Senza Censura n. 8/2002

[ ] CONTRO LA REPRESSIONE NON SI TACE...

L'11 aprile 2002 un compagno, militante del C.O.A. di Via dei Transiti 28 di Milano e del movimento antagonista, attivo nelle lotte da molti anni, è stato fermato dai carabinieri i quali, dopo averlo fatto passare per varie caserme, gli hanno notificato l'avviso di applicazione nei suoi confronti di un anno di sorveglianza speciale. Da un momento all'altro il compagno potrebbe essere nella condizione di non partecipare alle iniziative di movimento in quanto costretto ad osservare limitazioni che prevedono tra l'altro di rientrare a casa entro le 21.30 e non partecipare ad iniziative pubbliche (assemblee, manifestazioni, ecc.).
La misura gli è stata applicata perché riconosciuto esponente di rilievo dell'area dei centri sociali, inquisito e processato per una lunga serie di "reati" compiuti nell'ambito delle iniziative di lotta di questi anni.
Si tenta così di ridurre le lotte per l'affermazione dei diritti quali: casa, reddito, lavoro, istruzione, salute, spazi sociali autogestiti e le lotte contro la guerra, il razzismo, il fascismo in una questione di ordine pubblico. E' dagli anni '70 che tali gravi misure utilizzate ai tempi del fascismo non venivano applicate ai compagni del movimento antagonista!
Tutto questo, oltre a rappresentare un gravissimo attacco agli spazi di agibilità politica e alla libertà di esprimere dissenso, potrebbe essere un pericoloso precedente perché estendibile a tutte le situazioni di lotta.
A Milano nell'ultimo periodo abbiamo vissuto una recrudescenza di "brillanti" azioni repressive portate avanti dai soliti PM in collaborazione con i soliti DIGOS. Tre compagni condannati per il maxiprocesso relativo al ciclo di lotte del '93-'94, sono in attesa della decisione del giudice rispetto alla richiesta di accedere alle "misure alternative" al carcere. Il 12 settembre '01 altri tre compagni sono stati arrestati e imprigionati per un mese perché accusati di aver reagito ad una provocazione fascista il 25 aprile; in questo momento sono in attesa del processo di primo grado che si terrà il 24 giugno Œ02.
Stiamo assistendo ad un'evidente aumento e accelerazione dei processi contro il movimento antagonista, che normalmente avevano tempi molto più lunghi o che stavano per andare in prescrizione (ma la cassazione del maxiprocesso ha cancellato la prescrizione) e ad una gestione delle vicende processuali sempre più nelle mani degli apparati repressivi polizieschi, che consci del loro crescente potere assumono atteggiamenti sempre più violenti e provocatori (compagni svegliati in piena notte o prelevati per strada e portati in questura fino all'alba con la scusa delle notifiche).
La situazione appare ancora più grave se si considera quanto è avvenuto a livello nazionale vedi provvedimenti nei confronti dei compagni di Napoli, Torino, Taranto, Bologna, Firenze, ecc
È necessario che tutte le realtà autorganizzate, il movimento antagonista, i centri sociali, il sindacalismo di base, l'associazionismo si schierino per una battaglia di libertà contro le misure repressive in atto costruendo iniziative di denuncia e di lotta.
Venerdì 14 Giugno il tribunale deciderà se confermare il provvedimento della sorveglianza speciale di un anno o accettare la richiesta di revoca presentata dalla difesa.
VENERDI' 14 GIUGNO 2002 ORE 9.00
PRESIDIO DAVANTI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA /C.SO DI P.TA VITTORIA
C.O.A.TRANSITI 28




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