CONVEGNO DI FRANCOFORTE

RESOCONTO DELLA RIUNIONE DEL 21 DICEMBRE

Poiché abbiamo poco tempo viene deciso che innanzi tutto i relatori diano una valutazione sull'assemblea. Dopo di che raccoglieremo le nostre riflessioni su come possiamo preparare e realizzare insieme la conferenza di lavoro.

VALUTAZIONI SULL'ASSEMBLEA DEL 20 DICEMBRE

Il compagno basco dichiara di avere trovato positivo ed interessante già l'invito e che questa valutazione è stata poi confermata dalla stessa assemblea. Il compagno è venuto non tanto per lo scambio di informazioni, ma piuttosto per vedere quali possibilità ha l'iniziativa Libertad. Queste possibilità poteva verificarle solo all'assemblea.

Per quanto riguarda lo svolgimento dell'assemblea osserva che sarebbe stato interessante sentire anche il parere dei partecipanti e non soltanto quello dei relatori. Per molte persone l'assemblea è stata troppo lunga e vi sono state poche possibilità per una dinamica di scambio tra il podio e il pubblico. Per esempio, a causa dei limiti che impongono le traduzioni, tutti gli interventi sono stati schematici.

Concludendo, ha trovato l'assemblea molto positiva, ma si dovrà riflettere ancora una volta sul metodo.

Anche i compagni italiani danno una valutazione positiva, tranne che per alcuni interventi (la compagna italiana non specifica quali).

Il loro scopo è la costruzione di rapporti internazionali, conoscersi. Nonostante le difficoltà tecniche, rispetto a questo c'è stato un inizio. Lei considera la conferenza di lavoro un punto importante per andare avanti nel processo di costruzione di rapporti internazionali.

Per la compagna è molto importante promuovere la comunicazione internazionale: non solo scambio di informazioni, ma arrivare piuttosto ad una discussione con lo scopo di costruire ponti tra i diversi paesi nonostante le diverse basi di partenza esistenti. Dall'Italia sarebbero venute volentieri più persone ma, semplicemente, era troppo lontano. Per questo la proposta della compagna è di rendere pubblica in internet la documentazione dell'assemblea. Ancora una volta la compagna sottolinea che lo scopo è di ricondurre ad una sola discussione le molte singole discussioni nei diversi paesi poiché solo un dibattito comune può condurre alla costruzione di un unico confronto con il sistema.

Il rappresentante di Libertad si associa alla critica: gli interventi sono stati troppo schematici. Ciò è dipeso dal poco tempo avuto nella serata. Semplicemente Libertad non aveva contato sul fatto che tutti i relatori sarebbero veramente venuti.

E' stato valutato molto positivo il fatto che l'idea di una conferenza internazionale è stata praticamente afferrata da tutti i presenti. Questo mostra perciò che aver puntato su questo progetto da parte di Libertad non è stato del tutto sbagliato. Adesso è necessario costruire una struttura di comunicazione. Un passo in tal senso è la documentazione dell'assemblea. Si dovrebbe definire un prossimo appuntamento (nei prossimi mesi) rispetto al quale è possibile un flusso di ritorno di informazioni dai singoli paesi.

Nello stesso tempo l'incontro dovrebbe trattare cosa si può fare da un punto di vista pratico e dei contenuti per la preparazione della conferenza. Il compagno sottolinea ancora una volta l'importanza di usare la giornata del cinquantenario della dichiarazione dei diritti dell'uomo.

La compagna palestinese è già ripartita; per lei parla il compagno (anche lui palestinese) che la sera precedente ha fatto la traduzione. Ha trovato l'assemblea una buona occasione: per la prima volta una relazione sulla Palestina dopo il crollo della solidarietà tedesca alla Palestina.

Anche lui ha dimostrato un grosso interesse rispetto alla conferenza internazionale; è interessato sia a parteciparvi sia al confronto nella preparazione dell'assemblea. Richiama l'attenzione anche sulle difficoltà tecniche nel vicino oriente: computer e internet non sono disponibili, ma i fax sono utilizzabili.

Per la conferenza propone che non venga tenuta in Germania. Il compagno non ha potuto motivarlo esattamente per il momento, ma nonostante ciò è dell'opinione che un altro paese sarebbe meglio.

Il compagno che viene dal Kurdistan-turco si è associato alle valutazioni che si sono espresse precedentemente senza voler ripetere tutto ancora una volta. Anche lui critica il poco tempo che c'è stato nel complesso: per questo motivo gli interventi erano troppo generici.

Sulla conferenza, che già la sera prima è stata proposta dal podio, ha affermato che è necessario che i gruppi internazionali lavorino con Libertad. Al riguardo il primo passo è che la documentazione dell'assemblea venga spedita a tutti i gruppi che vi hanno partecipato. Nel contesto della preparazione sarebbe necessario informare tutti i partecipanti ad intervalli regolari.

Il successo della conferenza dipende dalla preparazione che ha bisogno del suo tempo. Perciò sostiene che l'appuntamento di pasqua è prematuro e propone invece giugno. Il numero dei partecipanti dev'essere maggiore di quello dell'assemblea.

Il compagno tiene molto al fatto che venga elaborato un fine chiaro per la conferenza: senza finalità la conferenza potrebbe certo avere degli effetti positivi, ma non metterebbe in movimento nulla. Uno scopo possibile: la costruzione di una organizzazione internazionale per i prigionieri politici.

Un compagno tedesco ricorda il congresso antimperialista del 1989. Considera un successo che ancora oggi sia possibile organizzare un'assemblea di questo tipo e si congratula con Libertad per questo successo.

Il compagno ha criticato il fatto che sull'iniziativa Libertad sia arrivato troppo poco al pubblico e che la mediazione podio pubblico non ha funzionato bene. Ha definito l'assemblea una "conferenza dal podio" ma, per essere questo, rispetto ai contenuti si è espresso troppo poco.

Molti altri hanno espresso critiche simili a quelle già dette sullo svolgimento dell'assemblea: ... faticoso per il pubblico, poco confronto tra il podio e chi ascoltava, etc. Sarebbe stato fattibile, ad esempio, iniziare gli interventi già alle 16.00, si sarebbe potuto frapporre più pause tra un intervento e l'altro. Purtroppo questo non è stato possibile perché l'orario era già stato fissato precedentemente. Nonostante la lunga durata dell'assemblea, si è notato che in generale i compagni e ele compagne presenti sono rimasti molto concentrato.

Dalla mamma di Nertor Cerpa (era già ripartita) è stato riportato che aveva trovato l'assemblea molto positiva ed era anche interessata a lavorare insieme in futuro. In generale per lei è stata molto faticosa: per le assemblee a venire dovremmo ragionare come costruire un luogo in cui anche i relatori più anziani possano trovare uno spazio.

Il compagno kurdo chiede come mai c'era così poca stampa e se questo dipende dal fatto che essa non sia stata invitata o se non abbia voluto venire. Gli viene risposto che questo da uno spaccato della situazione in Germania: naturalmente la stampa era stata invitata, ma non ha mostrato alcun interesse. In tutto erano presenti due giornali che vogliono fare un resoconto sull'assemblea: Unsere Zeitung e Özgür Politika.

Rispetto alla questione documentazione è chiaramente fissato che deve essere documentata tutta l'assemblea: in primo luogo questo è il desiderio di tutti i relatori, in secondo luogo l'assemblea aveva lo scopo di mobilitare per la conferenza di lavoro, per questo è importante relazionare su di essa.

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PROPOSTE PER LA "CONFERENZA DI LAVORO".

Un compagno di Libertad chiede ai relatori dei diversi paesi che se è confermato l'interesse alla conferenza di lavoro allora dev'essere avviata in tutti i paesi rappresentati una discussione su quale sia lo scopo prioritario di una conferenza di questo tipo. Bisogna costruire luoghi di responsabilità in cui comunicare e coordinarsi gli uni agli altri.

La data e il luogo della conferenza si potranno fissare quando saranno giunte le conferme di partecipazione dai singoli paesi alla conferenza. Il compagno propone che in queste conferme di partecipazione siano formulati ogni volta cinque scopi principali cosicché su questo si possa iniziare una discussione internazionale nel corso della preparazione della conferenza.

Il compagno kurdo è dell'opinione che quando luogo e data saranno fissati si dovrà parlare con tutte le organizzazioni che si fanno carico della situazione dei prigionieri: solo in Turchia sono da 15 a 20 gruppi. Devono aver luogo incontri nazionali di queste organizzazioni in cui dev'essere formulato dai diversi gruppi cosa vogliono avere nell'ordine del giorno della conferenza. Questo tipo di incontro dovrebbe aver luogo anche negli altri paesi.

La data della conferenza dovrebbe adeguarsi al tempo che sarà necessario per prepararla. Il luogo non è decisivo; dobbiamo in ogni caso rivolgere l'attenzione a fattori pratici come ad esempio quelli visti. Il compagno ritiene ottimale che la conferenza abbia luogo in un paese dove si combatte.

Il compagno palestinese, riprendendo quanto detto precedentemente, esplicita i motivi della sua precedente richiesta che la conferenza non abbia luogo in Germania. E' dell'opinione ed auspica che la conferenza si tenga in un paese in cui la lotta per i prigionieri politici è ancorata alla società. Cita come esempi: Turchia, Paesi Baschi, Italia.

La compagna italiana, alla domanda su come andare avanti concretamente, spiega che in primo luogo tutti i partecipanti devono tornare nei propri paesi per discutere sui contenuti della conferenza. Anche per questo è importante fare una documentazione dell'assemblea.

In seguito, dopo che abbia avuto luogo questa discussione nei singoli paesi, la compagna propone un'assemblea con gli stessi partecipanti di oggi. In questa occasione potranno essere raccolte le diverse discussioni.

La compagna ritiene importante non porre l'attenzione solo sull'organizzazione pratica, ma soprattutto sui contenuti e, rispetto a questo, soprattutto sui rapporti, le relazioni con le lotte dei prigionieri. A partire da questa discussione dovrebbe essere possibile determinare il paese in cui avrà luogo la conferenza.

Il compagno basco dice di avere una serie di domande, nessuna analisi completa poiché su questo non avrebbe riflettuto abbastanza.

Prima pone la questione della definizione del soggetto, cioè la definizione di prigioniero politico. Su questo si deve costruire un consenso minimo che serva come base per la discussione futura.

Ritiene importante la conferenza, ma teme che si limiti a sé stessa. La conferenza può e deve determinare invece un passaggio di un processo già iniziato. Partendo dall'assemblea della sera prima è importante mettere in moto una dinamica che sviluppi un concetto per la conferenza.

La creazione di un'organizzazione internazionale gli sembra interessante e, senza averci potuto riflettere, ritiene che questa proposta contenga aspetti importanti. Molti altri esempi dimostrano che anche piccole organizzazioni sono capaci di far crollare dei muri se solo si pongono degli scopi precisi. Il compagno ritiene anche possibile che Libertad sviluppi una tale dinamica.

La questione del luogo della conferenza la ritiene una questione politica: a suo parere è necessario scegliere un luogo dell'ovest europeo. Si potrebbe immaginare i Paesi Baschi, ma teme che ciò sacrifichi la dimensione più ampia della conferenza. In questo contesto è poi emerso per la prima volta il concetto di paese neutrale.

Il compagno kurdo riassume che tutto ciò di cui si è parlato dev'essere concretizzato e rispedito a tutti. Su data e luogo ci si può mettere d'accordo, la cosa importante invece sono gli scopi a cui mirare. Propone come idea di invitare anche sindacati e avvocati.

Alla domanda del compagno palestinese se immagina possibile che la conferenza abbia luogo in Turchia risponde che questo in linea di principio è possibile, ma ci si dovrebbe rendere conto del fatto che il governo turco poco probabilmente sarà d'accordo con questo. Letteralmente: "Ci possiamo provare: senza rischio, nessuna vincita!".

Una compagna di Libertad dice che secondo lei si è arrivati troppo in fretta alla questione del luogo e data della conferenza. La compagna critica i contatti internazionali avuti finora e invita a rendere più vincolanti questi contatti.

Propone che Libertad elabori un concetto aperto per la conferenza che verrà poi spedito ai gruppi internazionali i quali, dopo averlo discusso, risponderanno sia sul piano dei contenuti sia sul piano delle responsabilità rispetto ai cosiddetti aspetti più concreti. In tal modo sarebbe possibile per Libertad chiarire se i presenti considerano la conferenza solo una buona idea o se la vogliono fare veramente.

Un compagno tedesco propone di fare la conferenza in un paese neutrale: un paese dove il movimento non è forte e che attraverso una tale conferenza potrebbe essere rafforzato.

Propone di creare dei gruppi di lavoro che formulino la politica che potrebbe sostenere concretamente i rispettivi prigionieri, da ciò potrebbe nascere poi la già ricordata organizzazione internazionale.

I compagni italiani dicono che in linea di principio sarebbe possibile fare la conferenza in Italia, che però bisogna tener conto del fatto che Libertad ci sta lavorando già da un po' di tempo mentre gli italiani dovrebbero iniziare da zero e che quindi ci sarebbe bisogno di più tempo.

La compagna italiana condivide in generale la preoccupazione del compagno basco che dice che la conferenza in un paese in cui c'è una forte lotta per i prigionieri politici sposterebbe l'importanza della conferenza sulla situazione specifica di quel paese.

La compagna fa notare la dialettica tra le lotte di autodeterminazione (movimenti di liberazione nazionale) e le lotte nel centro del potere. Anche lotte che appartengono al passato possono come memoria determinare il futuro.

Ne nasce una breve discussione sul luogo che però non porta a nessun esito. Alcuni punti della discussione:

a) i Paesi Baschi come luogo non sarebbero male perché lo scorso anno loro hanno viaggiato molto per l'Europa. La conferenza potrebbe essere l'espressione di una solidarietà internazionale, potrebbe mostrare che le soluzioni possono essere trovate solo a livello internazionale;

b) per quanto riguarda il luogo è importante che esso non sia determinato per confronto. In generale una conferenza non sarebbe sufficiente, ne potrebbero seguire altre che quindi, di volta in volta, potrebbero aver luogo in paesi diversi;

c) la scopo è a lungo termine, la cosa importante ora è realizzare la conferenza, ciò significa scegliere un paese che sia in grado di organizzarla;

d) il concetto di paese neutrale non riguarda la Germania.

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CONCLUSIONI

Alla fine si è provato a riassumere i punti più importanti:

1) l'idea della conferenza ha trovato larghi consensi: tutti i delegati presenti si sono pronunciati a suo favore;

2) data e luogo non sono stati definitivamente discussi: in ogni caso in aprile sarebbe troppo presto;

3) le responsabilità dei singoli paesi devono essere fissate: i rappresentanti devono rendere nota "a casa" questa discussione;

4) da tutti i paesi devono essere formulate e rispedite proposte riguardo agli scopi della conferenza. Obiettivi già definiti:
- giornata internazionale di lotta;
- fondazione di un'organizzazione internazionale;
- convocazioni regolari della conferenza.

Una volta formulati, gli obiettivi devono essere rispediti entro la fine di febbraio 1998.
Il prossimo incontro è riconvocato per la fine di marzo in Italia.

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