DAL CARCERE ISRAELIANO IN LIBANORESMYE JEBEL è uscita da pochi mesi dal Khiam, dove ha trascorso diversi periodi di detenzione. Il campo di detenzione del Khiam, anche se gran parte del lavoro sporco viene svolto dalla milizia di Antoine Lahad, è fino in fondo un tipico carcere israeliano, non solo perché è controllato dagli israeliani, ma anche perché le pratiche di tortura fisica e psicologica dei prigionieri sono assolutamente identiche a quelle a quelle di tutte le carceri israeliane in Palestina.
A Resmye Jebel come prima cosa abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza al Khiam. R. J. - Prima di parlare della vita in
carcere voglio parlare della vita quotidiana nei territori libanesi occupati
da israele. Sono stata portata davanti ad un ufficiale
e a due soldati israeliani che hanno iniziato ad interrogarmi. Tutti nel villaggio sono stati minacciati
di arresto se avessero parlato con me. Nell'89 hanno arrestato mio fratello
e picchiato tutta la mia famiglia. Poco dopo mi hanno arrestata di nuovo e
mi hanno portata al Khiam, dove tre donne soldato israeliane mi hanno
incappucciata con un sacco nero di plastica dall'odore schifoso e mi hanno
legato le mani. La tortura con l'elettricità era
resa ancora più atroce dalla minaccia di violentarmi di fronte
alla mia famiglia. Alle scosse elettriche seguivano pestaggi
di vario genere e simulazioni di impiccagioni che si interrompevano solo
al limite dello strangolamento; ogni tanto facevano delle pause portandomi
in bagno e costringendomi a inginocchiarmi e ad infilare la testa nel
cesso. Quando è finito il periodo dell'interrogatorio,
la situazione non è migliorata: non solo non sono migliorate le
condizioni fisiche, ma in ogni cella c'era una collaboratrice. La situazione era ancora più dura
per le anziane: molte di loro soffrivano di cuore e non erano in grado
di sopportare né la tortura, né l'interrogatorio, ma venivano
ugualmente torturate, e quando svenivano venivano picchiate finché
non si svegliavano, veniva dato loro del valium e l'interrogatorio e la
tortura ricominciavano. Mi chiedo dove sono tutte queste associazioni
per i diritti umani di cui sento parlare. Ci sono organizzazioni di base libanesi che si occupano della situazione dei prigionieri del Khiam? R. J. - Fino al 92 solamente Hezbollah si è occupato della situazione del Khiam, dopo è nata l' "Associazione per i detenuti del campo di concentramento del Khiam", che cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale, ma anche nazionale, visto che pare che molti libanesi non sappiano o fingano di non sapere che questo carcere si trova a pochi Km. dalle loro case. All'interno del carcere sono state tentate forme di organizzazione tra i prigionieri? R. J. - No, le condizioni non lo permettono, ma l'associazione di cui parlavo è stata creata da ex prigionieri ed è il punto di riferimento dei prigionieri che escono dal Khiam. Qual'è la divisione del lavoro all'interno del carcere tra l'esercito israeliano e l'E. S. L. ? R. J. - Gli israeliani danno gli ordini
e le guardie di Lahad li eseguono. [torna all'inizio della pagina] |