SENZA CENSURA N.2 - NOVEMBRE 1996

AGGIORNAMENTI SUL CASO DI CHRISTA FRÖLICH

Sullo scorso numero di Senza Censura abbiamo pubblicato la traduzione di un articolo di Angehorigen Info del marzo 1996 sull'arresto a Roma di Christa Frölich da parte dei ROS dei carabinieri su richiesta del governo francese.

Mentre i mass-media continuano nel loro vergognoso silenzio su questo sequestro di persona, le uniche informazioni su questa vicenda sono quelle diffuse dalla sinistra rivoluzionaria.

In particolare è da segnalare una "lettera aperta" scritta da Sandro Padula, prigioniero a Rebibbia e marito di Christa, che ricostruisce attentamente la vicenda giudiziaria di questa compagna. La fotocopia di questo documento (10 pagine) può essere richiesta al Centro di Documentazione 'Krupskaja' di Bologna.

Da un'altro materiale intitolato "I fatti e le interpretazioni - la vicenda di Christa Margot Fröhlich" (Roma, marzo 1996) riportiamo qui di seguito la parte riguardante la dinamica dell'arresto - richiesta di estradizione.


Sabato 28 ottobre 1995 i carabinieri dei Ros hanno arrestato a Roma la cittadina tedesca Christa Margot Fröhlich. Secondo le prime informazioni diffuse dai mass-media italiani, il motivo di tale arresto sarebbe stato un mandato di cattura internazionale, emesso dalla magistratura francese, che indica nella donna l'autrice di un attentato avvenuto a Parigi il 22 aprile del 1982.

A dire il vero molte bugie e molti intrighi hanno fatto da corollario e da precondizione all'arresto della donna. Ad esempio, è falsa la notizia secondo cui la Fröhlich sarebbe stata ricercata dal 1982 al 1995 per quell'attentato. La verità è che dal giugno 1982 all'autunno del 1988 la Fröhlich si trovava in carcere in Italia, essendo stata arrestata e condannata per porto abusivo di armi, e da quell'autunno fino al 26 ottobre 1995 ha vissuto normalmente ad Hannover.

Nell'autunno del 1988, conclusa la pena detentiva, ed essendo persona straniera che aveva subito una condanna superiore ai cinque anni, la Fröhlich fu espulsa dall'Italia e tornò in Germania. Successivamente, nel novembre del 1990, si sposò per procura con Sandro Padula, un detenuto condannato all'ergastolo al processo "Moro-ter", e dal 1991 al 1995, tramite l'avvocatessa Rosalba Valori che svolgeva il ruolo di sua procuratrice speciale, la Fröhlich ha sempre inoltrato regolare istanza per ottenere i permessi di ingresso in Italia. In altre parole, ha potuto effettuare i colloqui col marito soltanto dopo che il Ministero degli Interni le aveva dato il permesso di entrare nel territorio italiano.

Anche venerdì 27 ottobre 1995, avendo già ricevuto l'autorizzazione dalle autorità competenti, la Fröhlich è giunta in Italia. In questo caso, nei pressi della frontiera ferroviaria, è stata perfino identificata e perquisita da alcuni poliziotti che poi l'hanno lasciata passare.

Sabato 28 ottobre, infine, la cittadina tedesca ha svolto un colloquio con il marito all'interno del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso ed in seguito, verso le ore 13,30, è stata arrestata dal Ros nelle vicinanze della stazione Subaugusta della metropolitana.

Una circostanza a dir poco eloquente è che, mentre il verbale del fermo della cittadina tedesca da parte del Ros è delle ore 14,30, il fax inviato dalla polizia giudiziaria francese all'Interpol con la richiesta di cattura è delle 14,51.

Insomma, prima di una formale richiesta francese di catturare la Fröhlich, quest'ultima era già stata arrestata e tale illegalità può avere il solo significato che l'operazione era stata preparata nelle settimane precedenti per aggirare le norme che in Germania tutelano i cittadini contro l'estradizione.

(...)

La Francia di Chirac ha quindi orchestrato un autentico intrigo internazionale per trovare un capro espiatorio da offrire in pasto alla propria opinione pubblica. Ha proditoriamente atteso che la donna fosse in Italia e che qui venisse arrestata prima di spiccare un mandato di cattura contro di lei. Ha calpestato inoltre i più elementari criteri del diritto internazionale quando, il 28 ottobre 1995, ha spiccato un mandato di cattura così "internazionale" da comunicarlo soltanto all'Italia.

Tutto lascia perciò presagire che, nel caso in cui venga concessa l'estradizione, la Francia sottoporrà la Fröhlich ad atti persecutori e discriminatori per motivi politici, in particolare a trattamenti che, sul piano processuale, su quello detentivo e su quello dell'informazione di massa, configurano violazione dei diritti fondamentali della persona.

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