IL BOLLETTINO: NOTIZIE EUROPA

Paesi Baschi:

STORIA, IN SINTESI, DEL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE BASCO

CRONOLOGIA 1952-1989

Tracciare una storia, ancorché sintetica, del Movimento di Liberazione Basco è compito superiore alle nostre forze e sproporzionato rispetto allo spazio di questo Dossier. Abbiamo redatto questa cronologia con il solo intento di fornire ai lettori un elenco ordinato e necessariamente parziale dei principali avvenimenti di questa storia; con essa abbiamo anche voluto evitare la ripetizione di lunghe note esplicative alla fine di ognuno dei documenti pubblicati.

1952

Un gruppo di studenti in stretto contatto con l'organizzazione giovanile del PNV (Partito Nazionalista Basco, fondato nel 1894, espressione del nazionalismo borghese in Euskadi) dà vita al periodico Ekin (Azione). Una componente del gruppo finirà per confluire nel partito; l'altra si costituirà in organizzazione a sé col nome di ETA.

1959

31 agosto: fondazione di ETA (Euskadi Ta Askatasuna, Paesi Baschi e Libertà).

1961

18 agosto: prima azione militare di ETA (sabotaggio ad una linea ferroviaria su cui viaggiano ex falangisti diretti ad una manifestazione in commemorazione della vittoria franchista nel '39).

1962

Maggio: in Euskadi Nord (Francia) si tiene la prima Assemblea di ETA. Vi viene approvato un documento che precisa la natura dell'organizzazione: «ETA è un Movimento Rivoluzionario Basco di liberazione nazionale, creato nella Resistenza Patriottica e indipendente da qualsiasi altro partito o organizzazione».

1966

Dicembre: inizia la V Assemblea di ETA. Si concluderà nel marzo successivo e vedrà la scissione di una componente dell'organizzazione (in seguito questa avrebbe dato vita, nel 1971, al MCE - Movimento Comunista di Spagna - unendosi ad altri gruppi marxisti-leninisti; in Euskadi il MCE prende il nome di EMK - Movimento Comunista di Euskadi).

1967

Marzo: seconda parte della V Assemblea. Nel corso di questa viene per la prima volta posta in luce chiaramente la connessione inscindibile tra lotta di liberazione nazionale e lotta di classe.

1968

7 giugno: cade assassinato dalla polizia spagnola Francisco Saverio "Txabi" Etxebarrieta, dirigente di ETA.

2 agosto: un commando di ETA giustizia il torturatore Meliton Manzanas, dirigente della Brigada Social (polizia politica) di Gipuzkoa.

Agosto: nella VI Assemblea di ETA si manifestano profonde divisioni interne. Una parte maggioritaria dell'organizzazione (ETA-V) non riconosce la validità dell'Assemblea.

1969

3 dicembre: a Burgos inizia il processo speciale contro i militanti di ETA accusati dell'esecuzione di Manzanas.

28 dicembre: il processo si conclude con nove condanne a morte.

31 dicembre: concessione dell'indulto ai condannati a morte.

1972

Febbraio: sequestro dell'industriale Zabala, a sostegno delle lotte salariali in corso.

Ottobre: seconda parte della VI Assemblea, convocata dalla componente minoritaria di ETA (ETA-VI). Questa componente si integrerà in seguito nell'organizzazione trotskista LCR (Lega Comunista Rivoluzionaria).

1973

16 gennaio: sequestro dell'industriale Huarte da parte di ETA.

Nel corso dell'anno si approfondisce la divisione sulla struttura da dare all'organizzazione; una componente che prenderà il nome di ETA Militarra (ETA-m) opta per la scelta frontista, l'altra (ETA politico-militare) sostiene la scelta unitaria.

20 dicembre: un commando di ETA giustizia il Presidente del Consiglio Carrero Blanco, destinato a succedere a Franco alla guida dello Stato spagnolo e ad assicurare la continuità del regime.

1975

Gennaio: ETA (p-m) convoca la seconda parte della VI Assemblea.

Estate: introduzione della Legge Antiterrorismo.

Settembre: sono processati e condannati a morte due militanti di ETA ("Txiki" e "Otaegi") e tre militanti del FRAP (Fronte Rivoluzionario di Azione Patriottica, organizzazione di massa del Partito Comunista di Spagna m-l).

20 novembre: morte di Francisco Franco.

1976

Settembre: ETA (p-m) tiene la VII Assemblea.

18 agosto: viene costituito ufficialmente il blocco KAS.

1977

15 giugno: prime elezioni politiche del dopo-Franco. ETA (m) si astiene; ETA (p-m) appoggia il partito Euskadiko Eskerra (Sinistra Basca). La vittoria nello Stato spagnolo va al Centro Democratico Sociale di Suarez, coalizione di famiglie e gruppi di interesse dell'oligarchia franchista.

Sotto la spinta del movimento di massa (nonostante solo nel 1977 siano 6 i dimostranti uccisi dalle forze repressive) Suarez concede l'amnistia ai prigionieri politici baschi.

Nel corso dell'anno inizia il movimento di massa contro la costruzione della centrale nucleare di Lemoiz.

1978

17 marzo: sabotaggio di ETA contro la centrale nucleare in costruzione di Lemoiz. I lavori sono ritardati di circa due anni.

Aprile: viene costituita la coalizione elettorale Herri Batasuna (Unità Popolare).

15 novembre: a Madrid ETA giustizia Francisco Casanovas, ex presidente del Tribunale dell'Ordine Pubblico creato dal franchismo.

6 dicembre: si tiene il referendum sulla Costituzione. E' approvato in tutto lo Stato spagnolo, ma respinto con quasi il 70% dei voti in Euskadi.

Dicembre: assassinio di "Argala"- dirigente di ETA (m) - da parte di gruppi parapolizieschi.

1979

3 gennaio: come rappresaglia per la morte di "Argala", ETA giustizia il Governatore militare di Madrid, gen. Ortin.

1 marzo: le elezioni politiche vedono un buon successo di Herri Batasuna, anche grazie all'involontaria propaganda governativa («votare per HB equivale a votare per ETA»).

Estate: ETA (p-m) inizia una campagna di azioni armate per il boicottaggio del turismo straniero in Spagna. Un attentato alla stazione ferroviaria di Atocha (Madrid) provoca 5 morti e un centinaio di feriti fra i passanti.

25 ottobre: si tiene il referendum promosso dal governo spagnolo per lo Statuto di Autonomia dei Paesi Baschi. Dal referendum sono esclusi la Navarra e (ovviamente) i Paesi Baschi francesi. HB e ETA (m) sono per l'astensionismo, ETA (p-m) per la partecipazione. Il "sì" prevale di stretta misura e grazie anche ai brogli promossi dal governo di Madrid.

1980

Agli inizi dell'anno i prigionieri politici baschi sono già nuovamente più di 200.

9 marzo: alle elezioni del Parlamento Basco Herri Batasuna ottiene 11 seggi su 60.

1981

Campagna di azioni armate di ETA congiunta alla mobilitazione di massa contro i lavori di costruzione della centrale nucleare di Lemoiz. La campagna termina con il sequestro (29 gennaio) e l'esecuzione dell'ingegnere capo di Lemoiz, Ryan.

13 febbraio: il militante di ETA Joseba Aguirre muore per le torture subite nel Commissariato di Polizia di Madrid.

23 febbraio: tentato colpo di Stato del tenente colonnello Tejero. La riuscita del "golpe" avrebbe significato l'invasione di Euskadi da parte dell'Esercito spagnolo. Il patteggiamento fra potere militare e civile si tradurrà invece "solo" in un inasprimento delle esecuzioni sul posto, degli arresti, delle torture e delle attività terroriste parapoliziesche. I prigionieri politici baschi sono già quasi 400.

1982

Maggio: esecuzione da parte di ETA del nuovo direttore di Lemoiz, Angel Pascual, e definitivo blocco dei lavori.

Alla metà dell'anno il numero dei prigionieri politici supera i 500.

28 ottobre: alle elezioni politiche la maggioranza (oltre 10 milioni di voti) è conquistata dal PSOE, partito cui la maggioranza della borghesia spagnola ha affidato il compito di portare a termine, in modo indolore, la cosiddetta "transizione dal franchismo alla democrazia". Il neo-eletto ministro degli Interni (il "socialista" Barrionuevo) comincia ad eseguire fedelmente il compito affidatogli annunciando il mantenimento delle Legge Antiterrorismo e l'aumento di organico delle forze di occupazione spagnole in Euskadi.

4 novembre: ETA giustizia Victor Lago Román, comandante della Divisione "Brunete".

1983

Gennaio: una frazione di ETA (p-m), con la copertura politica di Euskadiko Eskerra, negozia la resa incondizionata e il "reinserimento" con le autorità militari spagnole. Una parte della restante componente di ETA (p-m) confluirà in seguito in ETA (m).

5 febbraio: nell'ambito della campagna lanciata da ETA contro le grandi banche, restano uccisi tre lavoratori del Banco de Vizcaya. ETA si assume la responsabilità in un comunicato di autocritica.

Maggio: entra in vigore il Piano ZEN (Zona Speciale del Nord), indirizzato alla distruzione del movimento di liberazione basco.

In estate ha luogo per la prima volta la cosiddetta "guerra delle bandiere": continue mobilitazioni di massa cercano di impedire che la bandiera spagnola sventoli sugli edifici pubblici e di sostituirla con la "ikurriña" basca, scontrandosi duramente con le forze repressive.

Settembre: secondo congresso di HASI, partito membro del blocco KAS.

Dagli ultimi mesi dell'anno ha inizio una campagna di attentati contro i rifugiati politici baschi in Euskadi Nord (Francia), che si protrarrà nell'anno seguente. Fa la sua comparsa la tristemente famosa sigla del GAL (Gruppo Antiterrorista per la Libertà), squadrone parapoliziesco che nel 1984 rivendica l'assassinio di 8 militanti baschi.

1984

Nei primi sei mesi dell'anno vengono effettuati 500 arresti negli ambienti del movimento di liberazione nazionale basco e comminate condanne per 1.700 anni. Nei carceri di massima sicurezza di Herrera de la Mancha e Alcalá si registra un grave peggioramento delle condizioni di vita dei prigionieri politici.

26 febbraio: alle elezioni del Parlamento Basco Herri Batasuna ottiene il 14,6% dei voti.

20 novembre: assassinio di Santi Brouard, presidente di HASI e membro della direzione di HB; la firma è ancora quella del GAL. Lo sciopero generale di protesta del 21 novembre è il più grande della storia recente di Euskadi.

23 novembre: nel corso di una delle più accanite lotte operaie contro la riconversione industriale, la polizia in assetto di guerra assalta i cantieri navali Euskalduna di Bilbao (da vari giorni occupati) uccidendo due operai.

1985

Aprile: campagna di ETA contro il turismo in Spagna; diversi alberghi, discoteche, agenzie turistiche subiscono attentati.

30 luglio: ETA giustizia il vice-ammiraglio Estrada, direttore generale dei sistemi di difesa e stretto collaboratore del Ministero della Difesa.

10 settembre: nel pieno centro di Madrid una auto-bomba colpisce un autobus su cui viaggiano 16 agenti della Guardia Civil.

26 settembre: nell'atrio dell'Hotel Monbar di Bayonne (Paesi Baschi francesi) il GAL assassina quattro rifugiati baschi.

16 dicembre: il corpo di Mikel Zabaltza, militante del movimento di liberazione basco, viene ritrovato nel fiume Bidasoa. Zabaltza era stato arrestato e torturato venti giorni prima dalla Guardia Civil, che ne aveva denunciato poi la "scomparsa". La risposta non si fa attendere: otto giorni dopo a Madrid il generale Atares (fino a pochi anni prima fra i maggiori esponenti della Guardia Civil) è abbattuto da un commando di ETA.

1986

7 febbraio: un commando di ETA giustizia a Madrid il vice-ammiraglio Carvajal.

12 marzo: il referendum con cui il governo spagnolo vuole sancire l'ingresso della Spagna nella NATO viene respinto dal 60% dell'elettorato basco.

Aprile: una auto-bomba colpisce nel centro di Madrid una Land-Rover della Guardia Civil, uccidendo nove militi.

17 giugno: ETA giustizia il maggiore Saenz de Ynestrillas, coinvolto nel tentato "golpe" del 1981, e altri due militari.

20 giugno: alle elezioni politiche il PSOE conserva la maggioranza assoluta. Ma la sorpresa maggiore (e certamente la più sgradita per la borghesia spagnola) viene da Herri Batasuna, che raddoppia i propri voti e ottiene 5 seggi al Parlamento di Madrid.

14 luglio: altri 9 membri della Guardia Civil uccisi in un'azione di ETA, analoga a quella di aprile.

19 luglio: iniziano le espulsioni di rifugiati baschi nei Paesi Baschi francesi, nell'ambito della collaborazione Mitterrand-Gonzalez. Quest'ultimo si congratula del «salto qualitativo importante nella lotta al terrorismo».

21 luglio: da un'auto parcheggiata di fronte al Ministero della Difesa (Madrid) partono sette granate che centrano l'edificio. ETA rivendica.

Settembre: mentre proseguono le espulsioni, Gonzalez rincara la dose: «Bisogna creare progressivamente un vero spazio giuridico e penale europeo».

25 ottobre: ETA giustizia a Donostia (S. Sebastian) il generale Garrido Gil, governatore militare della Gipuzkoa.

30 novembre: alle elezioni del parlamento basco Herri Batasuna passa da 11 a 13 seggi. Tra gli eletti è Juan Carlos Yoldi, militante di ETA prigioniero.

1987

31 gennaio: una auto-bomba di ETA esplode al passaggio di un autobus della Guardia Civil.

27 febbraio: in un incidente d'auto nei pressi di Algeri muore Domingo Iturbe Arbasolo "Txomin", dirigente di ETA. "Txomin" risiedeva in Algeria dal settembre 1986, dopo una sua prima deportazione in Gabon nel luglio precedente; in Algeria manteneva i contatti fra ETA e i rappresentanti del governo spagnolo. I suoi funerali a Mondragón (Paesi Baschi), cui partecipano 55.000 persone, si trasformano in un'enorme manifestazione di appoggio a ETA.

28 marzo: una Guardia Civil uccisa e 18 feriti per l'esplosione di una auto-bomba di ETA.

17 maggio: a Madrid tre auto-bombe di ETA contro la Direzione Generale della Guardia Civil e i quartieri generali degli Eserciti di Aria e di Terra. Con la prima resta uccisa una passante.

10 giugno: alle elezioni municipali il PSOE perde 1.300.000 voti. Nei Paesi Baschi ne perde 50.000, mentre Herri Batasuna ne guadagna 1.800.

12 giugno: attentato di ETA contro la raffineria di Enpetrol a Tarragona. Il maggior complesso petrolchimico spagnolo (dove sono insediate numerose multinazionali) resta completamente paralizzato.

15 giugno: scontri, barricate ed incendi di vagoni ferroviari nel corso delle lotte operaie ai cantieri navali Euskalduna.

19 giugno: a Barcellona ETA colloca una auto-bomba nel parcheggio del supermercato Hipercor. Nonostante le ripetute telefonate di avvertimento, la direzione - su indicazione della polizia - rifiuta di far evacuare i locali. Le vittime dell'esplosione sono 19, i feriti alcune decine. Anche Herri Batasuna critica duramente questo tipo di azione.

15 luglio: due militi della Guardia Civil uccisi da una auto-bomba di ETA in Gipuzkoa.

19 luglio: a Donostia (S. Sebastian) violenti scontri durante una manifestazione in appoggio ai prigionieri politici baschi.

25 luglio: a Donostia la militante di ETA Lucia Urigoitia viene uccisa dalla Guardia Civil con un colpo di pistola alla nuca sparato a bruciapelo.

16 agosto: Maite Pérez e Rafael Etxebeste, militanti di ETA, restano uccisi nell'esplosione di un ordigno che stavano collocando.

Agosto: ETA rivendica una serie di azioni realizzate nei Paesi Baschi, in Galizia e nelle Asturie contro la Polizia Nazionale, la Guardia Civil e gli interessi economici francesi.

Agosto: i mezzi di comunicazione danno notizia di negoziati in corso in Algeria fra militanti di ETA in esilio e rappresentanti del governo spagnolo. Quest'ultimo dapprima smentisce, poi conferma, pur negando il carattere politico dei "contatti". Nel frattempo è reso noto il programma di modernizzazione della Guardia Civil, che fra l'altro prevede il raddoppio entro la fine dell'anno delle unità di stanza nei paesi baschi.

8-9 settembre: nel corso di due azioni di ETA a Bilbao e a Guernica restano uccisi tre militi della Guardia Civil.

28 settembre: un poliziotto ucciso da una auto-bomba di ETA a Donostia.

30 settembre: nei Paesi baschi francesi viene arrestato Santiago Arrospide "Santi Potros", considerato fra i dirigenti di ETA.

1-3 ottobre: vasta operazione repressiva in Euskadi, con decine di perquisizioni ed arresti.

3 ottobre: il più duro attacco alla comunità dei rifugiati baschi in Euskadi Nord viene lanciato dalla polizia francese. Un centinaio di rifugiati viene arrestato, più della metà sono consegnati alla polizia spagnola e da questa incarcerati o esiliati (prevalentemente in Algeria). La maggioranza denuncia maltrattamenti e torture. La mobilitazione di protesta nei Paesi Baschi è generale e violenta.

24 settembre: a Bilbao un imponente corteo (oltre 100.000 manifestanti) sfila in silenzio dietro lo striscione "Askatasuna - Libertà".

5 novembre: a Madrid i sette maggiori partiti spagnoli (escluso il PSOE) firmano un "patto contro il terrorismo".

11 dicembre: una auto-bomba di ETA distrugge la caserma della Guardia Civil di Saragozza. Fra i dodici morti e 40 feriti vi sono anche i familiari dei militi, che alloggiano nelle stesse caserme.

Dicembre: tornano a mobilitarsi i lavoratori dell'Euskalduna, in lotta contro la riconversione. La lotta si estenderà a tutti i Paesi Baschi francesi nei mesi seguenti.

1988

28 gennaio: ETA diffonde un comunicato in cui espone l'andamento dei contatti con i rappresentanti del governo spagnolo e propone l'avvio di negoziati, impegnandosi (in caso di risposta positiva) a rispettare una tregua parziale di 90 giorni.

20 febbraio: il governo spagnolo annuncia l'intenzione di riattivare i contatti con ETA. Alcuni giorni dopo il governo algerino conferma l'inizio dei colloqui.

24 febbraio: ETA sequestra l'industriale spagnolo Emiliano Revilla, ricordando che l'inizio della tregua è subordinato ad un accordo bilaterale.

2 marzo: il militante di ETA Mikel Lopetegi viene trovato impiccato nella sua cella del carcere di Herrera de la Mancha.

27 marzo: a Donostia ETA giustizia il generale dell'Aviazione Pérez Caballero.

17 aprile: ETA rivendica varie azioni condotte contro le forze di occupazione nei Paesi Baschi.

22 aprile: il generale Andrés Cassinello, ex comandante della Guardia Civil ed esperto di antiguerriglia, viene nominato Capitano generale della Regione Pirenaica Occidentale, che comprende i Paesi Baschi.

11 maggio: azioni di ETA contro la Guardia Civil in Gipuzkoa.

23 maggio: un quartiere di Madrid viene occupato militarmente nell'inutile ricerca di Revilla. Gli abitanti chiedono le dimissioni del Ministro degli Interni Barrionuevo.

Maggio: ETA inizia una campagna contro i trafficanti di droga.

Proseguono le dimostrazioni degli operai di Euskalduna.

15 giugno: muore nel carcere di Herrera de la Mancha un altro prigioniero politico basco, Juan Carlos Alberdi.

29 giugno: un militante di ETA, Mikel Arrastia, si uccide gettandosi da una finestra per evitare di essere catturato dalla Polizia nazionale.

20 luglio: Gonzalez annuncia la necessità di modifiche legislative (del tipo francese e tedesco) per «difendere lo Stato di diritto».

Estate: massicce mobilitazioni per imporre l'esposizione della "ikurriña" basca sugli edifici pubblici.

20-25 agosto: diverse azioni di ETA contro la Guardia Civil nei Paesi Baschi.

23 settembre: esecuzione sommaria di Mikel Kastresana, militante di ETA arrestato in pieno centro di Donostia dalla Polizia nazionale. Manifestazioni di protesta, barricate, incendi e scontri con le forze repressive si ripetono per diversi giorni in molte località dei Paesi Baschi.

16 ottobre: due auto-bomba di ETA nei Paesi Baschi. In una delle esplosioni resta accidentalmente uccisa una guardia della Polizia autonoma basca (Ertzantza).

23 ottobre: ETA fa esplodere una auto-bomba a Madrid distruggendo in parte la sede della Direzione Centrale della Guardia Civil. Muoiono due civili, familiari di guardie alloggiati nell'edificio. Gonzalez si appella ad una maggior collaborazione dello Stato francese.

30 ottobre: dietro il pagamento di un ingente riscatto l'industriale Emiliano Revilla viene rilasciato dopo sei mesi di sequestro da parte di ETA.

1 novembre: in un comunicato ETA ribadisce la sua offerta di negoziato, riconoscendo Eugenio Etxebeste "Antxon" (militante di ETA esiliato in Algeria) come suo interlocutore.

3 novembre: il consigliere di Herri Batasuna, Fermin Urtizberea, viene sequestrato per tre giorni e torturato da un gruppo parapoliziesco che si definisce Gruppo Antiterrorista Nazionalista Spagnolo (GANE). Manifestazioni violente, attentati e sabotaggi hanno luogo in tutti i Paesi Baschi; il PSOE è apertamente indicato come il mandante del sequestro.

14 dicembre: sciopero generale in tutto lo Stato spagnolo contro la politica economica del PSOE. Nei Paesi Baschi l'adesione è totale.

18 dicembre: a Eibar (Vizcaya) una auto-bomba di ETA esplode contro un autobus della Polizia nazionale.

1989

7 gennaio: ETA diffonde un comunicato in cui dichiara una tregua unilaterale di 15 giorni come «dimostrazione della sincerità della propria offerta di negoziazione».

11 gennaio: arresto del dirigente di ETA José Antonio Urrutikoetxea ("Josu Ternera") nel Paese Basco francese.

22 gennaio: ETA diffonde un comunicato in cui dichiara di estendere la tregua fino al 26 marzo, in seguito all'avvio di colloqui ad Algeri con i rappresentanti dello Stato spagnolo.

8 marzo: in un'intervista al quotidiano basco Egin "Antxon" Etxebeste afferma che esistono le condizioni perché i colloqui di Algeri possano proseguire.

24 marzo: ETA dichiara di prolungare la tregua fino al 24 giugno.

29 marzo: in un comunicato all'agenzia France Presse ETA accusa il governo spagnolo di aver diffuso una dichiarazione ufficiale in merito all'andamento dei negoziati il cui testo differisce da quello concordato fra le parti; il governo è invitato a rettificare la dichiarazione entro 24 ore (in seguito prorogate di altre 72 ore), pena la rottura della tregua.

4 aprile: a seguito della posizione negativa assunta dal governo spagnolo, ETA accusa quest'ultimo di «aver rotto unilateralmente gli accordi stabiliti» e dichiara «aperti tutti i fronti di lotta a partire dalle ore 0 del 4 aprile».

7-9 aprile: pacchi esplosivi vengono inviati ad esponenti delle forze repressive in Euskadi; sette bombe esplodono lungo la linea ferrata fra Pamplona e Vittoria.

12 aprile: un commando di ETA giustizia un sergente della Guardia Civil nelle vicinanze di Bilbao.

14 aprile: esplosione di ordigni lungo la linea ferroviaria Madrid-Valencia.

19 aprile: su pressione del governo spagnolo, sei militanti di ETA rifugiati ad Algeri (fra cui "Antxon" Etxebeste, principale portavoce di ETA nel negoziato con Madrid) vengono espulsi e deportati a Santo Domingo.

23 maggio: una auto-bomba esplode a Bilbao uccidendo tre artificieri, due della Guardia Civil e uno della Ertzantza.

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