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Censura n. 1/2000
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La repressione statale in Germania
Alcune riflessione sulla situazione
La repressione statale in Germania si indirizza attualmente verso movimenti
vari, che però non rappresentano quasi nessun pericolo immediato
per lo stato. L'attenzione principale si rivolge ai tentativi di organizzazione
antifascista, alle organizzazioni di esiliati, sopratutto provenienti
da Turkia/Kurdistan, e a fare la resa dei conti con il processo rivoluzionario
storico in Germania.
Di queste, le organizzazioni di esiliati sono quelle che cercano seriamente
di avanzare una politica rivoluzionaria, però per lo più
con l'obiettivo di sostenere la lotta nel proprio paese. La politica statale
si rivolge insomma contro ogni forma di politica antagonista che possa
partire dal terreno tedesco. Le organizzazioni di esiliati possono preoccuparsi
di materia umanitaria, tutte le attivita che superino questo vengono attaccate.
Le organizzazioni vengono criminalizzate mediante gli articoli 129 e 129a
(Fondazione e sostengo di un associazione criminale oppure terrorista),
ogni attività organizzata nel nome di quelle organizzazioni è
come conseguenza un delitto, e puo essere punita con l'espulsione oppure
con anni di carcere.
Qualsiasi attività politica diventa un grande rischio; questi articoli
del codice, in tale modo, hanno un effetto d'intimidazione molto forte.
La grande maggioranza dei prigionieri politici in Germania provengono
da partiti e organizzazioni di esiliati.
La repressione come mezzo di prevenzione
Fondamentalmente ogni forma della repressione ha uno scopo preventivo.
Particolarmente quando si formava un movimento con una capacità
di mobilitare molta gente, lo stato tedesco ha sempre cercato di bloccare
i protagonisti, mediante condanne scoraggianti; gli articoli 129 e 129a
hanno sempre avuto una funzione centrale nei tentativi repressivi.
Nel passato recente, gli articoli in questo senso hanno colpito sopratutto
i tentativi delle organizazzioni antifasciste. Anche se con questo si
costruisce una minaccia a tutti coloro che osano organizzare la propria
resistenza.
All'inizio degli anni novanta in Germania nacquero varie idee di organizzazione,
prendendo le mosse dall'esperienza del movimento antifascista, in quanto
esso fu l'unico movimento ampio degli anni novanta.
Per il crollo del muro il nazionalismo, e con esso anche i gruppi neonazisti,
subirono un forte incremento e c'era una necessità evidente di
organizzarsi contro questo sviluppo.
Al contrario dell'antifascismo di facciata, organizzato dallo stato con
lo scopo di far credere che tutti i partiti costituivano un fronte contro
il razzismo e il fascismo, gli antifascisti intervenivano militanti e
con la chiara affermazione che la lotta antifascista è anche anticapitalista.
La piu grande organizzazione in questo campo, la AABO aveva cercato di
avanzare un livello di compresione politica piu ampio, al di la dello
stretto lavoro antifascista.
Dato che questo movimento ebbe una grande partecipazione, esso fu ben
presto un pugno nell'occhio dello stato e venne criminalizzato, sempre
mediante gli articoli 129 e 129a. Questa iniziativa della repressione
aveva due due obiettivi: l'assorbimento delle forze degli antifascisti
nella lotta contro la minaccia da parte dello stato, e la loro intimidazione;
hanno voluto mostrare che a un certo punto lo stato lavora con dei metodi
duri.
Nonostante vengano aperti sempre nuovi processi contro i compagni antifascisti
- attualmente 34 persone sono sotto processo - la volontà di persecuzione
nel confronto agli antifascisti sta diminuendo. Questo è dovuto
al fatto che la Antifa (l'organizzazione degli antifascisti in Germania,
n.d.t.) non e riuscita a superare la pura lotta antinazista e a estendere
il lavoro organizzato verso una pratica politica più vasta.
La repressione come vendetta storica
Riguardo a questo si deve individuare inizialmente la situazione dei compagni
della RAF, che sono imprigionati dagli anni '70/'80. Ora si sono aggiunti
anche Andrea Klump che è stata estradata dall Austria ed è
accusata di essere un membro della RAF, in isolamento a Stammheim, e i
compagni arrestati attualmente per sospetto di appartenza a RZ.
Lo stato tedesco nei loro confronti sta esercitando il proprio programma
di rappresaglia, chi non è disposto a cooperare può marcire
nelle loro celle bianche e pulite.Questo serve anche a far sapere a una
nuova generazione di rivluzionari che non c'è nessuna pietà
per chi lotta con tutta la sua determinazione e senza compromessi contro
questa sistema.
Tutto il complesso della storia rivoluzionaria tedesca è segnato
da questa minaccia. Anche i recenti arresti attuati a Berlino e Francoforte
devono essere visti in questo contesto. I tre arrestati sono accusati
dell'appartenza a RZ, un' organizazzione che da 10 anni non ha più
fatto azioni, e che ha dichiarato allora pubblicamente la cessazione della
propria lotta.
I casi menzionati non sono chiaramente gli unici momenti della persecuzione
politica. Sempre di nuovo vengono tirati davanti al giudice i compagni,
vengono persequite le case, vietate le manifestazioni, come poco fa quella
storica all'anniversario della morte di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht.
Poi esiste anche una repressione estremamente di massa e degradante contro
persone senza il passaporto tedesco; la tattica principale di questa forma
di repressione è la negazione della loro dignità personale,
prima che dell'identità politica; questa forma di oppressione cerca
di creare un essere umano che sia completamente impaurito e servile, che
possa essere sfruttato o espulso a proprio gusto e necessità.
La repressione è un problema minore...
Almeno in questo momento storico per la sinistra rivoluzionaria tedesca.
Si tratta sempre della necessità di stabilire la pace all'interno
di un paese, e di quali sono i mezzi per imporla. Nella fase attuale lo
stato conta più sull'integrazione e sulla disinformazione anzichè
sulla repressione offensiva. Qualsiasi contraddizione sociale e politica
viene assorbita in qualche progetto d'integrazione, come iniziative contro
il razzismo,contro i trasporti di rifiuti nucleari, per la natura, per
i diritti umani ... . Questi progetti vengono supportati da diverse istituzioni,
almeno finchè non maturino idee troppo radicali. Lo scopo è
canalizzare e pacificare la scontentezza e le contradizzioni, con gran
sucesso si deve dire.
C'e una guerra ideologica, che viene fatta tra altro con l'aiuto dei media,
contro tutti coloro che non sono disposti a sottomettersi al mercato.
I media rappresentano un potere gigantesco, essi determinano l'opinione
pubblica, rappresentano attualmente il nemico, ed è veramente difficoltoso
creare una controinformazione che possa avere un peso.
Un esempio impressionante di questi meccanismi è stata la guerra
nel Kosovo, dove sono riusciti a convincere anche una buona parte delle
forze critiche antimilitariste che queste bombe difendevano la pace e
i diritti umani.
La reazione alla guerra in Yugoslavija è stata in un certo senso
un'espressione dello stato delle forze della sinistra in Germania. Una
parte si sono messe dietro al nuovo governo, e gli altri sono rimasti
a guardare, incapaci di intervenire attivamente in questa situazione.
Le forze che non si fanno ingannare dai tentativi dei padroni sono naturalmente
l'oggetto della reppresaglia dei padroni. Esistono diverse forme organizzate
di solidarità con i compagni colpiti: le organizzazzioni e gruppi
dai quali vengono i compagni accusati, i quali agiscono, poi ci sono delle
iniziative che hanno come scopo principale la solidarietà con i
prigionieri politici e il lavoro contro la repressione, come Rote Hilfe,
Libertad o AZADI che si preocupa della repressione contro i curdi. Poi
ci sono tanti gruppi di solidarietà con i prigionieri politici
in Germania e a livello internazionale.
Un altro progetto a lunga scadenza è il 18 Marzo come giorno d'azione
contro la repressione politica. In questa giornata, anniversario della
comune di parigi e perciò gia nominata come giornata internazionale
per il prigioniero politico dal soccorso rosso negli anni '20, si svolgono
diverse azioni contro la repressione attuata, e in solidarita con i prigionieri
politici a livello nazionale e internazionale.
Però tutte queste iniziative per lo piu lavorano in maniera molto
scoordinata fra loro, e per questo, e anche per la situazione politica
generale, non sono in grado di creare un movimento forte per ribattere
in maniera significativa i tentativi repressivi dello stato.
Collettivo PAULA
organizzato in LIBERTAD
- Germania
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