Senza Censura n. 1/2000


[ ] FFSS: padroni & sbirri

Contro il licenziamento del capogestione di Roma Termini

Pubblichiamo alcuni materiali sulla vicenda del compagno Emilio, recentemente licenziato dalle Ferrovie.
E' in costituzione un comitato di sostegno a livello nazionale, dove sono presenti molte realtà del sindacalismo di base (delle ferrovie e non) decisi a collegare la lotta dei lavoratori contro le ristrutturazioni alla repressione che tende a colpire sistematicamente le loro avanguardie e non solo.

Riteniamo importante dare voce il più possibile alle iniziative che si svilupperanno nei posti di lavoro e fuori da questi per il reintegro di Emilio.

Nel mese di giugno, sulla base di presunti illeciti avvenuti nella biglietteria di Roma Termini, una fantomatica truffa sulla base di carte di credito "clonate", un ferroviere veniva dapprima sospeso ed il 27 luglio licenziato, dopo un sommario processo interno tenuto dai dirigenti responsabili l'ASA Passeggeri - Servizi alla clientela, in assenza di prove certe e negandogli il diritto a difendersi dalle accuse. Il ferroviere è un capogestione, attivista sindacale della FLTU - CUB.

I dirigenti delle ferrovie, a corto di elementi di prova, ma pieni di livore nei confronti di chi lotta alla luce del sole per la difesa dei diritti dei lavoratori hanno atteso, per agire, che la Polizia Ferroviaria, di concerto con i "solerti investigatori", orchestrasse un'operazione provocatoria quanto inconsistente con l'accusa grottesca di collegamenti con la morte di D'Antona nel maggio '99.

Sebbene questa montatura si disarticolasse nello spazio di poche ore, montatura basata unicamente sul perverso teorema che la crescita del sindacalismo di base ed antagonista al regime sia l'alimento dell'eversione, restava in piedi la provocazione contro il lavoratore, giudicato e licenziato prima che le accuse fossero contestate e provate e nonostante che lo stesso avesse respinto gli addebiti.

A quanto pare la filosofia di Fossa e dell'esecutivo confindustriale viene messa in atto dalle traballanti FS prima della stessa grande industria privata. La Società FS SpA anticipano polizia, magistratura, diritto e si erge a giudice e padrone: trasferisce, sospende, licenzia, attuando così tutta la nuova flessibilità che Governo e Confindustria stanno introducendo nel mondo del lavoro.

Vale a dire che chi resiste e lotta contro gli attacchi al salario dei vari Governi, contro gli attentati al contratto ed alla sicurezza del lavoro dei manager di turno (Ligato, Schimberni, Necci, Cimoli, De Mattè), contro le aggressioni al diritto di sciopero sostenuti ed ampliati da certa stampa padronale e forcaiola, può venire messo fuori del lavoro con accuse infondate in ogni momento.
Questo c'è dietro l'angolo delle nuove Ferrovie dello Stato, frazionate e normalizzate, pronte per il mercato.

RESPINGIAMO QUESTA PRATICA DISCRIMINATORIA E PUNITIVA E LA LOGICA INTIMIDATORIA DI COLPIRE UNO PER ADDOMESTICARE TUTTI!

DICIAMO NO AI LICENZIAMENTI POLITICI!

DICIAMO NO AL LICENZIAMENTO DI EMILIO!

Roma, 24/09/99

Comitato dei Ferrovieri a Sostegno di Emilio



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