SENZA
CENSURA N.4 - NOVEMBRE 1997 |
PRE S.O.S
Documento steso all'interno del tavolo
di discussione di Ruesta e approvato dall'assemblea plenaria del Secondo
Incontro Intercontinentale per l'umanità e contro il neoliberismo
Il capitalismo neoliberista ha raggiunto
negli ultimi due anni un potere totalitario, quasi assoluto; malgrado
ciò molti/e compagni/e continuano a lottare contro la miseria,
l'ingiustizia, lo sfruttamento per una vita più degna per l'UMANITÀ.
Tra tutti noi c'è stato e c'é ancora qualcuno/a che, nel
suo impegno in questa lotta, ha toccato un nervo dell'ordine stabilito
e questo ha reagito con il suo vero volto terrorista.
Così, noi ci troviamo con decine
di migliaia di prigioniere/i politiche/i come conseguenza dei diversi
conflitti politici in tutto il mondo.
Senza dimenticare di tutte le vittime della repressione: morti, desaparecidos,
esiliati.
Questi prigionieri/e sono parte integrante
ed emblematica delle diverse lotte, che sono stati convertiti all'espressione
più significativa dagli stati terroristi che pretendono di utilizzali
come ostaggi nel loro sforzo di farla finita con qualsiasi dissidenza.
Sono questi stessi stati che non esitano
a impiegare i metodi più vili per incarcerarli/e: ci riferiamo
alla ipocrita negazione dei principi democratici per mezzo delle loro
leggi e tribunali speciali, che occultano l'uso sistematico della tortura
sia fisica che psicologica, e alla complicità attiva (criminalizzazione)
e passiva (silenzio) dei mezzi di comunicazione.
Non possiamo dimenticare nemmeno la realtà
dentro le prigioni dove la tortura, l'isolamento, l'uso della violenza
sessuale e la dispersione sono esempi delle innumerevoli violazioni dei
loro diritti individuali e collettivi il cui fine è annientamento
fisico e politico dei prigionieri e delle prigioniere.
Nella sua ansia di vendetta e sterminio,
i repressori si scagliano anche contro i familiari dei/lle nostri/e prigionieri/e,
negandogli i più elementari diritti di comunicazione e contatto
con loro.
Questa situazione intollerabile esige da
parte nostra un impegno fermo e coerente. Per questo chiediamo l'appoggio
della società alle seguenti rivendicazioni :
1) riconoscimento della condizione di prigioniero/a
politico/a.
2) abrogazione delle leggi eccezionali e scioglimento dei tribunali speciali,
sia civili che militari.
3) Rispetto dei Diritti Umani individuali e collettivi dei prigionieri/e.
4) di conseguenza esigiamo l'immediato miglioramento delle loro condizioni
di vita.
Tuttavia è necessaria la creazione
di un contesto che renda possibile una Amnistia totale, non come perdono
da parte dello stato ma come risultato dei percorsi di lotta, perché
possano partecipare con noi nella costruzione di un mondo più giusto,
libero e dignitoso.
Da questo INCONTRO noi ci impegniamo a
fare arrivare questo comunicato a tutti/e i/le prigionieri/e come nostro
contributo alla rottura dell'isolamento al quale vogliono condannarli.
MAI SAREMO LIBERI SENZA LORO
MAI PIU' UN MONDO SENZA NOI, MAI PIU'
UN MONDO SENZA LORO
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LA
PREMESSA DELLE SITUAZIONI DI NAPOLI |
"Nel cabaret della globalizzazione,
abbiamo lo show dello stato, che si spoglia di tutto fino a restare
coperto dall'indumento minimo indispensabile : la forza repressiva.
Distrutta la loro base materiale, svanite le loro classi politiche,
gli stati nazionali si convertono in un mero apparato di "sicurezza"
delle megaimprese che il neoliberismo va erigendo."
LA LEGITTIMA VIOLENZA DI UN POTERE
ILLEGITTIMO?
Il documento "Pres.o.s." è
il risultato di un lavoro svolto da alcuni gruppi di compagni/e nel corso
di tavoli di discussione dell'Incontro Intercontinentale in Spagna (estate
'97).
La struttura organizzativa dell'incontro
prevedeva che la prigionia politica fosse inserita nel tavolo dell'emarginazione.
Ritenendo questa impostazione parziale e settaria , compagni/e da: Turchia,
Italia, Palestina, Germania, Paesi Baschi, Galizia, Kurdistan e Messico
hanno creato un tavolo separato che aveva lo scopo di rivendicare i prigionieri
politici come soggetti interni e riconosciuti dalle lotte sociali, e la
centralità dello sviluppo e del rafforzamento dei movimenti di
lotta per la loro liberazione.
Ne è risultato questo documento,
approvato all'assemblea plenaria a El Indiano e l'impegno a coordinare
campagne transnazionali sulla base della centralità riconosciuta
al problema dai partecipanti all'incontro.
Come compagni/e delle realtà antagoniste
napoletane riteniamo fondamentale contrastare in modo concreto le politiche
tendenti all'annientamento delle soggettività rivoluzionarie.
A questo proposito i quattro punti contenuti
nel documento "Pres.o.s." sono sicuramente importanti per iniziare
a praticare questo livello di iniziativa.
Tuttavia pensiamo che le lotte a favore
dei prigionieri politici rivoluzionari vadano unite alla battaglia contro
il carcere nel suo complesso e contro tutte le istituzioni totali: in
questo senso noi consideriamo la gran parte dei proletari prigionieri
nelle carceri internazionali come "prigionieri di guerra" di
quella che Marcos chiama la "Quarta Guerra Mondiale"; essi sono
in pratica vittime delle attuali politiche neoliberiste e repressive e
vanno coinvolti pienamente all'interno del processo di liberazione.
Pensiamo, inoltre, che sia giusto appoggiare
singole campagne nazionali di sostegno all'amnistia in quelle situazioni
di lotta in cui movimenti politici di massa, dal basso, riescono a fare
di questa parola d'ordine terreno di scontro, di mobilitazione e legittimazione
politica all'interno del processo di liberazione; tuttavia non riteniamo
che essa sia una parola d'ordine estensibile tout court alla lotta dei
prigionieri politici mondiali.
L'ORIZZONTE POLITICO STRATEGICO IN CUI
VOGLIAMO COLLOCARE LA LOTTA ALLA REPRESSIONE PER NOI RESTA QUELLO GENERALE
DELLA COSTRUZIONE DI UNA SOCIETA' SENZA GALERE, SENZA FRONTIERE, SENZA
PADRONI.
C.S.O.A. OFFICINA 99 - Lab. Occ. S.K.A.
Centro di Comunicazione Antagonista Acerra - MOCO 16
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