Senza
Censura n. 7/2002
[
] Asia,
un territorio di conquista
Continuiamo il nostro lavoro di approfondimento e di analisi
sui processi di infiltrazione dellimperialismo ad Est
La strategia attuale portata avanti dalla borghesia a livello internazionale
è ben visibile sui due livelli in cui si esplicita: sul fronte
esterno nella guerra, nei processi di ridefinizione della Nato ed Esercito
Europeo e nella attuale Coalizione Antiterrorismo; sul fronte
interno nella costruzione di una adeguata sovrastruttura repressiva, legislativa
e militare, e attraverso linasprimento della repressione stessa.
Ma questa strategia non può certo ritenersi direttamente dipendente,
come molti vorrebbero farci credere, da quanto avvenuto l11 Settembre.
Al contrario, è la crisi attuale che determina la necessità
della borghesia imperialista di ridefinire le posizioni di dominio a livello
internazionale, per estendere le possibilità di valorizzazione
del proprio capitale.
Attraverso la costruzione di aggregazioni, sia politico-militari sia economiche,
fazioni di borghesia imperialista tentano di porsi come soggetto egemone
sul panorama internazionale e sviluppare, a spese di altre e sulle spalle
del proletariato internazionale tutto, una fase, seppur breve, di valorizzazione.
E neppure la lotta contro le organizzazioni islamiste è iniziata
l11 settembre, e la costruzione della coalizione antiterrorismo
si era già avviata ben prima degli attacchi alle Torri; semmai
possiamo dire che, sulla base di condizioni favorevoli sviluppatesi dopo
l11 settembre, questo processo ha subito una brusca accelerazione
del suo sviluppo.
E chiaro che il proletariato internazionale si trova ad oggi nella
necessità storica di dover procedere autonomamente nella definizione
della sua prospettiva di liberazione dal dominio della borghesia imperialista.
Ma questo non può essere considerato un processo ideologico o dogmatico,
rendendo necessario, da parte delle soggettività rivoluzionarie,
un approccio dialettico nei confronti delle contraddizioni che esprimono
le forme in cui attualmente può manifestarsi lo sviluppo di tale
condizione.
Per esempio attualmente, che ci piaccia o meno, il riferimento, la prospettiva
credibile per molti spezzoni di proletariato internazionale è rappresentata
dalla prospettiva islamica e dalle sue organizzazioni.
E abbiamo sempre ritenuto superficiale lapproccio verso le organizzazioni
islamiste che tende ad analizzare il quadro limitandolo ad una involuzione
della prospettiva di liberazione delle masse arabe e islamiche, proprio
perchè non approfondisce minimamente quanto nello sviluppo di tale
prospettiva può invece essere valorizzato, in particolare per quanto
riguarda la lotta allimperialismo sul piano internazionale, o la
capacità organizzativa che su questo terreno hanno saputo sviluppare,
o la loro capacità di intralciare o meno gli attuali processi di
dominio della borghesia imperialista.
Per concludere, la strategia attuale non può essere semplicemente
ricondotta all11 Settembre sotto forma di generica risposta al terrorismo
internazionale, ma viceversa rappresenta un tentativo di accelerare
i processi di integrazione internazionale della repressione adeguando
la stessa sovrastruttura al terreno di scontro attuale: quello internazionale.
La situazione politica in Centro Asia
Tutto il 2000 è stato caratterizzato da un progressivo sviluppo
dei processi di cooperazione politico militare nellarea centro asiatica,
che ha visto come protagonisti oltre gli Usa, Cina e Russia, paesi che
da sempre rivendicano la loro influenza nellarea.
Il denominatore comune dei processi di cooperazione è rappresentato
dalla necessità di stabilità e sicurezza interna dellarea,
dal problema Afgano, ma prima tra tutti dalla necessità di combattere
il terrorismo islamico.
Dal 2000 si è determinata una continua attività militare
contro le organizzazioni islamiste ed in particolare contro lImu
[vedi riquadro], a fronte di una offensiva che non si è mai arrestata,
in particolare nei pressi delle zone di confine .
LUzbekistan viene considerata la base delle organizzazioni islamiste
per la destabilizzazione dellarea.
Secondo le fonti governative i militanti islamici arrivano attraverso
il Tagikistan e il Kirgistan dallAfghanistan. La risposta repressiva
ha portato solo nel 2000 allarresto di oltre 1500 persone per le
loro simpatie islamiche. Laumento repressivo ha influito su tutta
la sfera delle relazioni allinterno del paese.
Ad agosto 2000 cè stata una forte offensiva dellImu,
con pesanti scontri con le forze di sicurezza in Uzbekistan e Kirgistan.
Gli scontri sono continuati per tutto agosto e settembre.
Secondo una fonte europea i governi Ue hanno affermato che dovranno fare
di più nei rapporti con lUzbekistan.
Il ministro degli esteri belga ha confermato il pieno sostegno delle linee
dettate da Javier Solana il 29 Ottobre 2001, che vedono nellUzbekistan
il paese chiave per la stabilità dellarea e indica
necessario un forte investimento di capitale nel paese. Non è da
sottovalutare che in maggio lUzbekistan ha annunciato una massiccia
privatizzazione delle compagnie di stato comprese quelle del settore petrolifero.
Soltanto la Cina ha creato da agosto 6 joint venture con compagnie del
paese
La stessa fonte afferma che la presenza nellarea degli Usa, indebolirà
il consenso verso il governo e svilupperà ulteriormente le organizzazioni
islamiste e il sostegno alle loro rivendicazioni, mettendo a rischio la
stabilità nellarea.
Da questo primo quadro si denota una offensiva del movimento islamico
nellarea, che va a coinvolgere quei paesi su cui le varie fazioni
della borghesia imperialista rivolgono le loro mire.
Nello stesso tempo si denota quanto gli interessi della borghesia europea
siano in aperto contrasto con quanto viene espresso dagli Usa, utilizzando
la falsa faccia di imperialismo buono su cui più volte
la borghesia europea costruisce il consenso agli interventi internazionali.
Affermare la pericolosità della presenza Usa nellarea, come
fenomeno destabilizzante acuisce, se unita allattuale fase di sviluppo
dei processi di creazione del polo imperialista europeo e agli attuali
contrasti in sede Nato, la tendenza ad una fase di ridefinizione e di
scontro nei rapporti tra le due fazioni.
LUzbekistan rappresenta, come vedremo anche in seguito una chiave
di volta nella ridefinizione degli equilibri dellarea, anche per
la sua tradizionale volontà di staccarsi dallinfluenza Russa,
sebbene, come ormai ritroviamo nellattuale fase, anche tale passaggio
non si dimostri estremamente lineare.
Il petrolio è la risorsa principale del Kazakistan. In Febbraio
2000 il governo ha rotto un accordo con la Cina, che prevedeva la costruzione,
da parte cinese, di una nuova rete di distribuzione, rendendo il paese
più dipendente dalla Russia.
In maggio 2000 la compagnia Usa Chevron ha acquistato il 5% della nuova
pipeline che dovrebbe trasportare il petrolio fino al Mar Nero. Sempre
a maggio è stata dichiarata la scoperta di un nuovo giacimento
nei pressi del Mar Caspio da parte di un consorzio occidentale, il Kazakistan
International Operating Company.
Nei primi giorni del 2002 il governo kazako ha firmato un accordo con
lAzerbaijan per la divisione degli interessi energetici del Mar
Caspio. Inoltre ha incontrato il Segretario per lEnergia Usa Spencer
Abraham per discutere sui futuri investimenti nellindustria energetica
kazaka. Il governo kazako si è dimostrato ben disposto verso lentrata
di capitali stranieri, alla luce dei 20.000 milioni di dollari di investimenti
stranieri degli ultimi 10 anni.
Il Kirgistan ha visto lo sviluppo di un crescente autoritarismo e, a fronte
della minaccia islamica, un inasprimento repressivo oltre
che laumento della presenza militare ai suoi confini, con la costruzione
di numerosi posti di frontiera per contrastare lentrata delle milizie
islamiste dal Tagikistan.
Per riuscire ad attrarre maggiori investimenti stranieri il governo del
Kirgistan ha creato il Coordination Council for Attracting Foreign Investment
con lo scopo di procedere alla liberalizzazione nei campi della energia
elettrica, estrazione, industria agroalimentare, servizi e tecnologia,
settori principale della sua economia.
Fonti governative affermano che solo investitori stranieri possono consentire
lo sviluppo delleconomia del paese, oltre che a fornire tecnologia
e personale preparato.
Il Kirgistan sta tentando di entrare allinterno della spartizione
della grande quantità di risorse finanziarie che si stanno riversando
nellarea, ma nello stesso tempo soffre di un pesante debito estero
che pregiudica la sicurezza degli investimenti.
La mancanza di uno sbocco sul mare e la presenza di paesi confinanti sensibilmente
più potenti come Uzbekistan e Kazakistan, rischia di mettere in
secondo piano questo paese nel quadro politico economico dellarea,
malgrado le affermazioni del suo premier che definisce il paese il più
aperto alle riforme economiche dellarea.
La lotta al terrorismo islamico apre quindi ampi spazi alla
borghesia imperialista per intraprendere una strategia di penetrazione
politico economica allinterno dei paesi dellarea, in nome
della cooperazione per la sicurezza e la stabilità.
Come vedremo in seguito tale processo, sebbene tutti concordi nella lotta
al movimento islamista, apre nello stesso tempo numerose contraddizioni
tra Russia Cina e Usa.
Il Tagikistan rappresenta un paese in profonda recessione e di grande
instabilità. Numerosi attentati attribuiti allImu hanno caratterizzato
i primi mesi dellanno.
In aprile 2000 il neo presidente Rahmonov ha intrapreso una trattativa
per far uscire le truppe dellImu dal suo territorio, raggiungendo
il risultato a Maggio
In Agosto le truppe islamiche precedentemente allontanate, sono rientrate
in Tagikistan per portare loffensiva al governo uzbeko.
Il Turkeministan è il paese più resistente allapertura
alle compagnie straniere per lo sfruttamento del petrolio.
La Banca Europea ha sospeso un finanziamento per la mancanza di riforme
economiche in aprile.
Il Fmi ha rifiutato un prestito a causa del ritardo ad operare sostanziali
riforme economiche ed in primis la liberalizzazione della convertibilità
della moneta.
Nei primi di luglio del 2000 il governo è arrivato a bloccare i
conti nelle banche estere per impedire che i capitali fuggissero, oltre
che ad aumentare sensibilmente il controllo del personale straniero e
tutti i livelli di comunicazione, minacciando di proibire la lingua inglese
come lingua antipatriottica.
In agosto il membri del governo turkmeno si sono recati in Afghanistan
tentando di assumere ruolo di mediatori tra le varie fazioni afghane.
Diventa discriminante in questa fase per ogni paese dellarea, e
per le sue borghesie, la disponibilità totale verso
la salvaguardia degli interessi della borghesia imperialista ed in particolare
quella Usa, pena lesclusione dalla grande quantità di capitali
che questa sta dirottando nellarea.
Gli equilibri politici e militari nellarea
Le relazioni tra i paesi dellarea si sono caratterizzate da numerosi
contrasti ed in particolare per quanto riguarda laccesso, lutilizzo
e il trasporto delle risorse presenti nellarea.
In Agosto il governo Kyrgizo aveva spinto per risolvere i problemi con
i paesi confinanti ed in particolare per quanto riguarda lutilizzo
delle risorse. Le montagne di questo paese, confinanti con il Tagikistan
sono la più grossa risorsa idrica dellarea mentre Turkmenistan
e Uzbekistan sono i più grossi consumatori.
Il Kazakistan ha proposto un accordo con il Kirgistan per lo scambio delluso
dellacqua con carbone e tecnologia per la produzione di energia.
Io non posso pagare tutte le mie utenze, il mio salario è
di 17$ per mese, afferma un lavoratore di Osh (Kirgistan)
LUzbekistan continua un atteggiamento bellicoso nei confronti del
Kirghistan ed il suo primo ministro ha affermato che lattuale legge
sul commercio dellacqua inasprirà le tensioni. LUzbekistan
in ogni momento tende a far prevalere nellarea la sua posizione
di predominanza sia da un punto di vista di dimensioni che di peso politico.
La campagna contro il terrorismo islamico pare abbia consentito
un disgelo tra Tajikistan e Uzbekistan e questo viene visto come un possibile
strumento per arginare il radicalismo islamico nel Centro
Asia.
LUzbekistan è disposto a rivedere il credito verso il Tagikistan
riducendolo del 10% (US 12milioni), ad abbassare le tariffe per il passaggio
delle merci e del gas e nello stesso tempo ad incrementare i rapporti
commerciali e rivedere lannosa questione dei confini.
In un incontro della BM in Kazakistan veniva affermato che è necessario
risolvere i problemi di instabilità dellarea a partire dal
problema dellacqua, affermando inoltre che la stabilità dellarea,
e lesito della campagna contro il terrorismo, dipende dalla capacità
di cooperare tra i paesi dellarea.
Una delegazione del senato Usa in visita nel Centro Asia nel 2001, composta
Joseph Lieberman (D-Connecticut), and John McCain (R-Arizona), ha affermato
che gli Usa sono interessati a mantenere il loro ruolo per la stabilizzazionedellarea.
La borghesia imperialista Usa tende quindi ad assumere un ruolo centrale
nella risoluzione dei conflitti locali in funzione di una maggiore capacità
di contrastare da una parte la funzione destabilizzante delle organizzazioni
islamiste, dallaltra, attraverso la sua presenza stabile, le mire
delle altre fazioni della BI.
La cooperazione militare e repressiva
Nel gennaio 2000 il presidente kazako affermò che il suo paese
sarebbe stato il prossimo obiettivo del terrorismo islamico
e che loffensiva islamica in Afghanistan, Tagikistan e Cecenia erano
situazioni collegate. Nellincontro di Marzo dello Shangai Five il
premier kazako ha ribadito il pieno appoggio alla lotta contro il terrorismo
islamico.
Importanti uomini di governo Usa, inclusa la Albrigth, e i capi di CIA
e FBI, hanno visitato già nellanno 2000 il paese per discutere
di sicurezza e lotta contro il terrorismo.
Nel mese di Febbraio 2001 le truppe kazake hanno partecipato alle esercitazioni
PfP Nato. Esperti militari Nato hanno addestrato un gruppo di militari
kazaki alle operazioni di guerriglia e di sabotaggio, di cui i militanti
islamici sono molto esperti.
Nello stesso periodo sono stati numerosi i colloqui formali e informali
tra il governo kazako e il Segretario Generale Nato per implementare la
cooperazione antiterrorismo.
Nel marzo 2001 è stato firmato un accordo di cooperazione militare
tra Kazakistan e Kirgistan. Tale accordo prevede lo sviluppo e lintegrazione
delle proprie forze militari oltre che per quanto riguarda il complesso
industriale militare. Inoltre sarà ulteriormente sviluppato laddestramento
delle forze kirgize da parte del Kazakistan. Questo accordo rappresenta
un ulteriore rafforzamento nella lotta contro le incursioni dellIMU
in Kirgistan.
Nel mese di Agosto fonti di informazione rivelano la fornitura di materiale
militare da parte Usa al governo kazako per ammodernare le forze militari
di frontiera, in funzione di una maggiore capacità di contrasto
alle incursioni islamiche.
Il supporto Usa rientra nello speciale programma per il Centro Asia per
la stabilità e la sicurezza. Il Kazakistan aveva già ricevuto,
durante la visita della Albright dello scorso anno, 4 milioni di dollari
in aiuti militari.
Nel mese di Gennaio 2001 il deputato del Ministero della Difesa Usa Jeffry
Starr ha incontrato il ministro della difesa tagiko per sviluppare una
maggiore cooperazione militare tra i due paesi. In questa sede il ministro
Usa ha richiesto una maggiore partecipazione del governo tagiko alla sicurezza
dellarea.
Nel mese di Marzo una delegazione del ministero della difesa Russa si
è recata in visita in Tagikistan, dalla quale è scaturito
limpegno a sviluppare una cooperazione lunga e duratura con il paese,
in particolare per quanto riguarda la fornitura di armamenti russi.
Sempre nel mese di Marzo si sono incontrati il ministro della difesa iraniano
e il corrispondente ministro tagiko per sviluppare un processo di cooperazione
politico militare. Secondo molti analisti questo avviene con lo scopo
di arrestare linfluenza dei talebani nellarea. Tale cooperazione
crea non poca preoccupazione negli altri paesi dellarea.
Il ministro iraniano ha affermato che lIran ha grandi capacità
di ammodernare e rifornire la struttura militare tagika allinterno
di un processo di cooperazione militare, peraltro già iniziata
nel 1998, e che la cooperazione tra i due stati è lo strumento
più idoneo a garantire stabilità e sicurezza nellarea
oltre che ad impedire lintervento di forze straniere.
Nel mese di Aprile fonti governative danno comunicazione della costruzione
di una base militare Russa con lobiettivo di rinforzare la presenza
militare ai suoi confini. Secondo le stesse fonti viene ribadito che tale
decisione non deriva direttamente dalla situazione in Afghanistan ma rientra
in un più generale rafforzamento della strategia tesa a garantire
stabilità e sicurezza nellarea.
Sempre secondo alcune fonti nel mese di Agosto sono arrivati in Tagikistan
esperti militari Usa per partecipare alle operazioni antitalebani. Secondo
alcune fonti locali lo scopo della presenza di militari Usa è quello
di organizzare lattacco alle basi Talebane e distruggere i loro
mezzi militari. Le stesse fonti ribadiscono che il governo Usa è
interessato al Tagikistan per innalzare il livello di capacità
di intervento militare contro le organizzazioni islamiste ed in particolare
contro i Talebani.
La presenza di militari americani è stata prontamente smentita
dal governo tagiko, in maniera sicuramente non convincente Tale smentita
è da ritenersi direttamente collegata a non creare irrigidimenti
nella amicizia con il vicino Iran.
La smentita della presenza Usa avviene proprio attraverso lambasciatore
tagiko a Teheran: il governo Usa ha stretti rapporti con lUzbekistan
e se vorrà portare un attacco userà quel territorio
Il Kirgistan ha visto negli ultimi anni accrescere gli aiuti per la sicurezza.
Già nel 2000 ci sono state visite ufficiali da Cina, Turchia e
Russia che hanno ribadito il loro sostegno al paese nella lotta al terrorismo.
La Turchia ha promesso equipaggiamenti per 3000 soldati e altri 360.000
dollari dovrebbero arrivare da Usa e Germania.
Putin durante la visita in Kirgistan ha dichiarato che i due paesi
coopereranno affinché non ci sia un altro Afghanistan in Centro
Asia, oltre che firmare poco dopo un accordo di 10 anni di cooperazione.
In Marzo 2000, il Kirgistan ha preso parte alle esercitazioni dei paesi
centro asiatici Southern Shield ottenendo la chiusura
della strada di frontiera con lAfghanistan.
Poche settimane più tardi la Russia ha annunciato di voler schierare
una forza di peace keeping di 8.000 uomini, oltre che installare basi
militari per il controllo dei confini con lAfghanistan da mantenere
almeno fino al 2003 con una forza di 50.000 uomini.
Il governo Usa nel mese di aprile 2000 ha dato aiuti per 3 milioni di
dollari per lacquisto di attrezzature militari per le guardie di
frontiera.
Inoltre una sede del Fbi è stata impiantata nel paese, e militari
Usa hanno iniziato laddestramento dellesercito. Numerose visite
si sono succedute così come negli altri paesi dellarea. A
giugno Robertson (Nato) si è recato in Kirgistan per discutere
di terrorismo e sicurezza.
Nel mese di Maggio 2001 durante la visita del Generale Tommy Frank sono
stati promessi al Kirgistan cospicui aiuti in equipaggiamenti militari.
Nella stessa occasione ha prospettato una sempre maggiore cooperazione
tra i paesi dellarea, comprese Cina, Russia e Turchia, nella lotta
al terrorismo.
Nella riunione dello Shangai Five in giugno 2001, la Cina si è
dichiarata a fianco del Kirgistan nella lotta contro il terrorismo islamista,
rafforzando la cooperazione militare contro le forze islamiste nel Centro
Asia.
Tali processi di cooperazione evidenziano quanto già più
volte affermato.
Da un lato ritroviamo un notevole impegno da parte Usa per supportare
militarmente ed economicamente gli interessi delle borghesie locali, in
maniera tale da legittimarsi come tutore dei loro interessi, allinterno
degli interessi generali della sua borghesia.
Questo sforzo si accentua nel momento in cui si va a delineare lo sforzo
competitivo di Russia e Cina.
Dallaltro le stesse borghesie locali, allinterno di una chiara
competizione tra varie fazioni della borghesia internazionale, sviluppano
processi non lineari nelle scelte di cooperazione.
Si intersecano infatti gli sviluppi di cooperazione sia con gli Usa sia
con paesi a questo antagonisti nel tentativo di dominio a livello internazionale.
Il governo Turkmeno si è rifiutato di unirsi con gli altri governi
del Centro Asia come aveva già rifiutato di partecipare al meeting
di marzo delllo Shangai Five e ai successivi appelli alla lotta contro
i Talebani.
Nello stesso tempo già dal mese di Gennaio sono state numerose
le visite di ufficiali Nato e Usa per definire quali possibilità
si prospettano per una maggiore cooperazione con la Nato.
Secondo il SG Nato Robertson la partecipazione ufficiale delle truppe
turkmene al PfP non dovrebbe minacciare il suo ruolo di paese neutrale,
affermazioni che ritroviamo successivamente nel mese di Maggio da parte
del Gen. Usa Frank durante la sua visita nel paese.
Alla fine di marzo 2000 lUzbekistan ha preso parte alle Central
Asian-Russian esercitazioni Southern Shield in Tagikistan,
come molti altri paesi dellarea. Nel mese di Aprile ha firmato accordi
militari con i 3 paesi del Centro Asia a Tashkent che accrescono la cooperazione
e il loro coordinamento militare.
Il governo uzbeko ha svolto un ruolo centrale nel promuovere e cercare
supporto a tale progetto di cooperazione militare nellarea. Nel
mese di maggio il premier uzbeko ha visitato lIndia per ottenere
il suo impegno alla lotta contro il terrorismo e nello stesso periodo
ha ricevuto la visita del russo Putin per affrontare il problema della
sicurezza nellarea. In quella sede il premier russo ha affermato
che qualsiasi attacco allUzbekistan e alla sua sicurezza rappresenta
un attacco alla Russia. Ma il governo uzbeko ha rifiutato, in quella
sede, la presenza militare russa e in quella occasione ha ribadito la
sua indisponibilità a ospitare basi militari.
Gli Usa preoccupati della ripresa della influenza russa nellarea
si sono precipitati in visita in Uzbekistan e e hanno assicurato immediati
aiuti finanziari. Il primo aiuto militare si è registrato a febbraio
con 12 veicoli da trasporto a cui farà seguito la visita del capo
della Cia in Marzo, Albright a Aprile e ufficiali militari a Maggio. Largomento
è sempre il sostegno alla lotta contro il terrorismo internazionale
con lofferta di tutto lappoggio militare Usa.
Nel mese di Febbraio 2001 è stato siglato un accordo tra Uzbekistan
e Usa per affrontare la situazione di emergenza dettata dai continui attacchi
dellIMU.
Secondo lambasciatore Usa in Uzbekistan tale accordo mira a rafforzare
il rapporto e lindividuazione di strategie comuni antiterrorismo
tra la Federal Emergency Management Agency Usa e il corrispondente ufficio
per lemergenza uzbeko.
Laccordo prevede visite ripetute nel periodo fine 2001 e il 2002
tra esperti di entrambi i paesi per acquisire informazioni sulle riforme
legislative da operare sulla base della esperienza Usa nellantiterrorismo.
Secondo il ministro uzbeko gli Usa dispongono di una grande esperienza
nel campo dellantiterrorismo e quindi dovranno essere esportati
nel paesi tali metodi di lavoro e di intelligence. Gli Usa procederanno
alladdestramento delle truppe uzbeke per rispondere alla necessità
della lotta al terrorismo come affermato durante la visita del Gen. Frank
nel mese di Maggio.
A giugno il premier uzbeko ha partecipato come osservatore allo Shangai
Five Summit chiedendo un ruolo pieno allinterno e richiedendo un
intervento della cooperazione politico militare che raggruppa Cina Russia
e le repubbliche del Centro Asia contro il terrorismo. In quella sede
viene decisa la piena partecipazione dellUzbekistan allo, oramai
ex, Shanghai Five.
Il ministro della difesa uzbeko durante lincontro di Maggio 2001
con Putin, ha ottenuto uno scambio tra il corrispondente di 30 milioni
di dollari in cotone e gas naturale con sistemi lanciamissili e mortai
per combattere lIMU.
Dalla richiesta nel maggio del 2001 al presidente russo di assistere alla
sicurezza, i missili russi sono in gran numero commercializzati nellarea
Il governo Uzbeko ha ricevuto dalla Cina fucili di precisione e materiale
antiproiettile per le forze speciali.
Lo scambio di armamenti tra questi paesi si è rafforzato con la
firma dellaccordo SCO, dello scorso Giugno, ufficializzando lentrata
a pieno ruolo dellUzbekistan in quello che era lo Shanghai Five.
Lo sviluppo di una forza di intervento rapido tra i paesi del CIS
Tra gli stati del CIS pensiero comune è la necessità di
creare una forza rapida di intervento che garantisca lo sviluppo della
Collective Security Treaty (CST), per accrescere il suo ruolo nellambito
della sicurezza dellarea.
In un vertice nella primavera in Armenia è stato ribadito che la
creazione di truppe dassalto comuni consentirebbe di contrastare
lavanzata delle organizzazioni islamiste.
Nel vertice del Maggio scorso del CIS è stata sancita la nascita
di una forza di intervento rapido (RDF) alla quale Russia, Armenia, Biellorussia,
Kirgistan, Tagikistan and Kazakistan contribuiranno con un battaglione.
Secondo alcuni leaders, la RDF consentirebbe di proporre una alternativa
al dominio Usa e Nato nella lotta al terrorismo e alla loro
presenza nellarea.
I leaders CST non nascondano la loro preoccupazione per la presenza e
linteresse Nato-Usa per larea e per linstabilità
sempre crescente, riponendo in tale forza di intervento molte speranze
per il controllo e la sicurezza della regione. Un problema è rappresentato
dalla scelta della leadership dellalleanza, che alcuni temono voglia
essere assunta dalle forze russe.
Tale processo di sviluppo rientra pienamente nello sviluppo di concentrazioni
politico militare in funzione di contrastare legemonia della borghesia
Usa nellarea, riportando però al suo interno le varie contraddizioni
che abbiamo più volte ritrovato negli attuali processi di aggregazione
europei.
Secondo alcune fonti 1500 uomini dovrebbero essere messi a disposizione
da Russia e Armenia nel Caucaso, con lo scopo di garantire la sicurezza,
in particolare per quanto riguarda il conflitto ceceno e quanto ne consegue.
Lallargamento di una visione continentale è rappresentata
dal terzo contingente che si dovrebbe stanziare in Biellorussia con il
compito di garantire sicurezza ai paesi Cis dellEuropa dellEst.
La lotta la terrorismo non è la sola ragione della
cooperazione. Il primo punto recita infatti che lobiettivo è
quello di creare un mondo multipolare.
I paesi CST aspirano quindi alla creazione di un polo che sappia rappresentare
gli interessi di questi paesi nel panorama internazionale.
Il presidente Russo ha affermato che la cooperazione tecnologica e militare
tra i paesi aderenti al Trattato sarà di gran lunga maggiore di
quella con gli altri paesi nel mondo, oltre che anche lUzbekistan
dovrà in tutti i modi cooperare e stringere rapporti con il CST
Tra dicembre e i primi giorni di gennaio 2002 il presidente Putin ha incontrato
gli altri 12 leader durante il 10 incontro del Commonwealth of Independent
States (CIS). Argomento della discussione come attuare la strategia antiterrorismo
allinterno del CIS.
Parallelamente al problema terrorismo allordine del giorno emerge
la necessità della creazione di un mercato comune tra i paesi Cis
che dovrebbe avere come riferimento lUE. Viene inoltre prospettata
la possibilità di creare una struttura sulla stregua dellOPEC
la CISs oil-producing che garantirebbe una alleanza strategica su
tale prodotto.
Questo passaggio rende ancora più chiara la profonda correlazione
tra i processi di aggregazione politico militare e la creazione di monopoli
economici, sia per sviluppare una politica interna comune a tali aggregazioni,
ma particolarmente funzionale a contrastare i tentativi di dominio delle
altre fazioni della borghesia imperialista, Usa in primis. Dallaltra
poter disporre di una politica comune controrivoluzionaria tale da essere
in grado di contrastare le istanze di liberazione del proletariato allinterno
dei paesi coinvolti, attraverso una ampia cooperazione nella gestione
delle contraddizioni, attualmente rappresentate dal problema islamico.
Lo sviluppo dello SCO in alleanza antiterrorismo
Il 7 gennaio si è riunito lo Shanghai Cooperation Organization
(SCO) per sviluppare le future politiche antiterrorismo.
Allo SCO partecipano la Cina, la Russia e 4 paesi del centro Asia come
principali protagonisti della sicurezza della regione. Fino ad ora lo
SCO si era occupato dello sviluppo del commercio regionale. Questo organismo
è chiamato a trasformarsi gradualmente a fronte della campagna
antiterrorismo americana. Secondo alcuni analisti la presenza
nellarea delle forze Usa ha addirittura messo in discussione lesistenza
stessa dello SCO.
I ministri degli esteri dello SCO riuniti a Beijing hanno affermato che
il loro lavoro dovrebbe portare alla creazione di una organizzazione contro
il terrorismo a livello regionale e ad un coordinamento per lintervento
rapido in caso di emergenza nellarea.
Secondo il ministro degli esteri Russo lo SCO dovrebbe assumersi la responsabilità
di garantire la sicurezza della regione rendendo chiaro che le potenze
regionali, Russia e Cina, non vedono lora di diminuire lespansione
e la presenza nellarea degli USA.
In una dichiarazione congiunta i ministri degli esteri affermano che una
Sub regionale e regionale struttura è la migliore arma per combattere
il terrorismo. Secondo il Kazakistan Today verrà ratificato
il passaggio sopra descritto dello SCO in tempo per il prossimo vertice
che si terrà nel mese di Giugno.
La attuale fase di crisi rende necessario quindi, anche per i paesi dellarea,
poter disporre di un adeguato supporto politico militare, in grado di
poter garantire i propri interessi. La impossibilità a rispondere
autonomamente alla necessità di sicurezza e stabilità, condizione
essenziale per il processo di valorizzazione del capitale nellarea,
comporterebbe una condizione di subalternità al dominio politico
e militare della borghesia Usa e di conseguenza una impossibilità
nel garantire, da parte della borghesia russa e cinese, il loro dominio
sullarea e il conseguente riequilibrio dei rapporti di forza con
la borghesia usa e Ue, oltre che verso un Giappone, che nonostante la
sua crisi rimane, sul panorama internazionale uno degli attori principali.
La repressione
Con loffensiva Usa i vari paesi dellarea hanno inasprito le
misure di sicurezza e controllo sia interne che ai loro confini.
Sono state rinforzate le misure di controllo tra Uzbekistan-Kazakistan
e Uzbekistan-Turkmenistan.
Il governo Uzbeko ha riaperto i chekpoint ai confini con il Kirgistan.
Il Kazakistan dopo lattacco militare Usa ha rinforzato le misure
di controllo sia interne sia ai suoi confini, ed in particolare con lUzbekistan.
Ma questo clima repressivo e di controllo ha notevolmente modificato in
senso negativo la situazione per coloro che vivono ai confini e si muovono
per lavorare, limitandone notevolmente, se non bloccando del tutto, la
libertà di movimento.
Subito dopo l11 settembre il governo kazako ha espulso 700 lavoratori
kirgizi. Le espulsioni vengono motivate per ragioni di sicurezza. Il governo
kazako ha sospeso tutti i visti per il paese a uzbeki e tagiki. Hanno
inoltre arrestato numerosi cittadini uzbeki e respinto altri tagiki.
In Kirgistan le autorità hanno cominciato lespulsione di
cittdini tagiki e afghani dopo averli arrestati.
Il ritardo nel sostegno alla coalizione antiterrorismo da
parte del governo tagiko lo ha esposto ad una situazione di isolamento.
Il Kazakistan ha bloccato il traffico dei mezzi che permette di arrivare
dal Tagikistan alla Russia, impedendo così il passaggio dei lavoratori
che lavorano in Russia, togliendo loro lunica fonte di reddito.
Questa situazione ha creato numerose e gravi ripercussioni sulleconomia
del paese.
La polizia kazaka è arrivata perfino a sequestrare un treno con
tutti i passeggeri proveniente dal Tagikistan per motivi di sicurezza
Nel mese di novembre, il ministro degli interni kazako ha dichiarato che
sono stati detenuti 8.500 lavoratori, la maggior parte tagiki, come conseguenza
della Operation Migrant.
La situazione repressiva che si è determinata nellarea, trova
la sua continuità con la politica repressiva che si sta attuando
a livello internazionale. In particolare si tende a colpire coloro che
maggiormente subiscono le contraddizioni della crisi, che tende a creare
un numero sempre crescente di proletari costretti a spostarsi per il salario.
La sovrastruttura controrivoluzionaria e repressiva che va a determinarsi,
sebbene in questa fase vada a colpire le istanze islamiste a cui fanno
riferimento enormi fasce di proletariato locale, rappresenta lo strumento
con cui la borghesia imperialista contrasterà, con ogni mezzo,
la prospettiva di liberazione del proletariato nellarea.
La borghesia imperialista Usa alloffensiva
Con loffensiva militare contro lAfghanistan la borghesia imperialista
Usa cerca di assumere un ruolo centrale nellarea centro asiatica,
allinterno di una strategia con la quale tenta di assumere una posizione
dominante nei confronti delle altre fazioni.
Come più volte affermato tale tentativo non inizia dopo l11
Settembre ma ritrova la sua naturale prosecuzione in maniera accelerata
dalle condizioni internazionali createsi dopo lattacco al Pentagono
e alle torri.
La politica di allargamento della Nato allinterno degli accordi
di PfP con i paesi dellarea centro asiatica, così come per
quelli dellarea mediterranea, rappresentano la chiara conferma di
tale affermazione, così come i tentativi di far rimanere legata
al quadro Nato la costruzione di un esercito europeo, con conseguente
dipendenza dalle strategie politico militari Usa.
Il 30 ottobre una delegazione militare Usa capeggiata dal Generale Comandante
Tommy Franks, comandante in capo del US Central Command, ha incontrato
alti ufficiali uzbeki per definire la cooperazione militare allinterno
della campagna antiterrorismo.
Dopo gli incontri ufficiali Tommy Frank si è rifiutato di rispondere
a domande specifiche sugli sviluppi della collaborazione tra Usa e Uzbekistan.
Gli stessi militari Usa affermano però che la collaborazione militare
con lUzbekistan, che era iniziata già prima del 11 settembre,
continuerà e si intensificherà in futuro.
Sebbene gli Usa dichiarassero che non era certo lutilizzo del territorio
uzbeko, si dichiaravano soddisfatti degli accordi di assistenza, intelligence
e di cooperazione militare raggiunti.
Il governo uzbeko è stato fin dallinizio riluttante a rivelare
particolari su tale collaborazione.
Nelle settimane di ottobre i mass media uzbeki non hanno fatto altro che
affermare che lattacco allAfghanistan è una battaglia
contro il terrorismo e non contro i musulmani in genere, e che i terroristi,
compreso lIMU, mettono a serio rischio la stabilità e la
sicurezza dellUzbekistan.
Come controparte del supporto attivo uzbeko nella guerra al terrorismo,
gli Usa hanno provveduto a fornire un supporto economico globale secondo
un documento firmato a Washington, ritenendo che tale politica agevolerà
le riforme economiche in Uzbekistan.
Il 6 dicembre un giornale uzbeko pubblicava il testo dellaccordo
tra il governo e gli Usa, negoziato durante i colloqui a Washington alla
fine di novembre.
Più che un accordo ufficiale, questo rappresenta il ritorno
per il consenso a installare sul suo territorio basi militari Usa. Prima
della pubblicazione del testo questo era stato tenuto segreto e il premier
uzbeko sfuggiva alla richiesta di rivelare eventuali rapporti di scambio
con gli Usa.
Il documento mira a mantenere salde e durature relazioni tra i due stati
attraverso lo stesso intento di lottare contro il terrorismo internazionale
e mantenere la pace e la sicurezza nellarea e afferma la necessità
di provvedere ad una reale assistenza alla liberalizzazione delleconomia
uzbeka.
Il governo uzbeko si impegna ad istituire la libera convertibilità
della moneta e a favorire lentrata di investimenti esteri oltre
che a sviluppare lo sfruttamento delle risorse naturali
Prima della fine dellanno, recita il documento, il governo
uzbeko riceverà 100 milioni di dollari come contributo di assistenza
economica e per la sicurezza. Inoltre la US Export-Import Bank garantirà
alla Banca Nazionale Uzbeka un ulteriore finanziamento di 50 milioni di
dollari per il sostegno alla media impresa.
La visita in Uzbekistan del Gen. Tommy Franks, comandante USA della campagna
antiterrorismo in Afghanistan, ha notevolmente preoccupato Mosca.
Secondo fonti russe le recenti azioni Usa nellarea confermano il
progetto di questultima di agire nella sfera di influenza ex sovietica.
Alcune fonti militari americane ribadiscono la volontà di voler
stabilizzare la loro presenza nellarea, in funzione di circondare
la Cina tramita anche il tentativo di sviluppare il progetto dellareoporto
Manas International.
Tagikistan e Kirgistan sono gli ultimi paesi ad aver messo a disposizione
della coalizione antiterrorismo luso delle loro basi.
Lannuncio è stato fatto il 7 dicembre da Collin Powell.
Nel mese di Febbraio 2002 il Tagikistan è entrato a far parte ufficialmente
dei paesi PfP. Come prevedibile il SG Robertson ha affermato che tale
passo è stato certamente dettato dal contributo alla coalizione
antiterrorismo del governo tagiko, e che ciò contribuirà
alla stabilità e la sicurezza dellarea.
Le forze di intervento Usa hanno svolto con le truppe kirgize esercitazioni
antiguerriglia il 24 di gennaio.
Il governo Usa sta intraprendendo un rapido sviluppo della presenza militare
in Kirgistan.
Nel mese di gennaio è visibilmente aumentata la presenza militare.
Nella metà di dicembre il primo cargo è atterrato allaeroporto
Manas, ma se fino ad allora la presenza americana era appena visibile
nel mese di gennaio si è verificato un rapido sviluppo.
Gruppi di soldati in abiti civili sono stati visti nei pressi dellaeroporto
prima di essere traferiti allHotel Hyatt, trasformato in alloggio
per i militari Usa.
Sono attesi 3000 soldati americani e per loro verrà costruita una
base di 37 ettari. Durante la visita del senatore Tom Daschle il governo
kirgizo ha garantito lutilizzo dellaeroporto Manas per 12
mesi.
Ma il presidente kirgizo ha anche affermato che la presenza americana
continuerà almeno fino a quando il terrorismo non sarà stato
sconfitto e un anno certo non basterà e che laccordo
sarà prolungato per tutto il tempo necessario.
Laeroporto di Manas consente latterraggio di jet e potranno
essere agiatamente ospitati gli aerei da rifornimento KC135. Inoltre i
pochi voli civili non disturberanno certo il traffico aereo militare Usa.
Secondo un quotidiano locale gli Usa stanno pensando di trasferire i loro
jet dal Pakistan allUzbekistan e al Kirgistan.
La contropartita alla presenza americana è un aumento del supporto
economico, politico e tecnologico al sistema kirgizo. Secondo il governo
kirgizo questi accordi agevoleranno anche la soluzione ai
contenziosi con paesi vicini come lUzbekistan.
Voci vicine al popolo non approvano la costruzione della base e non credono
che Usa e governo dicano il vero. Secondo molti la vera ragione è
quella di occupare una zona di influenza russa e/o di voler garantire
la sicurezza dei propri, o potenziali tali, vecchi e nuovi gasdotti.
Gli accordi di cooperazione tra Usa e Kirgistan rischiano di compromettere
i rapporti di questultimo con la Cina.
Il presidente kirgizo pur ritenendo che in questa fase gli Usa forniscono
la migliore garanzia per leconomia ha affermato che le scelte
attuali non pregiudicheranno gli interessi nazionali futuri.
Il governo tagiko ha annunciato il 4 dicembre luso da parte americana
della base di Kulob a 40km dal confine afghano. Ma per il ministro della
difesa russo Ivanov preoccupa non poco la presenza militare Usa in un
paese dove sono dislocati 20.000 soldati russi a difesa dei confini con
lAfghanistan.
Gli Usa hanno trasferito immediatamente nella base di Kulob 20 aerei e
elicotteri da combattimento.
Gli Usa appaiono intenzionati ad utilizzare la leva economica per rendere
più solida lalleanza antiterrorismo.
Nel caso dellAzerbaijan il governo Usa è intenzionato a revocare
le sanzioni economiche per meglio garantire la stabilizzazione di tali
rapporti, in cambio della partecipazione alla salvaguardia della sicurezza
americana.
Lambasciatore Usa in Azerbaijan Wilson afferma che noi dobbiamo
essere in grado di espandere la nostra cooperazione in modo tale da permettere
allAzerbaijan di controllare i propri confini e supportare le altre
attività di sicurezza e di lotta al terrorismo.
Gli accordi permetterebbero lutilizzo dello spazio aereo ed inoltre
sembra sia stato dimostrato interesse per lutilizzo della base di
Baku.
Come è immaginabile il congresso americano sta dimostrando un interesse
particolare per larea arrivando a creare una commissione per i rapporti
con il Caucaso e Centro Asia con a capo il Sen. Brownback. Questa commissione
ha il compito di fornire aiuti ad Azerbaijan, Armenia e la Georgia oltre
che ai paesi del Centro Asia Kazakistan, Kirgizstan, Tagikistan, Turkmenistan
e Uzbekistan.
Quanto riportato, sicuramente non completo, delinea un quadro sufficientemente
chiaro di quanto sia reale un conflitto tra le varie fazioni della borghesia
imperialista.
La strategia attuale Usa nellarea centro asiatica, e la sua prospettiva
futura di rendere stabile la sua politica militare e di dominio economico,
tende a destabilizzare gli sforzi di Russia e Cina nel creare una forza
politico economica e militare nellarea.
Nello stesso tempo tende a creare attraverso il rafforzamento del rapporto
Nato-Russia, una maggiore cooperazione proprio con questo paese.
Questo conferma la attuale fase caratterizzata da una mancanza di linearità
dei processi integrativi, a nostro avviso, dettata proprio dallintervento
continuo della borghesia Usa per impedire la costituzione di aggregazioni
che possano mettere in discussione il proprio ruolo.
Il relegare la Ue come guardiano del suo giardino, limposizione
sempre maggiore del suo dominio allinterno della Nato, determinandone
una trasformazione sempre più funzionale agli interessi della borghesia
imperialista Usa, sono tasselli della stessa strategia.
Loffensiva attuale in Centro Asia, compresa quella verso lIran
e quanto si prospetta nellarea medio orientale, è quindi
una necessità storica per la borghesia imperialista Usa per valorizzare
il proprio capitale, possibile unicamente a scapito di altre fazioni della
borghesia imperialista, a fronte di una competizione ormai globale, che
tende a far aumentare lo sfruttamento della forza lavoro e il peggioramento
delle condizioni materiali del proletariato internazionale, sia nel centro,
sia nella periferia.
Ed è tra queste contraddizioni che ci troviamo ad agire, anche
al livello del processo di creazione del polo imperialista europeo, allinterno
del quale dobbiamo porci il problema di costruire la nostra prospettiva
antimperialista e rivoluzionaria.
*Riquadri*
Islamic Movement of Uzbekistan (IMU)
LIMU è conosciuto anche come Islamic Party of Turkestan.
E stato fondato nel 1999 in Uzbekistan.
Il suo obiettivo iniziale era quello di rovesciare il governo uzbeko e
ripristinare una Repubblica Islamica in Uzbekistan. Quando ha cambiato
il proprio nome in Islamic Party of Turkestan ha modificato lobiettivo
iniziale ponendosi la creazione di uno stato islamico in tutto il Centro
Asia coinvolgendo Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan, Uzbekistan,
la provincia cinese del Chinas Xinxiang.
E composto da militanti principalmente di etnia uzbeka, anche se
conta tra le sue file numerosi militanti di altre nazionalità e
etnie della regione. I suoi militanti portano attacchi contro obiettivi
uzbeki ma nellultimo anno si sono registrati molti attacchi ai confini
con gli altri paesi confinanti.
Secondo le fonti Usa lIMU fa parte di una organizzazione internazionale
che riceve finanziamenti dagli altri partiti islamici dellarea,
oltre che degli Usa, Cina e Russia. LIMU condivide molti obiettivi
con Hizb-e Tahrir, altro partito clandestino islamico presente in Centro
Asia.
Shanghai Five
Lo Shanghai Five nasce nel 1996 formato dai paesi China, Russia, Kazakhstan,
Kyrgyzstan, e Tajikistan.
Lo Shanghai Five nacque inizialmente con lo scopo di creare le condizioni
per una riduzione della presenza militare cinese ai confini con i paesi
CIS.
Lo Shanghai Five ha prodotto secondo alcuni analisti effetti positivi sulla
creazione di rapporti di cooperazione stabile in tutti i settori tra i paesi
partecipanti.
Dopo gli accordi del 1997 sulla riduzione della presenza militare ai confini
si sono sviluppate al suo interno condizioni favorevoli ad un ulteriore
sviluppo della cooperazione tra questi stati.
Un accordo sulla lotta comune al terrorismo fu raggiunto nel 1999. La Cina
aveva già lanciato una forte offensiva contro i Muslim Uighurs mentre
la Russia stava utilizzando le sue truppe contro la guerriglia islamica
separatista in Daghestan oltre che in Cecenia, definendo tali azioni una
battaglia contro lestremismo islamico.
Truppe kirgize avevano iniziati una guerra contro le guerriglie islamiche
al sud del paese.
A giugno di questo anno è stato ammesso anche lUzbekistan trasformando
lo Shanghai Five in SCO - Shanghai Cooperation Organization.
Esercitazioni
Southern Shield 2000 - 2001
Si tratta di esercitazioni militari che si sono svolte tra i paesi del
Centro Asia in particolare a fronte della minaccia islamista e delle incursioni
delle sue organizzazioni.
Alle Southern Shield 2000 hanno partecipato le forze militari
di Kazakistan, Kirgistan, Tagikistan, Uzbekistan, e Russia. Il comando delle
operazioni appartiene al CIS Military Cooperation.
Le Southern Shield 2001 rappresentano, secondo fonti locali,
un punto centrale per dimostrare che le forze CIS sono pronte a contrastare
il terrorismo nellarea.
Secondo le stesse fonti esisteva il fondato timore di una offensiva del
terrorismo internazionale.
Partecipano alle esercitazioni Russia, Azerbaijan, Armenia, Biellorussia,
Kazakistan, Kirgistan, e Tagikistan. Georgia, Moldova, Uzbekistan e Ucraina
partecipano come osservatori mentre il Turkmenistan si rifiuta di prenderne
parte.
Commonwealth of Independent States - CIS
Commonwealth of Independent States [CIS] nasce l8 dicembre 1991 con
un accordo tra la Federazione Russa, Biellorussia e Ucraina. Due settimane
dopo il 29 dicembre hanno aderito al trattato Azerbaijan, Armenia, Kazakhstan,
Kirghiz, Moldavia,Tadjikistan, Turkmenistan, e Uzbekistan. Nel 1993 si è
unita la Georgia.
Il 21 ottobre del 1994 i capi di stato aderenti al CIS decidono di costituire
il Interstate Economic Committee of Economic Union, il quale rappresenterà
lorgano supremo per le decisioni da intraprendere allinterno
dellUnione Economica.
La base del documento del CIS riflette la necessità di sviluppare
una politica di cooperazione tra gli stati dellunione in tema di politica
estera.
Il trattato sottoscritto dai capi di stati dei paesi appartenenti prevede
la costruzione di un sistema di controllo sul nucleare, la riconversione
delle industrie degli armamenti, la costruzione di una struttura comune
per quanto riguarda la sicurezza degli stati CIS.
La politica del CIS è rappresentata nella sua integrità allOSCE
e nella sua volontà di sviluppare sempre maggiori rapporti con la
UE.
Esercitazione CENTRAZBAT 98
Ha visto la partecipazione di Azerbaijan, Georgia, Kazakistan, Kirgistan,
Russia, Turchia, e Uzbekistan, paesi PfP e militari Usa. Non è la
prima volta che si svolgono tali esercitazioni, che hanno lo scopo di migliorare
la interoperabilità delle forze militari di questi paesi.
* Esercitazione CENTRAZBAT 2000 (vedi Senza Censura n°6)
* Esercitazioni Peace Shield
(vedi Senza Censura n°6)
Nato Press Release (2002) 022
Il Tagilistan ha firmato il 20 Febbraio lentrata nel Partnership for
Peace e diventa così il 27° paese del Euro-Atlantic Partnership
Council.
Le iniziative a cui parteciperà il Tagikistan sono la collaborazione
a piani di sviluppo militare, commerciale e programmi di sviluppo. La Nato
in questa occasione vuole esprimere il proprio apprezzamento per lentrata
del Tagikistan. Il progetto di sicurezza nel Centro Asia a cui la sicurezza
dellEuropa è collegata rimane in questa fase centrale.
Il Tagikistan è stato coraggioso a sostenere lo sforzo contro il
terrorismo e solo una cooperazione con questo paesi e gli altri del Centro
Asia può dar vita ad una coalizione ampia ed efficace.
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