TURCHIA: PRIGIONIERI IN LOTTADHKC (Fronte rivoluzionario per la liberazione del popolo)
Gli attacchi contro i prigionieri politici sono aumentati nelle carceri turche e i loro diritti sono stati tolti con la forza. Poco dopo che il precedente capo della polizia, Mehmet Agar, è diventato Ministro della Giustizia vi è stato un aumento dell'opressione, della violenza, della coazione, dell'esilio e dell'isolamento nelle prigioni, con la conseguenza di rendere le condizioni di salubrità tali che un essere umano non vi potesse vivere. Questi metodi di oppressione e macello hanno raggiunto l'apice nella prigione di Sagmacilar a Istambul. I media tentano attraverso una propaganda demagogica di assuefare il pubblico a questo macello e ai bagni di sangue. "Saranno feriti, qualcuno morirà", "Se muoiono, muoiono", "Bisognerebbe ammazzarli tutti; possiamo finirli in una sola notte, ci servono solo 3 kili di cianuro..." Questo è il tipo di linguaggio utilizzato per provocare i prigionieri e le loro famiglie, questo tipo di azioni è largamente diffuso dalle autorità per peggiorare le condizioni, questa pratica non rende onore alla dignità umana. Un attacco simile era già stato sferrato poco tempo fa, in cui morirono 3 prigionieri politici nella prigione di Buca, 4 furono ammazzati nella prigione di Umraniye, centinaia furono colpiti e decine feriti. Gli attacchi fascisti aumentano e la salute dei prigionieri politici sta peggiorando, le loro vite sono in grave pericolo non ricevono nessun trattamento medico, si scontrano con una consapevole procedura di distruzione. Le autorità non si sono fermate lì, la polizia attacca anche i parenti dei prigionieri, li minacciano e li torturano, senza tenere conto del fatto che siano bambini, donne o persone anziane. Prima in Eskisehir, 7 prigioni modello conosciute anche come "le bare" furono aperte dall'ultimo Ministro della Giustizia con la "circolare 6 maggio". Le persone accusate o arrestate per ragioni politiche sono mandate in queste prigione dalla Corte per la Sicurezza dello Stato di Istambul. Dal 7 maggio circa 100 prigionieri politici sono stati mandati alla prigione di Eskisehir. Resistere e lottare per una vita dignitosa, contro l'ingiustizia, il despotismo e la violenza sono diritti umani naturali. Oggi i prigionieri rivoluzionari stanno utilizzando questi dirittti. In queste prigioni i metodi di terrore, attacchi e macello sono praticati sui prigionieri rivoluzionari. I prigionieri politici hanno risposto a questo tipo di azioni disumane dimostrando una Resistenza generale prima nelle prigioni di Sgmacilar, Umraniye e Buca e dopo in altre 35 prigioni. I prigionieri rivoluzionari hanno formato un Centro di Coordinamento ddelle Prigioni, e così facendo hanno deciso che più di 1500 prigionieri politici avrebbero iniziato uno sciopero della fame per un periodo indefinito, e questo sciopero è iniziato il 19 maggio. Per il diritto di vivere come esseri umani, i prigionieri rivoluzionari hanno chiesto:
La Resistenza Generale è appoggiata dalle famiglie dei prigionieri e una larga parte dell'opinione pubblica Le pratiche di stile nazista nelle prigioni devono essere ostacolate, non solo dai prigionieri ma anche dalle persone, istituti, organizzazioni e partiti politici che appoggiano la democrazia, la libertà e i diritti umani. Non dimentichiamo la loro resistenza e ricordiamoci che questi attacchi non riguardano soltanto loro ma toccano anche noi. Appoggiamo questa resistenza, e lottiamo contro quest'oppressione. Vi chiediamo il vostro appoggio e di condannare lo Stato turco, il quale abusa dei diritti fondamentali che ogni prigioniero ha di usufruire di un'assistenza sanitaria. Appoggiamo la loro resistenza in carcere. Fermiamo nuovi bagni di sangue che potrebbero accadere di nuovo in prigione. Fermiamo questi massacro e oppressione fascista. No alla "Circolare 6 maggio"! Fermiamo l'oppressione, gli attacchi, i massacri in carcere! Via il fascismo! Lunga vita alla resistenza dei prigionieri! Lunga vita alla solidarietà internazionale! Questa lotta è la lotta dei nostri 12 compagni morti. DHKC (Fronte rivoluzionario [torna all'inizio della pagina]
Il giovane studente Eyyup Doru, detto Faruk, è in una cella francese, con un'accusa pesante: rapporti con un'organizzazione terroristica. Solo perché nella sua borsa hanno trovato, fra le sue foto più care, alcune istantanee di guerriglieri curdi nella loro terra. Foto di combattenti per la libertà, non di terroristi: ogni curdo ha un fratello, una sorella, un figlio o un padre in armi. Molti italiani conoscono Faruk per aver diretto a Roma, fra il '94 e il '95, l'Ufficio d'informazione curdo in Italia. Ha organizzato in ogni città incontri, concerti, iniziative: ha iniziato molti di noi alla conoscenza di un popolo e una storia degni di essere conosciuti e amati. Chiediamo a chi l'ha conosciuto e a chi comunque è solidale con la diaspora e la lotta curda di scrivere urgentemente lettere di solidarietà al suo avvocato, che le potrà esibire in tribunale. L'inidirizzo è: M. Avocat Jean-Louis Malterre, 21-23 rue des Filles du Calvaire, 75003 Paris, France, fax 00331-42727014. Nelle lettere è utile citare l'impegno culturale e per la pace di Faruk in Italia. Per inviargli messaggi in carcere: N. d'écrou 257202T, Cellule G 149, 7 av. des Peuples, 91705 Fleury-Merogis, Paris, France. Scriviamogli presto e in molti, prima del processo! [torna all'inizio della pagina]
Settimana di denuncia: assemblee-presidi-boicottaggi Nuovo massacro nelle carceri turche! Difendiamo la vita dei prigionieri politici rivoluzionari turchi e Kurdi! Contro il regime fascista-islamico turco, puntellato Nato, contro il governo Prodi-Dini fornitore di armi, protettore e complice del regime turco! Circolo rossoperaio di Palermo, Circolo rossoperaio di Taranto, Centro Popolare Autogestito Firenze Sud, Comitato per la liberazione dei prigionieri politici rivoluzionari di Ravenna, Centro Sociale XXII Aprile di Modena, Coll. Studentato Occupato di Napoli, Centro Sociale Ricomincio dal faro di Roma, Circolo rossoperaio di Bergamo, Centro di Documentaz. Internazionalista di Milano Per info: Rossoperaio - C.P. 2290 TA/5 74100 Taranto - tel. e fax 099/374241 [torna all'inizio della pagina] |