Senza Censura n. 6/2001

[ ] Palestina: chi semina vento...



Due comunicati dalla Palestina sugli scontri con l'Autorità Palestinese


Il giorno 8 di ottobre, nel corso di una manifestazione in prevalenza studentesca che chiedeva la liberazione di un locale esponente di Hamas, incarcerato dall'Autorità Palestinese, la polizia di Arafat ha sparato sulla folla uccidendo alcune persone. Questo è il comunicato del FPLP su questo fatto.

Comunicato del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina

9 ottobre 2001

Ramallah,
visti gli sfortunati eventi occorsi ieri pomeriggio nella regione di Gaza, mentre i Sionisti stanno forzando i loro attacchi contro le masse del nostro popolo, e nel contesto dell'attacco imperialista americano sull'Afganistan, volto a rinforzare il dominio americano ed imporlo sui popoli del mondo , noi facciamo appello alle masse del nostro popolo, alle loro forze politiche vitali, all'Autorità Palestinese per esercitare il più alto grado di autocontrollo. Facciamo appello a loro per impegnarsi a rinforzare i legami dell'unità popolare e nazionale che sono stati consacrati dal sangue dei nostri martire popolari sul campo dello scontro sui fronti dell'Intifada. Noi invitiamo a rinforzare il movimento di resistenza attraverso tutta la nostra cara terra. Noi non dobbiamo permettere ai nostri nemici di rompere i legami della nostra unità interna. Noi, nel Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, sulla base della nostra responsabilità verso il nostro popolo ed i suoi supremi interessi nazionali, crediamo e dichiariamo quanto segue:
• Il diritto del nostro popolo a esprimere la sua opinione e la sua solidarietà con il popolo afgano è un diritto sacro che nessuno può violare.
• Il principio che è stato valorizzato dalle tradizioni del nostro lavoro nazionale ed è stato rafforzato dall'Intifada, chiede che ricerchiamo la logica del dialogo responsabile e democratico per risolvere ogni manifestazione di differenza interna.
• Condanniamo la scelta di arrivare all'uso delle armi per risolvere problemi di differenze interne e chiediamo chi ha violato questo principio sia portato al processo.
• Facciamo appello alla guida dell'Autorità Palestinese, alle forze islamiche e nazionali, agli attivisti politici e popolari, per lavorare a limitare gli effetti di divisione di questo sfortunato evento e di prevenire che gli occupanti, o altri, distruggano la nostra unità nazionale o i supremi interessi del nostro popolo.



Comunicato di alcune ONG Palestinesi

Le Organizzazioni non Governative palestinesi chiedono la sospensione degli arresti politici da parte dell'Autorità Palestinese e fanno un appello per la liberazione di tutti i prigionieri politici.
Le forze di sicurezza palestinesi hanno iniziato il terzo giorno di campagna di arresti politici contro molti militanti e leaders del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, dopo che l'ala militare dell'FPLP si è assunta la responsabilità dell'azione militare contro il ministro israeliano del turismo Rehevam Ze'evi, in risposta all'assassinio del leader dell'FPLP Abu Ali Mustafa del 27 agosto 2001. Gli arresti sono una risposta alla pressione politica e militare dell'amministrazione israeliana e statunitense verso l'Autorità Palestinese.
Le ONG palestinesi per i diritti umani esprimono la loro grande preoccupazione per il ritorno dell'A.P. a una politica di arresti politici arbitrari di leaders e membri dell'FPLP e richiedono quanto segue:
• Bloccare immediatamente questi arresti politici che costituiscono una chiara violazione della dichiarazione dei diritti umani, in particolare degli articoli 2, 3, 9, 12, 19 della dichiarazione.
• Rilascio immediato di tutti gli arrestati e rispetto della libertà di opinione come espresso nella Dichiarazione d'Indipendenza Palestinese e in altre convenzioni internazionali in difesa dei diritti umani e della libertà di espressione.
• Le organizzazioni palestinesi per i diritti umani ribadiscono la loro completa opposizione alla politica di assassinii e omicidi extra-giudiziari praticata dalle autorità israeliane sulla terra palestinese fin dal principio dell'Intifada. Le ONG palestinesi per i diritti umani sostengono il diritto dei palestinesi a lottare per i loro legittimi diritti.
• Le organizzazioni palestinesi per i diritti umani avvertono l'autorità palestinese che l'arresto di attivisti politici presenta un grosso e concreto pericolo per la vita di questi detenuti. Porre gli attivisti politici in prigione li offre all'esercito israeliano come bersagli, come è stato gia dimostrato in passato.
Per esempio, il 18 maggio 2001 quando le forze israeliane attaccarono la prigione centrale civile di Nablus in un tentativo di uccidere Mahmoud Abu Hanoud, presunto leader dell'ala militare di HAMAS.

Firmato:

Al Haq Arab Thought
Forum Centre for Citizens Rights

Mandela Institute for Human Rights
Democracy and Workers Rights Centre

Addameer Association
for Prisoner Support and Human Rights

Defence for Children International
Palestine Section


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