MUMIA ABU-JAMAL : MATERIALI DELLA CAMPAGNA INTERNAZIONALE (1995)

LA STORIA DI FILADELFIA, LA CITTA' DI RIZZO

Filadelfia è sempre stata un inferno razzista, a partire dalla rivolta delle bande di bianchi del 1871 in cui furono uccisi quattro neri, fino al bombardamento della comunità MOVE il 13 maggio 1985. Neri ghettizzati in edifici fatiscenti e sovraffollati; scuole segregate cadenti; disoccupazione e mortalità infantile quasi doppie tra i neri che tra i bianchi; lo status quo brutalmente mantenuto dai poliziotti razzisti dal grilletto facile comandati da Frank Rizzo, questa è la Filadelfia in cui Jamal è nato e cresciuto. Il curriculum della campagna contro la popolazione nera di Filadelfia dell'ex sindaco Frank Rizzo è una storia di terrore sponsorizzato dallo stato, e ad ogni passo Jamal era lì a denunciare e protestare contro le ingiustizie.

Nel 1966 Rizzo guidò una unità di 80 poliziotti in assalti contro le riunioni del gruppo militante per i diritti civili Sncc. Nel 1967 Rizzo condusse autobus pieni di sbirri armati di manganello in un attacco contro gli studenti che protestavano contro la squallida educazione nelle antiquate e segregate scuole di Filadelfia. Cinquantasette studenti furono arrestati e 22 gravemente feriti. Tra quegli studenti che combattevano per sostituire il nome della Benjamin Franklin High School con quello di Malcolm X c'era il tredicenne Mumia Abu-Jamal.

Jamal venne picchiato e arrestato dai poliziotti in borghese di Rizzo per aver protestato nel 1968 contro una manifestazione elettorale in favore di George Wallace conosciuto come "segregazione per sempre". Nel settembre 1969, i poliziotti di Rizzo assaltarono il quartier generale del Partito delle pantere nere distruggendone l'ufficio. Il quindicenne ministro dell'informazione Mumia Abu-Jamal era tra gli arrestati. Nello stesso anno, il 14 dicembre poliziotti armati circondarono la Church of the Advocate, mentre al suo interno 1000 persone rendevano omaggio al leader delle Pantere nere Fred Hampton, assassinato nel suo letto dai poliziotti di Chicago e dall'Fbi dieci giorni prima. Mumia Abu-Jamal fu il primo oratore di quell'evento, ampiamente riportato dai giornali di Filadelfia. Tre settimane dopo, nel gennaio 1970, Jamal fu ritratto in un articolo di prima pagina sulle Pantere nel Philadelphia Inquirer.

In coordinamento con l'Fbi e la sua mortale operazione contro il movimento nero chiamata "Countelpro" che uccise 38 membri del Partito delle pantere nere, Rizzo e la polizia di Filadelfia schedarono 18.000 persone e 600 organizzazioni. Questa campagna di terrore poliziesco culminò nell'infame assalto all'ufficio di Filadelfia delle Pantere nell'agosto 1970, in cui i membri del Partito delle pantere nere vennero messi in file contro un muro e costretti a spogliarsi completamente sotto gli occhi della stampa. Rizzo divenne un icona per la folla razzista sostenitrice della "legge ed ordine".

Jamal, il giovane attivista studentesco, co-fondatore della sezione locale del Partito delle pantere nere e rinomato giornalista, non avrebbe potuto, e non poté, sfuggire all'attenzione mortale di Rizzo. Jamal era tra i giornalisti che presenziavano la conferenza stampa di Rizzo dopo l'assalto del 8 agosto 1978 contro la comunità MOVE di Powelton Village da parte di centinaia di poliziotti armati con armi pesanti. Rizzo accusò la nuova generazione di giornalisti" per la morte di un poliziotto e minacciò, "Loro credono a ciò che scrivete, a ciò che dite. Deve finire. Un giorno, e spero che sia durante la mia carriera, sarete considerati responsabili pagherete per quello che fate."

Per lo Stato l'opportunità per regolare i conti si presentò tre anni più tardi, il 9 dicembre 1981, quando Jamal fu colpito al torace da un poliziotto e rinchiuso nel braccio della morte con una falsa accusa.