PICCOLA GRANDE ISOLAMarco CamenischQualche anno fa scrissi della resistenza sull'isola di Bougainville, geograficamente delle isole Salomone, nel sud Pacifico, fin dal '75 amministrata dall'Australia, poi incorporata al nuovo Stato Papua-Nuova Guinea (PNG). Una filiale australiana della più grande multinazionale mineraria a livello internazionale, la Rio Tinto Zinc, aprì la miniera di rame in superficie di Panguna, sulle montagne dell'isola. L'inquinamento delle acque e dell'aria, l'erosione e le inondazioni, lo sfruttamento e la distruzione del tessuto sociale, annientarono parte delle basi esistenziali degli abitanti dell'isola, 180.000 persone distribuite in oltre 12 tribù di lingue diverse, e portarono ad un movimento di protesta che poi divenne separatista. Prima furono chiesti adeguati risarcimenti
ma, si sa, il progresso non paga mai ... poi si passò al sabotaggio
delle infrastrutture dell'occupante, tralicci ecc., e successivamente
nacque la "Bougainville Revolutionary Army" e fu proclamata
la Repubblica "Bougainville Interim Government" (BRA e BIG). Come nel Vietnam la popolazione venne internata nei lager e nei "villaggi di autodifesa" e furono applicate le misure della "terra bruciata" da parte della Defense Forces (DF), l'esercito del PNG, con l'appoggio logistico e materiale australiano. Venne infatti abrogata la legge "Foreign Incursion and Recruitment Crime Act" - che vietava ogni attività bellica ai cittadini australiani all'estero - e approvata un'apposita ordinanza che permetteva ai piloti australiani di pilotare elicotteri da combattimento antiguerriglia "Iroquois" nella guerra su Bougainville. Dopo l'89 fu disposto il blocco navale
totale dell'isola, con conseguenze drammatiche per la popolazione. L'8 giugno la DF sbarca con dei battelli
di pattuglia e parte dalla testa di ponte di Arosa - faticosamente conquistata
nel '92, situata a sud di Arawa, capitale dell'isola - per penetrare nell'interno
e "liberare" la cava di rame. La BRA, modificando la tattica
guerrigliera, inizia i combattimenti già in pianura e dopo otto
giorni ricaccia in mare l'aggressore, che deve abbandonare a gambe levate
anche la testa di ponte. Attualmente il governo di Canberra, al
potere da marzo dopo 13 anni di regime laburista, sembra non credere più
alla possibilità di una "soluzione militare" e non é
più disposto a sostenere massicciamente questo "conflitto
a bassa intensità". Dice un prete cattolico attivo nel rifornimento clandestino dell'isola: "L'Australia non si fa scrupoli ad ammazzare 50.000 persone di Bougainville se serve per riaprire la cava. Ma se così non va, ricorrerà ad altri metodi". Notizie tratte da vari articoli apparsi sul sett. "Woz", CH, scritti da corrispondenti australiani. carcere di Novara, 15/8/1996 Marco Camenisch [torna all'inizio della pagina] |