SABATO 14 DICEMBRE SIAMO SCESI IN PIAZZA A ROMACoordinamento contro la repressione a sostegno di Mumia Abu JamalSabato 14 dicembre siamo scesi in piazza a Roma per ricordare la strage avvenuta alla banca dell'agricoltura il 12/12/1969, data simbolo per la memoria storica. Quest'anno però non ci siamo limitati ad un 12 Dicembre per non dimenticare lo stato stragista, abbiamo invece arricchito il dibattito e la manifestazione con un ulteriore elemento, troppe volte e per troppo tempo dimenticato ed escluso dalle iniziative di movimento: LA LIBERAZIONE INCONDIZIONATA DI TUTTE LE COMPAGNE E I COMPAGNI PRIGIONIERI E PER IL RITORNO DELLE E DEGLI ESULI. Il percorso che ci ha portato in piazza, in più di 5.000, è iniziato con la nascita, negli ultimi mesi del 1996, di un Coordinamento Cittadino e più in generale con l'esigenza per molte strutture di base, e di singoli compagni e compagne, di incontrarsi per ricominciare a parlare della questione della prigionia politica, una delle contraddizioni più forti di questa "democrazia normale". La prigionia politica in Italia rappresenta infatti uno dei grandi temi rimossi dalle coscienze sociali, strumentalizzato e distorto dai mass-media. Ma è stata soprattutto la durissima repressione degli ultimi venti anni ad aver reciso quasi del tutto i legami tra i compagni e le compagne fuori e dentro le carceri, seppellendo questi ultimi sotto centinaia di ergastoli. La manifestazione del 14 Dicembre ha espresso l'esigenza di riportare come punto centrale del patrimonio politico e culturale di tutto il movimento la questione della liberazione incondizionata di tutti i compagni e le compagne prigioniere. La lotta per la liberazione dei prigionieri/e politici passa attraverso la riaffermazione dell'idea che la storia degli anni settanta non si può scrivere nelle aule dei tribunali e che il conflitto di classe non è osservabile nella logica giustizialista e buonista della colpevolezza o dell'innocenza. Solo contestualizzando i singoli avvenimenti nell'ambito delle lotte sociali che hanno pervaso la società italiana e internazionale, è possibile leggere e capire la storia di quegli anni. Nell'assemblea cittadina precedente il corteo del 14, abbiamo deciso di arrivare a manifestare sotto il Carcere di Regina Coeli, luogo simbolico e tappa obbligata di migliaia di proletari che si scontrano con la cosiddetta 'giustizia'. Così quel pomeriggio migliaia di compagni e di compagne si sono trovati in piazza per chiedere la liberazione incondizionata dei prigionieri e delle prigioniere politici/che, "rei" di aver combattuto, e già pesantemente pagato (scontando in media oltre 15 anni di carcere o di esilio), lo stato corrotto, mafioso, stragista dei vari Andreotti, Cossiga, Craxi, ecc; quello stato che attraverso la repressione dello scontro politico e sociale dello scorso ciclo di lotte ha fatto della politica dell'emergenza la politica della "normalità", la stessa con cui ancora oggi affronta tutte le più importanti questioni politiche e sociali legate al conflitto di classe, questo davvero mai concluso nonostante i sempre più insistenti e sporchi tentativi di pacificazione e annullamento della memoria rivoluzionaria. LIBERTÀ INCONDIZIONATA [torna all'inizio della pagina] |