DICHIARAZIONE PROCESSUALE DI GEORGES IBRAHIM ABDALLAHCorrespondances Revolutionaires n° 5 Arrestato in Francia il 25 ottobre 1984, Georges Ibrahim Abdallah, Combattente comunista arabo, fu in un primo tempo accusato dalle autorità francesi di "probabile appartenenza alle Frazioni Armate Rivoluzionarie libanesi" e condannato a quattro anni di prigione. Poco dopo l'annuncio che sarebbe stato presto rilasciato, il segretario della difesa americano dell'epoca, Vernon Walters, si recò appositamente a Parigi per intimare a Chirac di trattenerlo ancora per qualche tempo, in attesa di nuovi sviluppi dell'indagine. Tali 'sviluppi' non si fecero attendere: i poliziotti francesi (aiutati anche dalla C.I.A.) fecero la provvidenziale scoperta in un appartamento parigino, dove il compagno sarebbe potuto essere passato, di un'arma che sarebbe servita all'esecuzione del luogotenente colonnello Charles Ray (C.I.A.) e a quella di Yacov Barsimantov (del Mossad israeliano). La manovra era così spudorata ed evidente che la borghesia francese, per giustificarsi dovette lanciare attraverso la sua stampa una vasta campagna di calunnie sul compagno e sulla lotta rivoluzionaria dei popoli del Medio e Vicino Oriente. La manovra era così spudorata che la giustizia borghese francese dovette ricorrere, per la prima ma non certo ultima volta, alle sue sezioni speciali 'antiterrorismo' per arrivare a questo nuovo processo, dove Georges Ibrahim Abdallah fu condannato all'ergastolo prima di essere nuovamente rinchiuso nelle gattabuie di Chirac e Mitterand. La dichiarazione che viene riprodotta qui di seguito è quella fatta dal compagno in tribunale nel corso di questo processo (nel febbraio '87), dichiarazione che anche il settimanale francese Le nouvel observateur aveva ricevuto integralmente, ma che aveva poi pubblicato in una versione manipolata e distorta. Aggiungiamo ancora che, come ci precisa il compagno, "è evidente che questa dichiarazione deve essere letta nella fase particolare dell'inizio del 1987 nella nostra regione del Medio e Vicino Oriente, dove colloca a priori il suo impatto, come d'altronde ogni altra azione sviluppata dai miei compagni nei centri metropolitani imperialisti."
Signore, signori, che un combattente arabo sia giudicato da una corte speciale in Occidente, niente di più normale; che sia trattato da criminale e malfattore, niente di particolarmente nuovo; già i 'banditi' dell'Aurés ( nome dato dalla Francia ai combattenti dell'FLN algerino e in seguito a tutta la popolazione della regione degli Aurés - ndt), i 'terroristi' della Palestina, così come i 'fanatici lebbrosi' di Ansar e di Khiam ( Ansar, Askalom e Khiam, prigioni sioniste - ndt) sono stati oggetto di onorevoli appellativi. Essi ricordano a tutti coloro che hanno la memoria corta, il patrimonio della vostra giustizia occidentale così come quello della vostra civiltà giudeo-cristiana. Ma che il criminale yankee, carnefice di tutti i diseredati della terra, sia in più il rappresentante delle pretese vittime davanti a voi, rende superfluo ogni commento sulla natura della vostra corte così come sul compito ad essa assegnato. Se a prima vista, il rappresentante dell'entità sionista sembra non esserci in scena, non è certo per pudore o discrezione da parte vostra, ma per la semplice ragione che questa entità non è che una testa di ponte occidentale, è una base operativa dei cani da guardia imperialisti, è un modello in miniatura di ciò che ci riservano i vostri padroni attraverso la loro strategia di annientamento e di balcanizzazione. Va da sé che davanti alla vostra corte, questa entità è già rappresentata: se non è attraverso il padrone yankee, lo sarà attraverso l'avvocato generale. Non fare commenti sulla natura della vostra corte certo non significa affatto garantire la sua illegittimità. La sua 'perfetta legalità' illustra a giusto titolo l'abisso che separa il vostro mondo legale dal nostro mondo reale, è la rappresentazione autentica della pace instaurata dal vostro sistema, mantenuto sull'annientamento di milioni di uomini nelle nostre regioni della Periferia. A dispetto delle sofferenze di tutti i popoli della terra, i vostri padroni impongono la pace e la legalità del loro sistema criminale di cui la guerra è parte integrante; ma vi sbagliate se sperate che la guerra non superi mai i confini della Periferia. Quarant'anni dopo la liberazione di Parigi, si vede persistere nel vostro paese un riferimento, quasi obbligato, di tutti i vostri padroni agli anni dell'occupazione, riferimento mistificatorio, lacrimevole e falso; che occulta da una parte la vigliaccheria di coloro che se ne sbattevano di quelli che portavano la stella gialla, e che hanno scoperto la loro virilità sostenendo i truffatori che sfruttano i terribili ricordi di Auschwitz e di altri crimini del vostro sistema: e d'altra parte maschera anche le ragioni delle azioni illegali di questi 'terroristi lebbrosi' dell'Affiche Rouge e dei loro compagni che salvavano l'onore del vostro paese battendosi eroicamente contro l'ordine dei criminali e dei loro fantocci. Essi si sono battuti qui in Francia e altrove. Essi attaccavano là dove potevano, calpestando ogni legalità che intralciava la loro legittima lotta. Quattro anni di occupazione del vostro esagono hanno messo in luce la criminale legalità del vostro sistema imperialista e hanno riempito d'onore tutti coloro che rivendicavano la legittimità di combatterlo. Certo questi 'terroristi lebbrosi' non erano molto numerosi, ma ciò non ci impedisce di sperare di vedere risorgere 'nuovi lebbrosi', molto più numerosi, e che si impegnano nella stessa lotta degli 'appestati' del Medio e Vicino Oriente, dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina per mettere un termine alla legalità della vostra pace garantita dalla strategia dell'annientamento dei vostri padroni nelle nostre regioni della Periferia. Fortunatamente l'attualità non smentisce le nostre speranze. Di certo voi non siete qui per parlare di politica, è chiaro, voi siete qui semplicemente per giudicare sulle azioni che hanno perturbato la pace del vostro ordine; per conoscere il senso di questa pace 'apolitica' niente di meglio che riferirsi a uno dei vostri 'saggi' padroni, uno dei garanti delle nostre istituzioni (Mitterand). Alla vigilia di una delle vostre aggressioni contro il nostro popolo, non dichiarava egli forse: 'Questa pace è meglio difesa dalla guerra che noi facciamo invece di lasciare andare le cose, è meglio preservata dalla nostra azione che dal nostro immobilismo'. E' questa pace, signori, la pace dei cimiteri, che minacciano le azioni che voi pretendete di giudicare. E' la continuità della guerra di sterminio perpetrata da Reagan, il capo del vostro ordine, che è minacciata. E' alla guerra contro la guerra imperialista che la vostra corte si arroga il diritto di fare un processo. No, signori, la vostra corte è ben lontana dall'essere apolitica. No, signori, il vostro processo, ben lungi dall'essere legittimo, si stampa sulla bandiera legale della guerra imperialista condotta contro il nostro popolo, facendo piazza pulita al tempo stesso delle buone intenzioni di coloro che fanno buoni uffici presso i vostri padroni, come delle illusioni di coloro che ipocritamente hanno creduto che la vipera cambi natura cambiando la pelle. Con quale serenità e indipendenza pretendete, voi, di giudicare atti di guerra isolandoli dal processo generale dell'aggressione imperialista perpetrata contro il nostro popolo? In quale misura voi, rappresentanti dell'imperialismo francese, non siete implicati in questa guerra? Di quale cinismo deve essere capace il rappresentante del criminale Reagan per presentarsi come vittima e parte civile a Parigi nel momento in cui l'US Navy prepara l'assalto di Beirut o di un'altra città araba! Bisogna avere qualche parentela con Goebbels per poter fare ingoiare questa scena! Da ben più di 40 anni il nostro popolo subisce le aggressioni di ogni sorta di gente. Nessuna arma è risparmiata sul campo di esperimenti dove il nostro popolo fa da cavia. Dall'inizio del secolo fino ai giorni nostri, non ci fu risparmiato niente dai vostri padroni, dalle più infami cospirazioni ai più criminali massacri. Annientamento e balcanizzazione si coniugano sotto la bandiera mistificatrice dei diritti dell'uomo occidentale. Annientamento: gli Americani e i loro cani da guardia sionisti si incaricano attualmente di perpetrarlo il più crudelmente possibile. Balcanizzazione: voi occidentali e voi europei, ogni volta che serve, siete gli architetti e gli angeli custodi della sua continuità. Il nostro paese, signori, è occupato ed il nostro popolo è sradicato dalla propria terra. Gli occupanti, gli aggressori, sono degli occidentali biondi con gli occhi chiari. Non si tratta di slogan di propaganda, si tratta di donne e uomini in carne ed ossa sventrati, di bimbi decapitati a centinaia. Ogni giorno ci sono dei morti, ogni giorno ci sono aerei che bombardano e uccidono, e delle navi da guerra che seminano morte e distruzione. Ogni giorno, i vostri coloni rastrellano nuovi ostaggi, il nostro popolo nei territori occupati è ostaggio e il resto è ostaggio o vittima potenziale. Certo, né a Askar né a Askalon ci sono le camere a gas; sono state sostituite da bombe a depressione e da altre gemme della vostra industria e i vostri coloni ne sono perfettamente soddisfatti, almeno fino a questo momento. Tutto si gioca in proporzione di nuovi coloni che voi potete fornire loro; ma tutto si gioca anche in funzione dell'attaccamento del nostro popolo alla legittimità di combattere l'ordine che rifornisce i coloni, il vostro ordine criminale. Certamente, per vostra grande soddisfazione, l'edificio della balcanizzazione svolge sempre le sue funzioni; anche se è da lungo tempo che le prostitute marionette dei vostri protettori sono al loro posto, statene certi, non ci resteranno ancora per molto. Signori, io non sono qui per attirare la vostra attenzione sulla crudeltà dei massacri perpetrati contro il nostro popolo; voi non siete, d'altronde, talmente estranei a questi massacri. Io non sono certo qui per sollecitare una condanna del boia: già i più alti organismi internazionali ce ne hanno date abbastanza ma, ahimé, queste scartoffie non ci sono servite a gran chè, né nel 1982, né prima e né dopo, di fronte ai gioielli della vostra industria di morte. Io sono qui, signori, per chiedervi semplicemente di volervi ben lavare le mani macchiate del nostro sangue e del sangue dei nostri piccoli, prima di pretendere di giudicarci, poiché colui che accetta di rimuovere il sangue di 25.000 morti caduti in Libano all'epoca dell'invasione imperial-sionista del 1982 non può che essere il complice diretto di Reagan e Begin nella loro guerra di sterminio contro il nostro popolo: 25.000 morti in tre mesi in onore della vostra pace, 45.000 feriti in onore della vostra giustizia. Beirut trasformata per novanta giorni in un campo di sperimentazione delle armi americano-israeliane e ciò nonostante l'amministrazione Reagan è vittima e parte civile ai vostri occhi! Di certo niente di anormale in tutto questo, a dispetto dell'illusione demente di coloro che pretendono di rilevare una possibile imparzialità della Francia imperialista e della sua giustizia. E' questo l'ABC della vostra giustizia, ciò che fa da sfondo a questo processo e a queste accuse che, per di più, non sono che degli onori che non ho meritato. Se il nostro popolo non mi ha concesso l'onore di esserne accusato dalla vostra corte e di difendere la loro legittimità di fronte alla criminale legalità dei carnefici, io grido alto e forte: "spazziamo via ogni ostacolo alla legittimità della nostra lotta. Spazziamo via la pace di ogni ordine che si manifesta da noi in termini di 'pace di Galilea'." So molto bene che è questa posizione da criminalizzare; ed è in funzione di questo compito che la vostra giustizia è richiamata all'ordine dall'amministrazione Reagan. In tutta 'indipendenza' ed 'imparzialità' voi avete obbedito all'appello, e in tutta serenità io vi rispondo in nome di ciò che rappresento qui: o ci sarà la pace per il nostro popolo arabo, e su tutta la terra araba, o non ci sarà pace per nessuno, in nessuna parte. E' chiaro, i criminali yankee e i loro
omologhi socialdemocratici si scagliano pubblicamente contro i 'terroristi
fanatici' che infrangerebbero le leggi della pace imperialista e le regole
fondamentali della 'tolleranza' occidentale orchestrata alla cadenza degli
obici della 'New Yersey' e degli 'F-111' quando non è alla cadenza
dei 'Super-Etendard' e dei 'Jaguar' (aerei da guerra francesi - ndt).
Sono così comprensibili, le preoccupazioni e il furore di questi civili cavalieri dell'Occidente dei 'diritti dell'uomo' e della 'libertà' di fronte a questi 'barbari appestati' del Vicino e Medio Oriente. Come si può non comprendere la loro inquietudine e la loro delusione nel momento in cui tutti i capolavori della loro civiltà sono esposti sotto l'occhio benevolente dei loro 'diritti dell'uomo' e della loro statua della 'libertà' ovunque sulla terra araba, a Maaraké o a Zrarié, a Bir el Abed o a Sabra e Shatila, a Benghazi o a Tripoli, per non citarne degli altri. Sempre la stessa ostinazione in questi 'barbari'... delusione che ricorda, per lo più, quella dei vostri avi quando, per la stessa missione 'civilizzatrice', si trovarono per caso nei dintorni di Damasco. Questo Occidente imperialista giudeo-cristiano che voi rappresentate, signori, non ha molto da lamentarsi dell''incomprensione' dei suoi valori da parte del nostro Oriente periferico e musulmano, accusato e criminalizzato, aggredito e dominato. Di certo, non si è ancora arrivati a concepire Statue della Libertà simili alla 'New Jersey' e ai suoi cannoni, o agli 'F-16' e alle loro bombe, ma non si può non riconoscere che siamo giunti a riceverli come si deve! Certo, non siete ancora arrivati ad erigere nelle vostre città delle Statuette della 'libertà' come quella eretta a Bir el Abed (a titolo di esempio) e firmata dalla mano di Reagan, che era fatta del materiale della modica costo di 80 corpi carbonizzati e a brandelli, ma su questo posso assicurarvi che sapremo ben imitarvi. Certo, la vostra indignazione è chiara riguardo alla nostra 'intolleranza' di arabi orientali e musulmani, ma bisogna rilevare che abbiamo ben compreso la vostra 'tolleranza' espressa eccellentemente da Sharon e dalle sue orde a Sabra e a Ansar, da Begin e Shamir a Kafar e a Deir Yacin e siamo ben convinti che essa non si ferma all'area araba e musulmana. Si manifesta così crudelmente lungo tutte le Periferie del vostro sistema, da Grenada all'Africa del Sud, dalle frontiere del Nicaragua a quelle dell'Angola, dal Salvador e dal Cile alla Corea del Sud e alla Malesia; là dove c'è lo yankee, padrone del vostro ordine, o i suoi lacché, c'è morte e distruzione. E ciò nonostante egli è parte civile e vittima a Parigi, o è piuttosto così perché può presentarsi in veste di parte civile a Parigi, invece di essere accusato a Norimberga. Certo, non c'è ragione perché il carnefice sia accusato, le sue vittime non sono in fondo che Arabi, Asiatici e Latinoamericani; e il loro sterminio non è né un delitto né un crimine per la giustizia occidentale. E' in questo spirito che la chambre d'accusation ha stabilito i suoi pretesi inoppugnabili indizi contro di me. Penso sia ben chiaro alla vostra corte che io non ho assolutamente l'intenzione di commentare queste prove inoppugnabili, e vi segnalo semplicemente che così come vi sono presentate dalla chambre d'accusation, sono nello stesso modo inoppugnabili contro chiunque qui in Francia. Tengo semplicemente a segnalare, a voi che avete il diritto legale di giudicarmi, il seguente fatto: io sono accusato di omicidio e di complicità per essere stato in Francia prima o dopo degli attentati. Cosa dire allora di J. Christophe Mitterand che era in Palestina occupata a Kfar Hanassi quando la marmaglia sionista si lasciava andare ai peggiori eccessi! Cosa dire di colui che si recò a Beirut sui carri armati di Sharon nel 1982 durante l'invasione del Libano, per esprimere il suo appoggio alle avanguardie del vostro mondo'libero' (Léotard)!! Cosa dire di tutti coloro che vendevano
e vendono ancora i gioielli dei loro arsenali agli aggressori del nostro
popolo, dagli 'Jericho 2' a testata termonucleare agli 'F-16c'!! Sapendo bene che la lotta dei popoli non avanza certo in funzione della lunghezza delle dichiarazioni dei suoi combattenti prigionieri, io ringrazio i miei rapitori per avermi lasciato esprimere a dispetto del regime d'isolamento carcerario che mi è applicato. Indirizzandomi a voi, e a mio padre, di cui non so più nulla, vi ripeto la parola di un combattente africano: 'WOTTA SITTA' che vuol dire 'Il tempo è giusto', o piuttosto 'E' giusto il tempo di...' e mi ritiro da questa corte, lasciandovi il piacere di ascoltare il rappresentante del carnefice, e la sua difesa, vomitare il suo odio contro i diseredati della terra.
Parigi, 23 febbraio 1987 Georges Abdallah (da Correspondances Revolutionaires n° 5) |