Paesi Baschi: COMUNICATO DEL KAS AL POPOLO BASCOIl KAS denuncia con fermezza il nuovo assassinio premeditato che, per mano della Guardia Civil, ha perpetrato il Governo del PSOE nei confronti dei militanti rivoluzionari indipendentisti baschi dell'ETA. Non si può pretendere di giustificare in nessun caso la morte di tre militanti di Euskadi Ta Askatasuna (1) come conseguenza di un conflitto a fuoco tra gli stessi e la Guardia Civil, ma essa è invece il frutto di una strategia perfettamente pianificata consistente nella liquidazione fisica dei militanti baschi e nel far grazia della vita solamente a coloro che possono essere costretti - mediante torture - a fornire informazioni. Questa linea di condotta è puntualmente confermata dai fatti accaduti negli ultimi anni che hanno lasciato dietro di sé una lunga traccia di sangue basco: Kattu e Txuria a Hernani, Lutxi a Pasaia, Manu e Txilibita a Irún, Jon e Susana a Irunberri, Mikel Kastrexana a Donostia, Mikel Kastillo a Irunea, Jon e Carles a Lliça de Munt. Vi è solo una definizione per questo nuovo assassinio: il PSOE conosce un solo linguaggio contro Euskal Herria (2), sparare a morte. Il nostro popolo soffre le conseguenze di una strategia basata sulla violenza e sul terrore indiscriminato che il PSOE sviluppa e di cui è il massimo responsabile. Al suo fianco i partiti che, prigionieri della loro inettitudine, coprono, con patti anti-indipendentisti, complici silenzi o spudorati appoggi, l'occupazione militare e poliziesca in atto nel Paese Basco. La pretesa di addossare alla società la responsabilità di por fine al conflitto in atto fomentando uno scontro sociale e civile tra baschi deve essere alimentata con la manipolazione, l'inganno e l'occultamento con cui determinati mezzi di comunicazione e i loro responsabili giocano un ruolo dichiaratamente bellicista. In questo senso, intorno ai fatti relativi a questo assassinio è stato teso un cordone sanitario di tipo poliziesco e informativo per impedire che il popolo potesse conoscere quello che è realmente accaduto: un freddo e calcolato massacro, attorno al quale tenteranno nuovamente, come in precedenti occasioni, di fornirci informazioni false e assurde. Non è un caso che il PSOE abbia affidato il comando di questa operazione a Rodriguez Galindo (3), individuo dal ben noto passato anti-basco, legato al narcotraffico e alla corruzione, nel tentativo di riabilitare la figura di un suo servo fedele, completamente screditato agli occhi del popolo, proprio come pretende di fare con Amedo e Dominguez (4) nascondendo le loro responsabilità nella guerra sporca scatenata in nome del terrorismo di Stato spagnolo. Ancora una volta lanciamo la nostra accusa contro il PSOE come massimo responsabile di questo e degli altri assassinii contro il popolo basco, nel deliberato scopo di impedire il dialogo e gli accordi come soluzione del conflitto che oppone lo Stato spagnolo a Euskal Herria. In questo senso denunciamo, come corresponsabile di questo assassinio, la direzione del PNV (5) che non cessa di gettare legna sul fuoco della repressione allo scopo di legittimarsi a svolgere la funzione di emarginazione del progetto democratico della sinistra indipendentista, e di candidarsi così come pretesa unica guida di un popolo che ha contribuito a dividere, a privare della propria identità basca e a spingere alla resa sul terreno della identità nazionale. Il KAS onora il percorso politico di questi militanti baschi in favore della lotta di liberazione di Euskal Herria, chiama il popolo basco allo sciopero generale nei luoghi di nascita dei tre militanti lunedì 19 agosto e a manifestare domenica 18 agosto nelle quattro capitali (6); esorta a favorire tutte le mobilitazioni e le celebrazioni in onore dei militanti caduti sotto il fuoco dello Stato spagnolo, a esprimere decisamente la protesta per questi assassinii nelle manifestazioni che avranno luogo domenica e a perseverare nell'orientamento di rafforzare il progetto di liberazione basca e di soluzione politica mediante negoziato tra l'ETA e lo Stato spagnolo. Viva Euskadi libera! Viva Euskadi socialista! Euskal Herrian, 17 agosto 1991 KAS Note: (1) Euskadi Ta Askatasuna: ETA (Patria Basca e Libertà). (2) Euskal Herria: la nazione basca. (3) Rodriguez Galindo: comandante della Guardia Civil. (4) Amedo e Dominguez: rispettivamente vice-commissario e ispettore di polizia e membri dei GAL attualmente sotto processo per assassinii politici nel Paese Basco in territorio francese, ma già praticamente assolti dalle imputazioni più gravi, sia in seguito alle pressioni del PSOE sulla magistratura, sia in base al precedente che, in analoghi giudizi, la magistratura spagnola non ha inteso accusare i GAL di associazione armata terrorista (con motivazioni simili a quelle usate dalle autorità governative italiane per minimizzare il ruolo di Gladio). (5) PNV: Partito Nazionale Basco, conservatore e succube del Governo spagnolo. (6) Donostia (San Sebastian), Bilbo (Bilbao), Vitoria e Pamplona (in Navarra). |