del Bureau of Prisons, procede, in aggiunta alle speciali
misure amministrative così come da paragrafo (1) di questa sezione,
a far monitorare le comunicazioni tra detenuti e avvocati o personale
che funge da legale, per prevenire atti che possano portare alla morte
o al ferimento di persone (30)."
Nel procediemento contro Ms. Stewart viene dichiarato che ella avrebbe
violato le Misure Speciali Amministrative, attivate nei confronti di Sheikh
Omar Abdel-Rahman e dei membri dell'organizzazione IslamicGroup a partire
dal 1997 (31). L'islamic Group è descritto come "una organizzazione
internazionale terroristica dedita a sovvertire i governi di quei paesi
che non sottostanno alle specifiche leggi dell'Islam". Tuttavia,
stando alle direttive emanate nell'Ottobre 2001, al tempo dei colloqui
tra Ms. Stewart e il suo cliente, il monitoraggio della comunicazione
sarebbe da ritenere illegittimo.
A quanto pare, le limitazioni delle libertà civili, che stanno
in qualche modo passando all'interno della popolazione, stanno avendo
il loro effetto anche nei confronti degli avvocati. Ms. Stewart ritiene
che il suo sia il caso simbolo di questa restrizione delle libertà
come esempio che valga per tutti i legali coinvolti in cause "controverse"(32).
Del resto come potremmo spiegare il fatto che l'interprete, per altro
certificato da parte delle istituzioni preposte, sia stato accusato assieme
a Ms. Stewart? Qual'era il suo crimine? Aver tradotto l'inglese dell'avvocatessa
in arabo durante i colloqui col suo cliente? Se questo caso andrà
avanti, in futuro sarà impossibile seguire imputati NON americani
o banalmente tradurre i colloqui o le chiamate telefoniche. In pratica
non vi sarà limite agli abusi.
Il messaggio è chiaro. I legali che decidono di seguire il Codice
Professionale e di non "declinare la difesa di un cliente a causa
della sua impopolarità" (33) possono entrare nel centro del
mirino.
Conclusioni
Il quadro generale del post/11Settembre 2001 rimane ancora da capire completamente.
Il 12 Ottobre 2001, il Procuratore Generale Ashcroft ha rilasciato un
nuovo memorandum che riguarda, questa volta, la restrizione relativa al
Freedom Information Act, ovvero la documentazione relativa all'operato
delle agenzie federali (34). Rispetto a questa nuova azione governativa,
i media non hanno posto molta attenzione, ma le conseguenze sono svariate.
Daniel J. Metcalfe, co-direttore del Dipartimento di Giustizia per l'Informazione
e la Privacy, ha dichiarato che "il memorandum in questione cerca
di porre maggiore enfasi su una agenzia, considerando gli interessi che
sono protetti attraverso le esenzioni del FOIA. Questo è il suo
obbiettivo principale (35)."
Una magra consolazione per gli Americani. Anche perché proprio
attraverso il Freedom of Information Act, abbiamo potuto documentare la
verità riguardante la Baia dei Porci, Watergate, Contragate e altre
operazioni governative. Negli anni a venire, dovremo puntare proprio sul
Freedom of Information Act per accertare la verità che sta dietro
alla persecuzione di taluni prigionieri e dei loro avvocati.
Note
1) Dopo l'11 Settembre, centinaia di immigrati, la maggior parte con discendenze
medio-orientali, sono stati letteralmente "raccolti", esattamente
come successe nei confronti degli immigrati giapponesi durante la Seconda
Guerra Mondiale. Solo dopo poche settimane dall'11 Settembre, il Dipartimento
di Giustizia ha ammesso di aver incarcerato oltre mille immigrati, nessuno
dei quali con accuse specifiche di terrorismo o altro. (Rif. Amy Goldstein,
"A Deliberate Strategy of Disruption", Washington Post, 4 Novembre
2001)
2) Il Governo statunitense ha per lungo tempo negato l'esistenza di prigionieri
politici negli Usa. Quando Andrew Young, ex ambasciatore americano presso
le Nazioni Unite, parlò pubblicamente dell'esistenza di oltre 100
prigionieri politici, venne immediatamente rimosso dal suo ufficio e dal
suo lavoro.
3) Il COINTELPRO venne creato nel 1956 da J. Edgar Hoover, allora direttore
del FBI.
4) Il COINTELPRO si è aggiunto e ha migliorato le storiche operazioni
sottocopertura condotte dalle agenzie di intelligence.
5) The Curch Committee Report, supra note 3.
6) idem
7) idem
8) Tra il 1960 e il 1971 sono state condotte 37 azioni autorizzate contro
i gruppi legati al movimento indipendentista portoricano.
9) Young Lords era una organizzazione con base a NYC e legata al movimento
indipendentista portoricano.
10) Il FBI creò un piano per attaccare e distruggere la sezione
di Chiacago del BPP e i suoi leaders. Attraverso l'infiltrazione di William
O'Neal, che divenne la guardia del corpo di Fred Hampton, tutte le misure
di sicurezza adottate dal BPP vennero conosciute dalla polizia. O'Neal
preparò il terreno per l'irruzione del Fbi e degli agenti del dipartimento
cittadino di polizia che portò alle uccisioni di Hampton e Clark
il 4 Dicembre 1969. Cimici per le intercettazioni telefoniche erano state
messe in precedenza negli apparecchi di Hampton e di sua madre. Nel 1969
il nome di Hampton venne inserito nella "Agitator Index".
11) Comunicazione personale
12) Comunicazione personale
13) Shakur, conosciuta anche come Joanne Chesimard, evase da un carcere
statale del New Jersey nel 1979. Anni dopo Cuba le rilasciò l'asilo
politico. Lo Stato del New Jersey ha offerto una ricompensa di 100mila
dollari a chiunque riuscirà a catturarla.
14) È stata rilasciate nel Gennaio 2001 a seguito di una amnistia
avanzata dall'allora presidente Clinton nei confronti di alcuni prigionieri
politici e non.
15) "Last Man Standing: The Tragedy and Triumph of Geronimo Pratt",
Jack Olsen, 2000
16) Church Committee Report, supra note 3/77
17) I prigionieri politici colpiti dal provvedimento sono stati Sundiata
Acoli, Carlos Alberto Torres, Phil Berrigan, Marilyn Buck, Antonio Camacho
Negron (successivamente rilasciato di prigione nel Maggio 2002 dopo aver
scontato 13 anni di detenzione), Yu kikumura, Ray Lavasseur, Tommy Manning
and Richard Williams.
18) Sundiata Acoli è stato in isolamento fino al 3 gennaio 2002.
19) Richard Williams è rimasto in isolamento fino all'11 Febbraio
2002. Il giorno dopo l'uscita dal "buco" Richard ha accusato
un lieve attacco di cuore. Il 30 Aprile 2002 l'amministrazione penitenziaria
ha deciso di rispedirlo nuovamente in isolmanento. Non è stata
data alcuna motivazione a supporto di questa decisione.
20) Tutte le informazioni riguardanti Buck e Acoli sono state raccolte
dall'autrice di questo contributo, nonché avvocato di entrambi
i prigionieri. Le informazioni riguardanti Williams sono state raccolte
dall'autore attraverso varie comunicazioni con l'avvocato di Williams.
21) Anne Marie Cusac, "You are in the Hole: A Crackdown on Dissident
Prisoners", Progressive, Dicembre 2001.
22) Da una lettera datata 26 Settembre 2001, da Warden Jake Mendez a Jill
Elijah riguardante Sundiata Acoli.
23) Comunicazioni anonime tra vari ufficiali del Bureau of Prisons.
24) I legali dei prigionieri rinchiusi in isolamento crearono un comitato
ad hoc per cercare di riuscire a reperire informazioni e notizie riguardanti
i loro assistiti.
25) Deborah L. Rhode, "Terrorist and Their Lawyers", N.Y. Times,
16 Aprile 2002.
26) Purtroppo questa non è la prima volta che Ms. Stewart viene
coinvolta dal governo in casi analoghi. Già nel 1989, Robert Morgenthau,
capo dell'Ufficio Distrettuale di Manatthan, tentò di impedirle
di difendere un suo cliente, Dominick Maldonado.
27) Gilber e Williams sono stati arrestati rispettivamente nel 1983 e
nel 1986 e rimangono tutt'oggi incarcerati come prigionieri politici.
28) Il Procuratore Generale Ashcroft ha ammesso che le conversazioni tra
Ms. Stewart e il suo cliente risalgono a due anni fa, durante un colloquio
avvenuto in carcere.
29) 28 CFR pts. 500-501
30) 28 CFR 501.3 (d)
31) 02 Crim. 395 SDNY, paragrafo 16
32) Nel 1991, mentre Ms. Stewart si trovava a confrontarsi col Manatthan
D.A.'s Office, l'avvocatessa Linda Backiel, obbiettivo questa volta dell'Ufficio
del Procuratore degli Stati Uniti si Philadelphia per aver rifiutato di
testimoniare prima di una seduta del gran jury circa alcune comunicazioni
che ella avrebbe avuto con Elizabeth Ann Duke. Ms. Duke aveva dichiarato
di essere una rivoluzionaria, dopo essere stata accusata di possesso di
armi e esplosivi. Ms. Backiel, esattamente come Ms Stewart, ha rappresentato
molti clienti "politicamente impopolari" come Kathy Boudin,
accusata di far parte del Weather Underground e condannata per una rapina
avvenuta nel 1981, e Antonio Camacho Negron, sempre per rapina. Camacho
Negron era un independista portoricano accusato di essere membro di Los
Macheteros. Ms. Backiel ha passato 6 mesi in galera prima che il gran
jury decidesse per la sua scarcerazione.
33) L'ABA Model Code dichiara che "un avvocato non dovrebbe declinare
la difesa ad un cliente perchè lo stesso risulta essere impopolare
o l'opinione pubblica gli è avversa". Model Code of Professional
Responsability EC 2-27 (1980)
34) http://www.usdoj.gov/oio/foiapost/2001foiapost19.htm
35) Ellen Nakashima, "Bush View of Secrecy Is Stirring Frustation;
Disclosure Battle Unites Right and Left", Washington Post, 3 Marzo
2002.
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