SENZA
CENSURA N.2 - NOVEMBRE 1996 |
PAESI BASCHI:
SCIOPERO DELLA FAME
Bilbo, Bizkaia (Paesi Baschi del Sud)
- 10 settembre 1996.
Venti prigionieri politici Baschi detenuti
nelle galere in Francia e Spagna hanno iniziato uno sciopero della fame
ad oltranza per richiedere il rispetto dei loro diritti e per essere raggruppati
in prigioni nei Paesi Baschi confinanti con Francia e Spagna.
I prigionieri hanno inviato una lettere
all'amministratore del sistema penitenziario spagnolo domandandogli l'immediato
trasferimento in carceri nel loro paese, il Paese Basco.
I venti prigionieri politici Baschi in
sciopero della fame ad oltranza sono: Oskar Bizkai, Onintze Gutierrez,
Maritxu
Uzkudum, Josune Onaindia, Miren Karmele
Orbistondo, Alberto Plazaola, Josetxo Portu, Felix Alberto Lopez de la
Calle, Txema Olabarrieta, Jokin Zubieta, Francisco Javier Garmendia, Joseba
Oleaga, Oscar Garre, Lurdes Txurruka, Txema Malillos, Asier Etxeberria,
Peio Iriondo, Bautista Barandaia, Jose Maria Fernandez, and Unai Erkis.
Due mesi fa, il collettivo di prigionieri
politici Baschi ha reso pubblico un comunicato che chiedeva colloqui con
il governo, e includeva i nomi dei prigionieri eletti a loro interlocutori
per tenere i colloqui con i funzionari spagnoli delle prigioni in merito
alla fine della politica di dispersione, alle violazioni dei diritti umani,
che comprendono i pestaggi durante i trasferimenti di prigione in prigione,
al rilascio dei prigionieri con malattie critiche o irreversibili, e al
loro raggruppamento nelle prigioni Basche.
Il governo spagnolo ha respinto le richieste
di colloqui dei prigionieri.
Le notizie sullo sciopero della fame ad
oltranza è arrivata quando il ministro degli interni spagnolo,
Haime Mayor Oreja, ha reso pubblico il rifiuto del governo di raggruppare
i prigionieri politici Baschi nelle prigioni in territorio basco, definendolo
"senza senso".
Invece che fare questo il governo spagnolo
applicherà un "trattamento indivualizzato" al prigioniero
che rinuncia alla lotta armata e accetta di partecipare alle "attività
di riabilitazione", ha dichiarato il ministro...
Ha poi aggiunto che "la sincerità
e la forza di un progetto coune tra Baschi e Spagnoli è la chiave
per finirla con ETA" sostenendo che "la fine della violenza
nei Paesi Baschi e in Spagna è nell emani dei democratici e dipende
dalla fiducia reciproca".
Frattanto nel Nord dei Paesi Baschi un
giovane gruppo a favore dell'indipendenza basca, "Gazte Armatuak
Independetziaren Alde" (GAIA), ha rivendicato il sabotaggio di due
macchine della polizia in Hendaia con una nota spedita al giornale basco
Egin l'8 settembre.
Nella nota, GAIA denuncia l'"espulsione,
la dispersione, le condizioni di vita in carcere, e il che trattamento
dei malati che i prigionieri politici baschi, e i rifugiati, devono sopportare
dentro e fuori l'Euskal Herria.
La nota si riferisce alla recente espulsione
di un prigioniero politico, Simone Odriozola, dalla Francia e alla "implicazione
della polizia francese nella repressione nei Paesi Baschi".
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