Senza
Censura n. 1/2000
[ ] Niente
di nuovo dal carcere di Novara
Ancora un pestaggio ai danni di un prigioniero, il compagno Maurizio Ferrari
Martedì 7 dicembre nel carcere speciale di Novara, un compagno
è stato brutalmente aggredito.
Dopo una perquisizione personale e con l'utilizzodel metal-detetector,
Maurizio Ferrari, compagno detenuto da 25 anni, alla richiesta assurda
e pretestuosa di togliere il giornale tenuto in tasca, si rifiuta e si
allontana. Mentre torna in cella, sulle scale, viene brutalmente picchiato
dalle guardie carcerarie.
In risposta i detenuti e compagni del suo piano con l'appoggio solidale
di altri piani, effettuano una fermata all'aria.
Questo brutale pestaggio non ha una giustificazione e una logica, in quanto
non esistono ragioni di sicurezza o pericolosità che avrebbero
potuto motivare da parte penitenziaria un tale comportamento.
Ancora una volta appare chiaro il clima che si respira all'interno del
carcere: si fa appello da parte delle istituzioni, alle garanzie istituzionali
e al diritto contro la pena di morte e le violenze carcerarie applicate
da paesi come la Turchia, mentre qui da noi, arbitrariamente viene ripetutamente
calpestata ogni forma di "diritto democratico" a cui loro stessi
si appellano.
Il carcere di Novara e il suo direttore Fragomeni con la copertura dello
staff medico non sono nuovi a queste pratiche; già nel 1990 avevanocompiuto
il feroce pestaggio di 20 prigionieri politici che protestavano contro
l'isolamento di un loro compagno.
Questo nuovo episodio è molto grave, perchè inspiegabile,
non avendo nessuna motivazione, leggibile però in un contesto in
cui solo un mese fa un detenuto comune moriva dopo esser stato massacrato
di botte durante l'arresto e in crisi di astinenza per il rifiuto dell'amministrazione
carceraria di fornire cure ospedaliere e in una situazione di ripristino
delle più disumane condizioni carcerarie per i detenuti imputati
dell'art. 41 Bis (associazione a delinquere di stampo mafioso).
Rompiamo l'isolamento e non lasciamo che cadano nel silenzio fatti di
tale gravità, sintomo di una tendenza repressiva che vuole imporre
a tutti i costi e con ogni mezzo un clima di pacificazione sociale.
Familiari e amici dei prigionieri di Novara
[Milano 18/12/99]
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