QUADERNI DI CONTROINFORMAZIONE N.7 - FEBBRAIO 1995

BLACK PANTHER PARTY
LA LOTTA CONTINUA!

A vent'anni dall'esperienza del Black Panther Party e di quella successiva del Black Liberation Army alcuni dei protagonisti tentano un bilancio e rilanciano una proposta di lotta.
Materiali tratti da "The Black Panther/Black Community New Service" n°1 - Numero sulla memoria - Primavera '91

LA LOTTA CONTINUA

(Dichiarazione editoriale)

Gli editori salutano i compagni caduti e quelli sopravvissuti!

Questo numero di Black Panther, Black Comunity New Service è rispettosamente dedicato a quelli che hanno compiuto il sacrificio supremo e hanno dato le loro vite oppure in altri modi hanno compiuto il supremo sacrificio nella causa della liberazione nazionale Afro-Amerikkkana.

CHI SIAMO?

I membri del Black Panther Newspaper Committee sono in molte città e Stati. Siamo tutti membri del Black Panther Party che parteciparono alla formazione, organizzazione e, giorno dopo giorno, alle attività del B.P.P. nei suoi uffici, "sezioni" e "sedi" in questo paese.

Dai membri del Comitato Centrale alle grandi masse delle Panthers: abbiamo nutrito bambini, vestito famiglie, aperto ospedali liberi, educato i bambini sulla loro storia e la vera natura di questa società, protetto anziani cittadini e aiutato ad organizzare le nostre comunità.

A causa del nostro lavoro intransigente per costruire una forte nazione Afro-Amerikkkana, siamo stati etichettati come il pericolo numero uno per la tranquillità interna degli USA e siamo stati attaccati dalle forze di polizia locali, statali e federali.

Molti di noi sono stati costretti all'esilio o alla clandestinità o sono stati imprigionati dal governo USA durante la guerra del COINTELPRO per soffocare la crescente lotta di liberazione nazionale Afro-Amerikkkana.

Abbiamo visto i nostri uffici bombardati ed incendiati, i nostri compagni presi, imprigionati e uccisi, e abbiamo consolato le famiglie dei nostri amici e amato quelli che sono stati uccisi dagli agenti governativi durante gli attacchi illegali alle Panthers e alle comunità Afro-Amerikkkane, nel tentativo di fermare il nostro movimento di liberazione.

Molti di noi sono stati imprigionati per il loro credo politico e le loro attività. Alcuni di noi sono tutt'oggi prigionieri politici e di guerra, incarcerati per la partecipazione alla lotta di liberazione nazionale Afro-Amerikkkana negli ultimi 20 anni.

Vi annunciamo che siamo tornati!

QUAL'È IL NOSTRO OBIETTIVO?

Siamo tornati insieme a causa dell'irresistibile bisogno che proviamo di criticare apertamente la Comunità Afro-Amerikkkana.

Nelle città in cui viviamo, la comunità A-A viene distrutta dalla piaga della droga, della disoccupazione, della povertà, dell'insufficienza e inesistenza di abitazioni, dell'assenza di istruzione, del terrorismo e degli assassini legalizzati della polizia e di un sistematico e pervasivo razzismo istituzionale finalizzato alla distruzione della nostra comunità.

Nel passato il Black Panther-Black Community New Service era una voce intransigente nella denuncia di questi attacchi alla comunità A-A e nel propugnare una resistenza inflessibile per porvi rimedio. Il nostro obiettivo è aiutare la nostra comunità a tenersi informata e a ragionare sui problemi che affrontiamo e sulle strategie e le tattiche per la liberazione.

Stiamo ancora una volta pubblicando Black Panthers-Black Community New Service e siamo orgogliosi di annunciarvi che questa voce inflessibile è tornata a farsi sentire.

PRIGIONIERI POLITICI E PRIGIONIERI DI GUERRA

Questo numero di "Black Panther" è rispettosamente dedicato ai soldati del BPP e agli innumerevoli altri che parteciparono e continuano a partecipare alla giusta lotta per l'autodeterminazione Nera-Africana.

E' specificatamente dedicato a quelli che sono stati uccisi e/o catturati per la liberazione Nera-Africana.

Questo numero sulla memoria è dedicato ai compagni caduti e ai prigionieri politici Africani e ai prigionieri di guerra (POW) in Amerikkka.

Se la morte è il sacrificio supremo che si può offrire alla causa della libertà, l'imprigionamento e la tortura si devono collocare in cima alla lista delle cose che un combattente per la libertà deve affrontare e in cima alla lista delle cose che il popolo rispetta.

Possiamo tranquillamente affermare che tutti gli Africani incarcerati sono prigionieri politici a causa delle condizioni razziste oppressive nella nostra società e delle ingiustizie che vengono commesse nel cosiddetto sistema di giustizia legale.

La maggioranza dei detenuti nelle prigioni USA consiste di membri del popolo Nero/Africano, Rosso, e poveri/lavoratori.

Attualmente, tutti i prigionieri condannati a morte negli USA provengono da famiglie povere e per lo più non hanno fatto le scuole superiori (cfr. i documenti del Dipartimento di Giustizia degli USA).

DEFINIZIONE DI PRIGIONIERI POLITICI E DI POWS

In questo numero tutti i compagni si definiscono o prigionieri politici o prigionieri di guerra. Rispettiamo il loro diritto a definirsi.

Pensiamo che sia necessario spiegare la differenza tra prigionieri politici e pows.

La definizione di prigionieri politici è basata sul Diritto Internazionale che dichiara che i prigionieri politici sono persone incarcerate a causa della loro cosciente attività politica.

Cioè persone che sono vittime di una deliberata persecuzione politica da parte del governo e del sistema giudiziario.

Quelli che si definiscono come POWS o prigionieri di guerra si vedono come membri di una nazione oppressa/colonizzata, catturati mentre erano impegnati in una guerra di liberazione nazionale contro l'impero USA.

Non riconoscono la giurisdizione legale del governo USA per processarli e/o incarcerarli (per esempio, molti rifiutano di occuparsi delle udienze per libertà sulla parola).

Questa posizione è sostenuta dal Protocollo della Convenzione di Ginevra par. 1-2 e dalla risoluzione ONU n°154 che dichiara che "Il colonialismo è un crimine contro l'umanità e che quelli catturati nella lotta contro il colonialismo sono di fatto prigionieri di guerra".

Come il lettore può vedere, queste differenze sono spesso espresse in termini di differenza di ideologia/filosofia.

Un aspetto della definizione dei prigionieri politici è che loro si vedono come attivi nella lotta per conquistare il potere politico entro i confini geografici del Nord Amerikkka, spesso definiscono il loro obiettivo come la creazione di una società multirazziale (spesso socialista) con delle forme di autonomia per le nazionalità oppresse.

Da un altro lato, quelli che si definiscono come dei pows si vedono come attivi nella lotta di liberazione nazionale con l'obbiettivo della creazione di uno Stato/Nazione indipendente (Nero) in nord Amerikkka o altrove.

Queste due definizioni e posizioni non si escludono necessariamente a vicenda e, una volta per tutte, non sono antagonistiche.

La domanda su quale posizione è corretta può e deve essere posta alle masse del popolo africano in Amerikkka.

Queste sono domande estremamente importanti per il futuro. La nostra discriminante immediata è sulla scottante questione dell'ingiusto imprigionamento dei nostri combattenti per la libertà.

Ci sono più di un centinaio di prigionieri politici negli USA. Tutti fanno sacrifici nella lotta per conseguire, in generale, la libertà, la giustizia e l'uguaglianza nella società americana e, in particolare, per la liberazione delle nazionalità oppresse.

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DIVISI E CLANDESTINI

di Al Nuh Washington (Sezioni di Denver e S. Francisco)

Nel BPP ci fu insegnato che l'oppressore sfrutta tutte le differenze, ma non lo abbiamo creduto.

Ci fu detto che per risolvere le contraddizioni è necessario lottare sui fronti ideologici e politici, ma non abbiamo capito come farlo.

E anche, soprattutto, ci fu detto che, come compagni, dovevamo essere aperti e leali gli uni con gli altri. "Dì tutto, tu devi dire e dirlo senza riserve" - ma non lo abbiamo praticato.

Il fallimento nel mettere insieme teoria e pratica ha paralizzato il BPP. Non era solo azzoppato come organizzazione, ma aveva anche perso anche la capacità di analisi.

Ad un certo punto il lavoro del partito si concentrò sulla difesa della sua leadership. Come risultato la contraddizione tra oppressi ed oppressori divenne una contraddizione secondaria poiché il BPP si impegnò nel fratricidio. Quelle che avrebbero dovuto essere contraddizioni non antagonistiche tra compagni, divennero antagonistiche.

C'era il segno che qualcosa era sbagliato quando le "21 Panthers" (le 21 Pantere nere di New York accusati di cospirazione e assolti, dopo più di due anni di galera) e Geronimo Ji Jaga Pratt, deputato al Ministero della Difesa BPP, furono espulsi dal partito. I "21" erano sotto processo a N. Y. e Geronimo al tempo era clandestino. L'espulsione intensificò la pressione dello stato su questi compagni e negò loro il sostegno di cui abbisognavano.

Un compagno come Zayd Malik Shakur, incaricato delle comunicazioni della East Coast, fu rinchiuso in una prigione del popolo per aver parlato chiaramente a proposito delle espulsioni. Il comandante delle Panthers Robert Webb venne da N.Y. e tirò fuori Zayd dalla "prigione".

La base delle pantere fu informata di queste contraddizioni solo nel marzo '71, quando si vide alla televisione un collegamento via satellite tra Huey Newton a Oakland e Eldrige Cleaver in Algeria che testimoniava quanto le contraddizioni nella Bay Area fossero diventate intense, al punto che il partito era diviso in due fazioni.

Il governo aveva preso di mira la leadership del BPP per neutralizzarla, incaricandone il COINTELPRO-FBI. Questo programma era una guerra combattuta a molti livelli dalla polizia nazionale e dagli agenti dei servizi (counter intelligence) incaricati di distruggere il BPP e le altre organizzazioni nazionaliste nere.

L'epurazione di bravi compagni accelerò il processo. Molti furono abbandonati a sé stessi, ma per fortuna altri compagni che erano in clandestinità furono in grado di prenderli con loro.

Questi compagni erano stati costretti alla clandestinità prima della scissione e avevano interrotto le comunicazioni con il quartier generale del BPP a Oakland. Questo permise la creazione di un rifugio per molti Panthers disillusi ed espulsi. Dei Panthers espulsi erano perfino indirizzati alla clandestinità da Panthers che ancora lavoravano per il partito.

Da un punto di vista politico ciò che si era caratterizzato come una scissione tra costa orientale ed occidentale non era tanto una questione regionale quanto una questione ideologica o tattica. Pochissimi tennero in conto che c'erano un sacco di compagni a S. Francisco e Los Angeles che stavano con la "East Coast". Inoltre lo smantellamento dei quadri locali da parte della leadership nazionale e la riduzione dell'educazione politica di classe lasciò molti compagni incapaci di analizzare correttamente la situazione. Altri seguirono le personalità e perciò vedevano le contraddizioni in questi termini.

Quando nel marzo del '71 Robert Webb fu assassinato in un angolo di Harlem Street a N.Y., girò la voce che i responsabili erano "squadre d'attacco del Nazionale". Nell'area di S. Francisco ai compagni fu detto che il giornale del BPP stava pubblicando foto degli espulsi e di altri Panthers chiamandoli "nemici del popolo". Questo era visto dai compagni che erano in clandestinità come un aiuto alla loro identificazione da parte delle "squadre d'attacco" dello Stato.

Se noi abbiamo studiato e imparato bene le lezioni della storia, possiamo capire che nessuna delle nostre esperienze fu unica, per le contraddizioni esistenti in ogni cosa.

Differenze ideologiche e regionali sono comuni a tutte le lotte. Ci sono militanti centristi e revisionisti anche nel partito d'avanguardia. L'oppressione non è uniforme, né lo è la resistenza. Entrambe sono relative alle condizioni oggettive e soggettive. La povertà delle comunità nere di N.Y. varia da Harlem a Brooklyn, così come da Fillmore a Hunters point a S. Francisco.

Quanta gente sceglie di occuparsi di questi problemi è determinato insieme dalle condizioni oggettive e soggettive. Un errore di valutazione è stato fatto dal Comitato Centrale nel 1970, nel provare ad imporre un metodo centralizzato per affrontare le condizioni dello scontro nelle varie regioni.

L'autoritarismo e lo sciovinismo dell'ufficio nazionale servirono ad accendere la fiamma dell'antagonismo e della disobbedienza nella leadership nazionale. Il giornale dei Black Panther divenne il martello usato dalla leadership nazionale per schiacciare il dissenso e screditare i dissidenti.

Questo rovinò la credibilità del giornale per molti che cessò di essere un servizio di informazione della comunità nera. Marcus Garvey fu vittima delle contraddizioni interne. Prima furono messi contro di lui i Pan-Africani, poi il suo popolo. Malcolm X fu criticato dalla leadership nera moderata, poi espulso dalla Nazione dell'Islam, poi assassinato.

Una "covert action" (azione clandestina dello Stato - ndt) ci ha preso Robert Webb e Sam Napier, perché non abbiamo imparato dalla storia. Infatti una breve lezione storica ci avrebbe ricordato che Edgar G. Hoover e il suo FBI piantarono i loro denti su Garvey spargendo bugie per screditarlo.

Il FBI sfruttò le contraddizioni esistenti nella comunità nera per sottoporre Garvey a un colpo di grazia vibrato dal governo federale (vedi: Harold Cruse,"The crisis of the negro intellectual", per un'analisi di questa attività).

Per un periodo la nostra attenzione è stata distolta dal popolo poiché eravamo concentrati sui vecchi compagni che erano visti come un nemico più serio dei nostri nemici. "Fuori i porci" fu rimpiazzato a N. Y. con "Fuori Huey Newton".

A S. Francisco la paranoia era incalzante perché i compagni lottavano contro il tempo per attaccare per primi piuttosto che aspettare le "squadre d'attacco". Queste cosiddette "squadre d'attacco" erano viste come robot dementi che eseguivano gli ordini del "servo" Newton.

Di conseguenza, i compagni si rifugiavano in case sicure, si muovevano tra S. Francisco e Los Angeles per le riunioni, giocavano a sgattaiolare, mangiavano nelle mense comunali e ingoiavano "bocconi amari".

Vivere così separa dal popolo e induce la paura che paralizza o porta ad essere spericolati. Invece di educare politicamente la comunità sulla natura delle contraddizioni, la gente cominciò ad andare alle riunioni del partito a S. Francisco e a Oakland augurandosi che succedesse qualcosa.

Alla fine la tenuta ideologica e la clandestinità ritrovarono la strada con il BLA (Black Liberation Army) ma, senza la direzione politica del BPP e un lavoro di costruzione del quadro, il BLA non poteva sopravvivere in clandestinità.

In un memorandum, il Dipartimento di Polizia di N.Y. si diceva convinto che il BLA era il risultato dell'infiltrazione della polizia e delle "covert action" contro il BPP.

J. Edgar Hoover descriveva il BLA come un gruppo armato con obbiettivi politici.

Quando gli fu domandato dalla stampa perché c'era ancora attività del BLA dopo che la polizia aveva annunciato che avevano rotto la schiena al BLA (con l'assassinio di Twyman Myers, un Panther di 21 anni, con una mitragliata FBI a N.Y.), il capo della polizia di N.Y. replicò: "E' una questione di coscienza. Come cresce la coscienza, così fa il livello dell'attività politica".

I vecchi membri del BPP che erano in clandestinità e che sono stati catturati durante la guerra COINTELPRO, sono diventati alcuni dei più vecchi prigionieri nel mondo, a parte il Sudafrica. Molti di noi hanno passato anni nelle SHV (unità di massima sicurezza) sotto i duri programmi di sroveglianza adottati dalle autorità carcerarie, e anche quando siamo in "general population" (detenzione normale) siamo osservati e classificati nelle categorie "Alto profilo", "Rischio di sicurezza", "Rischio di fuga", e "Casi da controllare centralmente" a causa del nostro credo politico e della nostra storia.

Inoltre lo Stato di N. Y collabora con la JTTF (Joint Terrorist Task Force) nel controllo e nel trasferimento dei "prigionieri rivoluzionari particolari" sotto la supervisione del Dipartimento di Correzione dello Stato di New York.

L'idea è quella di fiaccare lo spirito dei prigionieri e mostrare agli altri quanto sia implacabile lo Stato nei confronti dei combattenti per la libertà. Il nostro isolamento politico e fisico nel corso degli ultimi 18 anni dà un indicazione di quanto successo ha avuto lo Stato contro il BPP!

Oggi c'è grande interesse rispetto al BPP, specialmente in un'analisi di ciò che va bene e di ciò che va male. Molta gente non ha familiarità con i programmi del partito, come ad esempio la "Colazione libera per bambini" che ora viene servita dallo Stato in numerose città e cittadine nella nazione.

E quando la comunità si erge a fronteggiare la sfida delle droghe è significativo che molti gruppi di base godano della partecipazione attiva e del sostegno dai vecchi Panthers.

Questo è il tempo per i compagni di aprirsi lealmente in modo reciproco. La nostra storia, nel bene e nel male, deve essere analizzata e sintetizzata da altre rivoluzioni. Solo così si può evitare di ripetere gli stessi errori.

Come disse Mao: "Una caduta in un fosso è un passo avanti nella nostra conoscenza".

Impariamo dai nostri errori e non sentiamone vergogna. Dopo tutto abbiamo fatto molto sapendo poco.

Pochi di noi capiscono il centralismo democratico, ma non è qualcosa che si impara senza la pratica e senza affilare gli strumenti tecnici e organizzativi.

Noi usavamo parlare di lotta di lunga durata, di lotta senza tregua; siamo stati sconfitti perché il COINTELPRO è stato in grado di isolarci politicamente dal popolo.

Mao disse: "Prova, sbaglia, riprova, sbaglia, prova ancora, sbaglia ancora; avrai successo".Noi abbiamo provato e nel provare alcuni sono morti, altri continuano bene o male le loro vite, e alcuni di noi sono ancora imprigionati.

E' questa la nostra fine?

Se è così, la storia e le generazioni future ci condanneranno, non per aver fallito, ma per non aver provato di nuovo.

OSARE LOTTARE, OSARE VINCERE

Al Nuh Washington
Prigioniero politico BPP/BLA

NOTA EDITORIALE

di The Black Panther-Black Community Service.

Al "Nuh" Washington si unì alla sede di Denver del BPP nel 1969. Al tempo della "scissione" nel Partito, nel 1971, Nuh (si pronuncia Noah - ndt) lavorava a S. Francisco. Lui, con molti dei nostri compagni di S. Francisco, si unì al Black Liberation Army e divenne membro della sua rete di cellule clandestine.

Nuh, Anthony, Bittons e Herman Bell furono arrestati nel 1971, a S. Francisco, e accusati di aver ucciso due ufficiali della polizia di N. Y. Sebbene i documenti del COINTELPRO abbiano mostrato come gli agenti FBI, agli ordini del direttore J. E. Hoover, mentissero per incolparli, Nuh, Anthony, ed Herman sono stati incarcerati per 18 anni.

Per Nuh non è contemplata la libertà sulla parola fino al 2002. Fino ad allora dovrà essere separato dalla sua famiglia, dai suoi compagni ed amici per 30 anni. Quando il BPP perse la sua base politica, Nuh perse parte del suo supporto.

E' disponibile un videotape di Nuh presso il Black Panther Community New Service.

In questo articolo, Nuh ci rende partecipi dei suoi punti di vista sull'esperienza del BPP e il COINTELPRO, e sul bisogno di una ri-analisi del ruolo del BPP nel nostro sviluppo storico. Il suo messaggio è chiaro: ritrovatevi, pulitevi il sangue dal naso; imparate dall'esperienza ed andate avanti.

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INTERVISTA CON DHORUBA BIN-WAHAD

Washington D.C., 8 Agosto 1990

Puoi dirci le ragioni del tuo imprigionamento?

Sono stato imprigionato come conseguenza del mio impegno nel BPP.

Il BPP era un organizzazione nella comunità nera degli Stati Uniti che cercava di difendere la comunità nera dagli attacchi razzisti della polizia, che tentava di conquistare l'autodeterminazione della comunità nera, una educazione decente per i bambini neri, case decenti per la gente nera e che lottava per dare più potere politico ai discendenti dagli Africani negli USA.

Quali erano la tua collocazione e il tuo lavoro nel BPP?

Io ero il segretario responsabile della sede di N. Y. del BPP. La mia iniziale area di lavoro era N. Y. - Harlem, South Bronx e su e giù per la costa est degli US.

Hai passato 19 anni in galera a causa di una manovra del FBI: in quale contesto è successo?

Il Federal Bureau of Investigation, noto come FBI, mise in atto un programma di repressione razzista della lotta di liberazione nera negli US negli anni '60 e nei primi anni '70.

Questo programma di repressione razzista è conosciuto come COINTELPRO che è l'acronimo di COunter INTELligence PROgram.

Altre agenzie governative US avevano programmi simili, la CIA aveva in programma chiamato Operazione Caos, la National Security Agency aveva un programma intitolato Trifoglio.

Alla loro base erano programmi di repressione poliziesca violenta, di sorveglianza e di disinformazione mirata a screditare le legittime organizzazioni nere e le loro lotte per un maggior potere nero.

Non appena divenni un dirigente del BPP di N.Y., il governo degli Stati Uniti e le locali agenzie di polizia dello Stato di N.Y. mi presero di mira per neutralizzarmi.

"Neutralizzazione" nella loro terminologia significava farmi fuori; io ero nell'elenco del FBI degli individui da neutralizzare.

Il governo costruì programmi di disinformazione rispetto alle mie attività e fornì informazioni false all'Ufficio del Procuratore Generale per N.Y. City, la principale istituzione inquirente del governo cittadino a N.Y.

Nel 1969, accusarono la leadership del BPP di cospirazione - finalizzata ad attentati a diversi edifici e all'uccisione di poliziotti.

In base all'accusa di cospirazione venne stabilita la cifra di 100.000$ a testa di cauzione.

Fui rilasciato con il pagamento della cauzione dopo circa un anno di galera, perché il BPP riteneva che era importante che io uscissi e cominciassi a fare un lavoro organizzato attorno ai casi dei prigionieri politici neri e dei membri del BPP che erano ancora in carcere.

Viaggiai per tutto il paese parlando in vari campus, organizzando gente attorno ai prigionieri politici e alla repressione contro il BPP.

Come conseguenza di questo lavoro e del lavoro di altri - nella Nuova Sinistra, nella comunità bianca, tra le forze progressiste nella comunità nera, tra le forze nazionaliste - i "21 Panthers" furono assolti dopo circa un anno di processo.

Naturalmente nel corso di questi particolari sforzi per far crescere il sostegno ai "21 Panthers" io fui fatto oggetto di un più alto grado di attività della counter intelligence e fui collocato nel Agitator Index File del governo US. Il Agitator Index File è un archivio che il governo US utilizzava per prendere di mira quegli individui che considerava avere influenza nella comunità nera o tra la gente oppressa.

Questa classificazione portò direttamente a operazioni contro di me, per farmi fuori, da parte del governo US. Questi tentativi di omicidio furono messi in atto durante un punto cruciale del processo delle "21 Panthers".

Sono dovuto entrare in clandestinità per proteggere la mia vita dagli agenti provocatori e dalle montature che il FBI e le varie agenzie governative mi rivolgevano contro. Comunque, com'è logico, il giudice rifiutò di stralciare il mio caso dal resto delle Panthers che erano in processo e fui assolto insieme a loro in contumacia, mentre ero clandestino.

Fui catturato, mentre ero clandestino, nel corso di un operazione antidroga organizzata dal Black Liberation Army nella comunità nera. La mia cattura portò direttamente all'accusa per il tentato omicidio di due poliziotti che erano stati feriti in una sparatoria due settimane prima del mio arresto. Ho passato 19 anni in carcere per questo complotto. Era un caso indiziario.

Nel 1975 presentai ricorso alla Corte Federale, affermando che il governo mi aveva preso di mira per "neutralizzarmi" all'interno del programma COINTELPRO e che avevo nuove prove da produrre.

Nel corso della causa il governo fu obbligato a consegnare materiali e informazioni. Questo portò direttamente al mio rilascio, perché venne rivelato un massiccio occultamento delle prove della persecuzione dello Stato nel mio caso.

Venne dimostrato che i testimoni governativi avevano mentito e che la prova che indicava la mia innocenza era stata occultata. Sono stato rilasciato il 22 marzo 1990.

Perché il processo che ti ha fatto uscire ha impiegato così tanto tempo e quali erano gli intenti del governo con questo processo?

Bene, penso che fosse chiaro fin dall'inizio che i tentativi del governo di neutralizzare e criminalizzare l'area militante del movimento di liberazione nero negli US andavano di pari passo con la protezione della sua immagine all'estero come bastione della democrazia e dei diritti umani da una parte, e dall'altra con il controllo delle masse del popolo nero per assicurarsi che non sorgesse tra loro la leadership rivoluzionaria in grado di portare al rovesciamento dell'attuale regime razzista, dell'attuale società razzista.

Puoi descrivere la situazione dei prigionieri politici negli USA e gli spazi attuali per ottenere la loro libertà?

Ci sono approssimativamente più di 150 prigionieri politici negli Stati Uniti. La maggioranza di questi sono naturalmente prigionieri politici neri. E la maggioranza di questi prigionieri politici viene dalla lotta armata del movimento di liberazione nera negli USA. Ci sono vecchi membri del BPP e vecchi quadri del BLA.

Ci sono anche circa 20 prigionieri politici bianchi e prigionieri politici Nord-Americani, che sono in carcere per la loro lotta antimperialista e il loro sostegno alla lotta di liberazione nera negli US.

Poi ci sono diversi prigionieri di guerra indiani americani che sono in carcere per la loro lotta contro il genocidio praticato dagli USA nei confronti del loro popolo e ci sono più di 30 prigionieri politici portoricani che sono in carcere per la loro lotta anticoloniale contro gli US.

Il compito in cui sono attualmente impegnato è la lotta per liberare tutti questi prigionieri politici, portare gli USA davanti alla Comunità internazionale delle nazioni e accusarli di violazione dei diritti umani e ottenere che la comunità internazionale chieda agli US il rilascio di tutti i suoi prigionieri politici.

Lo sviluppo di questo lavoro richiede prima di tutto che qui negli US esista una coscienza dell'esistenza dei prigionieri politici in generale. Per come stanno le cose ora, solo i movimenti progressisti, l'ala progressista di molti movimenti in questa società, riconoscono l'esistenza di prigionieri politici negli US.

Questo deve cambiare. Penso che il cambiamento di coscienza del popolo americano rispetto ai prigionieri politici inciderà direttamente sul potere e la capacità degli US di portare avanti certe politiche e progetti.

Penso anche che la questione dei prigionieri politici negli USA è molto importante per gli altri popoli del mondo, specialmente dei paesi del Terzo mondo ed anche dell'Europa Occidentale.

La questione dei prigionieri politici in Europa Occidentale e negli USA è direttamente connessa ai progetti di egemonia e alla politica estera sviluyppata dagli USA e dall'Europa Occidentale per oltre 40 anni.

Così, condurre gli Stati Uniti a dar conto del trattamento dei movimenti di liberazione nazionale e dei movimenti dei diritti umani e le lotte di liberazione negli US è in diversi modi nell'interesse dei popoli progressisti di tutto il mondo. Il mio intento è lottare per costruire un movimento nazionale per la libertà dei prigionieri politici negli USA e partecipare al movimento internazionale per la libertà di tutti i prigionieri politici.

Dal 1988 materiali ed informazioni circa i prigionieri politici e di guerra negli US sono stati fatti circolare dalla campagna Freedom Now!
Cosa fa la campagna Freedom Now! per rappresentarli?

La campagna Freedom Now! per i prigionieri politici USA è una coalizione di varie organizzazioni ed alleanze di diversi movimenti per la liberazione o la libertà dei prigionieri politici e di guerra USA.

La campagna FN! sta giusto cominciando. E' nella sua fase iniziale.

Il mio lavoro con FN! è attualmente volto allo sviluppo di una coalizione con discriminanti sulla questione dei prigionieri politici e allo sviluppo della presenza di FN! su un livello nazionale ed internazionale (Il tribunale internazionale riunitosi nel dicembre 90 a N.Y. City era il risultato di questo processo- nota dell'editore).

E' speranza di FN! e delle forze impegnate nel Tribunal che le sentenze di questi giuristi siano portate davanti alla comunità internazionale a Ginevra, alla commissione ONU per i diritti umani, che quindi rivedrà queste sentenze e concluderà che come minimo dovrebbe essere convocata una commissione per investigare sulla questione dei prigionieri politici negli US e sulle violazioni dei diritti umani delle minoranze nazionali oppresse.

 

Ci sono a malapena alcuni rapporti sulle condizioni in cui vengono tenuti sia i prigionieri politici che quelli sociali negli US. Puoi descrivere la situazione nelle carceri?

Bisogna capire che gli US sono una delle più sofisticate potenze imperialiste venute fuori dalla storia umana. E perciò gli US hanno la capacità e i mezzi materiali per presentare al mondo la facciata dell'umanità, per presentare la faccia materiale del trattamento umano e quella della giustizia.

Non dobbiamo farci fare fessi.

Molte delle carceri negli US, se le mettiamo a confronto con quelle dei paesi del Terzo mondo, all'apparenza potrebbero essere considerate umanitarie, fisicamente e materialmente, e pulite e così via.

Naturalmente questo non è il caso di tutte le prigioni, ma la maggioranza delle carceri statunitensi ricade in queste categorie. Comunque, il sistema carcerario degli US è costruito sullo sfruttamento economico della gente di colore. Sono fabbriche in cui la carne umana è trattata per un particolare scopo economico e politico.

Le violazioni dei diritti umani che avvengono in queste carceri sono profonde, sono insidiose e vanno a detrimento del benessere di chi è incarcerato.

Così ogni osservatore internazionale che vede o che visita le carceri USA deve essere cosciente della storia di queste prigioni -perché si trovano dove sono, su quali basi economiche poggiano e quanto razzismo si manifesta nel trattamento dei prigionieri.

E concludo col dire che la gente nera negli US rappresenta approssimativamente dall'11 al 15% della popolazione US. Naturalmente, queste statistiche sono sospette.

Comunque la gente nera nel sistema carcerario degli Stati Uniti rappresenta il 45-47% della popolazione carceraria. In altre parole la gran maggioranza della gente in prigione non è americana bianca, come invece la maggioranza del popolo, ma è nera.

Bisogna capire che c'è una correlazione diretta tra razzismo e privilegi di classe negli US e tra il rafforzamento della legge e di questo criminale sistema di giustizia.

Così, proviamo a capire anche che, quando gli US criminalizzano determinati movimenti, lo fanno per evitare di doversi occupare del semplice fatto che hanno represso le legittime aspirazioni della gente di colore, specialmente il popolo nero, e che hanno criminalizzato i movimenti militanti di questi popoli e che hanno messo i loro leaders e attivisti in carcere accusandoli di reati comuni.

In quasi tutti i paesi imperialisti occidentali, i prigionieri politici sono soggetti a vari tipi di tortura, specialmente la deprivazione sensoriale.
Qual'è la pratica del governo US a questo proposito?

Il tipo di tortura psicologica che il governo degli US, e le sue varie polizie e agenzie di tutela della legalità, infligge ai prigionieri è profondo.

Nel caso dei prigionieri politici negli US io posso darvi un esempio di un prigioniero politico che si chiame Bashir Hameed Aka Jones Dickson York, che è un vecchio leader del BPP. E' stato prigioniero politico nel sistema carcerario USA per quasi 10 anni.

Hameed sta entrando nel secondo anno di isolamento totale (solitary confinement). Le autorità carcerarie hanno messo Bashir Hameed in completo isolamento dagli altri prigionieri 24 ore al giorno. Può fare solo un ora d'aria al giorno. La sua dieta è ridotta. Il suo trattamento medico è minimo, a dir poco e la sua salute si sta deteriorando. E' soggetto a maltrattamenti costanti e a deprivazione sensoriale.

E dovremmo capire che il trattamento di Bashir Hameed è tipico di molti casi.

Anche il trattamento degli altri prigionieri politici segue questo modello. Sono spesso angariati dal personale del carcere. Alcuni di loro vengono picchiati e brutalizzati nel corso della loro prigionia. Altri sono isolati nelle più estreme e remote carceri dell'arcipelago carcerario US.

Cerchiamo di capire che il tipo di trattamento dei prigionieri politici, come quello di Bashir Hameed, rappresenta un modello. In apparenza, senz'altro il Shavangunk Correctional Facility (nello Stato di New York) è nuovo di zecca, del tutto attrezzato. Ma notiamo anche che è costruito innanzitutto per controllare il comportamento dei prigionieri più radicali, prigionieri di guerra, prigionieri politici, e quei prigionieri sociali che possono aver sviluppato coscienza politica in carcere.

E dobbiamo capire anche che la questione della tortura nelle carceri US va oltre le fruste e gli elettrodi sui genitali; che la tortura ha luogo anche in termini di violazione della privacy, delle costanti perquisizioni corporali dei prigionieri, delle costanti umiliazioni delle prigioniere sottoposte a perquisizioni "interne".

Bisogna capire che la tortura psicologica inflitta ai prigionieri politici è mirata a spezzarli.

Nel caso di Alan Berkman, un prigioniero politico nord-americano antimperialista, il governo US ha portato avanti uno sforzo cosciente per negargli il trattamento medico così che lui contraesse il cancro e che il trattamento di questo cancro fosse rinviato per spezzare Alan Berkman e per acquisire da lui informazioni riguardanti i suoi compagni e le sue attività. Alan Berkman è un dottore, è un combattente antimperialista e va a suo onore che abbia resistito a questi tentativi.

Attualmente è sotto chemio-terapia in custodia federale. E' sottoposto a questa chemio-terapia in seguito alla protesta della comunità progressista per il trattamento a cui era sottoposto.

Così dobbiamo capire che il sostegno per la libertà dei prigionieri politici coinvolge direttamente la questione della loro sopravvivenza mentre sono prigionieri.

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IL BLACK PANTHER PARTY E LA MORTE DI HUEY P. NEWTON

di Kit Kim Holder (sezione di Harlem)

Con la morte di Huey P. Newton, c'è stato un rinnovato interesse per le attività del BPP. Rispetto alla comprensione di come e perché Newton è morto, si devono esaminare le condizioni contro cui il BPP lottava e che ancora oggi affliggono la nostra gente.

Molte persone sono state sconvolte dalle circostanze della morte di Newton. Alcuni hanno anche attribuito acriticamente tutta la colpa al governo.

Anche se il governo ha usato la forza e la frode per combattere quasi tutti i movimenti progressisti e le persone in lotta per la liberazione Afro-Americana, sarebbe un errore indicare automaticamente il governo come responsabile in questo caso.

Ai tempi del programma segreto COINTELPRO del FBI contro il movimento Afro-Americano, il BPP e Newton in particolare furono oggetto di una massiccia, illegale e spesso mortale campagna di distruzione.

Deve essere sottolineato che durante i tardi anni '60 e i primi anni '70, Newton e il BPP erano il principale obiettivo di ogni intelligence interna e di ogni Procura negli US.

Gli anni dei trucchi sporchi, degli arresti, delle fucilazioni per strada, della galera preventiva imposero il loro pedaggio al dottor Newton.

Era il canto di "Huey libero" quello attraversava questo paese nei tardi anni '60, il Partito usò l'incarcerazione di Huey come un più grande punto di incontro del movimento di liberazione Afro-Americana dell'epoca.

E creò un immagine di Newton come il più grande rivoluzionario della storia. Membri del partito citavano costantemente Newton, spesso come se lui non potesse dire cose sbagliate. La foto di Newton appariva nella prima pagina di ogni numero del giornale delle Panthers, e veniva annunciato come IL grande leader rivoluzionario.

Queste tattiche si rivelarono utili per attrarre gente al partito. Migliaia di persone in tutto il mondo si strinsero a sostegno del BPP e di Newton. E il movimento "Huey libero" trovò il suo successo nell'agosto '70, quando Newton fu rilasciato.

Dal tempo del rilascio di Newton, il BPP di trasformò dall'organizzazione "Huey libero" in un partito politico con programmi estensivi per la comunità - dai programmi di autodifesa, agli ospedali liberi, ai programmi di colazione libere che servivano migliaia di persone ogni giorno.

Per molte Panthers il punto focale non era Newton, ma il popolo - specialmente la comunità Afro-Americana. Comunque, i lunghi sforzi e la concentrazione su Newton e il suo rilascio erano duri da cambiare.

Le stesse azioni che servirono ad edificare il partito, successivamente ne inibivano il suo sviluppo. La consapevolezza che Newton non era un super-rivoluzionario molte Panthers la raggiunsero 16 anni fa.

Molti ex Panthers dicono che Newton lasciò la rivoluzione molto tempo fa e che le modalità della sua morte sono state tragiche, ma non sorprendenti.

Attraverso la loro lotta comune per più di 20 anni, hanno raggiunto la consapevolezza che proiettare il potere del popolo su un individuo è controproducente per le idee e le azioni della lotta.

Ciò che è preoccupante è che con la morte di Newton molti archivieranno il grande contributo che il BPP ha dato per la lotta per la liberazione Afro-Americana.

Le idee del BPP non sono morte con Huey su quella strada di Oakland lo scorso agosto, perché le idee del partito non sono mai state di esclusivo possesso di Newton.

La lezione della morte di Newton è doppia: primo, la comunità Afro-Americana è impegnata in una guerra di annientamento il cui principale strumento risulta essere il crack. Le droghe stanno distruggendo la nostra gioventù e le nostre comunità: a causa loro Huey P. Newton ha perso la vita e Tyron Robinson (il 25enne accusato della morte di Newton) passerà la sua in prigione. Ecco due forti fratelli Afro-Americani le cui vite ci sono state portate via perché le droghe sono state introdotte nelle nostre comunità e non abbiamo fatto nulla per fermarle.

La seconda lezione della vita e morte di Newton è che gli Afro-Americani devono smettere di aspettare il messia che verrà a guidarci nella terra promessa.

Come il poeta e musicista Gil Scot una volta ci ricordò: "non ci sono cose come un superman". Noi come popolo nero dobbiamo capire che un uomo o una donna sono e saranno sempre incapaci di guidarci.

Dobbiamo capire che quella leadership verrà solo dal duro lavoro e dalla lotta di migliaia di cosiddette persone comuni. Non ci sono segreti per la nostra libertà. Così dobbiamo svegliarci di più e capire che saremo noi che cambieremo le nostre condizioni.

La sola cosa che distingueva Newton e le Panthers da chiunque altro era il fatto che loro furono quelli che vollero fare il primo passo, essere sul fronte.

Loro hanno osato lottare e "afferrare l'occasione".

Non è con un senso di nostalgia che piangiamo o ricordiamo la morte di Newton e il Black Panther Party.

Piuttosto dobbiamo analizzare il lavoro del BPP nel contesto della ricerca di soluzioni per i problemi contemporanei.

Le domande di oggi non dovrebbero essere focalizzate su Newton, l'uomo, bensì sul partito.

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