Senza Censura n. 7/2002

[ ] 24 Marzo 1999 - 24 MARZO 2002
dopo la “guerra umanitaria” la guerra permanente

Il 24 Marzo 1999, la NATO, l’Europa, il Governo D’Alema-Ulivo (con l’appoggio del Polo), scatenarono una guerra criminale contro i popoli della Federazione Jugoslava violando la Costituzione, leggi e trattati internazionali.
Decine di migliaia di tonnellate di bombe e missili (bombe a frammentazione, all’uranio impoverito, alla grafite) furono scaricate sulla popolazione civile causando il più grande disastro ecologico mai avvenuto in Europa, provocando la morte di migliaia di bambini, trasformando l’Adriatico in una discarica militare.

Ai fautori della “guerra umanitaria” non è bastata la caduta di Milosevic per fermare la vendetta contro un’intero popolo reo di aver rifiutato negli anni ‘90 i diktat dell’imperialismo che voleva la frammentazione e la distruzione della Federazione Jugoslava. Un paese distrutto, migliaia di persone ammalate di leucemia e tumori senza possibilità di cure adeguate, un nuovo governo che applica fedelmente le nuove ricette della democrazia con licenziamenti, privatizzazioni, smantellamento dello stato sociale.

A distanza di tre anni, dopo la guerra umanitaria siamo approdati alla “libertà infinita”: un nuovo sinistro termine coniato dai padroni del mondo per dire guerra permanente, un’altra campagna di bombe su popoli inermi ed affamati. Una campagna supportata da un’operazione di dis-informazione strategica su scala planetaria senza precedenti nella storia dell’umanità e scaturita dopo i fatti dell’11 Settembre, che vuole lo scatenamento di una guerra sociale, razzista , sciovinista e repressiva con il dichiarato intento di schiacciare ogni forma di resistenza.

A tre anni da quei tragici fatti noi non vogliamo dimenticare. Non vogliamo dimenticare che tutta la sinistra di governo italiana, insieme a quella europea, fu responsabile dell’atto più infame e vergognoso della storia di questa repubblica promuovendo e partecipando direttamente ad una deliberata aggressione. Che con grande impegno nella scorsa decade ha costituito un’espressione politica organica dell’imperialismo italiano e al suo investimento, attuando e configurando un pesante attacco sociale alle classi subalterne spianando così la strada all’opzione (fascista) reazionaria e populista di Berlusconi e Fini.

Ai giovani e alle compagne che sono scesi in piazza nelle giornate di Genova, agli studenti che stanno lottando contro la privatizzazione della scuola, ai lavoratori che si battono contro le politiche padronali e la concertazione, lanciamo un’appello: vogliamo che la giornata del 24 Marzo diventi una giornata di lotta contro tutte le guerre imperialiste, contro la NATO e la guerra sociale che il sistema politico dell’alternanza dei due poli ha condotto e conduce contro i ceti popolari attraverso precarizzazione, flessibilità, bassi salari, privatizzazioni, tagli e cancellazione di diritti per conto della grande borghesia.
Non è pensabile la costruzione di “un altro mondo” con chi il mondo lo vuole distruggere per sottometterlo alle leggi del profitto dietro la maschera grottesca di un’impossibile capitalismo dal volto umano, equo e solidale, della guerra “umanitaria” e “politicamenta corretta”. La brutale repressione del governo socialdemocratico e verde tedesco contro le contestazioni del vertice NATO a Monaco è in perfetta sintonia con i fatti di Genova.

C’è chi ha interesse che questa data venga cancellata dalla nostra memoria.

E’ importante quindi contestualizzarla e farla vivere come patrimonio imprescindibile per nuove generazioni di anticapitalisti e antimperialisti.

Proponiamo una manifestazione per Sabato 30 Marzo da tenersi a Ravenna, città simbolo del potere diessino che si affaccia sull’Adriatico e dal cui territorio sono partiti, in diverse occasioni, i cacciabombardieri della NATO per seminare morte e distruzione nei Balcani.

  • SOLIDARIETA’ AI POPOLI COLPITI DALLE BOMBE E DALLE GUERRE DEL CAPITALE.
  • SCIOGLIERE LA NATO E CONTRASTARE LA NASCITA DEL NUOVO ESERCITO EUROPEO.
  • CHIUDERE LA BASE NATO DI PISIGNANO, TUTTE LE BASI USA E NATO IN ITALIA E IN EUROPA E TUTTE LE ALTRE SERVITU’ MILITARI.
  • RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE DA TUTTE LE MISSIONI INTERNAZIONALI.
  • NO ALLE SPESE MILITARI E AL RIARMO.

"Vorrei ricordare che quanto a impegno nelle operazioni militari noi siamo stati, nei 78 giorni di conflitto, il terzo Paese, dopo gli USA e la Francia, e prima della Gran Bretagna. In quanto ai tedeschi, hanno fatto molta politica ma il loro sforzo militare non è paragonabile al nostro: parlo non solo delle basi che ovviamente abbiamo messo a disposizione, ma anche dei nostri 52 aerei, delle nostre navi. L’Italia si trovava veramente in prima linea.” (On. Massimo D’Alema)

Coordinamento romagnolo contro la guerra e la NATO

per info:
momotombo@libero.it - red-ghost@libero.it
Web: http://www.ecn.org/estroja/




[ ] Close


http://www.senzacensura.org/