CONTROINFORMAZIONE INTERNAZIONALE N.7

CONTRO IL NUOVO RAZZISMO

CRONACA INCOMPLETA DELLO SCONTRO SU SCALA EUROPEA

Quella che segue è una piccola raccolta di notizie dal nord-Europa su episodi di nazi-fascismo e razzismo che è stata tratta dalle pubblicazioni del giornale murale "Gramigna-Info" prodotto ogni 15 giorni dal Centro di documentazione del Centro Sociale "Gramigna" di Padova in collegamento con la rete telematica di movimento.

NOVEMBRE

Germania

Spidernet (centro di comunicazione dei compagni di Wiesbaden) non è in grado fino ad oggi di fornire una lista di tutti gli attacchi contro i rifugiati e gli immigrati che hanno avuto luogo in Germania Federale con la data e il posto dove sono accaduti.
L'unico numero che possediamo è il numero totale degli attacchi contro singole persone, aree abitate, o case e gruppi di immigrati fornito dalla polizia. L'ammontare totale degli attacchi è di 643.

Greifswald (ex Germania orientale)

Un gruppo di 80 rifugiati che sfuggirono agli attacchi razzisti contro la loro casa a Greifswald sono stati attaccati ancora una volta quando, la scorsa settimana, 200 hooligans fascisti, con i loro autobus, sono stati diretti dalla polizia di Greifswald ad un'area di parcheggio di fronte alle case dei rifugiati.
Le case sono state attaccate con pietre e molotov. La polizia nega la cooperazione con i fascisti e parla di un "incidente". Diverse persone sono rimaste ferite nella lotta.

Hague/Grootschermer (Olanda)

13 Novembre: a Grootschermer è stata attaccata la casa di Mr. Kosto, del dipartimento della Giustizia, responsabile dell'immigrazione. La casa , un rustico recentemente restaurato, è stata completamente distrutta.
All'incirca nello stesso momento, a Hague, al dipartimento degli affari esteri, una bomba ha spazzato via la sezione dove erano situati gli uffici dei funzionari sulla politica dell'immigrazione.
La bomba ha provocato una breccia nel muro di più di 20 metri. Nessuno è rimasto ferito.
In un comunicato stampa il gruppo "RARA" ha rivendicato gli attacchi. Il gruppo è conosciuto per le sue azioni contro l'apharteid che hanno causato milioni di danni.

Nel 1989 furono arrestate sette persone e accusate di essere membri del gruppo "RARA". Sei di esse sono state rilasciate dopo 10 giorni e la settima persona dopo alcuni mesi, non c'era alcuna prova contro di esse.
Circa l'azione del gruppo "RARA" è sorprendente non solo che essi siano tornati in città ma anche che abbiano migliorato le loro tecnica d'attacco e i loro comunicati stampa. Il comunicato stampa non contiene solo slogans antimperialisti, ma questa volta è una precisa valutazione degli incidenti nelle varie città europee unito ad un rapporto sui politici olandesi e sulla politica dell'immigrazione. In questa, naturalmente, il social-democratico Mr. Kosto ha avuto un ruolo importante e una posizione di responsabilità politica.
Nel documento RARA dice:

"I rifugiati sono ridotti alla non esistenza. Dopo la tragica esperienza dell'abbandono della casa e della famiglia subiscono la sistematica esperienza dell'umiliazione. E' questa politica che sta annullando la gente escludendola e disumanizzandola che noi vogliamo mettere in evidenza. E per questo che abbiamo "visitato" il posto di lavoro dei funzionari del dipartimento di giustizia che sono giornalmente impegnati a perfezionare la politica dell'immigrazione...e abbiamo "visitato" anche uno dei diretti responsabili di questa politica.
Abbiamo voluto fargli condividere per un momento l'esperienza dell'umiliazione. Per questo lo abbiamo visitato a casa, abbiamo colpito i suoi beni e le sue proprietà e calpestato i suoi diritti. In realtà è stato espulso, ma solo per una notte".

Inghilterra

Domenica 10 novembre: grossa manifestazione antifascista contro gli attacchi razzisti a Londra-est.

DICEMBRE

Inghilterra

La visita in Inghilterra di Le Pen, leader del Fronte Nazionale francese, è stata caratterizzata da numerose proteste.

La più grande è stata quella del 6 dicembre quando Le Pen stava parlando durante un pranzo organizzato del gruppo di destra "Western Goals" in un hotel di Londra.

Dalle 1.000 alle 2.000 persone hanno manifestato fuori dall'hotel bloccando il traffico attorno a "Trafalgar Square" ed una quindicina di persone sono state arrestate per aver tentato di forzare il blocco della polizia.

Campagna contro il fascismo in Europa

La campagna contro il razzismo in Europa, CAFE, ha la base organizzativa in Gran Bretagna. Vengono perseguiti i seguenti scopi:
- "Impedire" ai fascisti che vengono in Inghilterra di parlare (come è successo a Le Pen, Schonhuber ecc.), chiarire la reale natura dei "rispettabili" fascisti europei.
- Sviluppare campagne d'informazione in Inghilterra rispetto a quello che succede in Europa.
- Raccogliere denaro per i movimenti antifascisti europei.
- Divulgare le idee che sono alla base della "Campagna per fermare Le Pen a Londra" che sono:
- Ai fascisti dev'essere negato il diritto di parlare.
- Un effettivo movimento antifascista dovrebbe essere formato da un'alleanza tra la classe lavoratrice e coloro che sono le principali vittime del fascismo con un programma di autodifesa.
- Coinvolgere forze nuove nella lotta anti-fascista in Gran Bretagna e lavorare in stretto contatto con altri gruppi antifascisti.
- Combattere il razzismo di stato.
- Preparare e costruire un ampio movimento europeo, basato sui principi sopra citati.

Venerdì 16 dicembre: più di 1500 antifascisti si sono scontrati con la polizia per poter raggiungere Le Pen.

La campagna di protesta contro la visita di Le Pen iniziò con l'uscita di un dossier del CAFF (Compagni contro il fascismo in Francia, promotore del Comitato per fermare Le Pen) che provava la natura fascista dell'organizzazione di Le Pen.

Ma il bello si è avuto con l'arrivo di Le Pen. Mercoledì 4 Dicembre ricevette la visita di 400 dimostranti all'hotel dove alloggiava. Il Venerdì mattina erano di nuovo là per informare i mass-media internazionali che Le Pen è un fascista e che quella sera avrebbe ricevuto un "saluto" che non si sarebbe più dimenticato. Il "Comitato per fermare Le Pen" mantenne la promessa e il Venerdì sera più di 1500 antifascisti si presentarono davanti al Charing Cross hotel dove Le Pen doveva incontrare 7 membri del Partito Conservatore.

Dalla rabbia nel vedere questo fascista in Inghilterra ci scontrammo con i cordoni di sbirri e cercammo di raggiungere l'hotel.

Il "Comitato per fermare Le Pen" continuerà a mantenere una politica di "nessuno spazio per i fascisti". Questo significa che faremo qualsiasi cosa per impedire fisicamente a questi fascisti di parlare. A Le Pen è stato permesso di essere rispettato nel suo paese: il suo partito è in grado di forzare la destra conservatrice francese, che è in crisi, in modo che i fascisti entrino nella maggioranza dei Consigli Regionali nelle elezioni di marzo. Infatti politici come J. Chirac prevedono che Le Pen potrebbe essere il principale candidato nelle prossime elezioni per la presidenza della Repubblica.

Venerdì notte Le Pen fu costretto a scappare dal Charing Cross Hotel dall'uscita posteriore, andare al suo hotel, fare i bagagli ed andarsene.

GENNAIO

Gottingen - Germania

Circa 600 compagni hanno manifestato a Gottingen alla fine dell'anno. Questo manifestazione è stata organizzata e preparata dagli attivisti antifascisti di Gottingen durante le ultime settimane. La manifestazione si è svolta in un clima di terrore messo in atto da anni a Gottingen da fascisti e polizia. Lo scorso ultimo dell'anno un giovane è stato ucciso dai fascisti. Il 17/11/89 un compagno è stato ucciso dalla polizia durante un'azione antifascista. Da allora tutte le azioni in ricordo dei due compagni sono state disturbate dalla Forza di Polizia Speciale di Gottingen.

La manifestazione era dedicata ai due compagni uccisi e caratterizzata contro il terrore dei fascisti e della polizia. L'autorizzazione di questa manifestazione è stata negoziata questa volta con il Consiglio Comunale ed è stata una grande vittoria politica dei compagni. Sebbene tutti i 600 compagni siano sfilati armati e mascherati con elmetti attraverso il centro della città, la polizia non si è fatta vedere, neanche durante la festa in strada. I dimostranti stessi considerano la loro azione come un esempio politico della loro forza e non hanno rotto vetrate di banche o di negozi, sebbene potessero farlo. A tutte le finestre di questi luoghi del business sono apparsi grandi adesivi con un buco ed un mattone nel mezzo e la scritta: "qui noi avremmo potuto fare un buco".

Gottingen

16 gennaio: (Estratto del volantino degli autonomen antifascisti).

"Il Pubblico Ministero inquisisce alcuni autonomen di Gottingen per sospetta appartenenza ad un "gruppo terroristico". La procura generale di Karlsruhe (Baw) sta investigando su "persone, ufficialmente non identificate, dell'area autonoma di Gottingen" (giornali del dicembre '91). Tutto questo dopo che sono avvenuti attacchi incendiari a Gottingen e nei dintorni. Per dimostrare l'assurdità di questa montatura diamo la lista dei molti e diversi attacchi che sono avvenuti:

30/10/90 All'Human Genetic Advice Office dell'università attacco incendiario rivendicato dal gruppo "Per il Comunismo" contro la continuità del fascismo in Germania ed in solidarietà con lo sciopero della fame dei compagni spagnoli.

09/02/91 Attacco incendiario all'Istituto di Criminologia della Università di Gottingen rivendicato dal "Gruppo Combattente" contro le indagini segrete di famosi avvocati e contro le nuove leggi per legalizzare gli agenti segreti.

09/11/91 Attacco agli uffici delle telecomunicazioni della polizia rivendicato dal commando "Antonio Amadeu" per colpire gli sbirri e le loro infrastrutture, perché proteggono i fascisti e attaccano gli antifascisti.

14/11/91 Incendio dell'auto di un poliziotto (POM) rivendicata dal "Commando Autonomo POMPOM" perché membro dello "ZSK" che è una squadra di polizia civile che inquisisce e reprime la resistenza radicale di sinistra a Gottingen.

20/07/91 Incendio di due auto di proprietà di un'agenzia immobiliare. Rivendicazione da parte del "Commando autonomo contro la ricchezza". Questo attacco è stato portato a termine dopo lo sgombero di una casa occupata.

26/10/91 Attacco ad un seminario del FAP (partito fascista) a Mackenrade da parte dei compagni antifascisti. Quindici fascisti sono stati feriti, alcune loro auto danneggiate.

2/11/91 Incendio della sede dell'Associazione dei Goliardi, non rivendicata.

18/11/91 Incendio di un deposito del giornale di Gottingen. Vicino al luogo è stato ritrovato un volantino con su scritto: "tanti saluti dagli autonomi alla polizia".

12/91 Incendio dell'auto di un giornalista di Gottingen, attacco non rivendicato.

12/91 Tentato incendio di una concessionaria: le bombe sono state trovate prima che esplodessero.

25/12/91 Incendiato il caravan di un assessore.

28/12/91 Incendio di alcune auto di un'agenzia immobiliare. Il giornale di Gottingen dirà più tardi di aver ricevuto un volantino di rivendicazione per gli ultimi tre episodi citati da parte del "Commando Philip Werner Sauber". La polizia parla anche di altri attacchi senza però specificare quali.

I giornali hanno riportato che la polizia e il BAW trovano connessioni tra gli attentati e stanno indagando in merito al "sospetto di appartenenza ad una organizzazione terroristica". "Sono sospettati tutti gli autonomi perché cercano di creare una organizzazione terroristica in collegamento con la RAF".

Non commentiamo le azioni menzionate ma semplicemente notiamo il fatto che non hanno molto a che vedere l'una con l'altra, visto che gli sbirri indagano anche rispetto ad un incendio di un appartamento che si trovava sopra ad una discoteca. L'azione è stata imputata agli autonomi quando invece potrebbe essere stata fatta dai fascisti.

Alcuni compagni sono stati pedinati anche per 24 ore, ma non c'è stata nessuna perquisizione.

Noi pensiamo che lo scopo della polizia non sia quello di trovare i responsabili degli attentati, bensì quello di influenzare gli sviluppi politici.

Durante gli ultimi quattro anni gli autonomi di Gottingen sono riusciti ad uscire dall'isolamento politico e ad avere un'influenza politica nella regione mobilitando molte persone.

Attività come blocchi alle riunioni di attivisti del NPD (Partito fascista) nell'ottobre 91 o l'attacco in Mackenrode nell'ottobre 91 hanno trovato la solidarietà di molta gente. Come un prete che ringraziò tutti, durante una manifestazione nel novembre '91, perché da un po di tempo non c'erano più attacchi fascisti a Gottingen.

Un'altra causa della repressione potrebbe essere il fatto che noi spediamo un giornale "sull'organizzazione" a 38 compagni prigionieri della RAF e della resistenza antimperialista e antifascista.

Volevamo farli partecipi del nostro dibattito e volevamo sapere cosa ne pensavano.

Allo stesso tempo escono articoli sul giornale del sindacato della polizia dove si può leggere che Gottingen è geograficamente il punto più critico della regione. Sarebbe una città pericolosa per la presenza di "Autonomi" tanto quanto Amburgo e Berlino.

A Gottingen ci sono due strategie: una, più "delicata", è quella dell'integrazione; l'altra, è quella dimostrata dagli sbirri.

Holger Deilke nella sua lettera dice che: "ogni tentativo aperto di organizzazione, come voi avete tentato di abbozzarlo nel vostro giornale, si scontrerà con la criminalizzazione. Questa è l'esperienza degli ultimi 20 anni: ogni serio tentativo di organizzazione viene attaccato pesantemente, anche se il tentativo è limitato.

Aspettiamo quel che accadrà, o forse non accadrà mai.
Basta con l'Art. 129a!
Continuiamo nella nostra lotta antifascista
L'antifascismo autonomo è resistenza antimperialista

Halbertstaadt (ex Germania est)

Questo comunicato proviene da un gruppo di rifugiati di Halberstaadt che il 3 Gennaio hanno subito un attacco da parte di skinheads e fascisti dopo il quale la "pressione" da parte dell'amministrazione pubblica e della polizia locale è aumentata.

In seguito sono avvenute parecchie altre aggressioni da parte degli skinheads specialmente l'8 Gennaio.

"La polizia e l'amministrazione non ci hanno garantito alcuna protezione così non abbiamo avuto altra scelta che andarcene da Halbertstaadt per trasferirci a Schwalbach (una piccola città nell'Hessen, nella Germania dell'ovest) dove però siamo stati respinti. Alla fine ci siamo incontrati con un responsabile del Dipartimento dei Servizi Sociali di Wiesbaden ma anche loro ci hanno rifiutato ogni aiuto.

Dopo questi fatti, il 15 Gennaio 92, una comunità religiosa ci ha sostenuti nella loro tipica logica esistenzialista ed umanitaria. Il mattino seguente abbiamo avuto un secondo incontro con i Servizi Sociali dove in conclusione ci è stato detto di lasciare la provincia dell'Hessen entro le 12 del 17 Gennaio '92 altrimenti avremmo subito conseguenze penali.

Siamo venuti nella Germania Ovest per salvare le nostre vite.

Oggi la Germania è "riunificata" e la Germania Est è "finalmente indipendente". Sappiamo anche che parecchi rifugiati sono stati trasferiti nella Germania Ovest e siamo venuti a conoscenza da varie organizzazioni che molti rifugiati come quelli a Delitzsch, Lieslig, Gertungen, Halbertstadt, Hoyerswerda, Geisa e di altre città sono stati attaccati dai fascisti, che hanno rivendicato molti ferimenti provati da referti medici, relazioni della polizia ed articoli della stampa ufficiale.

Noi condanniamo fermamente la pubblica amministrazione, la condotta della polizia e del personale medico.

La ex DDR non è in grado di reinserire i rifugiati perché non possiede strutture sociali che possano assicurare aiuto e garanzie per le nostre vite e la nostra salute.

In seguito ai fatti citati noi chiediamo fermamente di essere accolti in Germania Ovest."

Kassel

27 Gennaio 1992: un gruppo di fascisti attacca un ristorante iraniano.

La proprietaria di un ristorante iraniano a Kassel, 200 Km a nord di Francoforte, è stata pestata quasi a morte da un gruppo di fascisti, entrati nel locale poco prima della chiusura urlando "gli stranieri vadano all'inferno". Da domenica la donna è in ospedale, nel reparto di terapia intensiva, per le gravi lesioni riportate alla testa. Mercoledì la donna era ancora in coma.

Lampertheim

30 Gennaio 1992: durante la notte tra giovedì e venerdì la casa di alcuni rifugiati di Lampertheim, una cittadina 60 Km a sud di Wiesbaden/Mainz, è stata bruciata. Una famiglia di 3 persone dello Sri Lanka sono morte tra le fiamme mentre un quarto rifugiato è rimasto ferito. Fino ad oggi le dichiarazioni della polizia e della amministrazione pubblica, da una parte, e della stampa, dall'altra, si differenziano su diversi punti importanti.

La polizia "non esclude" un attacco fascista contro i rifugiati, ma cerca di calmare le acque. Le notizie date dai mass-media, specialmente da un reportage alla Tv, tendono a supporre che l'attacco sia stato compiuto da fascisti visto che che la casa era conosciuta da tutti come la casa dei rifugiati.

FEBBRAIO

1 Febbraio: manifestazione convocata a Lampertheim per la morte di 3 rifugiati.

Alla manifestazione hanno partecipato circa 400 persone tra cui parecchi stranieri. I manifestanti, con molti striscioni, hanno attraversato questa piccola città gridando slogans e attaccando manifesti in tutta la piazza. Sono poi andati alla casa che era stata incendiata dove hanno letto il seguente comunicato:

"Nella notte tra il 30 ed il 31 Gennaio una coppia ed il loro figlio di 13 mesi sono stati uccisi dal fuoco nella casa per rifugiati a Lampertheim. La polizia ed i vigili del fuoco non parlano, ufficialmente, di molti altri incendi di case come questo, che si tratti o no di attentati. La polizia dice che non darà un responso prima di martedí, cioé tre giorni dopo il fatto. Alcuni abitanti del posto hanno detto di aver sentito un forte odore di benzina mentre scappavano dall'incendio che si era sviluppato rapidamente. La TV ha parlato di un "probabile incidente", ma noi pensiamo che questa sia la continuazione degli attacchi incendiari fascisti contro le case dei rifugiati. Anche perché gli abitanti della casa hanno detto che c'è stato un attacco simile, la stessa notte, a Ludwigshafen e se guardiamo bene questa data corrisponde al 59esimo anniversario del presa del potere da parte di Hitler.

Noi pensiamo che queste cose orribili saranno insabbiate perché "loro" devono adeguarsi all'immagine dell'Europa Unita e non possono mostrare, agli altri paesi, una cattiva immagine della Germania. Non ci meraviglierebbe se in futuro altri attentati verranno presentati come incidenti perché questo tipo di razzismo non si adatta alla immagine perbenista della classe dirigente. La morte di queste 3 persone è il punto culminante delle aggressioni razziste e fasciste in Germania. Proprio nell'area della Bergstrasse, nella stessa zona di Lampertheim, ci sono stati molti attentati contro gli stranieri e le loro case.

La realtà è che la destra militante aggrega molta nuova gente; questo dipende dal diffuso razzismo espresso apertamente dalla popolazione tedesca. In tutta la Germania gli attacchi razzisti trovano simpatia. Il razzismo non è solo il risultato della campagna dell'estrema destra ma è aiutato da molti politici e partiti governativi. Gli slogans dei democratici cristiani sul diritto all'asilo non sono molto diversi da quelli dell'estrema destra e nella loro campagna elettorale i liberaldemocratici, i socialdemocratici e parte del partito verde sostengono le stesse cose".

Svezia

Venerdi 31 gennaio: più di 4.000 persone hanno manifestato contro il razzismo a Malmoe. La manifestazione è stata organizzata da parecchi partiti politici e organizzazioni giovanili, organizzazioni di immigrati e sindacati.

Ingemar Simonsson (un prete ben conosciuto per il suo lavoro contro il razzismo), ha detto alla fine della manifestazione che "se i venti freddi iniziano a soffiare e i virus dell'odio e del razzismo iniziano a spargersi, la cosa peggiore da fare è guardare dall'altra parte". Ha parlato anche della mancanza di coraggio di politici, giornalisti, insegnanti e della gente influente in generale.

Il rappresentante di Stoppa Rasismen ha parlato della necessità di organizzare un lavoro militante antifascista.

Durante i giorni precedenti la manifestazione c'era il sospetto di una vendetta fascista in seguito alla vittoria degli antifascisti nella vicina città di Lund il 30 novembre 1991 e ci si era organizzati per l'evenienza. Comunque nessun fascista ha osato far vedere la sua sporca faccia.

Venerdì 21 febbraio: quattordici organizzazioni svedesi di solidarietà con gli immigrati hanno annunciato uno sciopero di un'ora contro un recente attacco razzista. Invitano tutti gli immigrati e gli svedesi che vogliono mostrare la loro solidarietà a lasciare il lavoro, tra le 10 e le 11, per dimostrare che la società non può funzionare senza gli immigrati.

Francia

48.000 persone hanno chiesto l'asilo politico ma solo 6.000 lo hanno ottenuto, a 13.000 è stato negato e le rimanenti lo stanno ancora aspettando. Per protestare contro questo stato di cose, a Nizza, Lione, Nancy, Orleans, Beauvais e Campiegne è iniziato uno sciopero della fame.

All'imponente manifestazione organizzata dall'intera sinistra, il partito socialista è stato contestato dai compagni con il lancio di pomodori ed altri oggetti.

Ile de France

5 febbraio: manifestazione contro un comizio elettorale del Fronte Nazionale di Le Pen che si è conclusa con una sassaiola contro la polizia.

MARZO

Mainz

3 marzo 1992: tre organizzazioni fasciste hanno organizzato una manifestazione e un'azione di propaganda a Mainz. Leaders ben conosciuti come Christian Worch e Karl Heinz Reisz erano nella lista degli oratori. Entrambi sono interni ad organizzazioni naziste. Noi antifascisti siamo stati informati da altri gruppi dei piani dei nazi e abbiamo pensato ad un'azione contro di loro: era importante mobilitare molta gente delle differenti aree della sinistra per estendere lo scontro con i fascisti per non ridurlo ad uno scontro tra antifascisti e nazi perché tutti devono lottare contro il fascismo. Così ci siamo mobilitati un'ora prima della loro azione per raggiungere il loro punto d'incontro per occuparlo ed impedire la loro azione e per dimostrare una grande opposizione contro di loro. Un'ora prima eravamo in più di 500 ad occupare il palazzo con alcuni nazi e poliziotti disarmati vicino a noi. Avevamo pensato di controllare nell'intera città i movimenti dei nazisti e di organizzare piccoli gruppi di antifascisti che andassero in giro per la città "a caccia" di fascisti da sistemare. Così eravamo costantemente informati rispetto a ciò che facevano polizia, nazisti e antifascisti e quindi eravamo in grado di informare la gente che si era raccolta vicino a noi. Abbiamo parlato con molte persone informandole sulle ragioni della nostra presenza e abbiamo dato una spiegazione del collegamento che esiste tra la lotta al fascismo nella strada e la lotta contro i metodi razzisti e fascisti del governo contro gli stranieri, prigionieri politici ecc.

Tre gruppi politici della Turchia, Kurdistan e Iran ci hanno dato la loro solidarietà. Apparentemente i nazi hanno avuto problemi a farsi vedere perché il loro punto d'incontro era occupato da noi e altra gente stava dando loro la caccia nella città. Il colpo migliore è stato il leader di Mainz, Kurt Muller, che è stato pestato insieme alle sue due guardie del corpo. Parecchi piccoli gruppi di nazi venivano protetti dalla polizia. Eravamo di buon umore e alle 15.30 abbiamo deciso di mostrarci per informare la popolazione e per visitare un gruppo di 100 nazi. Al nostro arrivo i nazi sono scappati con una barca lungo il fiume Reno, ma noi continuammo il corteo facendo controinformazione. Ci siamo sciolti alla stazione alle 17.00 per essere sicuri che chi era arrivato da altre città potesse partire senza problemi. Questa giornata è stata per noi una vittoria: i nazi non hanno fatto la loro manifestazione o propaganda, al contrario noi ne abbiamo pestati un bel pò, abbiamo fatto controinformazione e dimostrato la nostra forza. Lo stesso sabato notte alcuni skin hanno organizzato una festa a Fechenheim (30 Km da Mainz) attaccata da alcuni sconosciuti. Trenta skin sono rimasti feriti e sette loro auto distrutte.

Intimidazione fascista nelle carceri.

In conseguenza alle incarcerazioni dei responsabili di molti attacchi razzisti, le organizzazioni fasciste (per es. le organizzazioni di supporto e per il rilascio di questi prigionieri -HNG- e il Fronte Nazionale -NF-) intensificano la loro propaganda nelle carceri.

Questa è una citazione tratta da una lettera ad un giornale delle carceri:

"In futuro le carceri, oltre che di criminali comuni, si riempiranno di nostri camerati. Ciò significa avviare una campagna dura contro i violentatori di bambini e gli spacciatori di droga".

Al momento simili minacce sono circolate tramite volantini o lettere ai giornali delle carceri.

A causa dell'impopolarità dei fascisti nelle carceri, gli altri prigionieri (principalmente non tedeschi) potrebbero esserne intimiditi. In caso di iniziative contro i fascisti nelle carceri, i corpi speciali della polizia attaccherebbero questi prigionieri.

Lipsia

Sabato 21 marzo: alle ore 17.00 si è svolta una manifestazione contro la droga promossa da organizzazioni fasciste (DA: destra alternativa, NF: fronte nazionale e altre). Prima c'è stato un incontro di circa 500 fascisti dove aveva parlato il presidente dell'NPD (Partito Nazionale Democratico) Thomas Dienel. Poi circa 350 fascisti e hooligans provenienti da tutta la Germania, protetti dai corpi speciali della polizia, avevano fatto propaganda fascista. Questa manifestazione è stata organizzata da uno dei leaders della Germania Nazista della lista nazionale di Amburgo, Christian Worch. Alla fine hanno parlato al comizio altri leaders nazisti come A. Priem, Ewald Althans, Gunther Reinthaler...

Prima, durante e dopo lo show fascista si sono svolte iniziative antifasciste. Solo una forte pioggia ha disturbato la manifestazione.

Prima, alle due del pomeriggio, circa 2.500 antifascisti hanno manifestato con lo slogan: "No all'overdose Germania". Non ci sono stati incidenti. Solo quando gli sbirri hanno cercato di fermare dei dimostranti perché erano travisati gli antifascisti hanno lanciato sassi contro la polizia. Alcuni dimostranti sono rimasti feriti quando la polizia ha usato gli idranti. Durante il ritorno a Connewitz, un quartiere di Lipsia dove ci sono molte case occupate, ci sono state parecchie scaramucce con gli sbirri.

Le strade di Connewitz sono rimaste piene di antifascisti per tutta la notte. C'erano voci di possibili attacchi fascisti, ma ciò non si è verificato. Alcuni antifascisti sono stati fermati durante la notte.

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LA RESISTENZA CONTRO LA POLITICA DI ZURIGO E' POSSIBILE

Comunicato sull'attentato contro l'Hotel Stroller di Zurigo

Questa notte tra il 2 e il 3 marzo 1992 abbiamo fatto una visita notturna all'Hotel Stroller, per infliggere a Werner Stroller, un importante esponente della politica reazionaria, il maggior danno possibile. Werner Stroller e il suo partito, l'SVP, sono negli ultimi anni sempre più responsabili per la politica forcaiola e reazionaria e per le sue conseguenze.

Loro aizzano:

Contro gli stranieri e preparano così il terreno ad incendi degli alloggi di profughi e ad altre aggressioni fasciste. Sono loro che ultimamente stanno spingendo affinché il Consiglio Federale restringa le leggi sull'asilo politico.

Contro gruppi di donne. Discreditano la loro lotta con menzogne e con battute sessiste mantenendo così in vita la struttura patriarcale della società.

Contro i consumatori di droga e sono responsabili per il loro allontanamento da Platzspitz. Lontani dagli occhi di (finanza) e turisti, spinti nei quartieri proletari e nei luoghi liberi autonomi. Vogliono 'risolvere' un problema creato dalle contraddizioni della loro società, con mezzi militari.

Contro i centri liberi e pretendono che il Consiglio Federale sgomberi le case e i centri occupati. Il nostro processo collettivo deve essere soffocato sul nascere, le nostre forze devono essere canalizzate nel raggiungimento di singoli progetti. Da decenni si tratta sempre della stessa cosa: un centro autonomo. La nostra lotta si deve ridurre alla sua conquista o al suo mantenimento, non dobbiamo riuscire a costruire una lotta contro la politica di questo Stato e quindi anche di questa città.

Contro la sinistra. Diffamano il movimento e pretendono maggior repressione, più aggressioni da parte degli sbirri, uno Staatsschutz [corrispondente della digos] migliore e più efficiente. Werner Stroller si è dato da fare all'interno della commissione di inchiesta dello Staatsschutz cittadino con una posizione particolarmente forcaiola.

Quello che l'SVP cerca di spacciare quale 'politica vicina al popolo' serve solo agli interessi della borghesia e allo sfruttamento e all'oppressione dei lavoratori, siano essi svizzeri oppure stranieri, sia in modo diretto che in modo indiretto.

Sappiamo che i nostri attacchi possono rappresentare solo punture di spillo contro Stato e capitale, ma intraprendendo queste iniziative procediamo in modo consapevole in direzione della resistenza militante, al di là della politica opportunista che tradisce i nostri contenuti, che li ha sempre traditi.

Così come la mafia della cancelleria (cancelleria dei gruppi di interessi), che per salvare la sua mucca sacra durante le votazioni, ha cancellato quei gruppi e quei progetti che non sono graditi a lei e alla reazione. Un eminente membro dell'AL (Hannes Lindenmeyer) ha fatto il punto nel NZZ del loro fallimento: Lindenmeyer ha fatto notare che: "alcuni gruppi che prima della votazione erano stati definiti da parte liberale come troppo politici per essere sovvenzionati con i soldi delle tasse, nel frattempo avevano abbandonato il centro. E' quindi incomprensibile e deludente che la frazione del FDP al consiglio comunale abbia detto lo stesso di no...".

Oppure come i socialdemocratici che, coperti dal mantello dell'umanitarismo, portano avanti da anni una politica repressiva, maltrattano i manifestanti e fanno lanciare gas lacrimogeni, sgomberano militarmente Platzspitz. Il consigliere dell'SP Werner Sieg ha giudicato l'accerchiamento del campo Pestalozzi da parte degli sbirri come necessario e il verde consigliere della bancarotta Niggli (un 'militante di sinistra') pensa persino: "C'è un 'nucleo duro' che vuole la rissa ad ogni costo. E poi c'è una moltitudine di persone per la maggior parte giovani, che vogliono esprimere l'insoddisfazione e la protesta. La durezza degli interventi della polizia provocano solidarietà. Nelle accademie di polizia tedesche nessuno predica più l'intervento duro alle manifestazioni. Viene fatto notare che grandi gruppi di manifestanti solidarizzano con il 'nucleo duro' quando ci sono aggressioni [della polizia] (Tagi 7.2.92). Ma: "Lo Stato di diritto oggi deve affermarsi".

La politica della divisione è uno strumento che caratterizza la politica socialdemocratica. Che Niggli abbia imparato tutto questo dagli sbirri, rende superfluo ogni commento. Alla domanda, come si comporterebbe, se venisse eletto consigliere incaricato degli uffici della polizia, risponde: "Mi presenterei personalmente alle manifestazioni ...". Anche Neukomm una volta ci aveva provato.

Questi sono solo alcuni esempi di come i gruppi socialdemocratici sono sottordinati agli interessi dei borghesi e diventano manovali del capitale e dello Stato.

Mediante l'autodeterminazione della nostra forma di lotta usciamo dal vicolo cieco delle strategie riformiste della soluzione dei problemi e vogliamo crearci uno spazio nel quale l'opposizione è possibile e nel quale possiamo sviluppare la nostra politica.

Basta con il servilismo e l'adattamento

Lottiamo insieme contro il capitale e lo Stato

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