Senza
Censura n. 2/2000
[
] L'irragionevolezza
del caso...
Aggiornamenti
sul Caso di Mumia Abu-Jamal
Il 18 Aprile scorso, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha licenziato
due decisioni riguardanti il nuovo statuto concernente le petizioni Habeas
Corpus, noto come l'AEDPA, convertito in legge nel 1996. Entrambe le decisioni
avranno effetti immediati sul caso di Mumia, a partire dalle udienze previste
in queste settimane di Maggio.
L'ennesimo attacco al diritto alla difesa che dovrebbe essere garantito
ad ogni detenuto. L'ennesimo passo in avanti verso una politica di esecuzioni..
Con un voto di 5 a 4, la maggioranza conservatrice, guidata dal Giudice
O'Connor e comprendente Rhenquist, Kennedy, Scalia e Thomas, ha approvato
la decisione del Congresso di porre nuove restrizioni e nuovi limiti agli
appelli Habeas Corpus presentati dai prigionieri nei Bracci della Morte.
Questa decisione ufficiale comporta che - all'interno di un caso - pur
essendo state rilevate infrazioni di tipo procedurale durante i dibattimenti,
se i casi non vengono ritenuti "irragionevoli", non vi saranno
revisioni di sorta. Un nuovo muro di cemento che dovrà essere superato
dai legali di Mumia. La documentazione presentata sia dal procuratore
distrettuale che da Leonard Weinglass, avvocato principale di Mumia Abu-Jamal,
si trovano nelle mani del Giudice della corte federale William Yohn già
dal 2 Aprile. Il Giudice Yohn è ormai da diversi mesi al centro
dell'attenzione e delle pressioni e ciò che è successo lo
scorso 18 Aprile, non può far altro che aumentare le sue responsabilità,
all'interno di una decisione che dovrà decretare in completa arbitrarietà,
se consideriamo che la Corte Suprema non ha assolutamente dato alcuna
specificazione né particolari condizioni riguardanti l'irragionevolezza
di un procedimento penale.
E' possibile azzardare un pronostico? Francamente sembrerebbe impossibile.
Troppo sottile appare, infatti, la linea di demarcazione che divide l'"errore
costituzionale" dalla "irragionevolezza" di un caso. Giustamente,
all'interno dello scritto "Note sulla decisione della Corte Suprema
in Williams I e Williams II", C. Clark Kissinger, dell'organizzazione
statunitense Refuse & Resist!, si domanda:
1. Fu irragionevole la decisione delle corti di stato che negò
a Mumia un nuovo processo dal momento che il suo avvocato ammise di non
aver svolto indagini e di non aver interrogato alcun testimone?
2. Fu irragionevole da parte delle corti di stato negare a Mumia un nuovo
processo quando 3 testimoni sostennero di aver subito pressioni dalla
polizia per cambiare la loro deposizione con, addirittura, l'ammissione
di uno dei tre di aver avanzato una falsa testimonianza?
3. Fu irragionevole la decisione delle corti di stato che negò
a Mumia un nuovo processo dal momento che l'ufficio del procuratore distrettuale
ammise di aver rimosso 10 giurati afro-americani qualificati?
4. Fu irragionevole da parte delle corti di stato negare a Mumia un nuovo
processo quando al testimone, che aveva riferito che Mumia non aveva fatto
commenti la sera in cui si ipotizza che abbia confessato, fu impedito
di testimoniare adducendo, falsamente, che non era disponibile?
5. Fu irragionevole la decisione delle corti di stato che negò
una nuovo processo quando molte delle accuse prodotte dal procuratore
distrettuale si riferivano all'attività svolta da Mumia 12 anni
prima all'interno del Black Panther Party?
Scorrettezze oppure irragionevolezza?
L'unico elemento sicuro fino a questo momento è che quello che
il movimento internazionale contro l'esecuzione di Mumia si trova ad affrontare,
è sicuramente il periodo più importante di tutta la vicenda.
Come ampiamente descritto nella "Lettera al Movimento" a firma
di Pam Africa (International Concerned Family & Friends of Mumia Abu-Jamal),
Safiya Bukhari (Free Mumia Abu-Jamal Coalition, New York), Peter Coyote
e Ron Daniels (Center for Constitutional Rights), Angela Davis (University
of California-Santa Cruz) Ossie Davis (attore), Martín Espada (poeta),
Henry Louis Gates, Jr. (Harvard University), Frances golden (agente letterario),
C.. Clark Kissinger (Refuse & Resist!), Jeff Mackler (Mobilization
to Free Mumia Abu-Jamal, Northern California), Bob Mandel (Oakland Education
Association), Manning Marable (Black Radical Congress), Robert Meeropol
(Rosenberg Fund for Children), Monica Moorehead (Millions for Mumia/IAC),
Joan Parkin (Campaign to End the Death Penalty), Marcus Rediker (Western
PA Committee to Free Mumia, Pittsburgh), Muhjah Shakir (The Jericho Amnesty
Movement), Rev. Al Sharpton (National Action Network), Mark Taylor (Academics
for Mumia Abu-Jamal), Michael Warren (avvocato), Steve Wiser (Bruderhof
communities), Julia Wright (International Concerned Family & Friends
of Mumia Abu-Jamal, Parigi), c'è la necessità di trovare
la prima grande vittoria - l'accettazione della richiesta per una revisione
del processo - già a partire dalla Corte Federale. Perdere in Corte
Federale complicherebbe non poco la battaglia. Ed è con questo
obbiettivo che tra Aprile e Maggio si sono susseguite diverse importanti
manifestazioni e conferenze pubbliche, negli Stati Uniti come in Europa
e nel mondo.
Gli studenti sostengono Mumia Abu-Jamal e condannano la violenza della
Polizia
Sfidando la repressione e le minacce che gli sono piovute addosso da parte
del Fraterno Ordine della Polizia e dai mass-media delle grandi corporazioni
finanziarie, gli studenti della Università di Antioch e della Kent
State, entrambe situate nello Stato dell'Ohio, hanno invitato Mumia a
due loro importanti giornate: la consegna dei diplomi (il 29 Aprile),
nel primo caso; la commemorazione (il 4 Maggio) dell'eccidio compiuto
dalla Guardia Nazionale contro 4 studenti durante una manifestazione di
protesta (4 Maggio 1970) contro la sporca guerra in Vietnam nel secondo
caso. Un invito naturalmente a distanza, ma sicuramente significativo
oltre che importante. Un invito a cui Mumia ha risposto inviando due messaggi
audio-registrati (nella stessa sezione dedicata a Mumia di questo numero
di Senza Censura sono state riportate le trascrizioni dei testi). Un invito
che ha alzato nuovamente la questione della Brutalità della Polizia,
elemento questo sempre congiunto al caso specifico di Mumia.
L'evento del Madison Square Garden
L'evento al Madison Square Garden del 7 Maggio ha rappresentato sicuramente
uno dei momenti più importanti, dal punto di vista della mobilitazione
e della visibilità, della lunga battaglia per togliere Mumia dalle
mani dei suoi (e nostri) aguzzini. 6 mila persone, raccolte in uno dei
"luoghi sacri" della Grande Mela, hanno dato vita alla più
grande manifestazione al chiuso che mai si sia tenuta a sostegno di Mumia.
Molte le presenze illustri. Tanto che, nei giorni a seguire, molti quotidiani
nazionali e diversi emittenti televisive si sono viste obbligate a riproporre
le immagini della iniziativa e a riportare resoconti degli interventi
che, tanti, tantissimi, si sono susseguiti durante la giornata.
"La nostra presenza qui oggi e' una proclamazione pubblica del fatto,
innegabile, che stiamo crescendo, maturando e stiamo diventando sempre
più numerosi. Celebriamo la nostra resistenza comune", ha
fatto sapere Mumia attraverso un messaggio registrato dal Braccio della
Morte. "Sono stato in questo luogo anni fa", ha riferito l'attore
Ossie Davis nel presentare Mumia, "quando stavamo combattendo per
liberare Angela Davis.. Quella fu una grande vittoria della gente. Avremo
un'altra vittoria della gente, qui, oggi". Un paragone certamente
non secondario, soprattutto per chi, da anni, si batte a sostegno e per
la liberazione dei prigionieri politici.
"Oggi ci troviamo in questo luogo per costruire un movimento di massa
che sappia ottenere giustizia sociale ed uguaglianza per tutti",
ha tuonato Monica Moorehead, coordinatrice del May 7 for Mumia. "Mumia
lo sa. Ecco perché egli è oggi la figura centrale nella
lotta contro il sistema giudiziario razzista". "Quando sentite
come fu accusato e condannato ingiustamente" ha fatto notare la Moorehead
(che è anche membro dell'International Action Center) riferendosi
al caso di Mumia "pensate al fatto che sarebbe potuto capitare ad
ognuno di noi".
La figura centrale. Mumia come figura centrale di tante altre battaglie.
E dal palco si sono pronunciati i genitori, i fratelli e le sorelle di
Patrick Dorismond, giovane immigrato haitiano 26enne, ucciso a sangue
freddo lo scorso mese di Febbraio da agenti del Dipartimento di Polizia
della città di New York, in quella che sembra essere una vera e
propria spirale senza fine di morti annunciate, compiute dai cosiddetti
"tutori della legge e dell'ordine". Si è parlato del
diritto sacrosanto di Elian Gonzales di poter far ritorno a Cuba, dopo
mesi di violenze psicologiche; si è parlato di Viques, terra portoricana
su cui il Governo degli Stati Uniti ha costruito una potente base militare
e dove, sempre più frequentemente, vengono testate le potenti armi
tecnologiche americane, in attesa di essere impiegate in America Latina,
e non solo. Si è parlato del caso di Gary Graham (Shaka Sankofa),
36enne prigioniero nel Braccio della Morte in Texas, arrestato all'età
di 17 anni, la cui esecuzione è stata da poco fissata per il prossimo
22 Giugno. "Gary Graham ha lavorato per liberare Mumia. Noi dobbiamo
lavorare per liberare lui", sono state le parole di Safiya Bukhari,
coordinatrice nazionale del Jericho Movement. E contro l'esecuzione di
Gary Graham ha preso la parola anche Pam Africa, dell'organizzazione MOVE
e coordinatrice dell'International Concerned Family & Friends of Mumia
Abu-Jamal, presentata come "il cuore e l'anima del nostro movimento".
"Dobbiamo fare di tutto per salvare Shaka Sankofa. E' un uomo Nero
innocente segregato nel Braccio della Morte. Dobbiamo fermare la sua esecuzione.
Il suo caso è molto simile a quello di Mumia".. Molti sono
i procedimenti capitali simili a quelli che hanno portato alla condanna
di Mumia. Tanto più oggi che per stessa ammissione dell'avvocatura
del Texas, è stato riconosciuto (Texas Bar Rapporto 99), che almeno
il 10% dei casi è assegnato ad avvocati che hanno contribuito alla
raccolta dei fondi per le campagne a favore delle nomine di alcuni giudici.
Mentre sarebbero 3 (accertati) i casi di avvocati addormentatisi durante
il processo ed al momento della sentenza.
Un accostamento importante è uscito dalle parole di Larry Holmes,
membro del Millions for Mumia e dell'International Action Center, quando
ha definito la Campagna estiva, che inizierà con i presidi e le
manifestazioni durante la Convention Nazionale Repubblicana (che avrà
luogo a Philadelphia il 29/30 Luglio) e quella Democratica (che avrà
luogo a Los Angeles il prossimo 13 Agosto), come "Estate di Libertà",
lo stesso nome che ebbe a portare la vasta mobilitazione che negli anni
'60 pose fine, anche se su un piano formale, alla segregazione razzista
nel Sud degli Stati Uniti. E un invito alla mobilitazione proprio in questo
senso è giunto dagli avvocati di Mumia, rappresentati per l'occasione
da Leonard Weinglass e Dan Williams, i quali hanno, tra l'altro, fatto
riferimento alle mire di potere dell'attuale Governatore dello Stato della
Pennsylvania, Tom Ridge, che punta a diventare il futuro vice-presidente
della Amministrazione Bush Jr.
Significativa la presenza tra gli ospiti di Njeri Shakur, militante contro
la Pena di Morte e attiva nello Stato del Texas (lo Stato che ha il record
assoluto di esecuzioni), che ha dichiarato: "Le prigioni del Texas
sono pieni di Mumia".. Njeri era la compagna di Ponchai Kamau Wilkerson,
prigioniero politicizzatosi nel Braccio della Morte texano, giustiziato
tramite iniezione letale lo scorso 14 Marzo. Un combattente per la libertà
che ha lottato fino all'ultimo respiro. Dopo di lei, ha parlato Ramona
Africa, dei MOVE, che ha fatto sapere che: "neanche un singolo agente
della Pennsylvania si trova nel Braccio della Morte accanto a Mumia per
aver ucciso la mia famiglia". Il 13 maggio di quindici anni fa, la
Polizia di Philadelphia, con l'aiuto dell'esercito degli Stati Uniti e
del FBI, bombardò (unico caso nella storia amerikana) la sede dei
MOVE e rase al suolo un intero quartiere Nero. Undici persone, tra cui
cinque bambini MOVE, morirono. Ramona fu l'unico adulto a sopravvivere.
"Noi sappiamo chi sono i veri assassini", ha gridato a gran
voce. "hanno aperto un campo di battaglia, e tutti noi siamo qui
oggi per fargli sapere che siamo pronti alla sfida!".
Quindi è stata la volta di Kathleen Cleaver, moglie dell'ex leader
del Partito delle Pantere Nere, che ha ripreso il discorso di Ramona Africa,
facendo riferimento alla campagna di terrore orchestrata attraverso il
COINTELPRO e che il governo utilizzò contro Mumia Abu-Jamal e il
Movimento Nero di liberazione.
Parole autorevoli quelle pronunciate dall'ex procuratore Generale degli
Stati Uniti Ramsey Clark e da Davis Dinkins, primo sindaco afro-americano
della città di New York. Il primo, difensore di un altro importante
prigioniero politico, Leonard Peltier (che avrà l'udienza per l'ottenimento
della libertà sulla parola il prossimo 12 Giugno. E se la risposta
sarà negativa, la prossima udienza è prevista non prima
del 2008), ha dichiarato: "Mumia e Leonard sono pericolosi per questo
sistema che opera sui principi di avidità, violenza e paura. Marciamo
finché Mumia non sarà libero, finché questo sistema
non sarà abbattuto". Il secondo, prendendo la parola, ha fatto
sapere che: "Mi unisco a voi nel dire che Mumia merita un nuovo processo,
un giudice senza pregiudizi e un avvocato competente. Non solo lo merita
Mumia ma chiunque a cui sia stata negata giustizia"
Messaggi di solidarietà e di invito ad una sempre maggiore e più
efficace lotta a sostegno di Mumia sono giunti, infine, dalla irlandese
Bernardette Devlin McAliskey e da Rubin "Hurricane" Carter,
famoso pugile afro-americano degli ani '60, che ha trascorso quasi vent'anni
nel Braccio della Morte prima di essere stato riconosciuto non-colpevole.
Irrilevante la contromanifestazione organizzata dal Fraterno Ordine della
Polizia, fuori dal Madison Square Garden. 30/35 agenti di polizia non
in divisa, capeggiati dalla moglie dell'agente Faulkner, ucciso nel 1981,
e della cui morte è stato ingiustamente accusato Mumia, hanno dovuto
far ben presto ritorno alle loro case, messi in fuga dal caldo e dalle
centinaia di persone giunte per l'evento ma sprovviste del biglietto d'entrata
(andati esauriti in pochissimo tempo) che hanno marciato attorno al Giardino.
13 Maggio 2000: Giornata di Mobilitazione Internazionale a Sostegno di
Mumia Abu-Jamal
Lanciata dal National Coordinators of Mumia's Defense e da centinaia di
gruppi statunitensi di sostegno a Mumia, la Giornata del 13 Maggio è
stata ripresa e rilanciata a livello internazionale dai Comitati e dalle
realtà italiane di lotta e di solidarietà ritrovatesi all'interno
dell'Assemblea Nazionale dello scorso 15 Aprile, presso il Centro Popolare
Autogestito di Firenze. Attraverso un testo redatto a partire dall'Assemblea,
sono state raccolte decine di adesioni, non soltanto dall'Italia, ma anche
dalla Germania, dall'Olanda, dalla Catatonia, da Malta, dall'Argentina
e dal Brasile. Decine e decine di iniziative si sono sommate alla grande
manifestazione che ha coinvolto tutta la costa occidentale degli Stati
Uniti: da Firenze a Milano a Palermo, da Barcellona a Madrid a Parigi,
da Londra a Berlino, da Amburgo a Le Vallette ad Amsterdam, da San Paolo
del Brasile a Buenos Aires, riportando in questo modo una grande vittoria
di tutta la Campagna internazionale contro l'esecuzione di Mumia. Nel
momento in cui scriviamo questo articolo, ancora non sono stati raccolti
tutti i resoconti delle iniziative. Tuttavia, di alcune città italiane
è possibile avere qualche informazione.
A Milano, per esempio, circa 150 persone si sono ritrovate venerdì
12 Maggio sotto il Consolato statunitense. Sono stati intonati cori con
la richiesta di liberazione di Mumia e di tutti i prigionieri politici
ed è stato fatto il punto della situazione per quanto concerne
il caso specifico di Mumia. La Giornata è proseguita con una Conferenza
pubblica al Centro Sociale Vittoria, dove hanno preso la parola due compagni
della Sezione Italiana del Jericho Movement e vari presenti alla conferenza.
Il 13 Maggio, circa una sessantina di persone si sono ritrovate in Darsena,
nel Quartiere Ticinese, per una giornata all'insegna della musica e dell'arte
per Mumia. Sfidando le continue provocazioni della polizia, è stato
portato a termine un enorme murales raffigurante il viso di Mumia e la
scritta "Mumia Libero".
A Firenze, 250 persone circa si sono date appuntamento sotto il Consolato
statunitense, per dire No alla Pena di Morte e per chiedere la liberazione
di Mumia e degli altri prigionieri politici come Leonard Peltier e Silvia
Baraldini; per denunciare l'industria carceraria che vive della (gratuita)
forza-lavoro dei detenuti; per ricordare il bombardamento compiuto dalla
Polizia di Philadelphia e dall'Esercito degli Stati Uniti contro la sede
del MOVE, bombardamento nel quale persero la vita 11 persone, tra cui
5 bambini. Dopo gli interventi, le persone presenti si sono messe in marcia
verso il centro della città. Alla sera, la Giornata di Mobilitazione
è continuata con una festa al Centro Popolare Autogestito (Cpa
Fi-Sud).
A Palermo, a Ferrara e a La Spezia si sono tenuti sit-in nelle rispettive
piazze centrali. Centinaia le persone interessate che hanno chiesto maggiori
informazioni rispetto al caso di Mumia e alla detenzione in genere negli
Usa.
A Sassari, diverse compagne del Confederazione dei Comunisti Sardi, hanno
volantinato e sono intervenute di persona durante i concerti di Vento
dell'Est e Barricata Rossa, che per l'occasione hanno dedicato diverse
loro canzoni proprio a Mumia.
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