Senza Censura n. 3/2000 [ ] In lotta contro l'isolamento La lotta dei prigionieri contro le "F-type". Condizioni carcerarie in Turchia AI MEDIA E ALL'OPINIONE PUBBLICA La resistenza per mezzo dello SCIOPERO DELLA FAME FINO ALLA MORTE creò un terremoto; distruggerà le celle d'isolamento e quelli che stanno dietro alla loro costruzione. CONTINUIAMO AD AGGIUNGERE NUOVE PAGINE ALLA NOSTRA STORIA DI RESISTENZA CON ONORE. Oggi l'attacco dello stato fascista contro i rivoluzionari prigionieri, e che ha l'obiettivo di rendere operative le celle d'isolamento di tipo "F", è entrato in una nuova fase. Dall'inizio del 2000 lo stato fascista dichiarò che avrebbe rese operative le celle d'isolamento e sta velocizzando la preparazione a questo scopo. A partire dal maggio 2000 non sono riusciti a renderle operative, tutto ciò è stato dovuto all'attività di chi è vicino ai prigionieri e alle diverse parti democratiche e sensibili della nostra popolazione che supportano i rivoluzionari prigionieri, nonché all'aumento delle azioni contro le celle. Questo ritardo non significa un abbandono degli sforzi atti a rendere operative le celle. Le autorità collaborazioniste e schiave, che non sono in grado di affrontare la reazione del popolo, hanno cercato di imbonirlo con la demagogia e le bugie sulla riforma della legge antiterrorismo, costituendo Associazioni di Supervisione delle Prigioni, parlando di "amnistia": tutto per legittimare le celle. Con lo scopo di rompere la sensibilizzazione che era stata creata e rendere l'opposizione innocua, dissero che all'apertura dei lavori parlamentari avrebbero messo come primo punto all'ordine del giorno le norme sulle celle. Queste norme non erano chiare e non contenevano niente di definito; non contenevano, inoltre, niente che cambiasse l'essenza dei tentativi diintrodurre le celle d'isolamento; al contrario il loro obiettivo non era altro che una copertura per nascondere la pratica della repressione e della tortura. Ad ogni modo questa copertura faceva acqua da tutte le parti e non era sufficiente a mascherare la realtà. Lo stato fascista non sta abbandonando i suoi sforzi per introdurre le prigioni di tipo "F". Ogni giorno, da mesi, questa realtà è chiara a tutti. Migliaia di parenti di prigionieri, intellettuali, rivoluzionari, democratici e progressisti sono stati arrestati e sottoposti a tortura. Le nostre vecchie madri sulle strade di Ankara o sulle piazze di Istanbul che protestavano contro le celle sono state picchiate quasi a morte. Come da copione, quelli che hanno preso parte alle proteste davanti alla High School di Galatasaray (al centro di Istanbul) sono stati trascinati per terra e arrestati. A dispetto di tutte queste pratiche fasciste, le nostre famiglie e l'opinione pubblica sensibile non ci hanno abbandonato. Praticamente ogni giorno ci sono state azioni contro le celle a noi solidali e sono stati inviati appelli al ministro della giustizia. Questi appelli dichiaravano: "Le celle significano morte". Le uniche risposte che hanno ricevuto sono state tortura, pestaggi e arresti. Lo stato fascista ha continuato risoluto nel suo intento. "Le celle saranno assolutamente introdotte", "Le tipo 'F' sono moderne e conformi allo standard dei diritti umani", dicono. Hanno dichiarato apertamente che non hanno intenzione di abbandonare il loro obiettivo. Tutti hanno parlato. Tutti hanno detto qualcosa. Quelli che sono a favore e quelli che sono contro hanno parlato e parleranno. Ora è tempo per noi prigionieri di prendere la parola. Fin dall'inizio di questo periodo abbiamo affermato che l'attacco dello stato fascista avrebbe potuto essere respinto da una linea di lotta, con la resistenza, e che ciò avrebbe comportato il pagamento di un caro prezzo. Questo è stato l'unico linguaggio comprensibile allo stato fascista: per decenni è stato piegato dalla resistenza dei rivoluzionari prigionieri nelle prigioni del nostro paese. Oggi, ancora una volta, dichiariamo che risponderemo all'imperialismo e ai suoi servi collaborazionisti con l'unico linguaggio che essi comprendono. Come il 12 settembre 1980, quando i tentativi della Giunta di far arrendere i prigionieri furono respinti; come il 1°agosto, quando la circolare fu fatta a brandelli; come a Eskisehir, quando venne chiusa la prigione-bara; come durante il 1996, quando lo Sciopero della Fame fino alla Morte causò nuovamente la chiusura della prigione-bara di Eskisehir, che diventò invece una barricata protettiva contro gli attacchi al nostro popolo: oggi, noi, rivoluzionari prigionieri, stiamo intraprendendo lo stesso compito, continueremo a seguire il destino che i nostri martiri hanno seguito senza esitazione e, un'altra volta, piegheremo i nemici del popolo. Coloro che stanno dimostrando una tale determinazione contro di noi sono destinati ad essere piegati, e noi rivoluzionari, d'altra parte, dichiareremo la nostra vittoria al resto del mondo. Siamo determinati. Non esiteremo a pagare qualsiasi prezzo sia necessario, ma non entreremo mai nelle celle di isolamento. Possono massacrarci, potremo cadere martiri durante lo Sciopero della Fame fino alla Morte, potrà rimanere uno soltanto di noi nelle prigioni, e comunque non riusciranno a sbattere quell'unico prigioniero da vivo in una cella di isolamento. Distruggeremo le celle di isolamento alla faccia di coloro che sono responsabili nell'ordinarne la costruzione. Saremo fedeli alla storia scritta col sangue e con le vite dei nostri compagni caduti durante il Death Fast, o nelle carceri di Buca, Umraniye, Ulucanlar, Burdur e Bergama. Faremo una barricata con i nostri stessi corpi, bloccando chi ci vuole sbattere in queste celle. A partire da ora la forte voce della resistenza farà eco nelle prigioni del nostro paese. Oggi, ancora una volta, stiamo chiamando l'imperialismo, i suoi collaboratori e i suoi servi a rapporto davanti al mondo intero; LA VITTORIA E' NOSTRA. IL COLLABORAZIONISMO, IL SERVILISMO, LA DISFATTA E LA RESA SONO I VOSTRI. Non abbiamo mai infangato la nostra storia e non la infangheremo mai. Continueremo ad aggiungere nuove ed onorevoli pagine ai nostri libri di storia. Con questa fede e con questa determinazione contro l'attacco politico delle autorità collaborazioniste servili che usano, in questo senso, contro il nostro popolo, le celle di isolamento, stiamo per iniziare un Illimitato Sciopero della Fame che diventerà Sciopero della Fame fino alla Morte a partire dal 20 ottobre. Come rivoluzionari prigionieri del DHKP-C e del TKP (ML) iniziamo questo periodo di resistenza storica con entusiasmo e senso morale, e sappiamo, dichiarando ciò, che raggiungeremo la vittoria. Le richiesta della nostra resistenza La continua costruzione delle prigioni di tipo "F", che stanno ora portando avanti con l'obiettivo di isolare e lasciare a se stessi i prigionieri politici, facendoli arrendere con metodi da tortura e spersonalizzandoli, deve essere bloccata. Con la demagogia del "terrorismo" un intero popolo è stato accusato di essere "sospetto": tortura, massacri ed esecuzioni legalizzate, torturatori ed assassini sono sotto la protezione della legge Anti-Terrorismo (art.3713); non solo il Paragrafo 16 che costituisce l'appoggio legale alle celle di Tipo "F", ma tutto l'intero articolo è antidemocratico e va abolito. Il protocollo firmato dai Ministri della Giustizia, degli Interni e della Sanità e conosciuto dalla gente come il "Protocollo Tripartito", che include la negazione dei diritti dei prigionieri di essere assistiti dal punto di vista medico e che costringe i loro rappresentanti legali a disonorevoli perquisizioni, deve essere abolito. I Tribunali di Sicurezza dello Stato che sono dei tribunali straordinari fondati nel 1984 devono essere aboliti, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Le prigioni devono essere periodicamente controllate dagli avvocati deputati a questo compito, dai medici, dagli avvocati e dai parenti dei prigionieri selezionati dai detenuti, i delegati delle organizzazioni che appoggiano i prigionieri, le organizzazioni non governative per i diritti umani e dal sindacato della magistratura. Questi controlli non dovranno essere arbitrari e dovranno essere tutelati dalla legge. I responsabili del massacro di tre nostri compagni nella prigione di Buca il 21 settembre 1995, di quattro compagni ad Umraniye il 4 gennaio 1996, di dieci compagni a Diyarbakir il 24 settembre 1996, di dieci compagni a Ulucanlar il 26 settembre 1999 e del ferimento di centinaia dei nostri compagni durante gli attacchi devono essere processati e puniti il più velocemente possibile, e ciò deve essere fatto pubblicamente. Coloro che hanno attaccato i nostri compagni nella prigione di Burdur il 5 luglio 2000, staccando loro braccia, violentandoli, torturandoli e coloro che hanno ordinato ciò devono essere processati e puniti in maniera pubblica. I nostri amici elencati qui sotto sono stati presi vivi in momenti diversi. Lo Stato era responsabile della loro sicurezza. Come ben si sa lo stato è garante della sicurezza dei prigionieri e della legalità all'interno delle carceri. Questi compagni, d'altra parte, sono stati massacrati dallo stato. Vogliamo indietro i nostri compagni. I loro nomi sono: UGUR SARIASLAN, TURAN KILIC, YUSUF BAG, MECIT SECKI BOYBAS, ORHAN OZEN, GULTEKIN BEYHAN, AYGUN UGUR, BERDAN KERYMGYLLER, YLGYNC OZKESKYN, HUSEYYN DEMYRCYOGLU, ALI AYATA, MUJDAT YANAT, AYCE YDYL ERKMEN, TAHSYN YILMAZ, YEMLYHA KAYA, HYCABY KUCUK, HAYATY CAN, UMYT ALTINTAS, HALYL TURKER, ABUZER CAT, MAHYR EMSALSYZ, AHMET SAVRAN, AZYZ DONMEZ, HABYB GUL, ZAFER KIRBIYIK, ONDER GENCASLAN, YSMET KAVAKLIOBLU, H. HUSNO ERODLU, MEHMET YALCINKAYA, KALENDER KAYAPINAR, YUNUS YAMAN, MEHMET BATUGE, KADYR DEMYR, EDYP DYREKCY, NYHAT CAKMAK, ERKAN PERYSAN, RIDVAN BULUT, HAKKI TEKYN, MEHMET SABRY GUMUS, CEMAL CAM, AHMET CELYK, POLAT YYYT, ENGYN HUYLU, MURAT DYL, UDUR HULAGU GUNDODAN, MUSTAFA KAYA, KAZIM TUNC. Tutti i nostri amici feriti in maniera permanente e che soffrono per malattie dovute alle condizioni carcerarie o allo Sciopero della Fame fino alla Morte, e ai quali è negato di avere cure mediche devono essere liberati immediatamente. I torturatori devono essere tolti dal loro incarico, devono essere processati e puniti in una maniera visibile al pubblico. La protezione legale ai torturatori deve essere abolita. Tutte le leggi anti democratiche, contro la lotta di liberazione del popolo e per la democrazia, devono essere abolite, e l'oppressione sulla nazione Kurda e sulle altre minoranze deve terminare. ABBASSO IL FASCISMO, VIVA LA NOSTRA LOTTA! ABBASSO IL PENTITISMO, ABBASSO IL LIQUIDAZIONISMO! NOI MORIREMO MA NON ENTREREMO NELLE CELLE DI ISOLAMENTO! VIVA LA NOSTRA RESISTENZA! VINCEREMO! Ottobre 2000 DEVRIMCI HALK KURTULUS PARTISI-CEPHESI Organizzazione dei prigionieri TURKIYE KOMUNIST PARTISI (MARKSIST-LENINIST) Comitato di Partito per i prigionieri [ ] Close |