PER UN MOVIMENTO DI LOTTA CONTRO LA REPRESSIONECoordinamento Cittadino a sostegno di Mumia Abu-Jamal - Napoli Molti compagni di diverse realtà di lotta napoletane tra breve si ritroveranno a "dover" comparire dinanzi ad un tribunale di Stato. Dai disoccupati del Movimento di Lotta per il Lavoro, al Movimento degli studenti, agli operai dei Cantieri Navali Partenopei... i 'denunciati' non si contano più! La repressione sarà sempre più l'unica risposta che la borghesia, attanagliata dalla crisi economica, darà ai movimenti di classe che si oppongono al progressivo peggioramento delle condizioni di vita. Ma questa consapevolezza non può eludere tutta una serie di problemi pratici e politici che questa ondata di processi, che ha un suo riscontro anche sul piano nazionale (vedi le 'richieste di arresto per pericolosità sociale' contro i compagni del Leoncavallo) e internazionale, pone a tutti i compagni. La necessità più impellente è quella di capire come si può reagire a queste ondate repressive: dato che la repressione colpisce tutta la classe è chiaro che una risposta la si può dare solo come movimento della classe e non come singole realtà parziali. Ma il problema centrale è un altro: bisogna una volta per tutte fare i conti con la controrivoluzione in generale, visto che è un qualcosa che accompagnerà tutta l'esistenza del sistema capitalstico e che si sta affinando sempre di più. La mobilitazione degli ultimi mesi per fermare la condanna a morte di Mumia Abu-Jamal (mobilitazione che tutt'oggi continua) ha dimostrato che è possibile mettere in campo un movimento che a partire da una necessità concreta, come quella di salvare la vita di un compagno, affronti proprio la questione della repressione e della prigionia politica in generale. Infatti come oggi ci ritroviamo a dover fronteggiare in prima persona, come compagni di Napoli, un attacco repressivo dello Stato al movimento di classe, non possiamo dimenticare che il medesimo Stato, continua a tenere rinchiusi in galera centinaia di compagni e proletari espressione anch'essi del movimento di classe. Capire che c'è un filo che lega la volontà omicida nei confronti di Mumia abu-Jamal, l'accanimento dello Stato contro i compgni prigionieri (alcuni oramai in galera da decenni) e l'attacco repressivo al quale ogni lotta della classe viene puntualmente sottoposta è un passaggio politico fondamentale per riaprire la discussione e l'iniziativa proletaria sul problema, più incombente che mai, della repressione/controrivoluzione.
Le lotte proletarie non si processano! Napoli, 3 ottobre 1995 Coordinamento Cittadino a sostegno di Mumia Abu-Jamal |