CONTROINFORMAZIONE INTERNAZIONALE INEDITI

INCUBO CAPITALISMO. L'ANNESSIONE DELLA RDT

Versione originale in tedesco pubblicata su Clash n.1 -Settembre 1990


PERCHE' QUESTO ARTICOLO

Ora è definitivo: la RDT non esiste più. Sarà annessa nella RFT secondo quanto prevede la "legge costituzionale".

Da questo momento sono cambiate un sacco di cose, il nazionalismo è uscito allo scoperto un po' dappertutto e l'ex RDT è diventato il "paese dagli stipendi bassi" all'interno della RFT. Diritti che erano stati conquistati con la lotta sono stati limitati o aboliti, in particolare nella RDT la cui situazione attuale ricorda, e non è semplicemente una coincidenza, quella della RFT subito dopo il '45.

Tutto questo è stato reso possibile dall'esistenza dell'imperialismo, e anche a causa degli errori del movimento socialista, che hanno avuto un ruolo molto imprtante nella RDT.

Comunque: il nazionalismo tedesco è servito da strumento ideologico-politico alla classe dominante nella RFT per l'annessione della RDT.

La 'consapevolezza tedesca' dovrebbe contribuire ai controbatteri risultati della concorrenza imperialistica nell'es RDT.

Secondo il motto capitalista: noi, gli oppressi e gli sfruttati ce la faremo a liberarci dal 'peso' del socialismo.

Prodotti della RDT che non potevano essere venduti fuori dalla RDT, prendono il marchio 'made in Germany' e possono così essere venduti facilmente. Oppure i prodotti vengono distrutti o sepelliti, proprio come già ora si fa con i prodotti agricoli. Nazionalismo e razzismo sono gli elementi per il raggiro degli oppressi e degli sfruttati ovunque nel mondo.

Dove tutto questo si evidenzia maggiormente, se non nella RFT in vista della realtà mortale che è connessa al nazionalsimo tedesco? Dove, se non nella RFT è maggiormente evidente che sessismo e disprezzo per la donna sono le condizioni base per la riproduzione massiccia del capitale? Tutto questo sta diventando - specialmente in questa fase di crescente nazionalismo e razzismo - un importante strumento di controllo, selezione e annichilimento. Ci vengono in mente molte domande, per le quali noi non sempre avviamo una risposta. Con questo scritto vogliamo tentare di calarci un po' nella dimensione che sta dietro questi metodi reazionari della politica imperialista.

Anche per noi molte cose sono nuove. Questo è il motivo per cui questo giornale è in molte sue parti astratto, inesatto, superviciale. Ma volevamo e vogliamo sollecitare risposte e contraddizioni per un dibattito. Vogliamo evitare che la rassegnazione e la perdita di orientamento possano diffondersi.

Vogliamo sollecitare un ampio dibattito sulle bugie e sugli inganni che il capitalismo internazionale sfrutta molto astutamente.

Bugie e inganni che dovrebbero restituire alla gente della RFT e della RDT la sensazione di essere 'TEDESCHI', di essere una 'nazione' ecc.

E noi vogliamo una discussione, lo sforzo - che sembra essere precluso all'infinito - di combattere questo Stato.

Questo è lo scopo di questo articolo.

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NUOVA POTENZA MONDIALE: RFT

Con la sbandierata vittoria sul socialismo, la RFT acquista la rivalorizzazione della propria politica interna e ideologica, che di fatto significano la 'legittimazione' della sua politica e della sua economia dopo la guerra.

Oggi viene celebrato il crollo del socialismo. La base è il consenso e l'accettazione imposta. Questo significa una vittoria storica per il capitale internazionale. E' un passo importante per loro verso la supremazia e l'estensione del suo potere nell'attuale struttura imperialista del potere.

Oggi possiamo assistere ad una nuova forma di razzismo: la forma della democrazia capitalistica.

Il suo carattere di massa è stato forzato senza usare i metodi del nazismo-fascismo. Non hanno avuto bisogno di campi di concentramento o guerre-ladrocinio imperialiste contro i popoli di altri continenti. Hanno potuto sostituire i momenti elementari del nazi-fascismo con una ben dosata porzione di razzismo e sciovinismo. La "GERMANIA" aveva sollevato, in molte fasi della storia della RFT dopo la guerra, una profonda crisi di legittimazione. Ora succede proprio il contrario. La "GERMANIA" sta diventando a livello mondiale una scusa ideologica per lo sfruttamento e per l'oppressione.

Questa 'scusa' che implica il profitto materiale procurato dal mercato mondiale, dalla strategia delle multinazionali e dalla conquista imperialista, assicura la 'necessaria stabilità' alla libera concorrenza all'interno del mercato capitalistico. La 'vittoria'l del capitale può essere celebrata come la 'vittoria della libertà' sulla 'dittatura del socialismo' da un ministro della propaganda, nominato appositamente per questo motivo; questo mostra la dimensione reale della 'politica europea delle grandi aree' sotto la supremazia della RFT.

Questo processo è iniziato con l'integrazione totale degli USA nell'Occidente dopo il '45. La RFT ebbe la funzione, all'interno della NATO, di avanposto e di baluardo contro gli Stati socialisti. Il processo porta ad uno sviluppo sempre più indipendente e alla creazione della formazione europea, fino a quello che è oggi lo 'Stato centrale' europeo.

Inizialmente questo processo è stato assicurato nella politica interna da un rigido anticomunismo. A questo scopo è stato sfruttato subito dopo il '45 l'antifascismo della borghesia.

Negli anni '50 e '60 il processo è stato miscompreso come la 'Germania del miracolo economico', ma in realtà non era altro che la prima espressione di un nuovo ciclo del capitale sotto la dittatura USA. Questa è stata la base politica ed economica dell'attuale RFT.

Un'altra caratteristica di questa fase è stata la distruzione delle prospettive comuniste e socialiste che erano sopravvissute al fascismo. Così il COMPLETAMENTO di questa distruzione per mezzo di strumenti socio-politici d'ordine come la Federazione dei Sindacati Tedeschi e il Partito Socialdemocratico della RFT, si è materializzato nella storia della RFT dopo la guerra.

Questa presunta liberazione dal nazi-fascismo è stata assicurata dagli USA, e così la RFT ha potuto far guerra all'interno e all'esterno subito dopo la fase della sua formazione.

Questo, che è stato da una parte la 'riparazione' allo Stato 'Israele' che è stato creato dall'imperialismo, è stato dall'altro lato la distruzione e il bando del KPD (Partito Comunista Tedesco), l'arresto in massa dei suoi membri, e la guerra ideologica e materiale contro la RDT.

Sotto la dittatura USA, la RFT ha così dato forza al cambiamento verso lo Stato-successore del nazismo quasi senza fratture. Riguardo a questo processo la RFT ha sviluppato nella sua storia uno strumento efficace economico, militare e ideologico per mantenere ed estendere il proprio potere.

Rispetto all'interno: politica di prevenzione della lotta di classe per mezzo dei sindacati capitalisti, con il divieto degli scioperi politici, con le leggi d'emergenza, con numerosi programmi di controrivoluzione contro i gruppi guerriglieri armati, in particolare, e contro i numerosi gruppi della resistenza, in generale.

Rispetto all'esterno: guerra economica e penetrazione nei paesi e rispetto ai popoli del Tricontinente per l'estensione della protesta sul mercato mondiale della democrazia sociale e degli 'aiuti economici', con l'esportazione di DM, il trasferimento di tecnologie ecc.

Una meta elementare era la conquista della RDT. Per questo l'integrazione della RFT nella CEE è stata una necessità per portare avanti l'estensione del sistema ad un livello continentale.

Questo è, in breve, lo sfondo di fronte al quale la RFT, all'interno dell'Europa occidentale, conquista la RDT e può al contempo presentarsi come nuova potenza mondiale. L'annessione della RDT in questo contesto è uno sviluppo logico per il capitale

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DEMOCRAZIA E FASCISMO

La condizione globale e la conseguenza per questo tipo di politica imperialista, che si autodefinisce democrazia capitalistica, è di ridurre gli uomini ad una funzione della merce (alienazione). Questo significa la conquista della vita quotidiana per lo sfruttamento economico, il che non significa solo l'appropriazione del plusvalore sociale, ma anche la distruzione totale dell'identità politica, sociale e culturale della gente che è insita in questo processo.

Oggi la classe dominante sfrutta la variante domocratica: occupazione del "tempo libero" dalla realtà omnipresente della merce. Questo è ciò che hanno imparato dall'esperienza con il nazi-fascismo, rafforzare il controllo sul "tempo libero" della gente da masse fasciste e da violenza fascista, e trasformarlo in consenso e tolleranza forzata.

Rispetto a questo scenario il mondo affronta una situazione totalmente nuova. Fino a pochi anni fa nessuno di noi ha pensato alla possibilità che il capitalismo potesse esercitare un tale fascino e che in molte aree del mondo la crisi del socialismo potesse trasformarsi direttamente in una nuova dipendenza dal capitalismo.

In particolare la velocità dell'annessione della RDT spaventa tante persone perché abbiamo nuovamente davnati lo Stato della "Grande Germania" che cerca di mettere in ombra tutte le forme della sua vecchia esistenza. Molti sono confusi perché manca un orientamento politico.

Questi sviluppi riguardano anche noi, ma ciò nonostante dobbiamo intendere la crisi del socialismo come una possibilità politico-rivoluzionaria per il futuro sviluppo della resistenza. Diversamente non possiamo ignorare che il crescente potere dell'imperialismo significa un rinnovato e rafforzato attacco ai compagni e a tutte le forme della resistenza.

Sta iniziando in questo decennio una nuova fase di lotta di classe nei paesi a capitalismo di stato in Europa occidentale, e allo stesso tempo, una vecchia fase finisce.

In questo si è evidenziato che una prospettiva di Stati nazionali socialisti per l'Europa non ha più il diritto materiale di esistere.

Oggi, lo sviluppo rivoluzionario e la fine dell'oppressione e dello sfruttamento sono internazionali, oppure non sono. Così come è indispensabile per l'imperialismo distruggere i movimenti di resistenza prima che sia terminata la formazione dell'Europa, allo stesso modo è necessario per noi pensare ed agire oggi in questo contesto internazionale. L'integrazione europea è un reticolato di singoli territori nazionali e porta alla loro dissoluzione. Questo processo ha basi comuni, ma non è, a causa delle differenze territoriali, uniforme. Così la resistenza rivoluzionaria deve iniziare dall'unione di base del sistema, senza ignorare le diverse situazioni dei diversi paesi.

L'unità strategica della resistenza in Europa può essere sviluppata solo partendo da questa posizione.

Insieme a questo sviluppo, così come è posto nel processo di integrazione europea, anche gli strumenti della controrivoluzione si diffondono. Per esempio: l'accordo di Schengen, l'FBI europea, il TREVI (abbreviazione di Terrorismo Radicalismo Estremismo Violenza Internazionale = programma europeo segreto di controinsurrezione)

L'organizzazione a livello mondiale del capitale multinazionale ha forzato la caduta di quasi tutti i paesi socialisti. Dovrà integrare, e lo farà, questi paesi nelle sue strutture gerarchiche.

La rafforzata integrazione dell'Europa Occidentale e l'estensione all'Est, che è parte integrante di questa politica, trasmette un tentativo del capitale di spingersi in avanti, che gli consenta di continuare ad esistere a livello internazionale, politicamente, militarmente e culturalmente.

Questo processo ha luogo in una fase di instabilità per il capitale, che noi valutiamo come una tendenza generale della crisi del capitale.

Qui vogliamo ricordare alcuni esempi della crisi in atto che sono difficili da tenere sotto controllo e difficili da risolvere per il capitale: l'enorme deficit commerciale e l'indebitamento USA, l'indebitamento del 'Terzo Mondo' e dell'area COMECON (Unione degli Stati socialisti), l'enorme sovrapproduzione agricola in Europa e negli USA causata dalle sovvenzioni statali, l'alto plusvalore commerciale nella RFT, Giappone e i paesi di recente industrializzazione nel sud-est asiatico.

Così questa situazione ha un ruolo concreto ad es. nella pressione per estendere la CEE e in particolare la RFT all'Est. Per loro questa estensione è una necessità esistenziale, per risolvere le contraddizioni tra produzione e mercato nel lungo periodo.

In questo entrano necessariamente in contrasto con altri Stati e blocchi imperialisti. Strumento necessario ed espressione di questo sviluppo è la guerra imperialista, anche se questa guerra, questa conquista non viene condotta solamente dalla forza militare.

Un'importante mezzo di regolamentazione per la classe dominante in questo momento è la piena accettazione delle libere imprese e della penetrazione capitalistica nei paesi dell'Europa occidentale, che viene ovunque imposta con la forza, se non viene accettata spontaneamente. La situazione nel Sud, nelle colonie e nelle neocolonie dell'imperialismo è in contrasto con l'accettazione del capitalismo. Questo sistema che produce a ritmo industriale ogni anno più morti che il nazi-fascismo nei suoi campi di concentramento, potrebbe produrre una stabilità relativa nel 'primo mondo'. Questa situazione ci pone particolari compiti politici e domande. Per l'annessione della RDT c'era una base politica nella RDT stessa, che riguarda le origini della RDT. La RDT era la conseguenza del nazi-fascismo che non era nata dalle lotte della base. Questo è lo sfondo politico essenziale nella discussione circa l'annessione della RDT da parte della RFT, perché mostra da un lato il confronto politico, dall'altro gli errori nella sua origine, che rendono possibile questo sviluppo.

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LA RDT: UNO STATO SOCIALISTA?

La RDT avrebbe dovuto essere il primo Stato socialista in terra tedesca, e lo è stato.

Ciò nonostante è stato in breve tempo chiaro, dopo la fine del nazi-fascismo, che un'unica prospettiva nazionale di Stato socialista doveva essere intesa come una finzione nella ricca Europa occidentale. Uno dei motivi di questo era un problema economico: era infatti impossibile sconfiggere l'imperialismo nel suo proprio terreno.

La vera forza del socialismo in questa fase è stata la classe sociale, poiché niente, dopo la fine del nazi-fascismo, era più importante del raggiungimento di uno sviluppo sociale per il popolo.

Ma il socialismo nella RDT ha tentato l'altra via e si è scontrato con le condizioni del mercato mondiale poste dall'imperialismo. D'altro lato lo sviluppo sociale tra il popolo si è rafforzato. Per 'rafforzato' intendiamo che le strutture borghesi-democratiche nella RDT non sono state infrante.

Il vecchio errore: fissare lo sviluppo sociale allo sviluppo del potere produttivo e non l'inverso. Questo significa fissare lo sviluppo del potere produttivo sulle necessità-base sociali.

E su questo l'accumulo di merce/produzione CONTRO lo sviluppo sociale e lo sviluppo della gente.

Insieme a questa finzione di socialismo in uno Stato europeo, cioè in uno Stato del 'Primo Mondo' questo processo nella RDT è destinato a fallire.

In verità la RDT ha potuto esistere relativamente a lungo nell'unità degli Stati del Comecon, ma con la fine di questa unità anche questa fase storica della RDT è finita.

Poco alla volta gli Stati imperialisti sono riusciti a destabilizzare importanti Stati del Comecon e a costringerli all'assoluta dipendenza finanziaria. L'Unione Sovietica è stata costretta ad una lotta suicida per gli armamenti. L'Ungaria è stata comprata dall'FMI, in Polonia le lotte originariamente socio-rivoluzionarie sono state distrutte da infiltrazioni della CIA.

Per la RFT questo processo era solo una questione di tempo. Quello che era stato iniziato dalla 'politica dell'Est' dell'ex cancelliere tedesco Brandt agli inizi degli anni '70, ed era stato portato avanti tra l'altro dai crediti di milioni di DM, ha trovato il suo apice nel grido 'siamo una nazione', sotto il controllo della borghesia, che ha reso evidente che il rinnovamento autonomo della RDT non aveva prospettive politiche. E' stato spazzato via dal 'tedesco-nazionale'. La velocità dell'annessione va valutata alla luce dei seguenti punti di vista: la ricostruzione e la trasformazione dell'economia della RDT è un attacco a tutte le strutture sociali della RDT. L'aggiustamento al 'livello' capitalistico porta tutte le strutture di potere, oppressione e sfruttamento, perché solo in una struttura capitalistica queste possono esistere nella RDT.

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L'ANNESSIONE E LE SUE CONDIZIONI

L'annessione è totale. Distruzione di tutte le condizioni e strutture di vita, disoccupazione, sessismo e razzismo sotto nuovi auspici ecc., questa la "vivace" realtà dell'imperialismo nella RFT.

Così è logico che l'annessione provochi resistenza, lotta politica ed economica. E' ovvio che quasi nessuna industria della RDT possa sopravvivere. Ed è prevedibile ad es. che la DGB (il Sindacato Federale) tenterà nuovamente di distruggere la coscienza della classe lavoratrice.

E prima che la resistenza si estenda in qualità e quantità ritorneranno utile le esperienze della RFT nell'opprimere e nel fiaccare la resistenza.

Ma ci sono molte difficoltà politiche ed economiche nella RDT che non possono essere risolte così facilmente dal capitale e dai suoi agenti. Un esempio sono i problemi della DGB nel riordinare i singoli sindacati. La disoccupazione è una delle condizioni che la DGB dovrebbe sbrogliare nell'interesse del capitale. E il capitale non è riuscito a istituzionalizzare i crescenti movimenti fascisti nella RDT secondo il modello della RFT.

Tutto questo non significa altro che nella RDT ci sarà un'escalation della destra che non ha paragone nella prassi seguita fino ad oggi nella RFT.

La ragione di tutto questo è che il sistema è incapace di abolire i problemi che crea. Ed oggi questo è più evidente che in passato: fino ad oggi è fallito il progetto della RFT di indurre nella RDT un clima paragonabile alla situazione della RFT dopo la guerra.

Lo sviluppo nella RDT non produce gli "effetti dell'autoguarigione" come aveva tentato il capitalismo nella RFT, né la RDT poteva prevedere la reazione popolare a questa penetrazione. Così la RDT deve rendere disponibili maggiori quantità di capitali a scapito della "propria popolazione" e dei popoli del Tricontinente.

Così nella RDT gli strumenti della politica della regolamentazione, come la polizia, i servizi segreti; la giustizia, lavorano secondo il "Modell Deutschland" (modello Germania).

Così i fascisti fanno da cani da guardia del capitale e sono diventati una minaccia per la popolazione della RDT. Funziona anche il metodo della RFT di coordinare i media per instupidire la gente. Alla fine la RFT diventerà, con l'annessione della RDT, la più forte potenza economica in Europa.

Qui non vogliamo dimenticare che l'oppressione e lo sfruttamento hanno sempre avuto due facce: una che permette di opprimere e di sfruttare e l'altra che consente all'imperialismo, in tutte le sue forme, di dominare i popoli. Da questo punto di vista c'è stata la base nella RDT per il dominio del capitalismo per due motivi. Da un lato non possiamo, e non ci è concesso, disgregare le conseguenze della guerra ideologica di tutti gli Stati capitalisti, specialmente della RFT contro gli Stati socialisti, e qui, in particolare la RDT.

Dall'altro lato c'era un vuoto politico causato dagli errori della politica della RDT, nel quale è potuta crecere la "bramosia" per la merce. Questo vuoto si fondava su una struttura socialista che riduce la gente ad una mera funzione economica. A causa di questa "riduzione" il popolo della RDT non ha potuto lavorare collettivamente al proprio sviluppo sociale e costrutirlo secondo i propri bisogni.

La misura e la struttura contro lo scontento e la critica era una mistura che scaturiva dalla repressione diretta e dalla supremazia del pensare e dell'agire piccolo-borghese. Così si sviluppa un nesso politico e sociale nella RDT che ha la sua base nella regolamentazione e nel dominio e ha conquistato gente che prima ragionava autonomamente, che intende l'economia pianificata come meramente diretta dallo Stato e impone questo modo di pensare.

Il partito di Stato, la SED (Partito Socialista della RDT) non poteva né essere un'organizzazione autentica, né poteva evitare il livello di amministrazione dello Stato e appianare le contraddizioni. E così è facile immaginare perché ci fossero sempre gli stessi uomini al vertice dei poteri statali e il nepotismo regnasse nei vari settori della società.

Proprio questo è importante: organizzazioni politiche, partiti in senso rivoluzionario portano dentro di sé l'idea dell'autodissolvimento.

Una struttura politica ha la responsabilità per lo sviluppo globale della società. Deve costantemente affrontare la contraddizione "condizione e dissoluzione della conduzione come funzione". Diventa un fattore di potere contro la gente a partire dal momento in cui la conduzione è istituzionalizzata e la politica è un'ideologia.

Questa contraddizione si evidenzia guardando a ritroso la storia delle origini della RDT e della SED.

Dopo la sconfitta del nazi-fascismo l'occupazione dell'attuale RDT è stata un mero atto del Ministero degli Esteri dell'Unione Sovietica. In realtà conquistata nella vittoria contro il fascismo, ma ciò nonostante non esisteva una struttura rivoluzionaria contro il nazi-fascismo che avrebbe potuto essere portatrice di un nuovo sviluppo sociale in quelle condizioni. In seguito al nazifascismo, che aveva distrutto le organizzazioni rivoluzionarie, non esistevano molti socialisti e comuniste che potessero costruire la RDT quale Stato indipendente e autonomo.

Il primo compito degli occupanti e della vecchia RDT è stato ripulire la vecchia Germania fascista dai fascisti che erano sopravvissuti. Ciò nonostante l'Unione Sovietica ha smantellato inizialmente importanti settori della produzione, ditte e imprese. Il risultato è stato determinante per l'economia della RDT.

La RDT era uno Stato antifascista nato dall'esperienza e contro l'esperienza del nazifascismo. Le speranze della gente di un futuro nuovo avrebbero dovuto essere realizzate nella RDT, e lo sono state. L'antifascismo della RDT divenne politica ufficiale dello Stato nella giovane RDT.

Ciò nonostante non ha raggiunto questo obiettivo sociale e politico fondamentale di fare dell'antifascismo un valore politico che TUTTI CAPISSERO E VIVESSERO, di renderlo una relazione tra la gente.

Le condizioni esterne di questo mancato processo politico sono state da un lato la 'guerra fredda' degli alleati occidentali, e dall'altro l'integrazione politica nell'unità del socialismo dell'Est di stampo sovietico che non ha raggiunto l'autonomia.

Le condizioni interne di questo mancato processo: esisteva, è vero, una classe di lavoratori, nella RDT, ma a che giova politicamente se la classe lavoratrice non ha una coscenza di classe e non si considera portatrice di cambiamenti sociali che scaturiscono dalla propria storia e dalla propria coscenza politicae se, al contrario, resta indifferente a questa comunicazione necessaria all'interno della storia della lotta di classe.

La quintessenza politica e materiale di questo sviluppo avrebbe dovuto essere: produzione della merce e società della merce, la riduzione degli uomini ad una funzione e l'alienazione della gente dalla loro base sociale e politica, che va di pari passo con questo processo. Il carattere di merce diventa l'essenza del prossimo futuro della RDT.

E così è più facile capire che la maggioranza della popolazione della RDT fosse favorevole agli occupanti della RFT. Dietro a questo favore non si nasconde nient'altro che merce. "Deutschland einig Vaterland" (Germania patria comune) è la copertura ideologica che ha reso possibile questo processo di annessione. Questo favore non porta niente di rivoluzionario con sé. E' nei suoi effetti e nella sua essenza rivoluzionario perché uno sviluppo rivoluzionario ha potuto aver luogo solo su una base anticapitalistica.

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LA FORZA DELLA SOCIETÀ DELLA MERCE

La merce ha vinto sullo sviluppo autonomo nonostante gli sforzi della popolazione della RDT. Fuori da questo contesto storico non è stato possibile per la RDT abbattere le trappole e le illusioni diffuse dallo "splendore della merce" con la produzione capitalistica. La sua espressione è stata la produzione di merce in un altro ordine sociale, che non era paragonabile con la realtà della RFT.

Merce è violenza! E' lo strumento capitalistico per colonializzare la conoscenza. Questo supera tutti gli strumenti usati fino ad oggi dal caitalismo.

Venduto ideologicamente come consumo e soddisfacimento di bisogni, in realtà non è altro che l'economia dell'imperialismo che trova la sua massima espressione nella produzione e nel consumo 24 ore al giorno.

Trasferisce tutti i bisogni umani in relazioni mercificate: passatempi per il tempo libero via video, TV, "libertà di viaggi" capitalistici, questo significa la distruzione di paesi e società nel Tricontinente. Sessualità come merce, e in più come una relazione di violenza. Proprio questo mostra la logica del capitalismo, della società classista. Per es. una parte dell'intelligentia borghese e della classe media può comprarsi l'illusione del "tempo libero creativo", ma per tutta la gente che guadagna di meno, che è disoccupata, la gente che è emarginata ai confini della società, le donne e le casalinghe è ovvio: niente cammina senza i soldi. Sono solo un oggetto nelle mani della classe dominante. E' così chiaro che sulla base della "STRUTTURA PATRIARCALE DELLA SOCIETA'" razzismo, sciovinismo e sessismo sono stati indotti con la forza come mezzo per tenere buoni e dividere gli oppressi e gli sfruttati.

Quando parliamo di indurre con la forza intendiamo la violenza quotidiana che esiste ed aumenta contro le donne, gli stranieri, i gay, le lesbiche. Che viene indotta nei ghetti di cemento delle periferie ed esplode nelle droghe e nell'alcool.

E' la divisione e la selezione della società nelle sue singole componenti: GLI INDIVIDUI. Oggi questo è l'unico modo per il capitale di rendere la gente obbediente per l'accumulo del profitto capitalistico.

Tutto questo si verifica nella RDT. Anche se questo è un po' esagerato, perché è ovvio che la gente della RDT non avrà lo stesso "standard di vita" che si era sviluppato nella RFT dal 1943 e che è stato imposto alle popolazioni del Tricontinente.

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RESISTENZA?

Ciò nonostante questo processo non è pacifico e non potrà mai essere pacifico. Il capitale è riuscito a distruggere la coscenza della classe lavoratrice nella sua componente storica - essere il produttore e il negoziatore dello sfruttamento e dell'oppressione. Eppure la resistenza esiste dove lo sfruttamento e l'oppressione sono arrivati a determinare completamente la vita quotidiana.

Qui siamo in grado di dire molto poco della situazione della sinistra nella RDT. Intanto possiamo dire come reagisce la sinistra nella RFT all'annessione. E rispetto a ciò non possiamo che notare: perdita di orientamento, perdita di prospettive. Vediamo solo paure connesse a questo ampio attacco alla gente.

Fino ad oggi la maggior parte di noi non ha pensato molto alla politica e alla prassi nella RDT. Eppure ci siamo persi l'esistenza della RDT quale contrappeso della nuova Grande Germania. La RFT non è diventata improvvisamente uno Stato guerrafondaio con l'annessione della RDT. Ne è la prova ad es. l'invio di gas tossico all'Irak, così che l'Irak ha potuto massacrare migliaia di uomini, donne e bambini Curdi.

Non possiamo fare altro che attaccare ed ostacolare, in un processo di resistenza europea, quello che è cambiato quale risultato dell'esistenza dell'imperialismo RFT.

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PER UN DIBATTITO RIVOLUZIONARIO

L'attuale forza dell'imperialismo ci mostra la nostra debolezza politica e militante.

E' evidente la rottura all'interno del dibattito rivoluzionario negli ultimi 10 anni, nella maggior parte della sinistra, compresa parte della sinistra antimperialista. Fino agli anni '80 la sinistra ha potuto fare affidamento ai cosiddetti Stati socialisti (il che esclude l'importanza della contraddizione est-ovest per i movimenti di liberazione del Tricontinente), così oggi si mostra esattamente l'altro lato della medaglia. Gente che aveva appoggiato indiscriminatamente il socialismo, tradisce oggi i propri bisogni e i propri valori. Circa gli avvenuti cambiamenti non c'è quasi dibattito in senso rivoluzionario.

Se vogliamo indebolire l'imperialismo, attaccare ed ostacolare concretamente i suoi progetti, allora il primo e principale progetto per tutti noi è elaborare la storia, perché senza questa conoscenza non possiamo far altro che elaborare lo sviluppo generale.

La storia che è critica ed autocritica, lo sforzo che apparentemente non si riesce a dominare, di conquistare la propria realtà, di riscoprirla nuova e di liberarla lottando contro la distruzione. Ed è la ricostruzione della memoria storica degli oppressi e degli sfruttati quale ricostruzione dell'UNITA' tra teoria e pratica, dell'obiettivo e della struttura della resistenza.

Ed è anche l'ex RDT che fa da vicario, per i cambiamenti, sotto il comando dell'imperialismo e sotto la dittatura dei propri errori.

Che altro ci hanno raccontato gli uomini dell'ex RDT agli inizi della loro resistenza, se non il tentativo di spezzare le catene di un sistema coercitivo? Cos'altro ci hanno detto, che socialismo, libertà e autodeterminazione non devono stare in opposizione ostile fra di loro?

E cosa diciamo noi ora, se dal momento centrale della resistenza si è sviluppato un processo, che poi si è risolto nel suo esatto opposto, che è arrivato, da un inizio giusto, ad una conclusione sbagliata, perché così lo vuole l'imperialismo, perché la gente sembra volerlo così?

E' il potere del denaro che disintegra e cambia le passioni dell'originaria resistenza e le trasforma in nazionalismo e sciovinismo? O sono stati i nostri errori, espressi nell'esistenza dell'imperialismo, che si celano dietro questi fatti?

Pensiamo che i nostri errori siano responsabili di questo processo. Sono espressi dalla debolezza politica di un fattore rivoluzionario nei paesi del primo mondo. E questa debolezza ha ragioni profondamente soggettive da ricercare nella storia della lotta di classe, nella storia delle idee della resistenza rivoluzionaria.

Il cosiddetto 'libero mercato sociale' è una pirateria omicida. Ma non è forse nostro compito mettere fine a questo dominio che determina tutto e organizzarci per questo obiettivo?

Non abbiamo il dovere di unirci in un cammino politico con tutte le lotte contro l'oppressione e lo sfruttamento, ovunque nel mondo, per rafforzarci a vicenda?

Non dobbiamo cercare di costruire una superstruttura politica, che possa determinare prospettive per le nostre lotte per un progetto rivoluzionario comune senza rinun ciare alle rispettive differenze nella resistenza?

Non è nostro compito dirigere la nostra violenza controllata politicamente contro l'anarchia della violenza imperialista?

Solo così possiamo sconfiggere il potere dell'imperialismo e attaccare i suoi progetti centrali insieme a tutta le gente, sia nell'Europa occidentale che nella sola RFT, per l'acquisizione e la determinazione della storia, per il futuro sviluppo e per la costruzione di un nuovo periodo di lotta.

E così è nostro compito combattere; il lavoro con i prigionieri politici della RAF e della resistenza non è in contrasto o parallelo alla solidarietà internazionale, la lotta rivoluzionaria delle donne e "la lotta generale" non si neutralizzano a vicenda, le lotte nei quartieri delle città per le case e contro la ristrutturazione ('gentrificazione', ndt) non sono isolate dalle dimensioni della guerriglia dell'Europa occidentale ecc.

E così noi non vogliamo stare accanto a queste lotte, ma vogliamo la diversità all'interno dell'unità, un'unità che prende seriamente la critica e l'autocritica, che ci rafforza nella resistenza.

Questa unità non può MAI essere un proclama, ma può essere un processo politico e pratico che si raggiunge lottando dalla base.

COMBATTERE INSIEME PER IL COMUNISMO

Settembre 1990

dalla gente della resistenza nella Rft

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