Senza Censura n. 7/2002

[ ] Cosa hanno detto a Monaco... mentre la polizia li difendeva!

Riportiamo alcuni stralci degli interventi di esponenti di rilievo della Nato, considerandoli essenziali per meglio comprendere cosa l’enorme apparato preventivo e poliziesco era chiamato a difendere.

Joseph Lieberman - Senatore Usa

Il nuovo modello che i nostri antagonisti islamisti vorrebbero costruire è basato sulla repressione, la povertà, e il fanatismo religioso.
Così noi dovremo portare il nostro attacco militare ma non solo, attraverso interventi contro la povertà e il sottosviluppo e contro il despotismo all’interno del mondo islamico.
Questo significa obbligare gli stati musulmani a aprire le loro economie ai capitali stranieri, la loro cultura ai flussi di informazione occidentali, le loro istituzioni alle leggi di democrazia e civiltà.
La miglior strada da percorrere è la libertà e i valori su cui si fonda la Nato e quando è necessario utilizzare lo strumento militare.
Questo lavoro si è sicuramente intensificato con il vertice di Tokio sulla ricostruzione dell’Afghanistan. Ma tale processo potrà avvenire solo con la stabilizzazione e la sicurezza del paese.

John Mccain - Senatore Usa

Viviamo in una nuova era. Abbiamo un sogno e un progetto comune: costruire un ordine mondiale non sulla occupazione militare di forze straniere, ma su una forza militare comune, guidata dalla nostra determinazione che nessun altro innocente debba essere macellato.
Al centro di questo compito troviamo un nuovo internazionalismo americano basato sulla fine della protezione al terrorismo, la fine degli stati canaglia che dispongono di armi di distruzione di massa, la difesa dei nostri valori di libertà. (...)
Ci sono due pilastri per la costruzione di un nuovo mondo: il cambiamento forzato dei governi degli stati canaglia, e la creazione di un continente dove regni la pace e la stabilità che funga da faro per chi soffre la mancanza di libertà.
Questa campagna di libertà contro il terrorismo è uno sforzo congiunto che coinvolge gli Usa e i suoi alleati europei. Ma la condizione necessaria per questo successo è il chiaro internazionalismo americano che spinge ad un generale riordino delle relazioni internazionali, migliore di quello uscito dalle ceneri della seconda guerra mondiale.

Lord Robertson - Segretario Generale della Nato
Oggi la Nato è garante della pace nel sud est Europa; aumenta sempre più la cooperazione con la Russia, l’Ucraina e con altri 25 paesi dell’Europa e del Centro Asia. Quest’anno sono pronti ad entrare 9 paesi.
Nel 2002 non esiste nessuna alternativa alla cooperazione all’interno del quadro Nato per il coordinamento per la sicurezza transatlantica. Non esistono altre possibilità di sviluppare tecnologia e interoperabilità politico militare al di fuori dell’alleanza.
Non c’è altro mezzo della Nato per assicurare il rafforzamento della sicurezza in Europa rinforzando la capacità collettiva. Non c’è altra organizzazione che possa garantire la prevenzione di eventuali conflitti nazionalisti in Europa.

John Mccain - Senatore Usa

L’11 settembre e la presenza di cellule in oltre 60 paesi scaccia via qualsiasi dubbio che l’impegno americano per difenderci dai nostri nemici sia pura retorica. La campagna militare intrapresa dagli Usa e dai nostri alleati è un chiaro monito per tutti coloro che sponsorizzano il terrorismo, Teheran, Damasco, Khartoum.
Voglio essere chiaro con gli amici europei: l’America ha il mandato di difendere e distruggere tutte le basi terroristiche sia in Europa che in America. Come detto dal nostro presidente questa lotta contro il terrorismo proseguirà contro tutti quegli stati che permettono al terrorismo di svilupparsi.
Abbiamo imparato che non possiamo aspettare i nemici e scegliere il loro momento. Siamo in azione, questa è la nostra ora, e dobbiamo impadronircene.
Joseph Lieberman - Senatore Usa
Primo l’America non ha portato individualmente l’attacco contro l’Afghanistan fino ad ora, ma attraverso una cooperazione con altri stati che è stata centrale e continuerà ad esserlo. Una occasione per ringraziare del supporto ricevuto da paesi Nato e non Nato.
Questo è proprio il ruolo della Nato. Per anni è stato l’articolo 5 il fulcro dell’alleanza, ma dopo la Bosnia e il Kossovo, la stabilità e la sicurezza dei paesi che potrebbero metterla a repentaglio diventano motivi di intervento.
Bisogna prendere atto che la tecnologia ha reso possibile che un complotto in Nord Africa come in Centro Asia può mettere a repentaglio la sicurezza dei membri della Nato.
La Nato deve prendere atto di questa missione e espandere le sue capacità geografiche di intervento e controllo.

Lord Robertson
Segretario Generale della Nato

E’ falso chi afferma che attualmente la Nato non conduce la campagna contro il terrorismo.
Gli Europei stanno alla guida delle operazioni di stabilità in Aghanistan e questo grazie alla cooperazione e interoperabilità sviluppatasi all’interno della Nato.
Come nel caso della guerra del Golfo c’è bisogno di una coalizione più allargata, per lottare contro il terrorismo. Sono anni che stiamo lavorando per accordi e partnership con i paesi del centro Asia, e questo conferma che il nostro ruolo politico economico e militare è stato cruciale.
Gli stessi paesi stanno attualmente mettendo a disposizione i loro territori per le installazioni militari senza le quali sarebbe stato impossibile attuare le operazioni militari efficacemente
La Nato e i suoi partner sono la più forte coalizione nel mondo per la sicurezza sia sul piano politico sia militare.
Ma per continuare a svolgere il suo ruolo deve evolversi espandendo la sua capacità di intervento nelle crisi e nella loro prevenzione a livello planetario.

Paul Wolfowitz
Segretario alla Difesa USA


La guerra al terrorismo ha dimostrato che la Nato non è obsoleta ma è essenziale e i fatti dell’11 settembre hanno dimostrato che l’approccio attendista verso il terrorismo, la teoria del “è un problema di giustizia internazionale” o “è un problema con cui dovremo abituarci a convivere” è stata un fallimento.
La sola difesa contro il terrorismo è la guerra al nemico; l’abilità del terrorismo è quella di sapersi nascondere non solo nelle montagne dell’Afghanistan ma anche nelle nostre città in Europa e negli Usa.
Noi dobbiamo dargli la caccia implacabilmente, attaccando i luoghi dove possono organizzarsi e pianificare i loro attacchi, togliere loro i finanziamenti e le risorse materiali di cui hanno bisogno per operare.
La lezione imparata nella guerra al terrorismo fino ad oggi e che si deve determinare la costruzione di una coalizione, non una sola, ma molte coalizioni che sappiano intervenire a seconda delle situazioni, coalizioni flessibili.
John Mccain - Senatore Usa
Campi di addestramento esistono in Iraq e sappiamo che esponenti di governo irakeno hanno rapporti con Al Qaeda. Il nuovo fronte è evidente. A Bagdad c’è un terrorista, con le risorse di un intero stato, un programma di sviluppo di armi di distruzione di massa.
Il giorno della resa dei conti è arrivato, non contro Saddam, ma per tutti quei paesi che non sono più disposti a vedere in vita stati canaglia.
La campagna afghana ha insegnato un modello vincente: forze di bombardamento aeree combinate con operazioni speciali in collaborazione con forze indigene.
La nuova fase di guerra al terrorismo può basarsi su questa strategia militare. Maggiore intervento a terra dovrà essere previsto per evitare la fuga di terroristi.
I cambiamenti di regime in Afghanistan e Iraq potrebbero servire da deterrente per gli altri paesi canaglia come Siria, Sudan, Iran e Nord Corea. La miglior difesa della guerra è che permette lo sviluppo per una duratura pace e stabilità. Così noi lavoriamo con i nostri alleati e amici Europei contro il network del terrore che minaccia i nostri paesi, per estendere l’ombrello di sicurezza che distingue l’Europa dagli altri paesi.

Donald H. Rumsfeld
Segretario alla Difesa USA

Oggi siamo protetti da un attacco nucleare ma siamo molto vulnerabili ad attacchi non convenzionali provenienti da sistemi politici fuorilegge e stati canaglia, attraverso missili o strumenti di distruzione di massa. Questo mi porta ad affrontare il primo argomento, la difesa missilistica. Non ci sarà presidente Usa che responsabilmente possa affermare che il popolo americano debba essere indifeso dalle minacce, e le minacce ora ci sono.
E per questo il governo americano è intenzionato a sviluppare un sistema di difesa contro limitati attacchi missilistici, ed è preparato ad assistere i suoi alleati contro eventuali attacchi. Questo sistema non sarà una minaccia per nessuno.
Joseph Lieberman - Senatore Usa
Dobbiamo ridurre il gap tra le capacità militari degli Usa e i partner Nato europei. Questo provoca difficoltà nella nostra sicurezza facendo ricadere su di noi un onere sempre maggiore per la difesa dell’Europa.
Gli Usa sono i più forti del mondo perché spendono per rendere sempre più sofisticate le proprie armi. I paesi membri devono mettere da parte le loro resistenze e velocizzare i propri processi di adeguamento militare.

Lord Robertson
Segretario Generale della Nato

Noi stiamo aumentando i nostri sforzi per adeguare le forze militari di Europa e Canada per poter essere in grado di rispondere con velocità ad attacchi terroristici e contro armi di distruzione di massa.
Ma il quadro della divisione dei compiti vede un aumento del peso dell’Europa. Infatti l’85% delle truppe nei Balcani sono europee e l’Europa sta facendo la parte da leone nella ricostruzione e nel rilancio dello sviluppo.
E nei prossimi mesi vedremo aumentare l’impegno europeo per alleggerire il peso agli Usa.
Ma il quadro futuro è meno roseo. La struttura militare europea è ancora troppo sotto dimensionata per i compiti che dovrebbe svolgere.
La verità è che ci troviamo in difficoltà a mantenere 50000 militari europei nei Balcani e pensiamo che l’Europa sia difficilmente in grado di tenere schierate così tante forze per lungo tempo.
Con 130 miliardi di dollari dai pesi membri Nato c’è ancora bisogno degli Usa, per comandare e dirigere operazioni militari.

Donald H. Rumsfeld
Segretario alla Difesa USA

L’Identità di una Sicurezza Europea è in sviluppo. Io non sono molto informato per discutere sui dettagli ma sono qui per ascoltare e capire al meglio.
I nostri partner europei sanno che la Nato è il cuore delle difesa e la sicurezza dell’Europa. Ma nello stesso tempo per mantenere questo ruolo la Nato deve continuare a rappresentare il centro dell’organizzazione attuale della sicurezza dell’Europa.
Io sono per un rafforzamento della Nato. Alcune azioni potrebbero portare ad una riduzione della efficacia della Nato attraverso incomprensibili doppioni o turbando l’equilibrio dell’alleanza. C’è il rischio a quanto mi sembra di innescare un forte clima di sfiducia nei confronti dell’alleanza.

John Mccain - Senatore Usa

Noi non vogliamo allargare la partecipazione alla Nato per altri scopi, noi vogliamo attraverso l’allargamento aumentare il nostro dinamismo, ma nello stesso tempo procedere lentamente per evitare fallimenti.
Noi dobbiamo allargare l’alleanza per completare lo sviluppo di quanto nato nel 1948.
Io credo che i commenti sulla crisi della Nato fatti nei corridoi siano del tutto infondati.
Prima di iniziare retoriche e burocratiche discussioni sulla Nato dovremmo guardare ai successi ottenuti nell’impedire l’aggressione sovietica, la pace nei Balcani e l’attuale battaglia. La Nato non è più un alleanza militare della Guerra Fredda ma una comunità politica dove paesi con lo stesso intento mirano a creare un continente dove la pace e la prosperità regnino.
Joseph Lieberman - Senatore Usa
La Nato deve aprirsi ad un maggior numero di nazioni. La Nato deve diventare il maggior strumento per la sicurezza dei paesi transatlantici e del mondo tutto.
Io sono per accogliere dentro l’alleanza al vertice di Praga quei paesi che hanno dimostrato interesse (Estonia, Latvia, Lituania, Slovenia, Slovacchia, Bulgaria, e Romania).

Lord Robertson
Segretario Generale della Nato

La Nato e i suoi partner sono la più forte coalizione nel mondo per la sicurezza sia sul piano politico sia militare. Ma per continuare a svolgere il suo ruolo deve evolversi espandendo la sua capacità di intervento nelle crisi e nella loro prevenzione a livello planetario. Noi abbiamo il compito di definire per il vertice di Praga di Novembre le trasformazioni e i cambiamenti.
Così l’alleanza inizia a sviluppare e adeguare il ruolo delle forze armate alla guerra al terrorismo. Noi dobbiamo coinvolgere anche i paesi non Nato ed in particolare la Russia.
Noi vogliamo collaborare insieme salvaguardando l’autonomia della Nato.

Paul Wolfowitz
Segretario alla Difesa USA

Elementi importanti dello sviluppo di una duratura coalizione antiterrorismo sono sia l’allargamento della Nato sia le nuove relazioni con la Russia in sede Nato.
E’ necessario intensificare lo sviluppo delle relazioni di cooperazione militare tra Nato e Russia per la mutua sicurezza. Questo dove noi possiamo farlo insieme, senza togliere nessuna autonomia decisionale da parte Nato sulla scelta degli interventi militari ritenuti necessari per il mantenimento dei propri interessi

John Mccain - Senatore Usa


L’attacco terroristico ha messo in evidenza il ruolo cruciale della Turchia come paese di confine con il terrorismo islamico così come la Germania lo è stato durante la Guerra Fredda. La Turchia ha dato un enorme contributo nella campagna in Afghanistan e darà il suo pieno contributo alla campagna contro l’Iraq. La Turchia è dentro il nostro progetto di lotta finale al terrorismo e per la stabilità nel Centro Asia.
Per troppo tempo l’Europa ha tenuto le distanze dalla Turchia. L’espansione a Sud Est della Nato dovrebbe garantire maggiore sicurezza all’Europa oltre che a rompere l’isolamento in cui si trova la Turchia.
Questo dovrebbe riuscire a aumentare la collaborazione tra Ue e Turchia e così tra Ue e Nato.
Un allargamento dell’Alleanza a Sud combinata con la storica espansione ad Est dell’Europa dovrebbe portare ad una maggiore integrazione della Turchia con l’Europa.
Questo è interesse della Turchia, della Ue, degli Usa e della Nato.

Paul Wolfowitz
Segretario alla Difesa USA

Per vincere la guerra contro il terrorismo dobbiamo portare dalla nostra parte quei milioni di islamici moderati e tolleranti del mondo arabo e islamico.
Nella Nato abbiamo un esempio la Turchia. Un paese a maggioranza musulmana, un modello per tutto il mondo islamico che vuole democrazia e prosperità.
L’Indonesia è un altro paese che può essere un esempio per la reciproca convivenza.



*Riquadri*

ADDESTRAMENTO ANTITERRORISMO CONGIUNTO ANGLO-CECO

Si è tenuta alla fine di novembre a Kolin, nella Boemia Centrale un’esercitazione congiunta anglo-ceca che simulava un’incursione per liberare l’ambasciata britannica a Praga caduta nelle mani di un gruppo terroristico. L’iniziativa, che ha visto collaborare strettamente i ministeri degli interni e le squadre speciali dei due paesi, ha permesso di affinare procedure, tattiche e tecniche comuni. L’esercitazione si è sviluppata nell’arco di tre giorni, permettendo di simulare diverse tipologie di minaccia terroristica mettendo alla prova anche le capacità di gestire eventuali crisi di questo genere da parte del governo ceco. Secondo indiscrezioni i britannici hanno schierato il CRWW Counter Revolutionary Warfare Wing) del SAS. Londra pone molta attenzione nell’intensificare i rapporti
militari e nel settore della sicurezza con i paesi dell’est Europa ed in particolare con i nuovi partners della NATO.
[tratto da Analisi Difesa]



“NATO-Russia Cooperation in Combating Terrorism:
A Good Idea Whose Time Has Come”
Roma, Nato Defence College, 4 Febbraio 2002

Segretario Generale Nato Robertson:
“La minaccia del terrorismo non è nuova e il nostro collega Russo la conosce bene. Ma finora ha assunto caratteristiche regionali. Ora ci troviamo davanti a tre nuovi aspetti:
- Il terrorismo si è strutturato attraverso una rete internazionale
- Il terrorismo ha assunto forme diverse da quello finora conosciute, come il fanatismo religioso. Loro non chiedono concessioni politiche, voglione distruggere tutto quello che si trova sulla loro strada.
- Il terrorismo ha aumentato la sua capacità di infliggere un numero sempre maggiore di vittime.
La Nato e i suoi partner devono implementare gli sfrozi di cooperazione e assumere un ruolo e una incisività maggiore nella lotta al terrorismo.
La cooperazione con la Russia rende ancora maggiormente efficace questo ruolo.
L’organizzazione militare può non essere l’unica risposta ma certo è molto efficace.
Io vorrei dare alcuni spunti per la discussione.
La nostra organizzazione deve essere in grado di individuare la minaccia terroristica. Devono essere implementate la collaborazione e la interoperabilità tra le strutture di intelligence civile e militare.
I nostri militari devono essere in grado di svolgere compiti di guerra e salvaguardare le infrastrutture.
Le forze militari devono essere in grado di proteggere la popolazione civile per prevenire attacchi terroristici.
Dobbiamo essere pronti ad adeguare il nostro apparato militare alla lotta contro il terrorismo, le sue strutture e le sue basi. La lotta militare al terrorismo e spesso l’unica valida alternativa. L’azione militare rappresenta sempre un buon deterrente.
Stralci da: Nato press



Gennaio 2002 - Programma Presidenza spagnola Ue – Pesd


La Presidenza di turno dell’Unione ha reso noto il suo programma di lavoro semestrale; gli obiettivi relativi alla Pesd, presentati dal Ministro della Difesa spagnolo il 10 gennaio, sono:
- Migliorare il processo politico di direzione della forza militare
- Rendere formali gli incontri fra Ministri della Difesa
- Includere la lotta al terrorismo fra le missioni della Pesd
- Sviluppare il coordinamento con la Nato e gli altri paesi non-Ue
- Rendere la forza di reazione rapida pienamente operativa
- Migliorare il coordinamento tra i servizi di intelligence nazionali
- Migliorare le capacità militari in generale ed in particolare quelle relative al comando e controllo
- Sviluppare ulteriori collaborazioni in ambito industriale della difesa e del procurement di armamenti, impiegando agenzie apposite in base all’esperienza dell’Occar
- Approfondire il livello di coordinamento fra strumenti civili e militari di crisis management
- Svolgere la prima esercitazione di crisis management dell’Ue in maggio (azione discussa anche dalla riunione del Cops dell’8 gennaio)
- Coinvolgere l’Istituto di Studi di Sicurezza dell’Unione Europea (già dell’Ueo) nello studio dell’impatto della Pesd in ambito mediterraneo, della dimensione parlamentare e nella compilazione di un documento divulgativo sulla difesa europea

[da “Osservatorio sulla Difesa Europea”]



“NATO-Russia Cooperation in Combating Terrorism:
A Good Idea Whose Time Has Come”
Roma, Nato Defence College, 4 Febbraio 2002


Segretario Generale Nato Robertson:
“Non è sufficiente una collaborazione a breve termine nella lotta al terrorismo, ma è necessario l’impegno duraturo di tutta la comunità internazionale.
L’intensificazione della collaborazione tra Nato e Russia e il pilastro della lotta al terrorismo.
Senza la collaborazione dell’Europa con i due maggiori attori nella lotta al terrorismo, nessuna strategia antiterrorismo può funzionare.
L’attuale fase ha trovato la disponibilità di entrambe ad accordarsi per nuovi incontri dove aumentare la collaborazione e la cooperazione e non solo nella lotta al terrorismo. Abbiamo la necessità di aumentare la nostra capacità di cooperazione scientifica e tecnologica.”
Stralci da: Nato press






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