IL
BOLLETTINO: NOTIZIE EUROPA |
LETTERA DA UNA PRIGIONE
TEDESCA
Tu mi chiedi
come sono finito in questa prigione?
E' stato molto semplice.
Ho fatto solo,
un passo dopo l'altro, la cosa giusta.
La caduta dei sistemi del socialismo reale
e la conseguente annessione della Rdt alla Rft hanno contribuito alla
rinascita di una politica tedesca da grande potenza, la quale ha preparato
la base ideologica ed il terreno per l'affermazione sempre maggiore di
un nazionalismo arrogante. Il ritornello è «siamo orgogliosi
di essere tedeschi»; la melodia che lo accompagna "Deutschland
über alles". I motti scanditi a intervalli regolari «la
Germania ai tedeschi, fuori gli stranieri» e i progrom razzisti
che si verificano ora in Germania sono solo l'espressione più estremistica
e neonazista della neo-ibridazione tedesca. L'attentato incendiario a
Mölln nello Schleswig-Holstein, nel quale sono stati uccisi tre membri
di una famiglia turca, è stato preparato dalle parole del Cancelliere
tedesco e dai suoi discorsi "incendiari" sullo stato di emergenza
della nazione e sul grave problema dell'afflusso continuo e incontrollato
di persone in cerca di asilo politico.
Il messaggio della nuova Repubblica Federale
Tedesca, dei potenti industriali e finanzieri che stanno dietro ad essa
e degli eredi dei produttori del Zyclon B (un gas utilizzato dai nazisti
per le esecuzioni di massa dei prigionieri nei campi di concentramento),
è oggi scoperto e chiaro: «Il socialismo è peggiore
del fascismo, la Rdt più disumana dello Stato nazista, la Stasi
più criminale della Gestapo».
L'unica cosa che conta sono gli affari.
La parola d'ordine è dunque quella
di fare tabula rasa, di cancellare ogni traccia del passato. Deve essere
cancellato dai ricordi degli uomini tutto ciò che potrebbe far
loro tornare in mente che - nonostante gli errori e le difficoltà
- è esistita un'altra Germania per 40 anni, che ha tentato di realizzare
un modello di società socialista. Nulla di ciò che possa
far ricordare le finalità sociali della costituzione della ex-Rdt
deve rimanere in vita. Nessun monumento o lapide commemorativa, nessuna
strada o piazza dedicata alla storia del movimento operaio e alla resistenza
antifascista sono al sicuro dai tentativi non solo di falsificare ma addirittura
di cancellare la storia. I nomi di Bersarin (primo comandante sovietico
della città di Berlino dopo la sua liberazione nel 1945) e Babeuf,
di Ho-Chi-Min e della Comune di Parigi sono scomparsi dai cartelli stradali
di Berlino, Lenin è stato tolto dal piedistallo. Cittadini onorari
di Berlino sono diventati Kohl, Reagan e Gorbaciov, celebrati in un festeggiamento
comune.
Ciò che la vecchia Rft non ha mai
fatto e mai ha voluto fare nei confronti del proprio passato, e cioè
rompere i legami con l'eredità nazista nello Stato e nelle sue
istituzioni, almeno a livello di "persone" portando alla resa
dei conti i carnefici, compresi quelli in toga, deve ora essere recuperato
in modo esemplare nella nuova Rft, contro quelle persone che dopo il 1945
hanno avuto l'ardire di costruire un'altra Germania, socialista, per mezzo
di nuovi "Berufsverbote" e processi penali: così che
mai più nessuno ci provi!!
Diecimila collaboratori della Stasi vengono
adesso sistematicamente emarginati e denigrati socialmente. Erano coloro
che nell'apparato della sicurezza statale della Rdt avevano il compito
di proteggere lo Stato tedesco più debole dai continui tentativi
di destabilizzazione da parte del suo "fratello" molto più
agguerrito. Sin dalla nascita dei due Stati tedeschi, meta dichiarata
della Rft (e delle sue pretese unilaterali di costituire l'unica legittima
rappresentanza del popolo tedesco) fu quella di spegnere l'energia vitale
alla Rdt.
Mentre nella Rft perfino agli accusati
dei delitti più disumani commessi nei campi di concentramento sono
stati risparmiati processi, azioni giudiziarie e pene detentive, con il
motivo della loro età avanzata, la Grande Potenza Tedesca non si
è vergognata di imprigionare e trascinare in tribunale Erich Honecker,
malato grave in fin di vita, atto questo che si scontra sia con le leggi
riconosciute internazionalmente che con i principi umanitari più
elementari. L'ottantatreenne ex-ministro della sicurezza, Erich Mielke,
il quale aveva combattuto in Spagna contro i fascisti di Franco, è
stato chiamato a giudizio davanti al tribunale di Berlino sulla base di
una denuncia nazista del 1931 riguardante un oscuro caso di omicidio di
due poliziotti (secondo il diritto tedesco i reati di omicidio non cadono
mai in prescrizione). Sotto il segno della stessa giustizia dei vincitori
sono stati iniziati migliaia di processi penali contro ex-collaboratori
dei servizi di sicurezza della Rdt per reati quali presunto alto tradimento
e altri delitti contro la sicurezza dello Stato, nonostante la Rdt fosse
in generale riconosciuta diplomaticamente e membro delle Nazioni Unite,
nonché di numerose altre organizzazioni internazionali.
In questa atmosfera generale di redde rationem,
si inserisce l'incarcerazione della mia persona. Io sono stato arrestato
il pomeriggio del 14 settembre 1992 nel mio ufficio di avvocato con l'accusa
di "attività spionistica a favore di una potenza straniera".
Per potenza straniera era intesa la ora scomparsa Rdt. Due commissari
superiori della polizia della sezione terrorismo mi comunicarono un mandato
d'arresto emesso su ordine della Procura Generale Federale. La stessa
sera fui condotto nella prigione di Karlsruhe ed il giorno seguente davanti
al giudice inquirente, il quale confermò l'ordine d'arresto con
la motivazione di un possibile pericolo di evasione.
Questo arresto era stato preparato da lungo
tempo all'interno dei centri di potere e deciso dalle più alte
autorità della magistratura. Al contrario di altre persone che
sono coinvolte in un procedimento simile al mio, io non ho ricevuto alcuna
possibilità di difendermi in qualità di libero cittadino
contro l'accusa di aver informato i miei interlocutori dei servizi di
sicurezza della Rdt sulla attività degli ambienti di sinistra e
del gruppo dei verdi-alternativi della Rft.
La mia detenzione ha, tra gli altri, anche
lo scopo di rendere impossibile una mia difesa ufficiale ed aperta dall'accusa
di avere tradito la sinistra. Chi mi conosce sa come proprio questa accusa
mi tocchi. Io ho sempre combattuto a viso aperto. Tutti sapevano che io
avevo sempre difeso la Rdt da quelle accuse che si proponevano di metterne
in discussione l'esistenza. Io non ho mai controllato, spiato o tradito
nessuno della sinistra.
La Rdt non era, né per la sinistra
occidentale né per me, lo Stato che abbia saputo realizzare i propri
sogni di socialismo. Ma per molti e anche per me era lo Stato che, con
l'appoggio dell'Unione Sovietica e degli altri Stati a socialismo reale,
poneva dei limiti precisi alla potenza mondiale degli Stati Uniti, al
suo capitalismo assassino dagli effetti ecologici ed economici devastanti,
soprattutto a carico degli Stati del cosiddetto terzo mondo.
Questi limiti non ci sono più, e
tutti ce ne rendiamo conto chiaramente. Com'è macabro dover constatare
che proprio a quegli Stati e a quei popoli che sono stati portati ai margini
dell'esistenza dalle ricche nazioni industriali venga ora portata la "salvezza"
(leggi occupazione militare) proprio da coloro che hanno causato la loro
miseria.
Quelle potenze che si atteggiano a salvatrici
dalla fame e dall'emergenza economica sono proprio le maggiori responsabili
di queste calamità.
La Germania riunificata insiste nel prendere
parte alle "missioni di pace" delle Nazioni Unite e della Nato.
Sono forse diventati ciechi i popoli europei che hanno potuto assaggiare
il furore teutonico durante la seconda guerra mondiale e che ora non vedono
il pericolo che può derivare da queste nuove ambizioni di potenza?
Ho ritenuto a suo tempo necessario lo scambio
di idee e di informazioni con la Rdt su temi generali e particolari della
politica mondiale e sulle strategie e le tattiche della sinistra. Avrei
considerato un'illusione pretendere dei colloqui ufficiali con la SED(1)
poiché i servizi di sicurezza sarebbero sempre stati presenti a
tali colloqui. Questo vale per esempio proprio per gli incontri avvenuti
nell'estate del 1987 tra la SED e l'SPD(2) e che confluirono in una risoluzione
finale comune dei due partiti nell'agosto 1987. Certo a nessuno saltò
in mente di perseguire penalmente i membri della delegazione dell'SPD
con l'accusa di "comunicazione di notizie ai servizi di sicurezza
della RDT".
Nei numerosi procedimenti per attività
di spionaggio a favore della ex-Rdt vengono normalmente inflitte condanne
con la condizionale. Il reale obbiettivo della pena, quello cioè
di dissuadere i futuri potenziali colpevoli, viene meno con la scomparsa
della Rdt; tutti gli accusati che non abbiano tradito segreti di Stato
si trovano ora giustamente in libertà.
Per molti osservatori del mio procedimento
penale la mia incarcerazione ed il suo procedimento appaiono del tutto
incomprensibili. Perché proprio le alte autorità giudiziarie
della Rft, che da quando esistono hanno perseguitato le sinistre fin dentro
le carceri e che ancora le condannano, perché proprio loro si atteggiano
a patroni protettori delle sinistre? La risposta appare chiara: la Rft
non può sopportare la continuità della rivolta. Esse non
possono e non vogliono accettare che io dapprima abbia difeso il nemico
pubblico numero uno della RAF, e poi la Rdt contro la Rft fino all'ultimo
con la mia attiva partecipazione a manifestazioni e iniziative di protesta
contro la riunificazione.
Trovo oscena la coalizione costituita tra
un parte degli ex-sessantottini, gli alternativi-bene che una volta si
dichiaravano di sinistra, e la Procura Federale. L'accusa infame che io
abbia tradito la sinistra aiuta la Procura Federale a prolungare la mia
detenzione.
Dietro il mio procedimento giudiziario
c'è la strategia superiore dettata dallo Stato con lo scopo di
cancellare il ricordo storico della resistenza nella Rft e nel suo Stato
predecessore, il "Terzo Reich". Tutti coloro che si riconoscono
nella continuità della resistenza devono venir edefinitivamente
eliminati sulla scia del processo di annientamento della sconfitta Rdt
e con l'aiuto delle farse giudiziarie attualmente in atto.
Berlino, prigione di Moabit
Note:
(1) SED: Partito Social Democratico della
ex-DDR.
(2) SPD: Partito Social Democratico della
RFT.
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