Francia: CHE COSA E' IL PCE(r)?Dichiarazione di Manuela Ontanilla Galan, militante del PCE(r). Pubblichiamo una documentazione molto significativa per dare la misura del livello raggiunto dalla collaborazione fra le polizie e i magistrati dei paesi europei che, nel quadro del «patto anti-terrorismo», mettono in atto ogni pratica e misura terrorista ed illegale per schiacciare in ogni modo il movimento comunista e rivoluzionario in Europa. Pubblichiamo le dichiarazioni delle compagne Manuela Ontanilla Caballero Galan, militante del PCE(r), e Milagros Caballero Carbonell, militante dei GRAPO, rese al processo cui sono stati sottoposti a Parigi il 21 maggio 1987 tre comunisti spagnoli del PCE(r) e dei GRAPO. Il PCE(r) è un partito politico proletario, avanguardia dirigente della classe operaia di Spagna, che orienta i suoi sforzi nell'educazione e nell'organizzazione della classe operaia, preconizza l'unità delle forze popolari e la lotta più risoluta contro la stato fascista spagnolo al fine di rovesciarlo ed instaurare il socialismo. Oggi si dice che c'è una «democrazia» in Spagna. Ma in realtà questa Riforma spagnola acclamata, vantata, portata alle stelle, non è mai stata altro che una verniciatura di facciata che il regime è stato costretto a fare di fronte alla spinta delle lotte operaie e popolari, per tentare di controllarle e di perpetuare lo sfruttamento. Franco è morto ma l'apparato statale fascista resta, come restano tutte le istituzioni messe in piedi dai fascisti, come restano l'aristocrazia finanziaria, l'esercito che strangolò la Repubblica Popolare, i burocrati e la polizia torturatrice: naturalmente, oggi, ci sono una Costituzione ed un Parlamento. Ma nessuno dei due riconosce, né difende, gli interessi e le aspirazioni del popolo. E' esattamente il contrario. Ciò che io dico qui è una realtà che oggi è ben palpabile. Oggi nel nostro paese tutti sono concordi nel riconoscere che la politica del governo socialfascista, in qualsiasi campo, non è nei fatti che la continuazione della politica fascista, la politica del capitalismo finanziario, dell'esercito e dei settori più reazionari della Chiesa cattolica. Il nostro Partito non accetta né riconosce questa Costituzione, queste leggi che non lasciano alcuna possibilità al popolo di difendere i suoi interessi. In Spagna perdura tutto un sistema, un meccanismo di corpi speciali di polizia, di leggi, di tribunali, di carceri, destinati a reprimere nel modo più brutale qualsiasi attività democratica e rivoluzionaria incriminandola come terrorista. Ma c'è ancora di più: non sono qualificati come terroristi solo le persone che militano in un partito o in un'organizzazione rivoluzionaria, ma anche tutti gli operai che difendono il loro posto di lavoro, i contadini, gli studenti e i membri di altri strati sociali che non difendono solo i loro interessi ma resistono alla repressione e alla violenza terroristica della polizia e della guardia civile. E' questa situazione che rende possibile oggi in Spagna lo sviluppo di un potente Movimento Rivoluzionario, un impetuoso Movimento Politico di Resistenza al regime fascista. E il lavoro del Partito è quello di stimolare e sviluppare questo Movimento Politico di Resistenza, di dotarlo di obiettivi e di un programma chiari. E' in questo senso che il nostro Partito sostiene tutte le forme di lotta, tutte le forme di organizzazione create ed utilizzate dalle masse. Ma è principalmente in seno alla classe operaia che il Partito sviluppa la sua attività di organizzazione, di propaganda e di agitazione politica. Poiché esso ritiene che la classe operaia è la forza principale e dirigente della nostra rivoluzione. Il Partito aiuta gli operai a creare ogni tipo di organizzazioni culturali, sindacali. Esso favorisce la creazione di comitati di opposizione alla politica economica di riconversione e a tutte le misure restrittive, sociali ed economiche, messe in atto dal padronato e dal suo governo. Ma, mentre sviluppa il suo lavoro politico, organizzativo ed ideologico in seno al proletariato, il Partito lo estende anche agli altri strati popolari, appoggiando il movimento dei contadini, le organizzazioni dei disoccupati, il movimento studentesco, il movimento pro-amnistia, i comitati anti-NATO. In sintesi, il Partito dà il suo appoggio a tutti i settori vittime dello sfruttamento, dell'oppressione, della spoliazione organizzata dai monopoli e dal loro stato. E dispiegando la sua propaganda, la sua agitazione politica all'interno di queste organizzazioni democratiche, di questi movimenti, il Partito mira a raggruppare attorno alla classe operaia tutte le forze che in Spagna combattono il fascismo e i monopoli, a raggrupparle attorno al programma minimo del Partito, programma che raccoglie le principali aspirazioni degli operai e degli altri strati popolari delle diverse nazionalità dello stato spagnolo. Questo programma è composto di cinque punti: espropriazione dei latifondisti e dei banchieri, eliminazione della disoccupazione, liberazione dei prigionieri politici, uscita della Spagna dalla NATO, autodeterminazione delle nazionalità oppresse. In sostanza, delle misure che rappresentano autentici miglioramenti per il popolo. Penso che queste precisazioni permettano di capire gli obiettivi e la lotta rivoluzionaria portata avanti dal mio Partito e nel contempo anche la mia attività politica, limitata al territorio della Spagna e diretta esclusivamente contro il terrorismo del suo stato. Quanto alla mia presenza in Francia, essa si spiega con gli assillanti controlli e le persecuzioni a cui mi ha sottoposto la polizia spagnola dopo la mia uscita dal carcere. Per quanto riguarda le armi e i documenti, ripeto ancora una volta che io non ne so nulla ma rivendico tutta la propaganda politica del mio Partito trovata nel mio appartamento. Se ho vissuto sotto falsa identità e se non ho regolarizzato la mia posizione in Francia, è stato semplicemente per evitare che la polizia spagnola potesse localizzarmi. E' stato per proteggermi da eventuali attentati: le bande para-poliziesche hanno già assassinato qui a Parigi due miei compagni e numerosi patrioti baschi in Euskadi Nord. maggio 1987 Manuela Ontanilla Galan
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