Senza Censura n. 7/2002

[ ] Messaggio da un campo di concentramento
Lettera di Russel Maroon Shoats, PoW New Afrikan

C’è una guerra in atto in America. Normalmente noi non possiamo vederla perchè il nemico l’ha nascosta sotto una cappa di fumo che usa per i propri scopi. Il nemico è diventato così esperto e sicuro di sè che allo stesso modo ci parla di una guerra; ma per praticare meglio questo inganno ha bisogno di addormentarci e immediatamente dopo di attaccarci. Il nemico la chiama «guerra alla povertà», «guerra al crimine», «guerra al disagio minorile», e domani gli troveranno fuori un altro appellativo per continuare a mantere fitta questa cappa d fumo. Nascondono la verità perchè il nostro nemico teme il giorno in cui ci alzeremo.

Siamo nel bel mezzo di una guerra culturale! Si, questa guerra ha molti fronti: politico, economico, sociale, morale ed etico. Se qualcuno non capisce questo, ciò significa che questo qualcuno è già nelle mani del nemico. Questi mercanti di morte annientano chiunque minacci il loro potere, le loro ricchezze, la loro gestione del controllo. Innocenti, giovani, anziani, non farà nessuna differenza. Chiunque verrà stritolato fino a diventare polvere!

Useranno i loro mass-media, le loro agenzie governative, i loro soldati in uniforme, i loro giudici e le loro prigioni per sostenere la loro sporca guerra. Useranno voi contro voi stessi, o contro altri obbiettivi, se non sarete costantemente vigili davanti alle loro manovre.

Ogni qual volta useranno slogan come: «benessere e lavoro», che in realtà significa «cacciateli fuori dai sussidi e ficcateli dentro qualche cella», noi sapremo che la cosiddetta «guerra alla droga» in realtà vuol dire guerra contro i giovani Neri. Le decine di migliaia di giovani New Afrikan rinchiusi nelle prigioni federali e statali stanno a dimostrare proprio questa verità.
E gli esempi potrebbero continuare all’infinito, se solo noi aprissimo gli occhi! Ma, siamo talmente sottoposti ai loro bombardamenti che la maggior parte di noi è soggetta ad una specie di psicosi da trauma. Per molti di noi si tratta di sopravvivere, giorno dopo giorno. Se il nostro nemico ci attacca, noi ci ripariamo nel bunker e attendiamo che passi. Non posso pensare ad una via migliore per chiudere su se stesso il nostro destino. Chiunque di noi riesca a capire che il nemico sta tentando di distruggere il nostro spirito di resistenza, il nostro spirito di vita, la nostra anima, deve resistere. Dobbiamo portare altri a questa lotta di resistenza e dobbiamo combattere questa cultura di morte.

Sto scrivendo queste parole da una prigione. Non preoccupatevi per questo perchè sono molto più libero di voi che le ascolate. E non di meno, ho il senso della comunità, il senso morale ed etico...ma si sa, chi sta in galera non può essere che una cattiva persona. Infatti, voi potreste essere spediti dietro le sbarre perchè vi rifiutate di essere dei cattivi ragazzi! - perchè vi rifiutate di seguire quelli che in realtà sono i veri luridi - i multimiliardari, i politicanti bugiardi, gli attivisti visionari.
Ho un avvertimento che sento la necessità di girarvi. Voglio dirvi che è meglio che usciate dai vostri bunkers e che iniziate a fare qualche cosa prima che sia troppo tardi. Io sono rinchiuso in un campo di concentramento. Nel vero senso della parola. Il nostro nemico chiama questo luogo di morte «State Correctional Istitution at Green», oppure S.C.I.G. nel caso si voglia usare la sigla. Questo posto si trova a Waynesburg, nella Contea di Green, Pennsilvanya, non troppo distante da Philadelphia. Io dico che SCIG sta per «Campo Statale di Concentramento e di Internamento» (nella lettera originale, il gioco di parole usato da Rulles Maroon manitiene l’acronimo, cosa non possibile nella traduzione, n.d.t.). Dico questo perchè non vi è nulla da queste parti che possa far pensare alla «correzione». Ma come i campi di concentramento nazisti, questo è un campo dove si pratica la morte!

Il nostro compagno Mumia Abu-Jamal, e almeno un altro centinaio di uomini, sono rinchiusi qua dentro. Io non sono in attesa di esecuzione. Sono stato condannato al «fine pena mai». Quella che viene definita dai nostri nemici come «sentenza a vita» o «fin che vivi stai qua dentro». Ho passato in galera oltre 25 anni in questa condizione. Ci sono fratelli dentro questa galera che stanno scontando le condanne più disparate, e molti di loro faranno presto ritorno nella nostra comunità. Ma anche loro continueranno ad essere soggetti ad una condanna a morte. Una condanna a morte del loro spirito. É negli obbiettivi delle prigioni distruggere le identità delle persone. L’unico obbiettivo è di terrorizzare questi prigionieri affinchè siano portati a dire nelle carceri di questo stato «se passi per Green County, non torni più inietro». Questo è quello che dicono i prigionieri agli altri prigionieri.

Ora, so che alcuni di voi penseranno che...si...che il nemico stia facendo tutto questo con una punta di zelo... Siete portati a ragionare in questo modo semplicemente perchè siete ricoperti dalla cappa di fumo. Questa prigionie contiene una «unità di controllo», quella che loro chiamano «unità di restrizione». E’ la più grande unità di controllo di tutto lo stato. In essa vi possono essere rinchiusi 772 prigionieri, e attualmente ve ne sono segregati 386. Qui dentro ha luogo la vera distruzione dell’identità di una persona. Sono incatenato dentro questa control unit da tre anni a questa parte. Mi è stato detto che non ne uscirò mai.

C’è un giovane prigioniero qualche cella più avanti della mia che si alza ogni mattina cantando «questo deve essere l’inferno, bene, bene, bene», e la sua giornata continua con queste parole di sottofondo. La canzone si ripete, continuamente. Questo perchè nella sua cella, dove è rinchiuso per 23 ore al giorno, non ha nulla da fare. Ha la possibilità di fare un po’ di esercizio fisico in una «cuccia per cani», un’ora al giorno, cinque giorni alla settimana. Il resto della sua detenzione è completa segregazione. Questa è la condizione che si perpetua per giorni, mesi, anni per i detenuti che vengono spediti nella control unit.
Gli uomini che vengono condannati alla pena capitale, sono «qualificati» a guardare la televisione e ad ascoltare la radio. Ma, naturalmente, se i nostri nemici hanno la loro strada, questo lo sarà solo temporaneamente. E’ giusto un paliativo per distrarli dal loro futuro segnato. La vita dentro la control unit è totalmente blindata. Ci sarebbero a disposizione 23 ore al giorno per leggere e studiare, ma non è possibile accedere alla biblioteca del carecere e anche i libri che qualcuno invia dentro vengono consegnati solo dopo il rilascio dal «buco». Anche le visite coi parenti ovviamente vengono poste sotto la sorveglianza e il controllo del vetro di plexiglass e di catena immobilizzanti. Chiunque si ribelli a questo stato di cose, qualsiasi tipo di detenuto, il suo futuro immediato sono pestaggi da parte delle guardie carcerarie, o per chi già non vi è recluso, l’unità di controllo a tempo indeterminato. Lo scorso mese ad esempio, un prigioniero di nome Henry Washington è stato picchiato dalle guardie, una delle quali l’ha violentato con un bastone. New York non è l’unico posto dove accadono queste cose!

I nostri nemici stanno distruggendo le identità delle persone rinchiuse qui dentro. Molti di loro saranno irriconoscibili quando faranno ritorno nelle comunità. E molti vi ritorneranno! Ma posso leggere le vostre menti; molti di voi si stanno preparando a ricevere il prossimo inganno che il nemico sta confezionando per voi. Qui non esiste nessuna «correzione», ma solo la morte per regolamento. Il carattere delle persone viene scientificamente modficato attraverso programmi repressivi, ma voi che state facendo per chi esce? Cosa fate per chi dentro è un «delinquente» e quando esce diventa una persona «pericolosa», «un animale braccato»? SCI Green è un campo di distruzione degli individui!

Difendere Mumia!
Abolire la Pena di Morte!
Libertà per tutti i Prigionieri Politici e Prigionieri di Guerra!



Russell «Maroon» Shoats
AF-3855
1040 E. Roy Furman Hwy
Waynesburg, PA 15370-5090Nota:



Russel “Maroon” Shoats è un Prigioniero di Guerra New Afrikan, rinchiuso allo S.C.I. Green di Waynesburg, Pennsylvania. Imprigionato per la prima volta nel 1972, ha passato in carcere più di 25 anni della sua vita. Di questi, 17 li ha “trascorsi” nelle innumerevoli Control Units dello Stato, segregato dalle 22 alle 23 ore al giorno. Russel è nato a Philadelphia nell’Agosto del 1943. Nel 1967 contribuì al Black Unity Council, confluito poi nella sezione cittadina del Black Panther Party nel 1969. Nel 1972 venne arrestato in relazione ad una sparatoria con alcuni di agenti di polizia. Russell è riuscito per ben due volte a fuggire di prigione. Venne ogni volta ricatturato solo grazie a generali e massicce ricerche. Con le sue fughe ottenne l’appellativo di “Maroon”, che in orgine veniva dato agli schiavi jamaicani che riuscivano a scappare dai campi di lavoro. Russell dice di se stesso: “rimango un combattente per la libertà e finchè sarò in vita nessuno mai riuscirà ad annientare le mie idee politiche”


Info su Mumia Abu-Jamal:
ICFMAJ - www.mumia.org





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