Senza Censura n. 8/2002
[ ] Solidarietà a Batasuna!
Quello che segue è il manifesto internazionale contro la illegalizzazione di Batasuna, terza forza politica nel congiunto dell'attuale divisione territoriale dei Paesi Baschi. Il Parlamento spagnolo (vale a dire la maggioranza del neofranchista Partito Popolare con l'appoggio del Partito Socialista) ha appena approvato la "riforma di legge sui partiti", ideata da Aznar al fine di porre fuorilegge Batasuna e criminalizzare così l'intera sinistra indipendentista, uno dei più importanti movimenti storici di massa e popolari europei.
La legge, con tutte le sue pesantissime conseguenze repressive, entrerà in vigore a fine giugno. Diviene, dunque, assolutamente urgente sviluppare anche in Italia la campagna di denuncia e solidarietà che è nata a livello internazionale. Bisogna farlo subito, tenendo presente le potenziali, enormi implicazioni autoritarie e repressive che potranno sorgere in Europa, in funzione della "guerra permanente contro il terrorismo", contro le libertà democratiche e le lotte politiche e sociali, grazie proprio all'utilizzo del gravissimo precedente spagnolo per piegare il "paradigma basco".
Sulla riforma della legge sui partiti politici
e la illegalizazzione della organizzazione basca Batasuna.
Nel momento in cui da parte del governo spagnolo del Partito Popolare, con l'appoggio del Partito Socialista Operaio Spagnolo, si annuncia con frastuono di grancassa la riforma dei legge sui partiti politici, con l'obiettivo di portare a termine l'illegalizzazione della formazione basca BATASUNA. Le organizzazioni e le singole persone sotto firmatarie, vogliamo pronunciarci su quanto accade, intentendolo come un fatto di estrema gravità che implica conseguenze di difficile previsione, tanto per la positiva evoluzione del conflitto nei Paesi Baschi, come per mantenere una situazione di normalità democratica nello Stato.
E' per questo che manifestiamo quanto segue:
1) Che detta riforma suppone un taglio sostanziale al già deficitario regime di libertà democratiche nello stato spagnolo. Deficitario per ciò che riguarda le libertà nazionali dei differenti popoli senza stato che lo compongono.
Deficitario anche nel garantire gli interessi dei settori popolari.
2) La riforma della legge e la illegalizzazione di BATASUNA, producono uno strumento legale e creano un precedente che ipoteca seriamente la possibilità di sviluppo democratico di qualsiasi progetto politico - nazionale o sociale - che salga dall'angusto ambito previsto dalla costituzione.
3) Che è contradittorio illegalizzare una organizzazione politica con il fine annunciato di far fronte alla violenza politica. Ancor più se teniamo conto che la illegalizzazione di BATASUNA lascia fuori della legge decine di migliaia di baschi e basche, che sentono i propri interessi politici rappresentati da questo partito.
4) Che la risoluzione del conflitto con i Paesi Baschi non passa attraverso la restrizione delle libertà democratiche nello Stato Spagnolo bensì, tutto al contrario, per il rispetto della volontà popolare liberamente espressa dalla società basca. E, in questo senso, l'unica riforma legale necessaria è quella della inclusione del diritto alla libera autodeterminazione delle differenti nazionalità che conformano lo Stato spagnolo.
È per questo che ci opponiamo fermamente alla suddetta riforma di legge dei partiti politici, valutandola come profondamente antidemocratica ed un atto di prepotenza politica.
Concepiamo come uniche riforme ammissibili solo quelle che sviluppano la democrazia.
Ci mostriamo anche totalmente contrari alla illegalizzazione di BATASUNA, dichiarando che l'uso della repressione, come formula di risoluzione dei conflitti - siano questioni di carattere nazionale o sociale - non è ammissibile in un paese che si pretende democratico e di diritto.
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